Un vino,un territorio/ Campania- Piedimonte Colle Rotondella Cantine Astroni

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Pietro Colagiovanni*

Il territorio: siamo in Campania, a Napoli e più precisamente nei Campi Flegrei, ai piedi del Vesuvio. La Cantina Astroni della famiglia Varchetta, ormai giunta alla quarta generazione, è un esempio molto interessante di viticultura “metropolitana”. Le sue vigne infatti si inerpicano sulle colline vulcaniche del Parco degli Astroni a Napoli. Una delle vigne, proprio la Astroni, è a ridosso della riserva di caccia personale di Carlo Borbone, oggi oasi naturalistica gestita dal WWF. Il Colle Rotondella invece è prodotto con le uve della Vigna Camaldoli sulla omonima e nota collina. La collina Camaldoli con i suoi 457 metri di altitudine è il rilievo più alto di Napoli ed è frutto di una eruzione vulcanica. Ci troviamo nel pieno dei Campi Flegrei, una grande caldera in stato di quiescenza dall’enorme importanza storica, paesaggistica e territoriale (Goethe ne fa un’accurata descrizione nel suo Viaggio in Italia) oggi Parco regionale.

Camaldoli, oltre che per la sua bellezza paesaggistica (precedentemente il suo nome era Monte Prospetto, per le splendide vedute sul mare che la collina offriva) è famosa per l’eremo, insediato nel XVII secolo da Matteo di Capua, feudatario di Vico Equense che donò ai monaci benedettini la foresta di sua proprietà . La Chiesa, opera di Domenico Fontana, sorse sui resti di un’altra molto più antica (del VI secolo) e ad essa si aggiunsero anche le celle per gli eremiti e la foresteria. All’interno della Chiesa troviamo l’altare maggiore di Cosimo Fanzago, sculture di Salvatore Franco e opere di Luca Giordano, Angelo Mozzillo e Cesare Fracanzano. Dal 1998 i monaci Camaldolesi sono stati sostituiti da un gruppo di suore dell’ordine brigidino, provenienti dalla Svezia. La collina di Camaldoli è dal 1980 parco urbano con ben 135 ettari.

Il vitigno: la Campania è una delle regioni all’avanguardia nella riscoperta dei vitigni autoctoni, di cui ha grande quantità e varietà. Uno di questi è il vitigno a bacca nera Piedirosso, con cui è vinificato in purezza il Colle Rotondella. Un vitigno antichissimo conosciuto anche come Per’e palumm perchè il suo raspo ha una coloritura rossa che ricorda il piede di un piccione. La sua coltivazione rilanciata con successo in tempi recenti è peculiare soprattutto delle zone vulcaniche del napoletano. Il Piedirosso dà origine a vini rossi rubini dai sentori spiccati di frutta rossa, ciliege e more su tutti.

Il vino: le cantine Astroni (250.000 bottiglie annue e 25 ettari vitati) hanno fatto della riscoperta e tutela del patrimonio ampelografico campano, napoletano e dei campi flegrei la base della propria attività produttiva. Un esempio di qualità è questo Piedirosso Colle Rotondella 2019 espressione di un vitigno autoctono capace di fornire vini dalla grande personalità. Dopo una macerazione prefermentativa ed una fermentazione di 15 giorni in acciaio per 4 mesi affina sulle fecce fini in vasche d’acciaio. Di un bel colore rosso rubino con qualche nota violacea sprigiona un bouquet elegante e gradevole di frutta e sentori di bosco, capaci di evocare in modo chiaro il territorio e le colline in cui la vite è immersa. Al sorso è equilibrato e gentile, con la morbidezza in perfetto equilibrio con una buona acidità e qualche nota sapida a dare sprint al tutto. Un vino buono capace di richiamare il territorio e la ricca tradizione da cui promana, perfetto per accompagnare la classica cucina napoletana. Data la sua struttura non invasiva (12 gradi alcolici) è assolutamente indicato per abbinarsi ad un bel piatto di spaghetti al sugo di carne o, ancora meglio, con un bel ragù.

Valutazione: 4,25/5

Prezzo medio: 14 euro

Rapporto qualità/prezzo: favorevole

* fondatore del gruppo Terminus, comunicatore, sommellier Ais

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