Antiriciclaggio: commercialisti e banche insieme per “ripulire” l’economia

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Dei nuovi provvedimenti sulla tracciabilità dei pagamenti, se n’è parlato tanto in questi ultimi giorni. Forse non tutti sanno che da ieri – 1 febbraio 2012 – il ministero dell’Economia sanzionerà le infrazioni per le operazioni in contanti che superino il tetto massimo dei 999,99 euro. Provvedimenti, questi, pensati per incentivare l’antiriciclaggio, il controllo verso infiltrazioni criminali, nonché per contrastare l’evasione fiscale. Ma, si sa, la prevenzione è spesso un sistema più efficace della repressione e in quest’ottica giocano un ruolo chiave non solo gli intermediari bancari e finanziari ma anche i professionisti, chiamati a prendere maggiore consapevolezza di quanto sia importante il loro contributo per “ripulire” il circuito dell’economia. I risultati ci sono, ma occorre fare di più: basti considerare che il numero di segnalazioni è balzato da 12.500 del 2007 a 37mila nel 2010, di queste circa 4700 sono confluite in procedimenti penali aperti presso le Procure della Repubblica competenti.
Proprio ieri, se n’è parlato al Collegio d’Aragona di Catania, in occasione dell’incontro formativo tra i tirocinanti dell’Ordine provinciale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Odcec) e la Banca d’Italia, rappresentata dal direttore della filiale di Catania Pietro Raffa e dai due funzionari Filippo Barbera e Vincenzo Manganaro.
«Una sinergia fortemente voluta quella con la Banca d’Italia – ha esordito il presidente Odcec Catania Margherita Poselli – per l’esempio che dà ai nostri tirocinanti e per l’ampio bagaglio di esperienza che rappresenta. Particolare attenzione abbiamo voluto rivolgere al tema dell’antiriciclaggio, per sensibilizzare anche la nostra categoria nello svolgimento dell’attività di prevenzione, soprattutto tramite la formazione e l’aggiornamento».
È stato poi il direttore Raffa a delineare un quadro esaustivo delle attività affidate alle filiali territoriali della Banca d’Italia, sottolineando «la necessità di riorganizzare il sistema territoriale in base a un contesto di riferimento in rapida evoluzione – ha commentato – al quale la Banca d’Italia sente il bisogno di adeguarsi, per mantenere sempre alti i suoi standard di efficienza e qualità, sfruttando l’innovazione finanziaria. In quest’ottica nell’ultimo anno sono state ottimizzate le risorse per ogni capoluogo di provincia, e ai fini di una maggiore specializzazione sono state chiuse 39 filiali in Sicilia, è stato potenziato il sistema Siope (sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici), e in riferimento ai controlli antiriciclaggio, è bene chiarire che questi vengono svolti nel rispetto della natura imprenditoriale delle aziende di credito e degli istituti finanziari, anche con verifiche in loco».
L’incontro è entrato nel vivo delle stimolanti relazioni tecniche a cura dei due funzionari Barbera e Manganaro e di Ernesto D’Agata, dottore commercialista esperto nei rapporti banca-impresa, coordinati dal consigliere Odcec Catania Andrea Aiello.