USA/ ‘Caso’ Floyd, l’autopsia esclude l’asfissia e il soffocamento

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FOTO DI REPERTORIO

Mentre ancora imperversa la violenza, con scontri tra polizia e manifestanti e ripetute devastazioni, arrivano le prime notizie sul cosiddetto ‘caso Floyd’.
Il 46enne afroamericano non sarebbe morto né per asfissia né per strangolamento. Sono arrivati i risultati dell’autopsia preliminare effettuata dal medico legale della contea di Hennepin sul cadavere dell’uomo deceduto a Minneapolis durante un fermo di polizia e dopo che un poliziotto bianco gli aveva premuto con violenza per 8 minuti e 46 secondi il ginocchio sul collo quando era disarmato e immobilizzato.
Secondo il rapporto del medico legale, non ci sarebbero elementi che possano supportare una diagnosi di strangolamento o asfissia traumatica.

Il patologo parla, infatti, di effetti combinati dell’essere bloccato dagli agenti, di patologie pregresse; pare infatti che la vittima soffrisse di ipertensione arteriosa e problemi coronarici, e di una potenziale sostanza intossicante presente sul corpo di Floyd.