Gli sgravi si diramano sostanzialmente in due filoni: la detrazione Irpef del 19% nel caso di persone fisiche, e del 20% per i soggetti Ires.
Nel primo caso, lo sconto può arrivare ad un massimo di 500mila euro per ogni periodo d’imposta e, qualora la società fosse una Snc o una Sas, l’importo varia a seconda delle quote di partecipazione.
Nel secondo caso, invece, la deduzione relativa ai conferimenti societari (relativi sempre per ogni periodo d’imposta) prevede un tetto del 20% di 1,8 milioni.
In entrambi i casi, il totale dei conferimenti non dovrà comunque superare i 2,5 milioni per ogni periodo d’imposta.
Per accedere ai benefici, l’impresa dovrà dimostrare, documenti alla mano, che detiene lo status di start up innovativa attraverso il certificato di iscrizione al registro dedicato presso la Camera di Commercio, il certificato che attesta il limite di 2,5 milioni di euro, il piano di investimento contenente i dati sull’oggetto societario, i prodotti e le previsioni di vendite.
Nel computo dei beneficiari degli sgravi sono comprese anche tutte quelle persone fisiche o società che decidano di investire capitali in start up innovative anche facendo ricorso a Organismi di investimento collettivo di risparmio.
C.M.