Speranza: Ssn ha retto, ora rafforzare il territorio con investimenti. Federfarma: “Farmacie pronte alla sfida”

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“Il Servizio sanitario è stato all’altezza della sfida affrontata, ma è chiaro che bisogna fare di più e meglio, a partire dalla digitalizzazione fino al rafforzamento dei territorio”. E’ il ministro della Salute, Roberto Speranza, a fare un bilancio intervistato dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana,  in apertura di un’iniziativa online dedicata alla situazione Coronavirus in Italia.

Secondo Speranza, abbiamo imparato molto da questa emergenza ma ci sono molte questioni di fondo da affrontare. “Credo si debba aprire una grande stagione di investimenti per rendere più forte il nostro Servizio sanitario nazionale”, sottolinea. Investimenti che vanno di pari passi con la necessità di “riforme”.

Riforme che inevitabilmente riguarderanno anche le farmacie. “Condivido in pieno il pensiero del ministro Speranza – ha annunciato a Filodiretto il presidente di Federfarma, Marco Cossolo – sul fatto che il Ssn abbia retto in maniera encomiabile. Sono altrettanto d’accordo sul fatto che bisogna avviare la stagione dei grandi investimenti verso una modernizzazione del sistema stesso. Ribadisco che le farmacie sono un presidio sanitario al servizio del cittadino, come dimostra l’esperienza del Covid, e sono a disposizione del SSN per completare al meglio questo rinnovamento e garantire la cura e la presa in carico dei pazienti cronici, ma sono pronte anche ad affrontare altre emergenze si verifichino dal punto di vista sanitario”.

“Nel periodo Covid – aggiunge il presidente del Sunifar, Gianni Petrosillo – le farmacie hanno dimostrato di resistere e di farlo anche nei territori più interni. Soprattutto le rurali sono state l’unico presidio sanitario di prossimità in questi luoghi. Sono perfettamente d’accordo nel rivedere i modelli assistenziali così da rinforzare il territorio e questo lo si può fare solo investendo. In digitalizzazione, ad esempio, perché è chiaro che per realizzare a pieno processi come la dematerializzazione della ricetta, il cup in farmacia, il fascicolo sanitario elettronico e telemedicina, serve investire nelle reti veloci che portano le connessioni anche nelle zone più rurali”.

Speranza ha poi anche fatto un cenno al rapporto tra Stato è Regioni “serve lavorare ad un equilibrio tra neocentralismo e ultrafederalismo”, ha aggiunto che ha spiegato come il nostro Paese corre il rischio di “oscillare come un pendolo” tra i due estremi nel dibattito sul tema. “Rischiamo di stare in un dibattito che non ha un punto fermo – ha spiegato – un punto di sintesi, di equilibrio vero. Che invece è quello che servirebbe”, ha detto Speranza sottolineando che abbiamo vissuto delle fasi in cui tutto il territorio “è oro” con tesi ultrafederaliste per passare poi ad estremi opposti. In generale, però, nel corso dell’emergenza, “tutti abbiamo fatto il possibile per mantenere una correttezza istituzionale tra Stato e Regioni. E’ chiaro che c’è stato qualche momento di difficoltà. Nel complesso, però, abbiamo costruito una relazione istituzionale corretta. C’è stato un rapporto improntata sulla ricerca costante di una collaborazione”.