Prorogato al 2 novembre 2021 il periodo transitorio per i fitosanitari non professionali

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È finalmente ufficiale la proroga del periodo transitorio per i prodotti fitosanitari a uso non professionale. È con grande sollievo che Compag, la federazione nazionale dei commercianti di prodotti per l’agricoltura, annuncia il risultato conseguito insieme ad Agrofarma e Primogiardinaggio dopo le numerose pressioni e incessanti insistenze presso il Ministero della Salute, che ha finalmente concesso una proroga di altri 18 mesi, fino al 2 novembre 2021 (art. 55-ter della Legge n. 157 del 19 dicembre 2019).

L’avventura – o, meglio, la disavventura – ha avuto inizio nel gennaio 2018 in seguito all’approvazione del decreto n.33 (operativo dal 2 maggio 2018), che definiva le misure e i requisiti per un utilizzo sicuro dei prodotti fitosanitari da parte degli utilizzatori non professionali e che indicava il 2 maggio 2020 come termine del periodo transitorio oltre il quale non sarebbe stato più possibile immettere sul mercato prodotti che non rispondessero pienamente ai requisiti dell’allegato tecnico del decreto stesso, ovvero più del 90% dei prodotti attualmente disponibili, compresi i prodotti ammessi in agricoltura biologica (verde rame e zolfo). Una misura che avrebbe comportato la perdita di un enorme patrimonio economico e culturale in Italia, Paese in cui gli hobbisti – gli appassionati di giardinaggio e piccola orto-frutticoltura non destinata alla commercializzazione – ammontano a 1.200.000 e che con la loro attività agricola amatoriale su superfici limitate (da poche decine a qualche migliaio di metri quadrati) svolgono un’importante funzione di conservazione del territorio agricolo in un Paese sempre più urbanizzato.

In base del decreto 33/2018, al termine del periodo transitorio gli utilizzatori non professionali (che notoriamente necessitano di quantità ridotte di fitofarmaci, ma anche di un ventaglio di scelta molto ampio, essendo molto varia la tipologia di coltivazioni a cui si dedicano) per continuare a dedicarsi al proprio hobby saranno costretti ad acquisire il certificato di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo dei prodotti per utilizzatori professionali (abilitazione ad oggi posseduta da solo 350.000 soggetti in Italia) o a trovare espedienti alternativi perché, a partire dalla data di piena applicazione del decreto (2 novembre 2021), la quantità di prodotti fitosanitari disponibili verrà ridotta drasticamente (-90%). Si tratta chiaramente di una misura adottata esclusivamente allo scopo di tutelare la salute degli utilizzatori “meno preparati” ma che, al contrario, si è tradotta nell’acquisto “incontrollato” dei prodotti tramite siti online, vanificando il tentativo di riduzione del rischio.

La prima fase di applicazione del decreto, avvenuta nell’estate del 2018, è stata contrassegnata da grande confusione e incertezza: in attesa dell’approvazione delle nuove etichette da parte dell’ente pubblico, numerose aziende produttrici hanno infatti sospeso l’immissione sul mercato dei prodotti che richiedevano una nuova etichetta causando, involontariamente, carenza di prodotti e quindi forniture limitate.

Secondo l’analisi condotta dai consulenti delle aziende produttrici, più del 90% dei prodotti per utilizzatori non professionali attualmente in commercio non rispetterebbe i requisiti dell’allegato tecnico. Per questo motivo, già dallo scorso anno Compag ha avviato un dialogo con il Ministero della Salute con l’ambizioso obiettivo di ottenere la modifica dell’allegato. Cosa non semplice e sicuramente non realizzabile prima del termine previsto del 2 maggio 2020. Da qui la necessità impellente, secondo Compag, Agrofarma e Promogiardinaggio, di prorogare il periodo transitorio di ulteriori 18 mesi, periodo in cui dovranno essere individuate le modifiche necessarie all’allegato tecnico tali da riuscire a contenere il rischio per gli utilizzatori e, al contempo, conservare il maggior numero possibile di prodotti per la vendita.

L’altra buona notizia per gli utilizzatori è che non vi sarà la modifica dell’etichetta come era avvenuto nel 2018 quando il rivenditore doveva consegnare assieme al prodotto una etichetta aggiuntiva con le modifiche apportate (in questo caso la modifica sarebbe stata la data di ultimo impiego 2 maggio 2020 che è prorogata al 2 novembre 2021). Per questo però l’utilizzatore deve fare attenzione: IL PRODOTTO RIMANE VENDIBILE ED UTILIZZABILE fino al 2 novembre 2021 anche se la data di ultimo impiego impressa sull’etichetta è il 2 maggio 2020, a meno di altre ulteriori disposizioni che dovessero intervenire nel frattempo.

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