Il Governo “stringe” sulla spesa pubblica

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Dovrebbe arrivare già nel fine settimana sul tavolo di Mario Monti la prima relazione del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, sulla ‘spending review’. Per ora sotto la lente dei riflettori le spese dei dicasteri dell’Interno e dell’Istruzione: Giarda sta preparando una scheda analitica con una radiografia sui costi dei beni e dei servizi. Il lavoro è ancora lungo, ma sembra stiano emergendo diverse ‘anomalie’. Tra queste, per esempio, il fatto che lo Stato acquista a prezzi più alti rispetto ad un privato a causa dei dei ritardi dei pagamenti. Potrebbe perciò essere stabilito attraverso una direttiva del Ministero dell’Economia un criterio d’acquisto secondo indagini di mercato con prezzi a base d’asta per evitare futuri sprechi. Sul ‘dossier’ che porterà alla riduzione della spesa e ad accorpamenti di funzioni e dipartimenti amministrativi, ci stanno lavorando Giarda, Patroni Griffi e Grilli. Il responsabile della Pubblica amministrazione la settimana scorsa ha portato sul tavolo di Palazzo Chigi il decreto sulle semplificazioni che, però, potrebbe ritornare nel Consiglio dei ministri di venerdì per mancanza di coordinamento di alcune norme e essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale la settimana prossima. Sulla stretta alla spesa pubblica sta lavorando anche Mario Monti. Il presidente del Consiglio ha accolto l’appello lanciato ieri dal presidente della Repubblica sulla necessità di un’accelerazione sulle riforme e avrebbe chiesto un maggiore coinvolgimento dei segretari dei partiti. Ieri il Capo dello Stato ha lanciato un invito a fare uno sforzo “per selezionare molto bene i tagli alla spesa pubblica, perché tagliare tutte le spese alla cieca sarebbe una linea fuorviante”. Proprio per confrontarsi sul terreno delle riforme dovrebbero vedersi all’inizio della prossima settimana i leader dei partiti che sostengono la maggioranza, Bersani, Casini e Alfano.