La riflessione/ Il lockdown dello sport punisce i giovani

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FOTO DI REPERTORIO

Secondo i dati Eurostat, nell’Unione europea, di media, nello sport un occupato su due, ( 48%), ha tra 15 e 34 anni, un terzo degli occupati (30%) ha tra i 35 e i 49 anni e il rimanente 23% ha più di 50 anni, con una leggera prevalenza di uomini (57%). Le chiusure o limitazioni alle attività dello sport decise dai vari governi per cercare di frenare la diffusione del Covid, colpiscono uno dei settori che occupa maggiormente giovani, è stato inventato: “il lockdown dello sport giovanile”! Non è condivisibile, anzi risulta, addirittura, assurdo che l’Italia, sia salita sul podio dell’assurdo per aver bloccato tutta l’attività giovanile nello sport.

Scuola e Sport giovanile dovrebbero essere allineati e non lasciati alla libera interpretazione del politicante  di turno, infatti non esiste un dato epidemiologico, ne scientifico ,come non esiste alcuna logica per fermare i giovani sportivi e permetterlo agli adulti; semmai per paradosso dovrebbe essere l’inverso. Complessivamente il settore occupa circa un milione di addetti, che secondo l’ente di statistica dell’unione europea rappresentano lo 0,4% dell’occupazione totale, con quote molto variabili tra Paesi. Il lavoro nello sport ha già pagato a caro prezzo i vari lockdown:  nel secondo trimestre il numero di occupati è crollato del 6% rispetto a quello che si registrava nel primo trimestre e i più colpiti sono stati proprio gli addetti della fascia di età più giovane: 15-34 anni e maggiormente tra gli uomini, con un meno 18% a fronte di un meno 13% sulle donne.

Nell’Unione europea nello sport si contano 215 lavoratori ogni 100mila abitanti , il livello più elevato è quello della Svezia, più del doppio, con 583 addetti, seguita da Cipro (340) e Irlanda (327). All’opposto i livelli più bassi sono quelli di Belgio (solo 81 addetti  ogni 100mila abitanti), Polonia (109) e Repubblica Ceca (123). Italia si colloca poco sotto la media, con circa 175 addetti ogni 100 mila abitanti. A dimostrazione, della pecionata fatta esiste una dichiarazione del Direttore Generale dell’OMS Ghebreyeesus per; le preoccupazioni che l’impatto della pandemia, con il blocco delle palestre, ha su adolescenti e giovani e per gli effetti indiretti che produce quali depressioni ed ansia peggiori dello stesso Covid. Aumenterà l’obesità infantile (già l’Italia al secondo posto in Europa) e patologie correlate, e lasceremo i giovani ai giochi elettronici o liberi in strada e nei parchi anziché in strutture che seguono i protocolli condivisi.

Le strutture ed i centri dove si pratica attività sportiva, dove già di per se si richiedono protocolli, che hanno investito in piani di sicurezza, sanificazione e distanziamento, vanno distinte da quelle  strutture non idonee che devono essere chiuse se non rispettano le norme sanitarie.Sempre attenzione agli spogliatoi!, ma chi segue i protocolli e segue con attenzione la salute di atleti e praticanti deve essere rispettato, premiato e lasciato aperto.

Alfredo Magnifico