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Vaccini, Fimp Piemonte: “Coperture migliori se pediatra immunizza propri assistiti”

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(Adnkronos) – "Sulle vaccinazioni l'impegno della Fimp, la Federazione italiana medici pediatri, è totale perché il pediatra si occupa del bambino nella sua interezza, dalla prevenzione delle malattie alla diagnosi e cura. La vaccinazione è fondamentale per evitare malattie pericolose, ma è meglio se ad effettuarla ai propri assistiti sono i pediatri". Lo ha detto Giuseppe Palena, segretario regionale Fimp Piemonte, in occasione del corso 'Pediatria di famiglia. La protagonista della raccomandazione vaccinale', organizzato dalla federazione nell'ambito del progetto 'VaccinAzione' che si è svolto in questi giorni a Torino. "In Piemonte la prevenzione vaccinale è diffusa a macchia di leopardo – spiega Palena – Le Asl con indici vaccinali molto elevati sono quelle in cui c'è una convenzione secondo cui la vaccinazione viene somministrata dal pediatra del bambino nel proprio ambulatorio, oppure all'interno della struttura dell'Asl" preposta. "Dove le Asl prevedono che il pediatra sia il principale attore e responsabile vaccinale dei propri assistiti, la percentuale di vaccinazione raggiunta è molto elevata perché la pratica avviene all'interno di un rapporto di fiducia e ogni dubbio è chiarito con un linguaggio semplice e dati scientifici che evidenziano i benefici della prevenzione rispetto al rischio di una malattia grave". Così, "in occasione del primo bilancio di salute – continua lo specialista – si informano entrambi i genitori sui vantaggi del vaccino".  Proprio per questo la "formazione del pediatra è fondamentale: si deve sapere tutto sulla vaccinazione che si somministra – avverte Palena – anche perché, se i genitori sono intenzionati a fare solo i vaccini obbligatori, si procede solo con quelli. Vedendo che i vaccini obbligatori funzionano, i genitori tendono poi a rassicurarsi e ad essere più disponibili a considerare anche le vaccinazioni raccomandate", come l'anti-meningococco B che protegge da una malattia grave come la meningite. "Dal punto di vista della salute, la raccomandazione è di considerare tutte le vaccinazioni utili – aggiunge Renato Turra, segretario provinciale Fimp Torino – La differenza tra obbligatori e raccomandati è solo legislativa: gli obbligatori sono tali per poter frequentare la scuola". Certo, in questo contesto "il ruolo del pediatra è fondamentale", soprattutto per le vaccinazioni non obbligatorie come l'anti-meningococco B o l'anti-pneumocco che, anche secondo gli ultimi dati di copertura, soffrono sempre di più rispetto quelle obbligatorie.  "Esiste una fascia del 5-10% delle famiglie in cui ci si scontra con problematiche di tipo ideologico – osserva Turra – Come pediatri, uno dei nostri compiti fondamentali è comunicare con le famiglie con cui abbiamo un rapporto di fiducia". Rispetto all'informazione, "la comunicazione è bidirezionale: bisogna rispondere a domande, dubbi e spiegare con parole semplici e adatte agli interlocutori che, se malattie gravi come il vaiolo per esempio non esistono più, è proprio grazie alle vaccinazioni". Si tratta di chiarire quanto trovato "su dottor Google o nelle chat, facendo esempi pratici, mettendo in risalto i rischi della vaccinazione, che sono trascurabili, rispetto ai benefici in termini di salute non solo per il bambino, ma anche per la collettività". Su una questione come la co-somministrazione di più vaccini, una leva per incrementare le coperture vaccinali, va ricordato che "fare ad esempio per un vaccino esavalente 6 distinte iniezioni non sarebbe auspicabile. Questa pratica non modifica infatti l'efficacia dei singoli vaccini. Somministrare più vaccini contemporaneamente permette, inoltre, il vantaggio di ridurre il numero di iniezioni e quindi il disagio e lo stress del bambino. Del resto, un bambino è sempre a contatto con migliaia di antigeni, anche solo andando al supermercato. Somministrare più vaccini in un'unica iniezione – conclude il pediatra – non è controindicato e non aumenta gli effetti collaterali, anzi sembra potenziare la risposta immunitaria". —[email protected] (Web Info)

Vaccini, Bertazzo (Fimmg): “Anti-Rsv ha formulazione pratica e somministrazione facile”

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(Adnkronos) – “La formulazione del vaccino per la prevenzione del virus respiratorio sinciziale (Rsv) è estremamente importante in quanto” il fatto che sia “pratica, di facile conservazione e somministrazione è fondamentale in tutta la vaccinologia. E’ particolarmente adatto alla medicina generale, in cui il vaccino può essere somministrato a più persone”. Lo ha detto Doriana Bertazzo, segretario amministrativo di Federazione italiana medici di medicina generale, Fimmg Lombardia, intervenendo all’expert advisory panel ‘virus respiratorio sinciziale: dalla prevenzione, a nuovi modelli sostenibili, ai vaccini’, che si è svolto oggi a Palazzo Pirelli a Milano, organizzato da Summeet Srl, con il contributo non condizionato di Moderna, per creare un momento di condivisione, confronto e dibattito tra istituzioni, associazioni e professionisti della sanità, partendo dal territorio, al fine di realizzare un documento in cui si individuino delle linee di indirizzo che promuovano l’uso della tecnologia mRna, disponibile in Italia, ma non ancora inserito nel Piano nazionale di prevenzione vaccinale. Il virus respiratorio sinciziale – si è ricordato nel corso dell’evento – è un patogeno dell'apparato respiratorio molto contagioso i cui sintomi possono essere raffreddore, tosse o respiro sibilanti, bronchiolite (infiammazione e ostruzione dei bronchioli, le ultime diramazioni bronchiali) e polmonite. Pericoloso soprattutto nei lattanti, sotto l’anno di età, e negli anziani, è la prima causa di ricovero ospedaliero. Grazie alla tecnologia a mRna, usata già per la prevenzione del Covid19, è stato sviluppato un vaccino per prevenire queste infezioni respiratorie, i ricoveri in terapia intensiva ed i decessi. “Difficilmente un polo vaccinale riuscirà a vaccinare tante persone per un virus che ancora non è ben conosciuto dalla stragrande maggioranza della popolazione – osserva Bertazzo – Il medico di medicina generale ha la possibilità di informare il paziente e indicare i vaccini più utili per la sua patologia e la sua età. Siamo in attesa che arrivino delle formulazioni in cui abbiamo uno, due o tre vaccini a disposizione in un'unica soluzione”. —[email protected] (Web Info)

Vaccini, Murzi (Moderna): “Grande sviluppo tecnologia mRna”

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(Adnkronos) – "Sono molto contento di poter esprimere lo sviluppo che la tecnologia mRna sta avendo in ambito sanitario. Conosciuta da tutti dopo il lancio del vaccino contro il Covid, da venerdì, con l'approvazione del Comitato dei medicinali ad uso umano (Chmp)" dell'Agenzia europea Ema, è stato dato il via libera "al secondo prodotto in Moderna, che è il vaccino per il virus respiratorio sinciziale (Rsv). Una tecnologia che sta avendo un grandissimo sviluppo: ci sono più di 45 prodotti in fase di sviluppo nei virus respiratori, nei virus latenti, nelle malattie rare e in oncologia. C'è quindi una velocità di sviluppo molto significativa, che speriamo possa avere al più presto un impatto notevole sui pazienti". Lo ha detto Jacopo Murzi, amministratore delegato Moderna Italia, all'expert advisory panel 'Virus respiratorio sinciziale: dalla prevenzione, a nuovi modelli sostenibili, ai vaccini', organizzato da Summeet Srl, oggi a Milano, con il contributo non condizionato di Moderna.  "Soprattutto nell'ambito dei virus respiratori – conclude Murzi – Moderna ha parecchi nuovi vaccini. In futuro ci sono già dei dati molto significativi per quanto riguarda i vaccini combinati: influenza e Covid e influenza stessa, ma anche parecchi prodotti molto importanti sui virus latenti, quali ad esempio il citomegalovirus o il virus Epstein-Barr".  —[email protected] (Web Info)

Nipote Diana svela nome figlia su Instagram, boom di like per Athena

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(Adnkronos) –
Si chiama Athena la figlia della nipote della principessa Diana, Lady Kitty Spencer, nata quattro mesi fa. Il nome della piccola è stato rivelato solo ora dalla figlia maggiore del conte Spencer, 33 anni, che a marzo ha partorito la piccola nata dall'unione con il marito Michael Lewis, 65 anni, conosciuto tramite amici comuni nel 2018.  Il nome è stato svelato nella didascalia della fotografia in bianco e nero che ritrae madre e figlia alla finestra e che è stata condivisa su Instagram ai 713mila follower di Lady Kitty. Lei indossava una camicia bordata di pizzo mentre la bambina aveva un abito con api ricamate. L'immagine è stata scattata dalla fotografa londinese Susheel Schroeder, che in precedenza ha realizzato ritratti per la direttrice di British Vogue Jessica Diner e per la star dei reality Vogue Williams. "Athena osserva il mondo che passa", ha scritto Lady Kitty nella didascalia dell'immagine accompagnata dal'emoji di un cuore bianco. Il post ha conquistato oltre 32mila "Mi piace" nelle ultime 24 ore e i fan sono entusiasti del "bellissimo" nome. La sorella di Kitty l'ha descritta come "Nipotina perfetta". Lady Kitty ha annunciato a sorpresa lo scorso 10 marzo, in occasione della Festa della mamma, di aver dato alla luce il primo marzo la sua prima figlia con il multimilionario Michael Lewis. ''E' la gioia della mia vita essere la tua mamma, piccola. Ti amo incondizionatamente. Buona festa della mamma a coloro che festeggiano oggi", aveva scritto la neo mamma. I due si erano sposati a Villa Aldobrandini a Frascati il 24 luglio 2021. Dopo aver ritardato il loro matrimonio di due anni a causa della pandemia causata dal Covid-19, i festeggiamenti si sono protratti per tre giorni e hanno visto la partecipazione di amici intimi tra cui la pop star Pixie Lott e la Marchesa di Bath. La sposa, ambasciatrice globale del marchio Dolce & Gabbana, ha indossato cinque abiti dello stilista durante il weekend. Per il suo abito da sposa principale, Kitty ha scelto un abito in pizzo bianco con collo alto, di ispirazione vittoriana, con maniche a sbuffo e vita stretta. Il design ha preso ispirazione dall'abito da sposa di sua madre Victoria Lockwood, con la parte anteriore abbottonata. Lewis indossava una kippah e si pensa che Lady Kitty sia stata istruita sulla fede ebraica prima della cerimonia. —internazionale/[email protected] (Web Info)

Taranto, l’ironia di Riondino su Fedez-Codacons. L’associazione attacca: “Aiuti l’Ilva”

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(Adnkronos) – L'improvvisa 'pace' scoppiata tra Fedez e il Codacons, riunitisi per un'iniziativa di solidarietà a favore dell'Ilva dopo anni di battibecchi e guerriglie, continua a far discutere l'opinione pubblica. Ieri Michele Riondino, organizzatore del concerto del Concerto dell''Uno Maggio' a Taranto, ha espresso alcune considerazioni sulla beneficenza annunciata dal rapper, "arrivato a Taranto senza avvisarci, senza rivolgersi a chi si occupa del problema da decenni", ha detto l'attore e regista in un'intervista al Corriere del Mezzogiorno, sottolineando che in passato Fedez era stato chiamato "diverse volte ad esibirsi sul palco" ma – ha raccontato "non abbiamo mai ricevuto considerazione". Riondino ha ironizzato anche sulla reunion di Fedez con il Codacons: "Quanto all'alleanza con il Codacons avremmo potuto organizzare un incontro di wrestling in piazza a Taranto e avremmo potuto raccogliere molto di più". Dopo le dichiarazioni di Riondino, arriva la replica stizzita del Codacons: "Anziché criticare chi si attiva per sostenere la battaglia sull’Ilva di Taranto, farebbe meglio a usare le sue energie in favore di cittadini e vittime dell’acciaieria -afferma il Codacons – che nel processo sull’inquinamento ambientale di Taranto rappresenta le parti civili". Riondino "sembra meravigliarsi che personaggi pubblici di rilievo come Fedez decidano di abbracciare vicende come quella sull’ex Ilva -prosegue l'associazione dei consumatori- Ma noi la pensiamo diversamente: chiunque voglia dare il proprio contributo alla causa, e scendere in campo a favore dell’ambiente e del diritto alla salute, è il benvenuto. Una inclusione che deve avvenire senza invidie e ripicche legate ad antipatie personali". Il Codacons invita dunque Riondino: "Invitiamo il regista, che per la città di Taranto ha già fatto tanto, a non sprecare le sue energie in critiche inutili e di cattivo gusto, ma a dirottarle verso una battaglia comune che deve vedere tutti uniti e sullo stesso piano". Sull'ironia (e le critiche) social che hanno 'accolto' la collaborazione tra il rapper e il Codacons, interviene poi il presidente dell'associazione Carlo Rienzi, che all'Adnkronos dice: "Oramai viviamo in un paese dove si vuole a tutti i costi la guerra, e ci si scandalizza se due soggetti che in passato hanno avuti scontri e scambi anche aspri, possano sotterrare l'ascia di guerra e decidere di fare qualcosa insieme per gli altri. Fortunatamente noi abbiamo l'abitudine di non seguire la massa e di cambiare idee e opinioni, quando serve e soprattutto quando, come nel caso di Taranto, la pace tra il Codacons e Fedez può portare non solo a richiamare l'attenzione sul dramma dei cittadini che muoiono a causa dell'Ilva, ma anche a iniziative concrete per difendere la salute dei residenti, nel nome di un interesse superiore che, evidentemente, ai molti benpensanti sfugge". —[email protected] (Web Info)

Governo, Crosetto al top per fiducia ministri e Giorgetti secondo

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(Adnkronos) – Guido Crosetto, titolare della Difesa. al top dei ministri per la fiducia, al 39%. Sul podio con lui, il responsabile dell'Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti (36%), seguiti dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, da Maria Elvira Calderone, ministro del lavoro e delle politiche sociali, dal guardasigilli Carlo Nordio, dal titolare della Farnesina, Antonio Tajani e da Andrea Abodi, a capo dello Sport: tutti con lo stesso indice di apprezzamento al 35%. La fotografia del gradimento dei ministri del governo Meloni la scatta l'Istituto Piepoli, evidenziando il trend rispetto a quanto rilevato lo scorso marzo.  Da quella data chi registra il balzo più grande sono Schillaci, titolare della Sanità, oggi a +9 nell’area Sud/Isole e Abodi, che sale del 9%, votato dai giovani tra i 18 e i 34 anni. Ottima anche la performance di Tajani, cresciuto dell'8% al Centro. —[email protected] (Web Info)

Detrazione spese funebri sul modello 730: il vademecum

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(Adnkronos) –
Chi sostiene in parte o interamente i costi relativi ad un funerale può usufruire del rimborso Irpef mediante modello 730/2024 e Redditi PF 2024, qualora ricorrano determinate condizioni. A dirlo 50&PiùCaf che ricorda che è possibile portare in detrazione fino a 1.550 euro relativamente a ciascun decesso verificatosi nell’anno d’imposta – anche se le spese funebri sono state pagate da più persone – nella misura del 19%. E' importante precisare che si ha diritto alla detrazione delle spese funebri solo se queste ultime sono state sostenute per la morte di una persona. Non è più richiesto che sussista un vincolo di parentela con la persona deceduta. Fino all’anno d’imposta 2015 era possibile usufruirne esclusivamente in riferimento alla morte di familiari e di affidati e affiliati (articolo 433 del Codice Civile). Questa limitazione è venuta meno nel 2016. Danno diritto al rimborso Irpef le spese che soddisfano il criterio di attualità rispetto al decesso. Deve, cioè, intercorrere un rapporto di causa – effetto tra la morte e le spese sostenute. Possono quindi essere detratte le spese connesse alla cerimonia funebre (annunci funebri e necrologi, fiori, trasporto e sepoltura). Non rispondono al criterio di attualità e non sono detraibili i costi relativi a: spese per future onoranze funebri (es. acquisto di un loculo/tomba prima del decesso); traslazione della salma in un momento successivo alla sepoltura per motivazioni igienico-sanitarie, successivamente alla tumulazione. Per ottenere il rimborso Irpef nel modello 730 o Redditi PF è necessario conservare fatture e ricevute dalle quali risulti l’utilizzo di sistemi di pagamento tracciabili. In alternativa possono essere presentate: ricevute di versamento bancario/postale; ricevute della carta di debito/credito; estratto conto; copie bollettini postali; Mav; pagamenti con PagoPA. 
La detrazione del 19% dall’imposta lorda per le spese funebri spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a euro 120 mila euro; in caso di superamento del predetto limite, la detrazione decresce, fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a euro 240 mila euro. Nella dichiarazione precompilata sono indicati i dati delle fatture emesse in relazione all’evento funebre, dai soggetti che esercitano attività di servizi di pompe funebri. Il contribuente può integrare la dichiarazione riportando le eventuali ulteriori spese detraibili sostenute in dipendenza del decesso (per esempio le spese sostenute per la lavorazione di marmi e delle lapidi) sempre entro il limite di spesa detraibile di 1.550 euro per evento funebre. —[email protected] (Web Info)

Salute, diabete e occhio secco: campagna evidenzia bassa consapevolezza del problema

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(Adnkronos) – L'esperienza raccolta durante la campagna 'Se hai il diabete apri gli occhi sulla secchezza oculare', ideata da Alcon in collaborazione con Fand, Associazione italiana diabetici Odv – che si è svolta tra febbraio e aprile 2024 nelle città di Milano, Roma e Bari – evidenzia non solo quanto registrato da altre ricerche sulla possibile relazione tra diabete e occhio secco, ma anche la bassa consapevolezza della complicanza.  Il diabete mellito – si legge in una nota – è una delle malattie croniche più diffuse al mondo, che porta a diverse complicazioni, inclusi problemi agli occhi. Tra questi, la malattia dell'occhio secco è una delle condizioni più comuni, caratterizzata da sintomi quali secchezza, irritazione, sensazione di corpo estraneo e disturbi visivi che possono influire significativamente sulla qualità della vita. Una recente metanalisi che ha raccolto dati da diverse pubblicazioni scientifiche tra il 2000 e il 2018 – 4 studi per un totale di 2.504.794 persone – suggerisce una possibile relazione tra il diabete e il rischio di sviluppare l'occhio secco, con un aumento del rischio del 30% nei pazienti diabetici rispetto a quelli non diabetici. Questo sarebbe dovuto a diversi fattori, tra cui la neuropatia corneale diabetica, un danno causato dal diabete a carico delle fibre nervose periferiche, che porta al rilascio di neuromediatori, cioè mediatori dell'infiammazione, e che produce un'infiammazione cronica della superficie oculare. Nel dettaglio, la campagna ha coinvolto l'oculista presso i centri Fand con l'obiettivo di sensibilizzare i pazienti sull'importanza della salute oculare e del rischio di sviluppare la malattia dell'occhio secco a causa del diabete. Sono stati coinvolti 46 pazienti nel corso di tre giornate a Milano, Roma e Bari. La maggior parte aveva diabete di tipo 1 e 2 e presentava sintomi di occhio secco. Inoltre, è emersa una scarsa conoscenza di questa patologia, nonostante le visite oculistiche periodiche. La campagna sottolinea quindi l'importanza di valutare in modo completo i pazienti diabetici, considerando la possibilità di patologie secondarie che possono influenzare la loro qualità di vita come ad esempio la salute oculare. "Parlando della salute degli occhi in senso più generale, la prevenzione per i pazienti diabetici è fondamentale – afferma Emilio Augusto Benini, presidente Fand – Purtroppo, nonostante sia accertato l'impatto che il diabete possa avere sulla vista, ad oggi c'è ancora poca consapevolezza nei pazienti. Solo il 30-40% dei diabetici si reca in uno dei 600 centri specializzati di diabetologia presenti sul nostro territorio nazionale, comportando che una quota importante di persone non sia seguita in modo specialistico. Si creano così dei vuoti informativi che, se opportunamente gestiti, potrebbero fare la differenza, come questa campagna ha messo in evidenza". Un approccio multidisciplinare è fondamentale nella gestione dei pazienti affetti da diabete, prosegue la nota. L'oculista gioca un ruolo essenziale non solo nel trattare le patologie oculari associate al diabete, come l'occhio secco, ma anche nel monitoraggio e nella gestione efficace di tali condizioni. Tale strategia integrata migliora la qualità dell'assistenza e aiuta a prevenire complicanze più gravi, garantendo che ogni aspetto della salute del paziente venga trattato in maniera adeguata "Il discomfort oculare aumenta con l'aumentare dello scompenso glicemico e del numero di anni di malattia – sottolinea Antonio Di Zazzo, professore associato di Malattie dell'apparato visivo presso la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma – E' importante non sottovalutare il discomfort oculare nei pazienti con diabete, poiché potrebbe rappresentare un indicatore di un danno neuropatico più significativo. Una volta rilevata la presenza dell'occhio secco, è fondamentale intervenire con colliri specifici a base di acido ialuronico o Hp-guar (idrossipropilguar) o di carbossimetilcellulosa per ripristinare la struttura del film lacrimale, oltre a monitorare costantemente e gestire efficacemente lo scompenso glicemico". La campagna 'Se hai il diabete apri gli occhi sulla secchezza oculare' ha risposto a un bisogno di informazione, come dimostrato dal forte gradimento della popolazione, confermando che sostenere iniziative di sensibilizzazione è la strada giusta. E' essenziale per i pazienti diabetici tenere sotto controllo la vista per intercettare per tempo eventuali segnali e intervenire tempestivamente, garantendo così una migliore gestione della patologia e una migliore qualità della vita. —[email protected] (Web Info)

Elezioni Francia, i ‘triangolari’ del secondo turno, cosa sono e perché si va verso il record

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(Adnkronos) – "Triangolari". E' la 'parola chiave' a sei giorni dal secondo turno delle elezioni legislative anticipate in Francia. Di fatto si tratta di un 'ballottaggio a tre'. O anche a quattro ("quadrangolari"). E domenica 7 luglio potrebbe essere record di "triangolari", 'desistenza' e caso per caso a parte. Ben 307, rispetto agli otto del 2022 e all'unico 'triangolare' del 2017. Un dato motivato, spiegano gli osservatori, con l'alta affluenza alle urne, ma non è certo perché i candidati hanno tempo fino alle 18 di domani per depositare – o meno – la candidatura in vista del voto di domenica 7 luglio. E in queste ore ogni partito fa la sua 'strategia'. In Francia vince al primo turno chi nella propria circoscrizione ottiene più del 50% dei voti e un numero di preferenze pari ad almeno un quarto degli elettori registrati. Sono 76 i candidati che sono stati eletti con le consultazioni di ieri. Sui 577 seggi dell'Assemblée Nationale, il Rassemblement National e gli alleati hanno per certo 39 deputati, 32 il blocco di sinistra Nouveau Front Populaire e due la coalizione presidenziale Ensemble pour la République. Nei casi in cui nessun candidato ottiene l'elezione al primo turno, il secondo round prevede che i primi due candidati restino automaticamente in corsa, mentre il terzo (o anche il quarto) possono concorrere se hanno ottenuto almeno il 12,5% dei voti degli elettori registrati al primo turno. Vince al secondo turno chi ottiene più voti. —internazionale/[email protected] (Web Info)

Elezioni Francia, per Le Pen incognita maggioranza assoluta e macroniani spaccati: lo scenario

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(Adnkronos) – Una "sconfitta feroce" per il campo presidenziale, un "fallimento totale" per Emmanuel Macron, "ormai apertamente contestato anche dai suoi". Le Monde sintetizza così il primo turno delle elezioni legislative anticipate in Francia. La battaglia per il secondo turno di domenica prossima è diversa da quella di ieri e la coalizione macroniana cerca 'soluzioni'. Le parole all'ordine del giorno diventano patti "desistenza", scelte "caso per caso" di fronte a imperativi "né (Rassemblement National) né (La France Insoumise)". La 'partita' si gioca con centinaia di possibili triangolari o quadrangolari. Dopo il primo turno Rn di Marine Le Pen e Jordan Bardella è ampiamente in testa, alle porte del potere, potrebbe ottenere – ma non è detto – la maggioranza assoluta, almeno 289 deputati all'Assemblée Nationale. Dietro al partito lepenista e alleati, Éric Ciotti incluso, il blocco di sinistra Nouveau Front populaire – La France Insoumise, con Parti socialiste, Ecologistes e Parti communiste – e terza la coalizione Ensemble (Renaissance-MoDem-Horizons).  "Neanche un voto deve andare" a Rn il 7 luglio, ha detto ieri sera il premier francese Gabriel Attal, con l'obiettivo di impedire ai lepenisti – che hanno già 38 deputati eletti e 297 candidati in testa al primo turno – "di avere una maggioranza assoluta al secondo turno". E' la previsione più ottimista per il partito lepenista. Ma è una possibilità che Attal, salito al potere a 35 anni, debba lasciare il posto a Palazzo Matignon a Bardella, 28enne delfino della Le Pen che nei giorni scorsi assicurava non avrebbe voluto la poltrona di premier se non in caso di maggioranza assoluta. Oggi però Sebastien Chenu, esponente di Rn, dichiara che il partito è pronto a governare anche con una maggioranza relativa. Così è alla "desistenza" l'invito ai candidati della coalizione Ensemble arrivati terzi al primo turno. Per evitare l'elezione di un deputato dell'estrema destra. Stessa linea indicata da Jean-Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise, parte del blocco Nfp. La Cfdt, la Confédération française démocratique du travail, principale sindacato di Francia, invita a "impedire all'estrema destra di conquistare il potere" e sollecita, "ovunque sia presente un candidato di estrema destra, a votare per il candidato opposto che si trova nella posizione migliore per vincere". E "indipendentemente dalla formazione politica".  Eppure nelle stanze del potere, e tra i candidati, non tutti la penserebbero così. Ha già deciso di non ritirarsi la candidata di Ensemble Sylvie Casenave-Péré, arrivata terza dietro alla sorella di Marine Le Pen, Marie-Caroline (Rn) e al Nouveau Front Populaire nella quarta circoscrizione di La Sarthe. Per l'ex premier Edouard Philippe, leader di Horizons che col pensiero al 2027 non nasconde le sue ambizioni verso l'Eliseo, "nessun voto dovrebbe andare ai candidati di Rn, né a quelli de La France Insoumise, con i quali divergiamo non solo sui programmi ma sui valori fondamentali". Una linea che potrebbe favorire Rn. E per il presidente di MoDem, François Bayrou, "molti francesi sarebbero assolutamente disperati nel ritrovarsi di fronte alla scelta tra Rn e Lfi". Per lui serve "un grande" blocco "chiaramente democratico e repubblicano". E, rileva Le Monde, nel suo discorso Attal non ha mai nominato Lfi. Dal quartier generale della campagna si precisa che la "desistenza" a favore degli "insoumis" non è esclusa. Ma i profili dei candidati verranno esaminati con attenzione perché "alcuni della Lfi sono palesemente nemici dei valori della Repubblica", dicono dall'entourage di Attal, come si legge su Le Monde.  Così tra timori e spaccature, è partito lo studio della situazione di ogni circoscrizione, per trovare alleanze, per bloccare l'avanzata del Rassemblement National. Mancano sei giorni al secondo turno. I candidati hanno tempo fino alle 18 di domani per depositare – o meno – la candidatura. Macron, evidenziano i media francesi, non ha dato indicazioni chiare. Dopo il confronto con la sua maggioranza è per lui "tempo, di fronte al Rassemblement National, di un grande" blocco, "democratico e repubblicano per il secondo turno". Anzi di un grande blocco, come suggerito da Bayrou, "chiaramente democratico e repubblicano". Per Macron, con mandato fino al 2027, saranno forse le ore più lunghe all'Eliseo. Qui sarebbe in corso una "riunione strategica". La "coabitazione" sarebbe dietro la porta. —internazionale/[email protected] (Web Info)