In questo modo l’ONU vuole porre l’attenzione su un problema ancora largamente diffuso nelle aree più povere del pianeta, ovvero la mancanza di accesso all’energia elettrica: basti pensare che, ad oggi, 1,4 miliardi di persone vivono senza elettricità. Ciò costituisce un limite allo sviluppo per intere popolazioni ma in molti casi anche un rischio per la loro stessa sopravvivenza dal momento che la sicurezza degli approvvigionamenti energetici è indispensabile anche per garantire servizi minimi sanitari e idrici.
Inoltre bisogna considerare che ben 3 miliardi di persone utilizzano ancora in larga parte combustibili fossili e carbone come fonte di energia prevalente.
Per vincere entrambe queste sfide è fondamentale puntare sul ruolo dell’energia sostenibile, in particolare delle energie rinnovabili, che saranno al centro delle iniziative di sensibilizzazione dell’Onu che avranno luogo nel corso del 2012 e che saranno presentate come strumento indispensabile per sconfiggere la povertà. Per questo l’Assemblea Generale dell’Onu enfatizza l’importanza dello scambio tecnologico e di know-how dai paesi più sviluppati a quelli più poveri, nonché la necessità di mettere a punto strumenti finanziari adeguati per accelerare il processo di transizione verso un maggior impiego di fonti rinnovabili.
Tali azioni per produrre risultati concreti dovrebbero essere condotte nell’ambito di una strategia di respiro internazionale. Proprio in questa direzione va l’iniziativa globale, “Sustainable Energy for All”, che coinvolgerà – durante tutto il 2012 – i governi, la società civile e il settore privato affinché si raggiungano tre obiettivi fondamentali entro il 2030:
assicurare l’accesso universale ai moderni servizi energetici;
raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica;
raddoppiare la quota di energia rinnovabile nel mix energetico globale.