Santa Maria Capua Vetere / Visita istituzionale del premier Draghi al carcere, Don Grimaldi: “sia un punto fermo e una svolta nella realtà carceraria”

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la ministra Cartabia e don Grimaldi

Dall’ Ufficio Stampa Ispettorato Cappellani riceviamo e pubblichiamo

La visita del premier Draghi e del guardasigilli Cartabia al carcere di Santa Maria Capua Vetere, teatro di violenze e pestaggi ai detenuti, segna “un punto fermo” per una “svolta” nella realtà carceraria”. Ne è convinto don Raffaele Grimaldi, Ispettore dei cappellani delle carceri. “Certamente la visita di Draghi e di Cartabia denota una grande attenzione verso il carcere e la realtà penitenziaria: è lo Stato che incontra le persone lasciate sole, per incoraggiarle soprattutto in questo periodo di emergenza. Infatti, Cartabia e Draghi hanno riservato una particolare attenzione con il loro messaggio al mondo penitenziario. La visita è stata di grande incoraggiamento e di forza morale in un momento così difficile e di crisi”.

Una visita che rimarrà nella storia del sistema penitenziario. “La visita – ha affermato don Raffaele Grimaldi – è sicuramente un punto fermo che ci fa comprendere l’inizio di un nuovo percorso. Non soltanto di attenzione, ma anche di svolta verso la realtà penitenziaria. Bisogna puntare, insomma, sulla formazione permanente”. I detenuti hanno gridato ‘Indulto!’ con cori e applausi all’arrivo del premier e del ministro. Il discorso legato all’indulto e all’amnistia – riflette don Grimaldi – emerge ogni volta che si affronta la questione del sovraffollamento carcerario. La ministra certamente darà le sue indicazioni in quanto, all’interno delle nostre carceri, ci sono tante persone che potrebbero stare fuori”.

Alla luce del dato sulle violenze nelle carceri secondo il quale sono state inflitte undici condanne ad agenti della penitenziaria accusati di torture da inizio anno, è significativa e si riflette nel pensiero dell’Ispettore generale dei cappellani: “Fa male a tutti quello che è successo pensando ai recenti pestaggi avvenuti nel carcere, ma ci sono anche tante realtà positive. Queste sono mele marce da estirpare, però, l’attenzione verso il carcere deve esserci sempre, non solo in questa occasione. Infatti, il carcere fa parte delle nostre società e per questo motivo deve essere posto sotto una costante e attenta osservazione”.

Dunque, dalla visita Istituzionale, emerge la necessità di riformare il “sistema carcerario” perché come ha affermato il premier Draghi “Non può esserci giustizia dove c’è abuso” . Riformare il sistema carcerario vuol dire formazione e formazione permanente, dunque, così come di “formazione e assunzioni” ne ha parlato il guardasigilli Cartabia: “Occorre procedere subito ad assunzioni nel personale delle carceri. Servono più fondi e più impegno nella formazione permanente” in particolare per la “polizia penitenziaria che deve accompagnare il detenuto nel percorso di rieducazione”.

L’Addetto Stampa