Vino/ Il Liv-ex, osservatorio privilegiato dell’alto di gamma

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Il mercato dei fine wine, come ogni altro mercato, segue una logica ben precisa, per certi aspetti simile a quella di altri beni di lusso, per altri secondo regole tutte sue. E’ quasi impossibile costruire il giusto prezzo di una bottiglia, soprattutto in un mercato per pochi, di nicchia, legato a doppio filo ai prestigiosi wine merchant britannici, che in passato hanno letteralmente costruito le fortune di interi territori, da Bordeaux allo Champagne, dal Marsala al Porto. Questo,era prima. A fare ordine sono arrivati, dal cuore della finanza europea, la City londinese, due agenti di borsa australiani appassionati di vino, James Miles e Justin Gibbs. Da allora, il Liv-ex (che sta per London International Vintners Exchange), è diventato il punto di riferimento per ogni collezionista o investitore.
È da qui che passano gli scambi, è qui che si fanno le quotazioni, in tempo reale, di oltre 16.000 etichette di vino di ogni angolo del mondo. Alla base, ci sono l’analisi dati, affidata ad un team di 40 giovani analisti, che animano gli uffici della nuova sede, nella moderna Metal Box Factory, incubatore di imprese digital a due passi dalla Tate Modern, nel South Bank di Londra. Il Liv-ex, oggi è osservatorio privilegiato su un mercato, quello dei fine wine, che abbraccia investitori ed appassionati di ogni tipo ed etichette quasi per ogni tasca.