Governo al lavoro per la crescita, mercoledì vertice con imprese

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Completare l’agenda del governo, ma anche rilanciare il tavolo fra le parti sociali sui modelli contrattuali al fine di promuovere la competitività e con essa l’occupazione. Al piano per la crescita, Mario Monti aggiunge un altro importante tassello: sollecitare il dialogo aziende-sindacati nella speranza di migliorare la produttività delle imprese italiane. Per questo il presidente del Consiglio ha deciso di incontrare anche i sindacati, inizialmente esclusi dal confronto previsto con banche e aziende per discutere del programma dell’Esecutivo sul fronte del rilancio economico. Nel frattempo, il premier intende predisporre quanto prima – auspicabilmente nel Cdm di mercoledì prossimo – il ‘crono programma’ dell’agenda di governo. Così da dare rapida attuazione alle misure già varate e selezionare i nuovi interventi sulla base della loro incisività. Il governo, ha spiegato venerdì scorso in una nota Palazzo Chigi, si impegna a dare attuazione effettiva, attraverso il completamento delle misure esecutive richieste, alle decisioni adottate”. La speranza è farlo già nella riunione del 5 settembre. Un’accelerazione utile anche in chiave ‘esterna’, perché consente al premier di dimostrare che l’Italia è intenzionata a terminare i ”compiti a casa” promessi all’Europa.
Nel comunicato del governo si cita come esempio il ‘Documento unificato’, strumento ”di grande interesse per i cittadini” poiche’ comprenderà la carta d’identità elettronica e la carta nazionale servizi. Ma la novità principale è la convocazione dei sindacati. Era noto infatti che l’Esecutivo avrebbe incontrato le organizzazioni imprenditoriali il 5 settembre, ma non Cigl, Cisl, Uil, Ugl. Dietro la decisione di allargare il confronto ai sindacati (pur se in incontri separati visto che saranno ricevuti l’11 settembre a Palazzo Chigi) non c’è solo la volontà di ricucire la ferita causate dalle parole di Monti sulla concertazione. L’obiettivo è anche quello di rilanciare a palla nel campo delle parti sociali: ”Monti – recita il comunicato – ha voluto coordinare con i ministri interessati le modalità per sollecitare un dialogo che conduca a miglioramenti della produttività nelle imprese, nell’ambito del quadro predisposto dal Governo” con le misure per la crescita e le riforme strutturali. Dietro la fumosità del testo si nasconde l’idea di rilanciare il dialogo sindacati-imprese sui modelli contrattuali. Nella speranza che le parti sociali trovino da sole – senza cioè ricorrere al sostegno economico dello Stato – modi e forme per adeguare il rapporto fra lavoratori e aziende in modo da rendere piu’ competitive le imprese. Ad esempio attraverso una maggiore flessibilità e sistemi che premino la produttività. Il tutto, come si evince dal comunicato, senza toccare le riforme già varate, a cominciare da quella del lavoro.