L’esperienza del vino è anche culturale. I musei e le esperienze legate al vino, guardano ad un 2021 che, si spera, così come per molte altre cose, sia di rilancio. Proprio in questi giorni, il più importante e visitato del mondo, la Cité du Vin di Bordeaux, ha annunciato diverse novità, tra cui, Covid permettendo, la mostra temporanea dal 9 aprile al 29 agosto, sul tema della mitologia e del “Bere con gli dei”, incontro originale tra tre artisti urbani contemporanei e opere dell’antichità, tra cui pezzi dal Louvre e dal Museo Archeologico di Atene. In Italia aspetta di poter riaprire i battenti il più antico ed importante storico Museo del Vino, ovvero “il Museo della Cultura del Vino” di Torgiano della famiglia Lungarotti, percorso di rara bellezza lungo i millenni, “una sorta di Uffizi del vino”.
Ma se questi sono due esempi diversi ma di assoluto e riconosciuto livello, sono tanti i grandi territori del vino che, hanno investito ed investono nella cultura del vino: dal Museo del Brunello di Opera20 che nascerà a Montalcino, nello storico complesso di Sant’Agostino, al WiMu Barolo, il Museo del Vino di Castello Falletti, al “Musem, il Museo sensoriale e multimediale del Vino di Bolgheri e della Costa toscana”, al Casone Ugolino, alla Wine Experience a Priocca d’Alba, nel cuore del Roero. Poi tanti i casi in Veneto: dalla Galleria Olfattiva di Zeni, a Bardolino, al “Masi Wine Discovery Museum”, a Lazise, fino al neonato “Valpolicella VR 360”, museo “virtuale” realizzato da Cantina Valpolicella Negrar.






