Aumenta il canone Rai per continuare a sprecare…

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Con una ormai perfetta intesa bipartisan Pd e Pdl hanno proposto, in sede di discussione della legge di stabilità, l’aumento del canone Rai di 6 euro. Un incremento di tassazione per finanziare la stabilità dell’emittente di Stato, con bilanci in deficit e pubblicità in caduta libera. Il punto è che il nuovo balzello (0,5 centesimi al mese in più ad utente che eroderà i 14 euro di incremento in busta paga promesso da Letta) non servirà tanto a garantire la stabilità della Rai ma a perpetrarne gli epici sprechi. La Rai è un carrozzone inguardabile, in cui all’ombra della partitocrazia si consumano dilapidazioni epocali di soldi pubblici. L’ultima riguarda gli omaggi aziendali, 500.000 euro in quattro anni gestiti in perfetto segreto da un dirigente dell’azienda, senza che si sapesse neanche a chi questi omaggi di valore fossero recapitati. Una struttura elefantiaca quasi 13.000 dipendenti (11.378 a tempo indeterminato gli altri a tempo determinato per la precisione) ossia il doppio di quelli di Mediaset e in numero maggiore di quelli di Mediaset, Sky e Ti Media (La 7 per capirci) messi insieme. E ovviamente, con questo po’po’ di gente e di stipendi e con l’aiuto di una tassa che ora viene pure aumentata la Rai produce un deficit annuale di quasi 150 milioni di euro ed uno share che non è lontanamente parametrabile alla forza lavoro impegnata. E va segnalato come, nonostante i 13.000 dipendenti la Rai spende ogni anno quasi 2 miliardi di euro per produzioni esterne. E quindi si tratta di un’azienda sulla carta di un carta, di un carrozzone nella realtà. Un lusso, questa Rai, che l’Italia non può permettersi più. Purtroppo oggi la Rai è riflesso del pallido governino imbelle che l’Italia si ritrova. In mano a presunti tecnici (Gubitosi e Tarantola) che poi tanto tenici non sono (dov’era la Tarantola, capo della vigilanza Bankitalia quando il Monte dei Paschi si trasformava in Monte dei Pacchi di Siena?) con le larghe intese che vogliono continuare la sistematica depredazione delle casse pubbliche la Rai ottiene un aumento di sei euro di canone per continuare a dare schiaffi alla povertà e alla gente che non arriva a fine mese. In Grecia perfino i poteri forti si sono stufati e hanno chiuso l’Ert, la tv di stato di quella nazione. Anche lì la Tv pubblica era la sentina di sprechi indicibili, di stipendi e consulenze milionarie, di risultati operativi disastrosi e share in picchiata. Lì il coraggio ce l’hanno avuto e hanno fatto bene. Qui da noi la notizia del giorno invece è che aumenta il canone Rai.

Pietro Colagiovanni