Di Piazza: ora politiche nuove per affrontare le migrazioni. Basta allarmismi e qualità dell’integrazione

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Un governo di discontinuità sul fenomeno migratorio. Il carattere strutturale delle migrazioni impone un approccio politico, è necessario un passaggio da un approccio emergenziale ad uno di sistema. Su questo si gioca la sfida della sicurezza e della coesione sociale nei nostri Paesi. Bisogna offrire soluzioni condivise e buone politiche ai nostri cittadini.

A livello europeo, bisogna superare una volta per tutte l’idea che il paese di primo ingresso sia quello che debba farsi carico da solo dei migranti, solo una condivisione della responsabilità può portare a politiche capaci di conciliare sicurezza e solidarietà.

In una logica di sistema dobbiamo sviluppare una strategia di integrazione attenta alle dinamiche economiche e sociali, senza enfatizzazioni né semplificazioni, senza ideologismi né allarmismi. Ma badando alla realtà del fenomeno, alle policy possibili a livello nazionale e nei contesti territoriali.

In questa fase l’azione del nuovo Governo attraverso il suo Ministero del Lavoro e politiche sociali dovremo costruire metodologie e strumenti più avanzati di governo del fenomeno migratorio e di implementazione della qualità della integrazione. Preparare le politiche di integrazione del futuro è, quindi, possibile rafforzando la capacità di capire le sfide attuali e le tendenze del fenomeno, nell’operare rispetto alla concretezza delle dinamiche migratorie e migliorando le condizioni di vita delle persone migranti e dei territori ove sono accolti, contrastando, sempre e ovunque, ogni forma di discriminazione.