Il film della settimana/ “Quattro strade” di Alice Rohrwacher (Ita)

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Pietro Colagiovanni *


E’un corto di appena 8 minuti girato durante la pandemia nel 2020. La regista, visto che i contatti fisici sono proibiti, usa una vecchia macchina da presa in 16 millimetri per mettersi in contatto e filmare i suoi vicini. Alice Rohrwacher è una figura emergente della cinematografia italiana, con titoli molto apprezzati dalla critica come Corpo celeste e Meraviglie. La regista d’altronde ha un rapporto speciale con la natura, in cui è stata immersa sin da piccola, grazie al papà apicoltore.

E anche i vicini, immersi nel verde della campagna umbra nell’altopiano dell’Alfina, prevalentemente si occupano di agricoltura e nella campagna hanno trovato la propria identità. Nonostante la sua breve durata il corto riesce nel suo obiettivo: farci respirare liberamente quando questo, a causa del virus, non è sempre possibile.

Con una musica gradevole e leggiadra la regista commenta con delicatezza il suo rapporto con i vicini e ci narra il rapporto che ha con loro. Un rapporto fatto di apprezzamento, di rispetto e di rispettosa distanza, un rapporto, esemplare, di buon vicinato. Alla fine con la metafora dell’albero millenario l’autrice spiega tutta la propria salutare impostazione filosofica.

L’ albero aveva vissuto così a lungo perché aveva sempre saputo convivere, e bene, con tutti coloro che nel tempo erano stati nelle sue vicinanze. L’effetto finale è piacevole e gradevole, come una boccata di aria fresca in mezzo alla natura, un ottimo rimedio alle costrizioni, lunghe e spesso dolorose, cui la lotta alla pandemia ci ha condotto. Fatto con mano sicura e ferma questo corto, se esistesse ancora Carosello, sarebbe uno spot magnifico per un prodotto di cui tutti abbiamo bisogno: una vita in armonia con la natura e con il prossimo

Voto 3,5/5
*imprenditore, giornalista, fondatore e amministratore del gruppo Terminus
mail colagiov@virgilio.it