Sgarbi riporta Sutri nella storia

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A Sutri (6mila abitanti tra Viterbo e Roma sull‟antica consolare Cassia), il sodalizio culturale tra il sindaco del posto Vittorio Sgarbi e il mecenate F.M.
Emanuele (presidente della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale) si fa sentire, vedere e apprezzare. Sono in atto fino al 12 gennaio 2020, contemporaneamente, 11 mostre che accolgono in un surreale confronto-dialogo tra ieri ed oggi alcune opere pittoriche di varie Collezioni (anche la Collezione Sgarbi), da Tiziano a Bacon, a riprova dell‟evoluzione culturale che sta rinvigorendo la cittadina del Viterbese da qualche anno a questa parte.

La storia aveva già fatto del suo con un anfiteatro romano scavato a picconate nel tufo, una necropoli rupestre di vecchia data ed una piazzetta-salotto nel centro storico di rara intimità. Il prof. Emanuele vi si è trasferito una trentina di anni (la sua presenza s‟è subito avvertita con il restauro di vari monumenti come la chiesa di San Francesco oggi auditorium), mentre Sgarbi è di casa da circa un anno, da quando è diventato il primo cittadino del Paese.

La mostra, allestita nell‟accogliente palazzo Doebbing, propone una rassegna di opere di varie scuole a cavallo dei tempi. L‟ Estasi di San Francesco (1561) di Tiziano – che si materializza in uno scenario roccioso tipo Cadore – fa da sponda (sta qui l‟originalità dell‟operazione) ad opere di ben altra fattura di Francis Bacon (disegni della serie 1949 Head), di
Renato Guttuso (opere della collezione Lino Mezzacane) e di Antonio Ligabue (Autoritratto).

Ma pure dialoghi – contrasti di stile tra Henri Rousseau (La charmeuse de serptens), Fausto Pirandello (figlio di cotanto Luigi), Luca Crocicchi, Ernesto Lamagna, Corlos Solito e il pudico Scipione Pulzone presente con una tela della fine del Cinquecento ossequiosa ai canoni della Controriforma con l’Immacolata. (Unionturismo news).

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