Un vino,un territorio/ Muscari Lacryma Christi Le Lune del Vesuvio

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Pietro Colagiovanni*

Il territorio: siamo in Campania, nel pieno del parco nazionale del Vesuvio. L’azienda agricola Le lune del Vesuvio, un interessante esperienza di valorizzazione di tradizione e territorio, ha sede a Terzigno, comune di 18.000 abitanti in provincia di Napoli. Terzigno sorge alle falde del Vesuvio, nel versante sud orientale e dista appena 11 chilometri dal mar Tirreno.

Siamo in una terra fertile, conosciuta e apprezzata da millenni, quella campania Felix dei romani che già allora aveva nel vino uno dei suoi prodotti più pregiati. Terzigno nasce come comune autonomo solo nel 1913 quando si stacca dal vicino comune di Ottaviano, del quale quindi condivide gran parte della storia. Ottaviano, come indica il suo nome era un borgo all’interno di un vastissimo possedimento della Gens Octavia, la famiglia dell’imperatore Augusto.

Terzigno – panorama

Ebbe un ruolo rilevante in epoca romana e fu teatro di diverse importanti battaglie come quelle che videro vincitore Spartaco contro l’esercito romano nel 73 a.C. In periodo medievale mantenne la sua importanza militare e fu governato da diversi signori tra cui si ricorda anche il famoso Fabrizio Maramaldo, l’uccisore di un uomo già morto ormai gergale nel nostro linguaggio. Nel 1567 il feudo fu venduto al cugino del granduca di Toscana Cosimo dei Medici Bernadetto e Ottaviano rimase in possesso di questa famiglia sino al 1860, anno di abolizione del feudalesimo.

Terzigno – Parco nazionale del Vesuvio

I Medici di Ottajano (così intorno all’anno 1000 Octavianum mutò nome) furono una casata molto importante , che annovera un papa Leone XI, un cardinale e il potentissimo Cavaliere Luigi de’Medici di Ottajano, più volte primo ministro del re Ferdinando IV di Napoli e plenipotenziario dello stesso al congresso di Vienna. Terzigno, come detto comune autonomo dal 1913 ha nel suo territorio vere attrazioni naturalistiche come il Bosco del Vesuvio e 265 ettari di una splendida pineta, la Pineta Mediterranea. E’famosa vista la fertilità del suo suolo vulancio proprio per la coltivazione della vite e del suo vino più noto il Lachryma Christi del Vesuvio.

Il vitigno: il Muscari è un blend, di cui il produttore non comunica le relative percentuali di due vitigni classici della vinificazione campana. Il primo è particolarmente coltivato e vinificato proprio nel napoletano ed è il Piedirosso. Conosciuto come Per’e’palumm (piede di colombo) per la sua rachide rossiccia è un vitigno a bacca rossa antichissimo, tanto che ne parla Plinio il Vecchio. Dà vita a vini profumati di bosco con buona acidità. Il secondo vitigno con cui si produce il Muscari ha bisogno di ben poche presentazioni: l’Aglianico. Un vitigno antichissimo, fu importato dai greci della Tessaglia nell’Italia meridionale nel VII secolo a.C. E’ un vitigno che sui terreni vulcanici dà il meglio di sé ed è ormai conosciuto e apprezzato internazionalmente. Genera vini dal forte spessore e tannicità adatti a lunghi invecchiamenti che gli conferiscono eleganza, struttura e grande qualità.

Il vino: il Muscari Lachryma Christi del Vesuvio Doc de Le Terre del Vesuvio è uno dei prodotti di punta di questa azienda agricola immersa nel bel mezzo del Parco del Vesuvio. La Tenuta le Lune del Vesuvio della famiglia Forno su 6000 metri quadrati coltiva prodotti della terra, produce vino ed include anche una casa vacanza, un ristorante ed una fattoria didattica. Il Muscari, dal nome di una pianta tipica del Parco del Vesuvio dai colorati fiori violacei, è un vino che è intinsecamente espressione di questo territorio, a partire dalle sue uve, figlie predilette di un terreno fertile e generoso come quello vulcanico. Le uve, raccolte a mano fermentano in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata per 10/15 giorni. Dopo una pressatura soffice il mosto fermentato matura in altri serbatoi di acciaio. Dal compatto colore rosso rubino al naso sprigiona i sapori del bosco ma anche la forza speciale, speziata dell’Aglianico. Un bouquet ben equilibrato che si ripropone al sorso: corposo, piuttosto complesso, ben amalgamato. Un vino che porta con sé un passato importante e rilevante, un sorso mai banale che trasfonde tradizione e storia di un panorama unico al mondo. Un vino di qualità dalla struttura signficativa (13% gradi alcolici) che si abbina bene con piatti piuttosto elaborati: primi piatti con sughi di carne, ragù su tutto, o arrosti di carni rosse.

Valutazione: 4/5

Prezzo medio: 11 euro

Rapporto qualità/prezzo: favorevole

* fondatore e amministratore del gruppo Terminus, giornalista, sommellier Ais

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