Una volta inviati tutti i dati, il database che si verrà a generare conterrà tutte le notizie utili a ricostruire il rapporto finanziario che ogni singolo contribuente avrà avuto con il prorio intermediario finanziario di riferimento quindi si parla di dati riguardanti: titolarità e cotitolarità o eventuali deleghe; saldi iniziali e finali; rapporti sulle movimentazioni relativi ai dare e avere su base annua.
Lo step successivo sarà quello di riscontrare o meno anomalie finanziarie attraverso una serie di indici quali numerosità dei rapporti aperti con banche o Poste, saldi superiori ai diversi importi e/o repentine variazioni degli stessi ma, avendo tra le mani un volume di informazioni notevole, i contribuenti saranno raggruppati di gruppi distinti in base alle diverse anomalie.
Alle anomalie, però, non potrà seguire un accertamento automatico perchè non sono elementi tali da stabilire se un caso è di evasione o meno. Per questo, i dati dovranno essere incrociati con le dichiarazioni dei redditi o con altre informazioni presenti già presso l’Anagrafe tributaria.
Attestato il rischio di evasione, si potrà passare a controlli da redditometro, controlli interni agli uffici delle Entrate, invio di questionari o verifiche fiscali.
C.M.