NAS Padova: frodi e falsificazioni di documenti di capi da macello. Denunciate quattro persone

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Il NAS di Padova ha condotto dei mirati accertamenti sul conto di un’azienda agricola in cui, in una precedente ispezione del Servizio Veterinario della competente Asl, erano stati sequestrati 76 vitellini non correttamente identificati.
L’attività investigativa dei Carabinieri del NAS ha ricostruito le condotte illecite del titolare e del gestore dell’azienda agricola che ponevano in commercio vitelli ai quali sostituivano i marchi auricolari e i passaporti identificativi per “nazionalizzare” i capi esteri e “qualificare” a razza pregiata i capi meticci sia esteri che italiani per aumentarne così il valore commerciale. I due soggetti inoltre, per tornare in possesso dei capi bovini sottoposti a sequestro dall’Asl, avevano allegato all’istanza di dissequestro delle false autocertificazioni attestanti la provenienza degli stessi animali.
Le indagini hanno infine portato alla denuncia di un terzo soggetto, un commerciante di bestiame, che, in accordo col gestore dell’azienda agricola, aveva materialmente falsificato un’autocertificazione relativa alla provenienza di un bovino intestandola ad un ignaro allevatore.
 

Nel corso di accertamenti svolti questa volta presso una stalla per equidi, il NAS di Padova ha rinvenuto e sequestrato un cavallo T.P.R. (i cosiddetti cavalli da tiro pesante rapido) ed il relativo passaporto olandese poiché dalla lettura del microchip emergevano dati identificativi (nascita, morfologia, sesso e razza) difformi da quelli reali. Nel corso della successiva perquisizione sono stati rinvenuti vari strumenti per l’inoculazione dei microchip, due microchip espiantati (il cui possesso è vietato poiché l’impianto e l’espianto dei microchip sono consentiti soltanto al medico veterinario) e numerosa documentazione relativa alla movimentazione e all’identificazione degli equidi. Il proprietario del cavallo è stato pertanto denunciato all’Autorità Giudiziaria.           

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