“L’Emilia – Romagna è l’unica regione che è riuscita a mettere in campo un progetto di livello culturale altissimo. Si tratta di un progetto nato dal terremoto del 2012 che interessò ben 4 province. Non si riuscivano ad individuare i Beni perché avevano vari nomi ed allora da lì abbiamo fatto una Banca Dati di tutti i nostri beni architettonici tutelati che è stata messa su WebGIS. Le Soprintendenze e gli Istituti del Ministero per i beni Culturali nella Regione coordinati dal Segretariato Regionale dell’Emilia Romagna hanno verificato e censito con estrema precisione tutti i beni culturali immettendo su questa piattaforma geo – referenziata tutti i siti, architettonici, archeologici, ma anche gli archivi, i beni paesaggistici, gli alberi, corredati anche dai documenti che si trovano negli archivi delle Soprintendenze come i decreti di tutela, le foto storiche, etc. I Beni Culturali tutelati del l’Emilia – Romagna possono inoltre essere letti anche su diverse basi cartografiche anche storiche.
Siamo in presenza di un progetto dall’elevato profilo scientifico, un grande esempio di digitalizzazione che è diventato di supporto per il sito di turismo dell’Emilia – Romagna. Da un episodio devastante si è riusciti a creare una banca data completa. E’ importante perché noi abbiamo tante banche dati che spesso non sono a sistema. Questa Banca dati favorisce l’incrocio tra questi siti ed i sentieri del Turismo Lento. Una vera rete tra la Banca Dati che ha messo insieme tutti i Beni dell’Emilia – Romagna con il Turismo ed in particolare il Turismo Sostenibile
Dal terremoto è nato un bagaglio messo a sistema, diventato un grande strumento a disposizione delle istituzioni preposte alla tutela, ma anche evidentemente del turismo e dello sviluppo economico”. Lo ha dichiarato Sandra Manara, architetto, Direttrice del Mausoleo di Teodorico di Ravenna che è Patrimonio Unesco e del Palazzo di Teodorico, intervenendo al WeBinar voluto ed organizzato da Archeoclub d’Italia nell’ambito del “Giubileo di Archeoclub d’Italia”.
Il tema del WeBinar era : “Il Terzo Settore e Beni Culturali – Prospettive dal Recovery Fund”.
La Manara è direttrice dal 2017 mi occupo del Mausoleo di Teodorico e del Palazzo di Teodorico a Ravenna, sito interessantissimo perché ospita una testimonianza dell’architettura dell’ottavo secolo e la raccolta dei mosaici più straordinari di Ravenna.
“In Italia c’è necessità di valorizzare i luoghi non dall’alto ma proprio partendo da chi vive questi luoghi. Ed è dalla conoscenza di coloro che vi abitano che nasce proprio la cura. Nell’ambito del Piano Nazionale della Ripresa e Resilienza, il Terzo Settore può fornire un contributo importante.
E proprio cito – ha proseguito Manara – un altro progetto messo in campo dal Segretariato Regionale dell’Emilia Romagna in occasione dell’EXPO del 2015 che è stato presentato anche nella regione Puglia attraverso la collaborazione delle associazioni di categoria degli agricoltori. Un progetto per valorizzare al massimo i beni culturali partendo dalla necessita di rispondere alle esigenze di manutenzione. Una storia che integra autenticità e sicurezza.
In Emilia – Romagna si è concretizzato un progetto – pilota esattamente sul territorio della Val Marecchia dove ci sono numerosi siti archeologici, paesaggistici e culturali. Il progetto era partito da una proposta messa in campo dal Segretariato Regionale dell’Emilia Romagna in occasione dell’EXPO del 2015 che è stato presentato anche nella regione Puglia attraverso la collaborazione delle associazioni di categoria degli agricoltori. Un progetto per valorizzare al massimo i beni culturali partendo dalla necessita di rispondere alle esigenze di manutenzione. Una storia che integra autenticità e sicurezza.
Si tratta di una proposta di collaborazione tra Ministero dei Beni Culturali Terzo Settore, Associazioni di agricoltori e agriturismi e Amministrazioni Pubbliche, per la valorizzazione, sorveglianza, manutenzione degli importanti siti storici e paesaggistici della Valmarecchia. Grazie a una convenzione ognuno faceva la propria parte. Ad esempio gli agricoltori intervenivano nella manutenzione minima ordinaria di pulizia di questi siti, il Ministero dei Beni Culturali dava agevolazioni, prospettive, per mettere a sistema questi siti fornendo le competenze anche per la loro promozione turistica, l’Amministrazione locale invece provvedeva alla sicurezza. In Emilia Romagna il progetto attuato in parte e finanziato attraverso i GAL con 10.000 euro. L’idea è stata esportata anche in Puglia dove ci sono emergenze importanti di siti archeologici presenti all’interno di realtà agricole ed è riuscito a mettere a sistema tali siti con il turismo tradizionale. In questo modo abbiamo unito tre fattori importanti: valorizzazione, promozione, sicurezza”.
Dunque l’Emilia – Romagna è regione che guarda allo sviluppo turistico. Digitalizzazione, valorizzazione, promozione, conoscenza del territorio sono al centro delle politiche di sviluppo economico.
Il 42% degli italiani considera il Turismo lento una vera necessità
“Ora ci sono dati importanti per il Turismo Sostenibile in Italia: il 41% degli italiani ritiene eticamente corretto praticare il turismo sostenibile, il 46% lo considera un’opportunità di crescita per il territorio – ha dichiarato Lorenzo Soave, Direttore di Munus Arts & Culture e Direttore Master in Gestione dei Beni Culturali presso l’Università Link Campus University di Roma – ed il 42% lo considera una vera e propria necessità. Riflettiamo soprattutto su quest’ultimo dato: il 42% degli italiani, oggi, considera il Turismo Sostenibile una vera e propria necessità.
Sta cambiando tutto. Il turismo di massa come lo si intendeva è ormai quasi al tramonto e lo dicono i dati. Il 42% degli italiani, oggi, considera il Turismo Sostenibile una vera e propria necessità.
La valorizzazione di un territorio e la ricerca di un turismo lento può davvero determinare dei grandi benefici per un intero territorio ed è il caso di Sextantio. Daniele Kihlgren, italiano che decide di acquisire un borgo medioevale abbandonato, Santo Stefano di Sessanio, in Abruzzo e di costruire un albergo diffuso rispettando i principi della bio – architettura e regalando ai clienti, disposti a pagare anche delle cifre molto consistenti, un’esperienza autentica. Ad esempio le lenzuola delle camere da letto di questo albergo sono realizzate a mano proprio sul territorio in modo artigianale e con gli antichi accorgimenti locali. Dunque tutta l’esperienza è un’esperienza autentica. Tutto questo ha determinato non solo la valorizzazione del luogo ma anche un altro fenomeno importante: ritorno dei giovani e la permanenza dei giovani. L’Italia si sta muovendo già da tempo verso una nuova visione, una nuova idea di turismo. Nel 2017 l’Italia si è dotata già di una legge che ha tra gli obiettivi ha il contrasto allo spopolamento dei borghi. Ad esempio i Comuni possono addirittura acquisire le stazioni ferroviarie dismesse e le case cantoniere per trasformarle in sedi di valorizzazione dei prodotti tipici locali o linee ferroviarie dismesse convertibili in piste ciclabili. Questa legge ha l’obiettivo principale del potenziamento dell’offerta turistica nel rispetto del principio della sostenibilità. Dunque stanno emergendo tantissime potenzialità nuove che stanno già registrando un grande riscontro. La Fondazione Fs delle Ferrovie dello Stato che, ha ripristinato ben 650 Km delle antiche e dismesse linee ferroviarie come la Transiberiana d’Italia da Roma a Sulmona a bordo di vagoni d’epoca attraversando i paesaggi del Parco Nazionale della Majella o ancora la Ferrovia dei Templi, in Sicilia che percorre un autentico binario dell’Ottocento immerso nella Valle dei Templi tra Agrigento e Porto Empedocle, sta registrando risultati importanti. Nel biennio 2016-17 i viaggiatori sono stati ben 65.000 e 100.000 nel solo 2018. Queste sono le tendenze del turismo ed in Italia si sta lavorando davvero tanto su questo”.
E’ un turismo che vuole i meravigliosi paesaggi e molti sono stati dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
“In Italia abbiamo meravigliosi Paesaggi che sono Paesaggi Culturali Patrimonio dell’Umanità come ad esempio la Costiera Amalfitana, Portovenere, Cinque Terre e Isole, Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, Val d’Orcia, Ville e giardini medicei in Toscana, Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte. L’Italia però ha anche la Dieta Mediterranea – ha proseguito Soave – Patrimonio dell’Umanità. Vincerà la sfida quella destinazione che riuscirà a trasmettere l’autenticità e la sicurezza. Nel 2017 il Ministro Franceschini ha lanciato l’Atlante Digitale dei Cammini d’Italia con vari sentieri, percorsi come il Cammino di Dante. In Italia, dunque sta avendo un’evoluzione molto positiva il Turismo Green. Ad esempio nella Riviera del Brenta che è un luogo meraviglioso ma poco conosciuto in Italia, è possibile noleggiare delle imbarcazioni che si possono guidare senza la patente nautica e sulle quali si può anche dormire consentendo ai visitatori un viaggio personalizzato scegliendo i tratti da seguire, le Ville risalenti all’epoca della Serenissima da poter visitare, come ad esempio il Museo Nazionale di Villa Pisani”.
Archeoclub d’Italia c’è e presenterà un format con proposte concrete.
“Noi siamo pronti, Archeoclub d’Italia c’è e sta elaborando un format di proposte concrete. Dobbiamo ora riprogrammare e riprogettare, avremmo così una grande capacità di attrazione dei flussi turistici. Archeoclub d’Italia propone una programmatica azione di sostenibilità di aree e siti di interesse minore – ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia – quali borghi, piccoli centri e aree poco valorizzate, ma di elevata importanza Archeologica, storico architettonica o ambientale…e la nostra presenza sul territorio darà certamente un contributo nel favorire il rilancio economico dei nostri territori. In ambito di Recovery fund certamente tra gli elementi trainanti vi è la digitalizzazione ed è questo un essenziale punto di ripartenza ed è qui che noi vorremo certamente spingere le nostre potenziali capacità conoscitive e comunicative promuovendo le realtà locali e favorirne la diffusione e conoscenza. E’ una grande opportunità per l’Italia, siamo dinanzi alla svolta. Pensiamo ad esempio ai percorsi culturali ed archeologici della Costiera Amalfitana e di tanti altri luoghi anche meno conosciuti ma da far conoscere sempre di più e meglio”.






