Reddito di cittadinanza, cos’è il ‘patto per il lavoro’

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FOTO DI REPERTORIO

Il ‘patto per il lavoro’ risponde all’esigenza di collocare o ricollocare i cittadini sul mercato del lavoro, e non solo sostenerli economicamente. La firma sancisce il rispetto degli obblighi previsti per coloro che ricevono l’assegno di integrazione al reddito: l’immediata disponibilità al lavoro e l’adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo o al completamento degli studi.

Entro 30 giorni a partire dal riconoscimento del sussidio, i beneficiari che possiedono i requisiti richiesti dalla legge vengono contattati dal Centro per l’Impiego di riferimento per firmare il patto per il lavoro: si attiva, così, un meccanismo che chiama in causa anche le nuove figure professionali dette Navigator , che fungono da raccordo tra i diversi attori in gioco.

Il ‘patto per il lavoro’ è “un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e prevede la redazione del bilancio delle competenze e attività finalizzate alla ricerca attiva di lavoro e alla formazione o riqualificazione professionale. Il Patto prevede anche attività di servizio alla comunità e l’obbligo di accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue (una in caso di rinnovo)”.

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