Commissione Europea: nuovo sistema di certificazione elettronica per le importazioni di prodotti biologici

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Migliore tracciabilità, minori frodi. Questo è il leit-motiv che fa entrare in funzione il nuovo sistema di certificazione elettronica per le importazioni di prodotti biologici. Si tratta di un sistema innovativo che sostituisce quello tradizionale tant’è che i controlli cartacei ed elettronici coesisteranno, fino alla data del 19 ottobre quando il supporto cartaceo sarà sostituito da quello informatizzato. A stabilirlo la Commissione europea, che  stima benefici dovuti soprattutto all’abbattimento degli oneri amministrativi non solo per gli operatori ma anche per le autorità. Il tutto in considerazione che il sistema di certificazione elettronica aumenterà la sicurezza alimentare perché renderà più capillare la raccolta d’informazioni sul prodotto offrendo dati statistici più completi e organici sui prodotti biologici d’importazione. Inoltre, gli Stati membri dovranno inserire i certificati d’importazione all’interno del Traces, il sistema elettronico per il controllo degli scambi commerciali che segue i movimenti dei prodotti alimentari nell’Unione permettendo una reazione rapida alle minacce sanitarie proprio in virtù della mappatura costante dei movimenti delle spedizioni, cosa che agevola anche la gestione del rischio delle partite di prodotto rifiutate dal mercato stesso. Un meccanismo che tornerà a vantaggio ad esempio per il caffè acquistato dal Brasile, per i kiwi provenienti dalla Nuova Zelanda, per le banane del Costarica, e del cacao che arriva dalle nazioni Andine come il Perù.
 Intanto nel nostro Paese, come annunciato dal senatore molisano PD Roberto Ruta, è entrato in vigore il decreto nazionale per l’indicazione in etichetta dell’origine del latte e dei latticini. Una misura che risponde al regolamento comunitario sulle informazioni per gli alimenti. Misura con la quale latte e derivati come formaggi, mozzarelle, burro, latticini, yogurt dovrà portare le indicazioni d’origine e di provenienza, utili per la trasparenza e la tutela del consumatore.
“E’ un passo “positivo” questo il commento della Cia-Confederazione italiana agricoltori, che,  invita però a lavorare con più impegno con l’obiettivo di giungere alla definizione di una regolamentazione comunitaria sulla commercializzazione del prodotto e dei suoi derivati.
Massimo Dalla Torre

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