Istat: Economia debole ma migliora il mercato del lavoro

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L’Istat nella nota mensile di giugno rileva che l’indicatore anticipatore conferma uno scenario a breve termine caratterizzato dalla debolezza dei livelli produttivi, nonostante ciò  verrebbe da dire eppur si muove…riferendoci al nostro mercato del lavoro, gli indicatori, il 9,9 di disoccupazione, han fatto suonare la grancassa del ministro del lavoro, è vero sembra ci siano segnali di ripresa ma anche di enorme debolezze che lasciano il segno.

L’economia italiana appare caratterizzata dal proseguimento della fase di debolezza dei ritmi produttivi, tuttavia, sembra strano ma a questa dinamica negativa si associano miglioramenti sul mercato del lavoro e del potere d’acquisto delle famiglie.

I segnali di ripresa dell’economia internazionale appaiono episodici e nel complesso i dati hanno segnalato tendenze meno positive rispetto alle attese, sia nei paesi emergenti sia di quelli avanzati.

Le previsioni per l’area dell’euro indicano un possibile rallentamento nel secondo trimestre.

Per quanto riguarda l’Italia,l’indice della produzione industriale ha segnato una diminuzione, per il secondo mese consecutivo, interrompendo la tendenza positiva evidenziata nei primi mesi dell’anno.

A maggio, è proseguito l’aumento del numero di occupati in presenza di una forte riduzione del tasso di disoccupazione.

L’inflazione italiana si mantiene su tassi moderati e inferiori a quelli dell’Eurozona, con un differenziale significativamente più ampio per la componente core.

A giugno, ricorda ancora l’Istat, l’indice del clima di fiducia dei consumatori ha mostrato una diminuzione significativa diffusa a tutte le sue componenti e anche la fiducia delle imprese ha registrato un peggioramento.

Le previsioni per l’area dell’euro indicano un possibile rallentamento nel secondo trimestre, spiega l’Istat ricordando come secondo le previsioni elaborate da Ifo, Kof e lo stesso Istat nell’Eurozone Economic Outlook, il Pil dell’area dell’euro è atteso rallentare nel secondo trimestre.

Alfredo Magnifico

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