Cronaca nazionale/ Denuncia i suoi sfruttatori, ma non ottiene la cittadinanza italiana: si suicida lanciandosi dal cavalcavia

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FOTO DI REPERTORIO

Una storia triste di burocrazia, che avrebbe determinato la tragedia fatale.
Si è lanciata da un cavalcavia ferroviario ed è morta. Si è tolta la vita perché non è riuscita ad ottenere la cittadinanza italiana che le serviva per stare al sicuro e perché non ha ricevuto ascolto e aiuto da parte delle istituzioni. Avrebbe voluto dunque mantenere lo stato di apolide nel suo permesso di soggiorno, ma è stata assegnata la cittadinanza albanese.
Un riconoscimento che non voleva e che aveva fortemente rifiutato, perché, impossibilitata a lavorare, temeva che in quel modo non avrebbe mai ricevuto una casa popolare in Italia.
Vittima della prostituzione, ha combattuto e fatto arrestare i suoi sfruttatori. Le sue dichiarazioni sono servite a far arrestare quaranta persone e a farne denunciare ottanta.
Nata a Durazzo è arrivata in Italia all’età di ventidue anni ed abitava a Pavia. Stava lottando contro un tumore, che la costringeva a continui ricoveri ospedalieri ed era stata dichiarata invalida al cento per cento.

foto di repertorio