(Adnkronos) – Un uomo armato di coltello ha ferito in modo grave due persone in un centro commerciale di Karmiel in Galilea, in Israele. Lo riferisce il centro di ambulanze Magen David Adom spiegando che le vittime sono due ventenni che sono stati trasportati d'urgenza al Galilee Medical Center a Nahariya. Il Times of Israel parla di sospetto attacco terroristico. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Liste d’attesa, Salutequità: “Utili e urgenti misure su Piattaforma nazionale”
(Adnkronos) – "L'istituzione della Piattaforma nazionale delle liste di attesa e le misure" contenute nell'art. 1 del Dl anti-liste d'attesa "sono utili e urgenti. Non si può infatti governare un fenomeno che non si conosce e non si misura, e noi oggi un dato veramente attendibile sulle liste di attesa non lo abbiamo". Lo ha sottolineato Tonino Aceti, presidente di Salutequità, laboratorio per l'analisi, l'innovazione e il cambiamento delle politiche sanitarie e sociali, ieri in audizione in Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato, illustrando punto per punto le luci e le ombre del decreto 73/2024 per il governo delle liste d'attesa. Secondo Salutequità, riporta una nota, "serve quindi subito un nuovo flusso informativo, capace però di fornire informazioni costanti e in tempo reale sui tempi di attesa ex ante (sfruttando e capitalizzando le risorse stanziate per il potenziamento dell'infrastruttura tecnologica e digitale dei Cup), sul rispetto dei tempi massimi per ogni codice di priorità e per tutte le prestazioni (non solo il piccolo numero attualmente compreso, che esclude ad esempio la neuropsichiatria infantile, l'accesso per eventuali prestazioni di procreazione medicalmente assistita, etc.). Quest'ultimo aspetto, e cioè il rispetto dei tempi massimi – rileva Salutequità – non trova però attualmente riscontro nella formulazione del comma 5, in quanto si parla alla lettera d) solo di 'modulazione dei tempi di attesa in relazione alle classi di priorità'. Il flusso dovrebbe fornire informazioni anche su liste di galleggiamento (attualmente non specificate all'interno del comma 5), corretta erogazione dell'attività intramoenia (dimensione non specificata all'interno del comma 5), garanzia di agende dedicate ai Pdta", percorsi diagnostico terapeutici assistenziali "e loro rispetto (dimensione anch'essa non specificata all’interno del comma 5)". Proprio a proposito dei Pdta, "si dà per scontato che esistano per ogni condizione/patologia – ha osservato Aceti – La realtà è che, pur essendocene molti di carattere regionale/aziendale, ci sono patologie escluse o poco attenzionate (come la psoriasi) che rischiano di tagliare fuori persone che hanno bisogno di tempi definiti, controlli e presa in carico. Inoltre, rispetto all'attività di audit accordata all'Agenas dal comma 6 dello stesso art. 1, non viene espressamente prevista la definizione di un conseguente-eventuale Piano di potenziamento del Lea", Livelli essenziali di assistenza, "da parte delle Regioni (istituto previsto dal Patto per la salute 2019-2021), come pure non viene esplicitato né un supporto/accompagnamento/affiancamento del livello centrale per sostenere le realtà in difficoltà nel garantire, né previsto alcun meccanismo di commissariamento, in caso di immobilismo/inadempienza regionale". Con riferimento all'art. 2, relativo all'Organismo di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria, Aceti condivide "l'utilità, quale contrappeso in termini di rafforzamento dell'attività di monitoraggio e controllo del livello centrale, soprattutto alla luce dell'approvazione della legge sull'autonomia differenziata che attribuisce alle Regioni ulteriori spazi di manovra autonoma", ma soprattutto, "permetterà ai cittadini di poter segnalare in modo diretto e in tempo reale, situazioni di mancato rispetto dei diritti". —[email protected] (Web Info)
Elezioni Gran Bretagna, Nigel Farage: ora Mr Brexit vuole una ‘rivolta politica’ nel Paese
(Adnkronos) – Per quasi tre decenni Nigel Farage è stato il volto dell'euroscetticismo nel Regno Unito, diventando uno dei campioni della Brexit alla guida dell'Ukip prima e poi del Brexit Party. Ora che l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea è una realtà, il 60enne istrionico leader populista, grande amico e fan di Donald Trump che lo voleva ambasciatore britannico a Washington, vuole riformare il Paese abbassando drasticamente le tasse e dichiarando guerra a criminalità e, soprattutto, all'immigrazione. Alla guida di Reform Uk Farage afferma di volte guidare "una rivolta politica, voltando le spalle allo status quo politico che non funziona, niente funziona più". Iniziata la campagna con l'11%, il partito di Farage è costantemente salito, arrivando anche a metà giugno a 19% e facendo precipitare i Tories al terzo posto. Gli ultimi sondaggi lo danno intorno al 16%, che sarà confermato sarà un enorme risultato per il partito. Farage è candidato a Clacton, la cittadina dell'Essex dove nel 2016 si registrò la percentuale più alta, il 70%, in favore della Brexit. Si tratta dell'ottava volta che Farage tenta di ottenere un seggio ai Comuni, impresa finora sempre fallita a causa del sistema maggioritario, mentre invece, ironia della sorte, è stato eletto più volte al Parlamento Europeo, grazie al proporzionale che Farage ora propone tra le riforme per rivoluzionare il Regno Unito. Figlio di un agente di cambio, Farage è nato nel Kent ed ha frequentato una scuola privata, il Dulwich College, nel sud di Londra. Suoi ex compagni lo ricordano come sempre incline a provocare altri studenti ed insegnanti con affermazioni controverse. A 18 anni decine di non andare all'università e nel 1982 diventa trader al London Metal Exchange. Farage abbandona i Tories quando il Regno Unito ratifica il Trattato di Maastricht nel 1992, unendosi alla formazioni euroscettica UK Independence Party (Ukip). Dal 2006 è il leader del partito, diventando un volto noto televisivo, soprattutto quando nel 2009 il suo partito alle Europee prende più voti di laburisti e liberali. Protagonista della campagna che porta alla vittoria dei sì al referendum per la Brexit nel 2016, dopo il voto lascia l'Ukip e nel 2019 fonda il Brexit Party che dopo l'effettiva uscita dall'Unione diventa Reform Uk. A questo punto però si allontana dalla politica, iniziando nel 2021 una carriera televisiva sul nuovo canale di destra Gb News. Non mancano poi le partecipazioni a reality come I’m a Celebrity…Get Me Out of Here. E nei mesi che hanno preceduto la convocazione delle elezioni per il 4 luglio ha continuato a ripetere che non si sarebbe candidato ai Comuni, salvo poi cambiare idea lo scorso 3 giugno ed annunciare la candidatura a Clacton.
Caposaldo del suo programma elettorale è il congelamento dell'ingresso dei migranti non essenziali, la deportazione immediata dei migranti con pendenze penali e il blocco dei barchini sulla Manica. In materia di politica estera si propone un taglio del 50% degli aiuti allo sviluppo e anche l'uscita di Londra dalla Convenzione europea dei diritti umani, oltre che l'abolizione del Windsor Framework, il complesso protocollo firmato nel 2023 per risolvere il problema delle barriere commerciali tra Irlanda del Nord, Gran Bretagna e Ue. Sul piano fiscale promette un drastica riduzione delle tasse, sollevando a 100mila sterline la soglia minima per la tassazione delle imprese, a 20mila per i redditi individuali, abolendo la tassa di successione sotto i due milioni di sterline e in generale tutte le "non necessarie regolamentazioni". Infine, si impegna ad un programma di 'law and order" aumentando il numero dei poliziotti, realizzando altri 10mila posti nei penitenziari ed abolendo tutte le regole considerate 'woke', liberal, che limitano, a detta di Farage, l'azione della polizia. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Salute, Schillaci: “28% italiani sedentario, solo 13% segue bene dieta mediterranea”
(Adnkronos) – "Dobbiamo avere una visione di lungo di respiro: nessun sistema sanitario in futuro potrà essere sostenibile, se oggi non interveniamo su questo fronte. Quando parliamo di corretti stili di vita, di promozione degli screening, ci riferiamo a fattori sostanziali per contrastare l'insorgenza di malattie. Questo significa continuare a promuovere i programmi di screening e incentivare i cittadini ad aderire agli inviti e a seguire stili di vita corretti. In Italia abbiamo ancora un 28% di popolazione sedentaria e l'inattività fisica aumenta il rischio di sviluppare patologie croniche non trasmissibili. Così come solo il 13% degli italiani ha un'alta aderenza alla dieta mediterranea. Eppure è noto come il nostro modello alimentare contribuisca a prevenire diverse patologie cronico-degenerative". Lo ha ricordato il ministro della Salute Orazio Schillaci, nel suo intervento oggi a Roma al Forbes Healthcare Summit. "Ecco perché dobbiamo guardare alla prima sfida, che è quella di fare in modo che l'invecchiamento avvenga in salute. Più volte ho sottolineato la necessità di invertire il paradigma che oggi vede il nostro sistema sanitario, e le risorse che investiamo, concentrati principalmente nella cura. Mentre – suggerisce – dovremmo innanzitutto investire in prevenzione per fare in modo che in futuro ci siano meno malati e più anziani in salute. E' evidente che i benefici della prevenzione non sono immediati, ma è certo il vantaggio sul medio e lungo periodo". "C'è poi il grande tema della prossimità. E' evidente che una popolazione sempre più anziana, con nuovi bisogni non solo sanitari, ma anche sociali, richiede un rafforzamento della medicina territoriale che stiamo portando avanti con grande impegno attraverso gli investimenti del Pnrr – ha rimarcato il ministro – In primo luogo, potenziando l'assistenza domiciliare e quindi la casa come primo luogo di cura. Ricordo che con la rimodulazione del Pnrr abbiamo aumentato di 250 milioni le risorse destinate all'assistenza domiciliare, incrementando anche il numero di assisti over 65 (41mila in più entro il 2026). A oggi abbiamo già 530mila nuovi assistiti over 65". —[email protected] (Web Info)
Sperimborgo (Accenture): “Dobbiamo imparare a dialogare con l’Ai”
(Adnkronos) – “Il settore finanziario ha un'attenzione verso l’area tecnologica e l’Italia spesso è un'eccellenza nell'adozione delle nuove tecnologie nel settore finanziario. Dobbiamo imparare a dialogare dall’IA. L’interazione è semplice, ma per essere produttivi bisogna fare le domande giuste, domande migliori di quelle che facciamo oggi. L’AI ha bisogno di una domanda ricca di contesto. Maggiori sono le informazioni che riesco a mettere nel contesto alla domanda e maggiore sarà l'efficacia della risposta e la sua profondità e, di conseguenza, la sua utilità al mio task”. Parole del managing director di Accenture, Stefano Sperimborgo, a valle della Banking Conference della società di servizi, “Prompt Banking – Reinventare le banche nell’era dell’Ai”, che si è svolta oggi a Milano. L’evento dedicato all’innovazione nel settore bancario e della finanza ha coinvolto banche e Istituzioni in un dibattito sul futuro del settore fra Intelligenza Artificiale e open banking. Per la prima volta, la Accenture Banking Conference è stata trasmessa sui canali Sky, una preziosa opportunità per il grande pubblico di assistere al dibattito. Il managing director di Accenture ha preso parte al panel “L’Intelligenza artificiale nel futuro delle banche e della Finanza”: “Negli ultimi 12-18 mesi abbiamo osservato molte sperimentazioni, ora si tratta di applicare l’Ai in maniera pervasiva. Non è facile, perché parliamo di una tecnologia ancora “bambina”, anche se evolve rapidamente. Bisogna avere un programma strutturato che può andare in tutte le divisioni della banca. Un programma che deve passare per processi di data governance. La produttività ha un nemico che è il costo di consumo da tenere sotto controllo. Stanno nascendo architetture nuove che permetteranno di dare l’accesso a varie Ai che permetteranno di utilizzare quella giusta nel posto giusto”, le parole di Sperimborgo. —[email protected] (Web Info)
Colangelo (Accenture): “La banking conference su Sky è per noi un salto quantico”
(Adnkronos) – Si è svolta oggi a Milano la decima edizione dell’Accenture Banking Conference, “Prompt Banking – Reinventare la banca nell’era dell’AI”, per la prima volta in diretta televisiva sui canali Sky: “Sbarcare in televisione è un un salto quantico per il nostro mindset”, confessa Massimiliano Colangelo, responsabile Financial Services di Accenture Italia, ai microfoni di Andkronos. In occasione della decima edizione dell’Accenture Banking Conference, la società ha presentato il modello “Prompt Banking”, una nuova concezione di banca che integra l'intelligenza artificiale su larga scala. La diretta sui canali Sky ha dato anche al grande pubblico l’opportunità di ascoltare il dibattito tra Ceo e top manager delle principali istituzioni finanziarie. Hanno partecipato all’evento in diretta Tv esperti del mondo bancario e tecnologico che si sono confrontati sul futuro del settore insieme a Mauro Macchi, Presidente e Amministratore Delegato di Accenture Italia, prossimo CEO Europa Medio Oriente e Africa della multinazionale. “Era per noi abitudine svolgere la Banking Conference in modo tradizionale, qui invece abbiamo utilizzato la tecnologia in modo abbastanza spinto grazie all'utilizzo della realtà virtuale – racconta Colangelo – Abbiamo avuto in studio collegamenti esterni e interventi in presenza e assistito alla capacità di alternare interlocutori che rappresentassero delle esigenze molto diverse. Dal mio punto di vista è stata l’occasione anche per creare un po’ di stimolo nei confronti del mercato e anche dell'audience”, ha concluso. —[email protected] (Web Info)
Colangelo (Accenture): “Prompt Banking, produttività principio cardine dell’Ai”
(Adnkronos) – “Accenture ha pensato alla Prompt Bank, che utilizza l’AI generativa. Una caratteristica peculiare di questo modello è l’impiego degli agenti AI, algoritmi che avranno la capacità di dialogare tra loro e con le persone che lavorano nella banca aiutandole nelle attività quotidiane, eliminando anche quelle attività a basso valore aggiunto. Sarà così possibile anche la personalizzazione e la modulazione dell'offerta a un costo sostenibile. Ci aspettiamo in generale un 20-30% di aumento di produttività e questo potrebbe avere un impatto sul Roe di 2 punti percentuali”. È questa l’analisi di Massimiliano Colangelo, responsabile Financial Services di Accenture Italia, ai microfoni di Andkronos a margine della decima Banking Conference di Accenture, “Prompt Banking – Reinventare la banca nell’era dell’AI”, durante la quale la società di servizi professionali ha presentato un nuovo modello di banca guidato dall’intelligenza artificiale. L’evento è stato trasmesso per la prima volta in diretta sui canali Sky. “Al centro della rivoluzione digitale vediamo l’IA come principe della trasformazione – dice Colangelo – Nel 2022 il tasso di inflazione era alle stelle. Nel futuro ci possiamo aspettare una normalizzazione dei tassi, quindi le banche dovranno spingere su un aumento di volumi e concentrarsi ad attrarre nuovi clienti”.
Nella visione di Accenture, questo rivoluzionario modello di banca si basa su cinque componenti: “Il primo è un nuovo modello di servizio basato sulla capacità di customizzare l'offerta e modulare i prodotti in modo dinamico – illustra Colangelo – La seconda caratteristica è l'Intelligent Operation, cioè lavorare soprattutto sui processi amministrativi della banca affidando quelli a basso valore agli algoritmi. Terzo elemento – continua – è invece il mondo del lavoro: i processi cambieranno, spesso saranno automatizzati e più semplici. I ruoli dovranno quindi essere ripensati e nasceranno nuove figure, bisogna dunque lavorare sul reskilling. L'altra componente è quella della gestione del rischio, di qualsiasi tipo. Attraverso l'ausilio degli algoritmi attuali, molto più sofisticati ed accurati, è possibile processare contemporaneamente molte più informazioni. Ultimo elemento, l'IT che attraverso l’utilizzo di specifici software, velocizzerà le attività di sviluppo delle nuove funzionalità. Tutto si appoggia sulla quinta componente, che è un po' la foundation di questo nostro modello, perché è chiaro che l’Ai è uno strumento che bisogna gestire con le intenzioni giuste, con i processi giusti. È importante creare questo strumento di governance partendo dalla sponsorship dei vertici aziendali – specifica – bisogna creare un framework di processi di controllo, di monitoraggio, dei check point, le regole per fare gli stress test in modo tale che si sia sempre in grado di capire se il modello è comunque portatore di quella fairness che l'azienda vuole implementare quando utilizza questi strumenti”. Infine, Colangelo si sofferma su un aspetto fondamentale: “Il modello di governance deve imporre che tutto quello che si pensa e si progetta sia human by design. L'obiettivo è sempre potenziare lo skill e l'ingegno umano e il ruolo dell'uomo”, conclude. —[email protected] (Web Info)
Biden e il dilemma dem: più chance per Kamala Harris contro Trump?
(Adnkronos) – Nella situazione di enorme difficoltà che si è determinata dopo il disastro di Joe Biden al dibattito della scorsa settimana, Kamala Harris, la vice presidente che non è mai riuscita a conquistare i favori di establishment e elettori, potrebbe avere più chance del presidente di battere Donald Trump il prossimo novembre? Questa la domanda al centro del dilemma che stanno affrontando in questi giorni i democratici, anche alla luce di sondaggi che sembrano indicare che la preoccupazione e panico per le fragilità mostrate da Biden sembrano iniziare a cambiare la percezione della sua poco amata veep. Secondo un sondaggio realizzato per la Cnn tra elettori registrati nei giorni successi al dibattito, il vantaggio di Donald Trump su Joe Biden sarebbe salito a 6 punti, il 49% contro il 43%. Ma questo si ridurrebbe a due punti, 47% a 45%, se a sfidare l'ex presidente a novembre ci fosse la Harris. Lo stesso sondaggio indica il 56% degli elettori democratici crede che il partito avrebbe maggiori possibilità di vittoria con un candidato diverso dall'81enne presidente. "Noi vogliamo vincere, e probabilmente sarebbe più facile con qualcun di diverso da Biden", dichiara a The Hill il collaboratore di un senatore dem. E riguardo alle chance di Harris, bisogna sottolineare che James Clyburn, uno degli esponenti di punta del caucus afroamericano, e grande alleato di Biden, ha già detto che, se il presidente si ritirerà, lui sosterrà Harris, la prima vice presidente afroamericana. Anche la senatrice afroamericana Laphonza Butler loda "l'incredibile lavoro" svolto da Harris come "partner del presidente nel guidare il Paese e il partito", rispondendo a chi le chiede se crede che la vice presidente potrà essere efficace come candidata alla Casa Bianca. "Tutto sono nello spirito di continuare la battaglia per il popolo americano e vincere queste elezioni", ha continuato la senatrice eletta in California dove, dopo il dibattito, ha accompagnato Harris per un tour elettorale. "Quello che la vice presidente mi ha detto è che lei è pronta a continuare a girare il Paese, parlare con gli elettori e lavorare per vincere le elezioni", ha poi concluso la democratica. Un altro alleato di Harris, lo stratega Jamal Simmons, che fino allo scorso anno è stato direttore della comunicazione della vice presidente, ricorda che, in caso di uscita di scena di Biden, sarebbe lei la candidata più legittimata a prendere il suo posto, anche se da giorni circolano altri nomi. "Istituzionalmente non c'e' nessuno in una posizione migliore di Kamala Harris, penso che vincerebbe una convention aperta", aggiunge, riferendosi al possibile scontro tra diversi candidati a prendere il posto di Biden che potrebbe andare in scena alla convention di Chicago. In realtà Harris ha avuto anni difficili alla Casa Bianca, segnati da tensioni ed incomprensioni con il team del presidente che le avrebbe riservato solo 'patate bollenti', a cominciare dal dossier immigrazione, portandola a tassi di popolarità ancora più bassi di quelli di Biden. I sondaggi dopo il dibattito danno infatti al presidente una popolarità del 34% e alla vice presidente del 29%, —internazionale/[email protected] (Web Info)
Ucraina, Kiev replica a Orban: “Nessun compromesso con Putin”
(Adnkronos) –
L'Ucraina non è disposta a scendere a compromessi con la Russia e a rinunciare a qualsiasi suo territorio per mettere fine alla guerra. Lo ha detto Andriy Yermak, capo dell'ufficio del presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, all'indomani della visita a Kiev, in qualità di presidente di turno dell'Ue, del primo ministro ungherese Viktor Orban. Kiev ascolterà qualsiasi consiglio su come raggiungere una "pace giusta" – ha detto Yermak, ribadendo un concetto già espresso da Zelensky durante il faccia a faccia con Orban – Ma non siamo pronti a scendere a compromessi su cose e valori molto importanti come indipendenza, libertà, democrazia, integrità territoriale e sovranità".
Da Orban, ieri alla prima visita a Kiev dall'invasione russa, era arrivato invece un messaggio dai toni opposti. Il capo del governo ungherese, accusato di essere su posizioni filo-russe, ha esortato l'Ucraina a considerare di accettare ''un cessate il fuoco rapido'' che permetta di accelerare l'avvio di negoziati per arrivare alla fine della guerra. L'Ungeria apprezza le iniziative di pace elaborate dall'Ucraina, ha aggiunto Orban, sottolineando la volontà di migliorare i rapporti con Kiev e di firmare un accordo di cooperazione bilaterale. La necessità di un negoziato tra Ucraina e Russia è stata più volte evidenziata anche da un alleato di Orban, quel Donald Trump che a novembre saprà se per la seconda volta gli sarà permesso varcare la porta della Casa Bianca da presidente.
La notizia, lanciata da Politico, secondo cui tra Trump e Putin sarebbe in corso un dialogo e che il tycoon starebbe negoziando su territori dell'Ucraina da consegnare alla Russia, è stata smentita dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Rispondendo in conferenza stampa alla richiesta di commentare la notizia di un dialogo in corso tra le parti, Peskov ha tagliato corto dicendo "no, non è vero".
In Ucraina, intanto, si continua a morire. Almeno cinque persone hanno perso la vita ed altre 34, tra cui una ragazza di 14 anni, sono rimaste ferite nell'ennesimo raid aereo russo condotto con missili e droni su Dnipro, nella zona centrale del Paese. Lo ha denunciato il governatore locale, Serhii Lysak, spiegando che il raid ha fatto scoppiare ''diversi incendi, si registrano numerosi danni''. E mentre il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari da oltre 2,3 miliardi di dollari per l'Ucraina, incontrando al Pentagono il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, è notizia di oggi che la Russia – secondo funzionari dell'intelligence occidentale – starebbe conducendo una nuova campagna di reclutamento in Africa per la sua guerra in Ucraina dopo aver subito pesanti perdite. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Gasparri illustra ddl su reddito maternità: “Attuare legge 194”
(Adnkronos) –
Maurizio Gasparri propone il reddito di maternità. Il capogruppo di Forza Italia al Senato ha illustrato, nel corso di una conferenza stampa al Senato, i contenuti del suo disegno di legge: "L'idea di questa proposta", ha spiegato l'esponente azzurro, "risale ad alcuni mesi fa. L'avevo annunciata al congresso di Forza Italia a febbraio in occasione del mio intervento. E' una proposta che nasce dalla volontà di attuare la legge 194 sull'interruzione di gravidanza, che viene evocata e brandita in tutti i modi. Ma quelli che parlano della 194 o sono in malafede o sono disinformati". "L'articolo 5 della legge 194 in vigore dal 1978 dice che tra i compiti del consultorio c'è quello di esaminare con la donna le possibili soluzioni dei problemi proposti e di aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero all'interruzione di gravidanza: quindi, promuovere ogni intervento atto a sostenere la donna, offrendole tutti gli aiuti necessari. Quelli che criticano, vorrei sapere di cosa parlano", ha rimarcato Gasparri. Il disegno di legge a firma Gasparri prevede "che si possa prospettare un reddito di maternità nella misura di mille euro mensili per 12 mensilità fino a 5 anni, per persone che abbiano l'Isee al di sotto di 15mila euro", ha proseguito il presidente dei senatori di Forza Italia. La copertura finanziaria ipotizzata dalla legge per sostenere questa misura è stimata in 600 milioni di euro, "ma non costerebbe 600 milioni", ha osservato Gasparri, perché l'accesso al reddito di maternità "è una scelta, una opportunità". —[email protected] (Web Info)


