Controlli fiscali: ecco come difendersi dagli ispettori

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Attenzione ai controlli fiscali perché gli ispettori devono seguire delle regole precise. Regole sancite dallo Statuto del Contribuente (Legge 212/2000) che permettono al soggetto sottoposto a controllo di potersi difendere in modo più oculato.
In primo luogo, la norma impone che gli accertamenti debbano essere obbligatoriamente effettuati durante le ore lavorative, senza intralciare l’attività dei dipendenti e del datore di lavoro e in borghese al fine di non ledere all’immagine del contribuente. Titolare che dovrà, inoltre, essere informato sulle ragioni che hanno indotto gli ispettori ad effettuare le verifiche e sui periodi d’imposta interessati (se gli ispettori volessero prendere visione anche di periodi diversi da quelli indicati, potranno farlo solo ed esclusivamente previa autorizzazione di chi ha disposto la verifica). Tra i diritti del contribuente vi è quello di poter richiedere, in fase di controllo, la presenza di un professionista di fiducia o che l’analisi dei documenti rilevati venga effettuata presso lo studio dello stesso professionista che assiste il contribuente (facile che si faccia riferimento al proprio commercialista).
Occhio anche al verbale che i rappresentanti del Fisco dovranno redigere al termine della verifica: se il contribuente o il suo rappresentate legale dovessero sottolineare particolari aspetti a propria difesa, questi devono essere opportunamente registrati affinché ci si possa meglio tutelare in ulteriori fasi accertative.
Non bisogna, infine, dimenticare che i controlli fiscali devono avere una durata precisa: 30 giorni (prorogabili per altri 30 in casi particolari); 15 giorni (prorogabili per altri 15), invece, nel caso di lavoratori autonomi o soggetti a contabilità semplificata.
Il contribuente avrà la facoltà di fare reclamo al Garante del contribuente entro 60 giorni dal rilascio del verbale di controllo.