Boom di stagionali in nero, causa abolizione dei voucher

0
322

Il mare e in montagna, ma anche nelle grandi città d’arte. Con l’arrivo dell’estate si apre la caccia al lavoro stagionale, quello che impiega giovani e meno giovani nei bar, nei ristoranti e negli stabilimenti balneari.
Il personale arriva a triplicarsi rispetto ad altri periodi dell’anno ma è sempre più frequente il ricorso al lavoro nero: le associazioni di categoria e i sindacati nelle principali località turistiche italiane, stimano per questa estate che almeno un lavoratore su due (il 55%) sarà senza un contratto regolare.
Si tratta di un dato in crescita rispetto alla stessa rilevazione dell’anno scorso, quando la stima del nero si fermava al 47%. L’incremento sarebbe legato soprattutto alla nuova incertezza normativa visto che, dopo la cancellazione dei voucher, ancora non sono legge le misure che puntano a sostituirli.
Il fenomeno è diffuso in tutta Italia ma registra punte di sommerso vicine al 70% in diverse realtà meridionali. Si segnalano aree di grande evasione contributiva in Campania e Calabria,dove sono più frequenti i controlli e le sanzioni da parte della Guardia di Finanza, così come è costante l’azione degli ispettori del ministero del Lavoro su tutto il territorio nazionale.
Per fronteggiare veramente il sommerso, servirebbe una maggiore disponibilità a denunciare lo sfruttamento, sia da parte dei lavoratori sia da parte degli operatori onesti, che subiscono una concorrenza sleale.
Così come una minore pressione fiscale potrebbe agevolare l’emersione del lavoro nero. A incidere sul fenomeno, secondo quanto ritengono le associazioni di categoria, sono anche i margini di guadagno ridotti dalla crisi e il peso delle tasse che gli esercenti continuano a ritenere praticamente insostenibile.
Alfredo Magnifico

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here