Legislazione/ Divieto di spostarsi dal Comune, ci può essere il sequestro del mezzo

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FOTO DI REPERTORIO

Tra le interpretazioni giuridiche al nuovo decreto- Conte nei punti riguardanti il divieto di spostamento dal proprio Comune, si affaccia anche l’ipotesi del sequestro preventivo del mezzo di trasporto, per chi viene trovato in strada fuori dal suo Comune senza “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute”.“Comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al lavoro, anche tramite l’autodichiarazione vincolante o con ogni altro mezzo di prova, la cui non veridicità costituisce reato. In caso di controllo, si dovrà dichiarare la propria necessità lavorativa. Sarà cura poi delle Autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa con l’adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni.
E’ sempre possibile uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni necessari.
Il sequestro poggia sull’idea giurisprudenziale avallata dalla Cassazione secondo cui la misura del sequestro preventivo è atto ad evitare che un reato possa ripetersi, e nel caso in questione l’autoveicolo è necessario per compiere il reato di spostarsi al di fuori del proprio comune.
La Procura dispone altresì che il veicolo sequestrato non venga affidato ad un deposito incaricato, bensì in custodia allo stesso conducente, che ovviamente non potrà utilizzarlo: in caso di controllo e di accertata mancanza del veicolo, scatterebbe una denuncia per sottrazione di cose sottoposte a sequestro.