Fisco/ Rimosso il blocco, aumenteranno Imu e Tasi

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Brutte notizie per i contribuenti italiani, soprattutto se proprietari di seconde case. Il 17 giugno c’è da fare i conti con una novità che si tradurrà presumibilmente in nuovi aumenti : la legge di Bilancio, infatti, ha rimosso lo stop ai rincari comunali, operativo dal 2016. Regioni e Comuni potranno aumentare le aliquote fino ai livelli massimi: il 3,3% per l’addizionale Irpef regionale, lo 0,8% per quella comunale (con l’eccezione di Roma dove è già allo 0,9%) e lo 10,6 per mille per Tasi e Imu.
Sul fronte pagamenti è possibile ignorare il primo richiamo per poi saldare il tutto il prossimo 16 dicembre.

Ma occhio ad alcune novità. Alcuni Comuni hanno accorpato l’Imu e la Tasi. In questo modo, con l’abolizione della Tasi è stata aumentata l’Imu che nel saldo finale non dovrebbe discostarsi dall’importo delle due imposte separate. In questo caso il proprietario può pagare in un primo momento l’Imu con l’aliquota del 2018 e passare al conguaglio con il saldo finale.
Ricordiamo che, l’Imu è l’Imposta municipale propria, la Tasi è il Tributo per i servizi indivisibili. L’Imu si versa per il possesso dell’immobile, mentre la Tasi è un tributo che va versato al Comune per garantire i servizi indivisibili quali l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la vigilanza urbana.

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