Lavoro/ ‘Women for oncology’ : “Un tavolo di lavoro interministeriale per contrastare il ‘gender gap’ delle donne in sanità”

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La sanità è donna ma non nella leadership. Per questo motivo è fondamentale riconoscere l’esistenza di un gender gap e promuovere un tavolo interministeriale per permettere alle donne di avere le stesse opportunità di carriera dei colleghi maschi. Queste le richieste e le proposte presentate da una delegazione di Women For Oncology Italia – spin off del gruppo europeo nato all’interno dell’Esmo – e Women in Surgery, durante l’incontro con la Sottosegretaria al Ministero della Salute Sandra Zampa. 

Durante l’incontro, tenutosi il 15 ottobre, la delegazione formata da Marina Garassino (Presidente di Women For Oncology e responsabile dell’unità di oncologia toracica della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano), Domenica Lorusso (Responsabile UO programmazione ricerca clinica, Direzione scientifica e ginecologia oncologica, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS di Roma) e Gaya Spolverato (Presidente di Women in Surgery), ha chiesto che venga svolta, sotto l’egida del Ministero della Salute, un’indagine nazionale conoscitiva e un monitoraggio dell’attuale situazione sul gender gap in sanità; venga creato quanto prima un tavolo interministeriale guidato dal Ministero della Salute che, insieme al Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero delle Pari Opportunità, partendo dai dati a disposizione e valutando le esperienze internazionali, proponga strumenti e soluzioni per ridurre il gender gap in sanità, creando regole che permettano alle donne di avere le stesse opportunità dei loro colleghi maschi; infine vengano promosse azioni di sensibilizzazione, coinvolgendo tutti i partner che hanno presentato queste proposte, producendo anche linee guida insieme alla Conferenza delle Regioni e all’Ordine dei Medici.

Le proposte infatti sono state condivise e sottoscritte, in un precedente incontro, anche da CittadinanzAttiva, Dateci Voce, Women in Surgery, ANAAO-ASSOMED, FNOMCeo, FIASO.  L’incontro è stato anche l’occasione per Women for Oncology Italia e Women in Surgery per presentare alcuni importanti dati sullo scenario italiano. Il 75% degli iscritti al corso di Laurea in Medicina e Chirurgia è donna, è quindi ragionevole pensare che nei prossimi anni la professione del medico sarà fortemente sbilanciata verso una predominanza femminile. 

L’esistenza di un gender gap nasce dalla preesistenza di stereotipi, radicati nella nostra cultura, secondo i quali la figura della donna è associata esclusivamente al ruolo del caregiver, riservando all’uomo il compito del medico, del professore e del leader. Questi condizionamenti non permettono alle donne un avanzamento di carriera o il raggiungimento di ruoli di responsabilità nella Sanità italiana, specialmente in quegli ambiti ritenuti ancora oggi “maschili” come l’oncologia e la chirurgia – spiega Marina Garassino Presidente di W4O Italy – È per questo motivo che riteniamo fondamentale promuovere a livello istituzionale nuovi percorsi e regole che diano alle donne le stesse opportunità di carriera dei colleghi maschi” 

Attualmente in Italia solo 45 donne medico su 169 ricoprono la posizione di Direttore di struttura semplice, dipartimentale o di struttura complessa. Solo a tre donne è stato assegnato il ruolo di Professore ordinario in Oncologia e una sola dirige la di Scuola di Specializzazione. In chirurgia, professione maschile per tradizione, la situazione è addirittura peggiore: a fronte di un progressivo aumento delle iscritte alle scuole di specialità chirurgiche non si assiste ad un’adeguata ridistribuzione per genere delle cariche apicali. Solo il 2,5% è nominata Direttore di Dipartimento di Chirurgia e solo il 4,9% è Direttore delle Scuole di Specialità.

Inoltre, secondo 7 medici su 10 esiste un gender gap delle donne rispetto agli uomini nella crescita professionale in ambito medico e nello specifico in oncologia. Un problema particolarmente sentito e di cui sono più consapevoli le donne – 8 su 10 – rispetto ad una minoranza degli uomini – meno di 4 su 10. Questi i dati della prima indagine sulla percezione della discriminazione di genere, condotta da Women 4 Oncology.

Altri Paesi hanno avviato politiche di genere più equilibrate ed efficaci nel breve termine, tanto da progredire più rapidamente dell’Italia nella riduzione del Gender Gap, come riportato dal GGG Report 2020. In Italia, al contrario, non esiste alcun percorso in sanità volto a migliorare lo sbilanciamento di genere, soprattutto in branche come la chirurgia e l’oncologia – spiega Gaya Spolverato, Presidente di WIS – La persistenza di questo divario, continuando a prediligere nelle figure apicali non le capacità del medico ma il suo genere, porterebbe ad un problema serio di sostenibilità del sistema sanitario. Infatti, la maggioranza della forza lavoro non sarebbe reclutata a ricoprire posizioni di leadership, comportando ad una minore qualità di erogazione dei servizi”.

Sull’incontro la delegazione delle associazioni si dice fiduciosa. “È stato un incontro importante, quello con la Sottosegretaria al Ministero della Salute, perché crediamo che possa essere un primo passo verso una collaborazione proficua tra istituzioni e associazioni. Anche la politica spesso non ha riconosciuto il problema, ne sono un esempio la nomina di tavoli tecnici, solo pochi mesi fa, quasi tutti al maschile. Questa è un’occasione in più per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica su questa tematica ancora poco riconosciuta. Sempre più associazioni in questi giorni, anche di fronte al Presidente della Repubblica, hanno richiesto che si trovino soluzioni al gender balance in sanità e in ogni professione. Adesso è il momento di agire”. conclude Marina Garassino.

Women For Oncology Italy

Women for Oncology Italia è un percorso di mentoring rivolto alle donne-medico che lavorano in oncologia. Attraverso workshop, eventi, corsi ECM e un dialogo aperto della community, l’iniziativa sostiene la formazione manageriale delle oncologhe italiane e lo sviluppo della loro carriera verticale nella leadership sanitaria.

Come nasce

Women for Oncology Italia nasce nel 2016 come spin-off dell’omonima iniziativa internazionale lanciata dall’European Society for Medical Oncology (ESMO): un network per valorizzare le professioniste dell’oncologia italiana, sempre più preparate ma ancora troppo poco presenti in modo consolidato nei ruoli di rilievo. 

Perché
Ancora oggi le donne fanno spesso fatica a raggiungere posizioni apicali in ambito professionale, perché devono destreggiarsi tra famiglia e lavoro e si scontrano con stereotipi di genere. In Italia, solo il 15% dei 223 primari di oncologia è donna. 

Obiettivi

L’obiettivo di Women for Oncology Italy è aprire e consolidare la strada a una futura classe dirigente al femminile più numerosa e preparata ad affrontare e vincere le sfide legate al gender gap ancora esistenti nell’oncologia italiana.  

Comitato Scientifico

In Italia, l’esperienza di Women For Oncology è stata voluta e avviata da nove oncologhe italiane che, ciascuna nel suo ambito, rappresentano l’eccellenza del nostro Paese in questa specializzazione, che si sono già distinte per il conseguimento di importanti risultati professionali e che oggi ne costituiscono il Comitato Scientifico:

  • Rossana Berardi – Università Politecnica delle Marche – Ospedali Riuniti di Ancona
  • Fabiana Letizia Cecere – Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, Roma
  • Rita Chiari – Azienda Ospedaliera di Perugia
  • Marina Chiara Garassino – Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano
  • Valentina Guarneri – Università degli Studi di Padova, IOV IRCCS
  • Nicla La Verde – ASST Fatebenefratelli Sacco, Milano
  • Laura Locati – Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano
  • Domenica Lorusso – Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS, Roma
  • Erika Martinelli – Università della Campania Luigi Vanvitelli, Napoli

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Women in Surgery

Women in Surgery Italia, l’associazione delle chirurghe italiane, nasce da un cambiamento che coinvolge la professione chirurgica e chi la pratica, si concentra sulla rappresentanza e sull’occupazione delle chirurghe italiane, promuove la leadership delle chirurghe più meritevoli e aiuta le più giovani con programmi di mentorship e scholarship.

Le firmatarie del CD di WIS:

  • Gaya Spolverato – Chirurga Oncologa presso l’Azienda Ospedale – Università di Padova e Ricercatrice presso l’Universita di Padova – Presidente e co-fondatrice di Women In Surgery Italia 
  • Isabella Frigerio – Chirurga presso il Reparto di Chirurgia Generale, Unita Operativa di Chirurgia del Pancreas, Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda (VR) – Past president e co-fondatrice di Women In Surgery Italia 
  • Daunia Verdi – Chirurga presso l’Azienda Ospedaliera di Mirano (VE) – Vicepresidente di Women In Surgery Italia 
  • Giulia Armatura – Chirurga presso l’Azienda Ospedaliera Alto Adige
  • Elisa Sefora Pierobon – Chirurga presso la Clinica Chirurgica 3, Azienda Ospedale – Università di Padova
  • Francesca Ratti – Chirurga presso l’Unità Operativa di Chirurgia Generale Epatobiliare di IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano 
  • Elisabetta Pennacchioli – Direttrice della Chirurgia del Melanoma, Sarcomi e Tumori Rari, Istituto Europeo dei Tumori di Milano
  • Roberta Iadarola – Chirurga presso l’ASL di Brindisi – Università Cattolica del Sacro Cuore Flavia Testorio Havas PR Milan