Economia/ Crescono i prezzi dei vini sfusi d’Italia

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Il vino italiano, per tanti motivi, sta affrontando anche una crescita importante dei prezzi dei vini all’origine. Ovvero degli sfusi. Da un lato è un segnale di salute, e, dall’altro, un problema tutt’altro che semplice da gestire, soprattutto per i vini di prezzo più basso, che girano soprattutto in gdo ,dove il grosso del venduto è nella fascia tra i 4 ed i 5 euro a bottiglia. Perchè questi aumenti di prezzo, inevitabilmente, qualcuno li deve sostenere lungo la filiera dal produttore al consumatore. Un quadro n che preannuncia un 2022 di forti tensioni sui prezzi. Che, anche guardando ai soli sfusi, sono in netta crescita.

Secondo Ismea, per esempio, ad ottobre i bianchi comuni viaggiavano su valori di 4,27 euro ad ettogrado, il 19,4% sullo stesso periodo 2020, i vini rossi a 4,36 euro ad ettogrado (+10%). Ma che le quotazioni dei vini Dop volano. Come il Brunello di Montalcino: la celebratissima annata 2016 spunta prezzi tra i 950 ed i 1.150 euro ad ettolitro, con quotazioni identiche per la 2017 appena presentata ed in uscita sul mercato a gennaio 2022. È in decisa crescita il Barolo, con l’annata 2016 che oscilla tra 740 e 850 euro ad ettolitro, e la 2017 che va da 722,6 a 835,4, euro. Stesso trend per le quotazioni di Amarone e Recioto, con la produzione 2018 che viaggia tra 880 e 900 euro ad ettolitro, che arrivano a 920 per il prodotto “classico”. Ma sono a rialzo anche i prezzi di Chianti e Chianti Classico, così come quelle di tutta la galassia Prosecco.