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Lo studio/ Con la pandemia aumentano le diseguaglianze

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E’ un fatto grave che tuttavia non sorprende nei peridi di crisi, quando aumentano le diseguaglianze. La pandemia ha reso ancor più distanti i ricchi dai poveri. Le disuguaglianze nella nostra Italia, sono sempre più marcate e il rapporto Oxfam evidenzia come la quota di ricchezza dell’1% più ricco della popolazione superi di oltre 50 volte quella posseduta dal 20% della popolazione più povera.

Nel periodo da marzo 2020 a novembre 2021 il numero dei miliardari italiani nella Lista Forbes conta 13 new entry e il valore aggregato del patrimonio dei più ricchi è cresciuto del 56%, toccando quota 185 miliardi di euro.

Nei primi due anni di pandemia i 10 uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato i loro patrimoni, passati da 700 a 1.500 miliardi di dollari, al ritmo di 15.000 dollari al secondo, 1,3 miliardi di dollari al giorno. Nello stesso periodo 163 milioni di persone sono cadute in povertà a causa della pandemia. 

La denuncia arriva dal rapporto di Oxfam

Coronavirus, aumentano ancora i ricoveri in terapia intensiva

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Situazione stabile, quella dell’epidemia da coronavirus in Italia. Il bollettino di oggi dice che  sono 83.403 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 149.512. Le vittime sono invece 287 mentre ieri erano state 248.

Sono 541.298 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano stati 927.846.

Il tasso di positività è al 15,4%, in calo rispetto al 16,1% di ieri. Sono 1.717 i pazienti in terapia intensiva ( +26).

Salute/ Si può parlare di endometriosi a scuola!

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Una lezione interattiva e coinvolgente per avere maggiore consapevolezza del proprio corpo e informarsi sull’endometriosi, una malattia che colpisce molte donne (circa 3 milioni in Italia), talvolta fin dall’adolescenza, ma che è ancora difficile da diagnosticare. È il progetto “COMPREND-ENDO” dedicato alle ragazze della terza, quarta e quinta superiore delle scuole di tutta Italia dalle volontarie dell’A.P.E. Associazione Progetto Endometriosi, associazione di pazienti nazionale, che organizzano momenti formativi per far conoscere la patologia e permettere alle giovani donne di aiutare le amiche e fare prevenzione. Numerose scuole da Senigallia a Rimini, da Iglesias ad Assisi, da Cagliari a Caltanissetta, da Vicenza a Parma e Verona, per citarne alcune, hanno già aderito agli incontri informativi online (i prossimi si terranno il 27 gennaio, il 12 e il 26 febbraio e il 12 e il 26 marzo 2022) e altre, da tutta Italia, possono aderire, compilando il modulo online messo a disposizione dall’A.P.E. Laura Letizia è una delle psicoterapeute del progetto COMPREND-ENDO che in collaborazione con medici, ginecologi, esperti e le volontarie dell’A.P.E. entra nelle scuole per spiegare alle ragazze cos’è l’endometriosi e come approcciarsi alla malattia.

«Sono due ore in cui avviene un cambiamento – spiega la psicoterapeuta –. Le ragazze all’inizio sono ignare, pensano di togliersi qualche ora di lezione, ma poi si incuriosiscono e la loro attenzione diventa totale». Dopo un primo momento informativo, le ragazze sono invitate a compilare un questionario in forma anonima e a porre domande. «Attraverso le proposte delle studentesse e i suggerimenti delle volontarie dell’A.P.E., che conoscono in prima persona la malattia, si costruisce un clima sereno, in cui le ragazze riescono a comprendere quali sono i sintomi della malattia – spiega Laura Letizia -, ma anche come rivolgersi ai genitori se si hanno dolori durante il ciclo mestruale, come rapportarsi con il ragazzo. Gran parte delle domande che le ragazze rivolgono sono relative alla comunicazione e alla relazione. Capiscono che se hanno dei dolori non è normale e dunque è bene fare una visita ginecologica. Spesso persiste lo stigma che la donna deve soffrire, uno stigma che va abbattuto». Avere informazioni utili sull’endometriosi può aiutarle a riconoscere la malattia e a non sentirsi sole per quel dolore che le fa sentire diverse e per il quale a volte devono saltare la scuola. «Quando entriamo in contatto con le ragazze nelle scuole – aggiunge la psicoterapeuta – notiamo subito l’effetto immediato della prevenzione. Ad esempio, una ragazza che ha scoperto grazie ad uno dei nostri incontri informativi di avere l’endometriosi ha poi promosso nelle altre classi le informazioni sulla malattia».

 Una patologia cronica il cui ritardo diagnostico varia dagli 8 ai 12 anni se si tratta di adolescenti. «È complicato per le pazienti farsi capire – sottolinea la dottoressa Letizia -, spiegare alla famiglia, al partner, al medico stesso, cosa si prova. Ed è bruttissimo per le ragazze non essere credute per dei dolori o sensazioni che non si riescono ad identificare». Di qui il supporto psicologico del progetto COMPREND-ENDO che consente di prevenire, di avere consapevolezza, e di accettare poi in un secondo momento la malattia. «Quando le donne scoprono di avere l’endometriosi – spiega la psicoterapeuta – possono avere paura, l’idea di avere una malattia cronica spaventa. Ognuna immagina cosa farà nella vita e come la malattia impatterà sul proprio futuro. Conoscere la malattia consente di gestirla. Non bisogna identificarsi con essa, ma accettarla». Un percorso che avviene con il supporto di altre donne, come le volontarie dell’A.P.E. che attraverso le proprie esperienze e la collaborazione con specialisti dell’endometriosi aiutano le donne fin dall’adolescenza a capire e convivere positivamente con la patologia.

 «Rivolgendoci alle ragazze frequentanti le scuole superiori, giovani donne di domani aperte agli stimoli e alle proposte formative che coinvolgono la propria parte femminile – aggiunge Annalisa Frassineti, presidente dell’A.P.E. – intendiamo porre le basi per una sensibilizzazione della società in materie delicate e fondamentali quali la comprensione e la solidarietà verso le persone affette da una patologia, la loro attiva partecipazione nelle dinamiche della vita sociale, l’importanza della condivisione nella sofferenza, il valore della fiducia e della positività nei confronti della vita».

 Cos’è l’endometriosi? L’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica che colpisce in Italia circa il 10% della popolazione femminile in età fertile, anche se i dati sono estremamente parziali e probabilmente sottostimati. I sintomi più diffusi sono: forti dolori mestruali ed in concomitanza dell’ovulazione, cistiti ricorrenti, irregolarità intestinale, pesantezza al basso ventre, dolori ai rapporti sessuali, infertilità nel 35% dei casi. Per una malattia di cui non si conoscono ancora le cause, per la quale non esistono cure definitive né percorsi medici di prevenzione, per limitare i danni che l’endometriosi provoca, è fondamentale fare informazione per creare consapevolezza!

L’A.P.E. è una realtà nazionale che da oltre 15 anni informa sull’endometriosi, nella consapevolezza che l’informazione sia l’unica prevenzione ad oggi possibile.

  Sul sito dell’APE – www.apendometriosi.it – ci sono tutte le informazioni utili e i progetti, per aiutare concretamente le donne affette da endometriosi e per entrare a far parte della rete nazionale.

 Le scuole possono rivolgersi a: [email protected]

 Link per scaricare le immagini: https://bit.ly/APEAssociazioneProgettoEndometriosi

 Per informazioni: A.P.E. – Associazione Progetto Endometriosi

Sito web: www.apendometriosi.it

Coronavirus/ Sale il tasso di ospedalizzazione in Italia

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Desta preoccupazione il tasso di ospedalizzazione da Covid in Italia. Aumentano i ricoveri ordinari. Le terapie intensive restano invece stabili, ma è allarme per otto Regioni in particolare. 

È quanto emerge dall’ultimo monitoraggio settimanale dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas).

La percentuale di posti nei reparti di area non critica occupati da pazienti Covid sale al 29% in Italia e in Valle d’Aosta arriva al 69%.

Superano la soglia del 30%: Calabria, Liguria, Lombardia, Sicilia, Valle d’Aosta.

Bologna/Il sindaco Matteo Lepore ha consegnato la Turrita d’Argento alla memoria di Guido Ferrarini al figlio Piero

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Il sindaco Matteo Lepore ha consegnato la Turrita d’Argento alla memoria di Guido Ferrarini al figlio Piero Questa mattina il sindaco Matteo Lepore ha consegnato la Turrita d’Argento alla memoria di Guido Ferrarini, al figlio Piero, direttore artistico del teatro Dehon. La cerimonia si è tenuta in Sala Anziani di Palazzo d’Accursio nel primo anniversario della scomparsa di Ferrarini.

“Con il suo Teatroaperto e il Teatro Dehon, nei decenni – ha sottolineato il sindaco Matteo Lepore – ha  fatto di Bologna un luogo consapevole della sua identità, aperto al teatro popolare. Ha scommesso sull’eredità di Bologna e oggi abbiamo un grande patrimonio sul quale andare avanti”.  La delegata del Sindaco alla Cultura, Elena Di Gioia, ha letto le motivazioni del conferimento: 

“La scena teatrale bolognese, per oltre 40 anni, è stata segnata in maniera indelebile dalla passione e dal lavoro di Guido Ferrarini. Una presenza forte e tenace che da un anno ci ha lasciato, consegnando alla città di Bologna una preziosa eredità.

Autore, regista e interprete, ha messo in scena più di 60 pièces teatrali ed è stato il volto e l’anima della Compagnia Teatroaperto e del Teatro Dehon. Dal quartiere della Cirenaica all’attenzione nazionale, il passo è stato breve. La svolta per Ferrarini, dopo aver frequentato il corso per attori alla Soffitta, avviene negli anni ‘60 grazie all’incontro con Luciano Leonesi, figura di spicco della scena bolognese del dopoguerra, venuto a mancare anch’egli nel 2021. Con Leonesi condivide per diversi anni la passione per quel teatro di impegno civile che porta sul palcoscenico partigiani, mondine, studenti e operai. Nel 1974 Ferrarini fonda la compagnia Teatroaperto che abita con i suoi spettacoli gli spazi del teatro non ufficiale. Circoli Arci, come quello di Corticella, e piccoli teatri come il teatrino del Bibiena in via San Vitale con spettacoli come “Duse, Duse…Duce, Duce” e “Un uomo solo al comando… Fausto Coppi”.

Nel 1986 Ferrarini approda al teatro Dehon di via Libia, edificio realizzato attorno agli anni ‘50 sotto la basilica di Santa Maria del Suffragio e di proprietà dei padri dehoniani.
È qui che va in scena la sua opera più longeva e di successo, ‘Il Cardinale Lambertini’ di Alfredo Testoni, cardinale al quale Ferrarini ha dato corpo e voce per diverse stagioni. Memorabili gli allestimenti in piazza Maggiore nel 1990 e nel 2003. La continua ricerca di nuovi linguaggi e nuove forme di espressione lo ha portato ad oscillare dal teatro popolare ai grandi maestri del palcoscenico. Ha collaborato con i grandi del teatro contemporaneo, tra cui Fernando Arrabal, Dario Fo e Samuel Beckett e portato avanti un sodalizio artistico con Giorgio Celli e il già citato Luciano Leonesi. È stato l’unico teatrante italiano ad essere ricevuto dal fondatore del teatro dell’Assurdo.

Ferrarini ha fatto del Dehon il luogo di un teatro ‘sincero’ e autentico, sul cui palcoscenico si sono susseguiti artisti del calibro di Rossella Falk, di Giorgio Albertazzi, di Franca Valeri, di Paolo Villaggio. Un teatro che ha saputo creare un pubblico affezionato e appassionato.
Poco tempo prima di lasciarci aveva concluso e programmato la pubblicazione del suo ultimo progetto: la traduzione in lingua bolognese di Romeo e Giulietta di Shakespeare.
Qui è racchiuso il pensiero che ci lascia in eredità: proteggere e, nello stesso tempo rinnovare, la cultura della tradizione popolare valorizzandone la potenza artistica nel confronto continuo con la cosiddetta cultura alta.

Per questi motivi l’Amministrazione comunale di Bologna conferisce la Turrita d’Argento a Guido Ferrarini”.

Comune di Bologna – Ufficio Stampa 

Sportmemory e Archivio Fotografico Riccardo Carbone: una nuova rubrica e il progetto di una grande mostra sullo sport a Napoli

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È un vero incontro elettivo quello tra Sportmemory, il magazine dedicato alla memoria emotiva dello sport, e l’Archivio Fotografico Riccardo Carbone, prezioso giacimento culturale iconografico che custodisce oltre 700.000 immagini che raccontano Napoli e la Campania, scattate dal fotografo napoletano Riccardo Carbone nei suoi 50 anni di attività.

 Cuore della collaborazione tra Sportmemory e l’Archivio Fotografico Riccardo Carbone è la valorizzazione delle immagini di sport che questo custodisce; immagini di sport di strada e di grandi eventi sportivi, di atleti dimenticati e di grandi campioni, di sport di rione, di tifo al San Paolo, di circuiti cittadini e di vele e remi che da sempre si sfidano nello specchio d’acqua del Golfo.

Un incontro in qualche modo predestinato, uno di quelli che per forza dovevano avvenire e che adesso prende forma nella rubrica mensile Carta Carbone, che da questo mese di gennaio fa rivivere scatti dove lo sport si fonde e si confonde con il vissuto della Napoli che Riccardo Carbone ha raccontato come pochi altri.

 Ma la rubrica è solo l’inizio.

 “Il programma di Sportmemory e dell’Archivio Fotografico Riccardo Carbone è ambizioso e di vasto respiro, perché traghettare la memoria al futuro richiede visione e prospettiva” dichiara il direttore editoriale di Sportmemory Marco Panella “per questo, oltre alla rubrica avviata, abbiamo già allo studio il progetto espositivo “Napoli. Lo sport segreto” dedicato a far vedere la Napoli sportiva mai vista prima, quella che Riccardo Carbone ha scorto per primo, fissato nel tempo e custodito per essere svelata al momento giusto. Il momento giusto è adesso.”

Aver salvato quest’archivio – spiega Renato Carbone, figlio di Riccardo ed oggi presidente dell’Associazione Riccardo Carbone ONLUS che si occupa del Fondo fotografico – vuol dire aver restituito alla comunità uno scrigno. Ognuno ci affonda le mani e può pescare quello che per lui è “oro”; stavolta è l’incontro con Sportmemory ad averci fatto scoprire quante storie possano celarsi dietro ogni singolo scatto. Speriamo che la rubrica Carta Carbone possa presto trasfor

Bper Banca/ Presentata una nuova offerta non vincolante per l’acquisizione di Carige

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BPER Banca S.p.A. (“BPER Banca”) prende positivamente atto dell’esito dell’odierna riunione del Comitato di Gestione del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (“FITD”), che ha deliberato la concessione alla stessa di un periodo di esclusiva sino al 15 febbraio 2022 per la potenziale acquisizione della partecipazione di controllo di CARIGE S.p.A. (“CARIGE”) detenuta dal FITD e dallo Schema Volontario di Intervento (“SV”, congiuntamente al FITD, i “Soci Venditori”) (nel complesso, l’“Operazione”), decisione assunta in ragione delle condizioni rappresentate in una nuova offerta non vincolante sottoposta da BPER Banca (la “Nuova Offerta”) nella giornata di domenica 9 gennaio u.s.

La Nuova Offerta, nel confermare la forte valenza strategica ed industriale dell’Operazione, intende altresì assicurare la definitiva risoluzione delle problematiche di CARIGE a tutela della clientela, degli azionisti di minoranza e di tutti gli stakeholders. Ribadite le linee guida dell’Operazione di cui al comunicato del 14 dicembre 2021 (ovvero neutralità patrimoniale, miglioramento dell’asset quality e significativo accrescimento della redditività del gruppo BPER in termini di utile per azione già a partire dal 2023), BPER Banca ha ritenuto opportuno e possibile riformulare, nella Nuova Offerta, taluni termini e condizioni in ragione:

dell’approvazione in via definitiva della Legge di Bilancio, che ha prorogato al 30 giugno 2022 il termine ultimo per il completamento dell’acquisizione del controllo al fine di beneficiare della conversione delle Deferred Tax Assets (“DTA”) in crediti d’imposta; del recente accesso ad un set informativo afferente CARIGE, che ha consentito di precisare alcune assunzioni utilizzate per la quantificazione del versamento in conto capitale richiesto al FITD nell’ambito della prima offerta non vincolante (la “Prima Offerta”), con particolare riferimento alla stima di minori oneri sia di ristrutturazione che derivanti dalla risoluzione anticipata di taluni contratti che disciplinano i rapporti tra CARIGE ed i suoi partner commerciali ed operativi.

Fermo ogni altro elemento originariamente indicato nella Prima Offerta, incluso il prezzo dell’Offerta Pubblica Obbligatoria che BPER Banca promuoverà sulle azioni CARIGE a seguito dell’acquisto del controllo dai Soci Venditori e che rimane confermato in Euro 0,80 per azione, gli elementi caratterizzanti la Nuova Offerta sono: l’ammontare del versamento in conto capitale in CARIGE richiesto ai Soci Venditori prima del Closing, ora pari a Euro 530 milioni; la partecipazione che BPER Banca acquisirà per un corrispettivo pari a Euro 1, ora pari a circa l’80% dell’attuale capitale sociale di CARIGE e corrispondente all’intera interessenza detenuta dai Soci Venditori.

BPER Banca conferma l’imminente avvio di una due diligence su CARIGE, di natura confirmatoria, cui seguirà la sottoscrizione del contratto di acquisizione, auspicabilmente non oltre il 15 febbraio p.v. al fine di consentire il successivo avvio delle procedure autorizzative ed il completamento dell’acquisizione del controllo di CARIGE entro il 30 giugno 2022, beneficiando in tal modo della richiamata norma sulla conversione delle DTA.

Cronaca nazionale/ Morsa due volte da un ragno, muore dopo mesi di cure

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Una storia dolorosa e assurda, che ha portato alla morte una giovane signora; una comunità locale in lutto e sotto shock. Da prime indiscrezioni sembra che la morte di  una 45enne sia dovuta ad un doppio morso da parte di un ragno violino.

La notizia su  il Corriere Adriatico.

Tutto era iniziato nello scorso agosto, quando Cristina era stata morsa da un ragno violino a Vigna del Mar. Dopo i primi sintomi, la donna si era sottoposta a diverse visite mediche e terapie molto pesanti, anche presso il centro antiveleni di Bologna. A ottobre, però, un nuovo morso, questa volta mentre Cristina sedeva tranquillamente a bordo della sua auto. Nel secondo caso, le conseguenze erano state ancora peggiori.

Dopo mesi di sofferenza, la morte  è giunta improvvisamente.

Foto di repertorio

Coronavirus, la Campania in zona gialla e la Valle d’Aosta in arancione

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Cambia, in peggio, la colorazione delle zone del contagio pandemico in Italia; la variante Omicron sta determinando nuove situazioni e la mappa deve essere aggiornata.

La Campania entra in zona gialla mentre la Valle d’Aosta diventa arancione. Peggiora quindi la situazione epidemiologica del Paese: adesso, oltre alla Campania, in giallo ci sono altre 14 Regioni e Province autonome Abruzzo, Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia, Lazio, Piemonte, Sicilia, Liguria, Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Calabria e le Province autonome di Bolzano e Trento in giallo. Mentre solo Basilicata, Molise, Puglia, Sardegna e Umbria, e solo la Valle d’Aosta è passata in arancione.

Cronaca nazionale/ Famiglia distrutta dal Covid: Muoiono i nonni, il figlio e il nipote

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Una notizia terribile come altre che purtroppo funestano le cronache locali da quando è iniziata la pandemia.

Sterminata dal Covid una famiglia piemontese. E’ quanto successo a San Francesco al Campo, in provincia di Torino, dove, dopo la morte degli anziani nonni colpiti dal virus nel dicembre scorso, è stato colpito anche il nipote, di 42 anni, e pochi giorni fa è spirato anche il padre 69enne di quest’ultimo e genero dei due anziani.

Infettata anche la madre del 42enne e moglie del 69enne, salvatasi grazie alle cure mediche.

foto di repertorio