La danza dei numeri sull’occupazione.

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L’Istat, pubblicando i dati provvisori su occupazione e disoccupazione, riferisce che, gli occupati sono tornati a crescere toccando il livello del 2008 sopra quota 23 milioni,raggiungendo la soglia che si aveva prima dell’inizio della lunga crisi”,questo risultato e l’ effetto di una crescita record di contratti a tempo determinato,arrivati ad agosto 2017 a toccare quota 2,8 milioni, la più alta dal 2004,circa un milione più di allora,con un tasso di occupazione al 58%.

La crescita rispetto a giugno riguarda sia i lavoratori dipendenti che gli indipendenti ma interessa solo gli uomini.

Si registra una vera emoragia dei lavoratori autonomi scesi ad agosto a 5,3 milioni oltre 90 mila in meno al 2008.

Sale la disoccupazione giovanile (35,5%) ma diminuisce il numero degli inattivi.

Cresce in maniera esponenziale il Part.Time che raggiunge la rispettabilissima cifra di 4 milioni e 329mila occupati nel secondo trimestre del 2017,circa un milione in più del 2008 e circa 1,5 milioni in più rispetto al 2004.

In particolare va segnalato l’incremento del part-time involontario,passato da 1,389milioni del secondo trimestre 2008 ai 2,622 milioni del secondo trimestre del 2017,MOLTO PROBABILMENTE FRUTTO DELLE CRISI AZIENDALI E DELL’ABOLIZIONE DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA.

Calano le ore lavorate;il 5,8%in meno dei massimi precedenti la crisi 10,9 miliardi di ore lavorate nel secondo trimestre del 2017 contro le 11,6 miliardi di ore lavorate nel 2008.

La crescita congiunturale dell’occupazione interessa tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni ed è interamente dovuta alla componente maschile (+0,6%, +86 mila), mentre per le donne, dopo l’incremento del mese precedente, si registra un calo (-0,3%, -28 mila occupati).

A salire è anche però il tasso di disoccupazione che arriva all’11,3% con un aumento di 0,2 punti percentuali da giugno. L’aumento nell’ultimo mese coinvolge esclusivamente le donne (+4,6%) a fronte di una stabilità tra gli uomini.

La disoccupazione maschile si attesta al 10,3% (-0,1 punti percentuali), mentre quello femminile sale al 12,8% (+0,5 punti).

Cresce anche il tasso di disoccupazione giovanile che si attesta al 35,5%, in crescita di 0,3 punti da giugno.

In netto calo il tasso di inattività, che tocca il minimo storico al 34,4%: l’Istat non ha mai registrato un valore più basso nelle serie storiche mensili, iniziate a gennaio 2004, e nemmeno in quelle trimestrali, disponibili dal 1977. La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a luglio è infatti “in forte calo” (-0,9% su mese, -115 mila persone, e -2,4% su anno, -322 mila persone) e la tendenza, in atto da metà 2013, riguarda in particolare, la fascia degli over 50.

Alfredo Magnifico

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