(Adnkronos) –
Ventiquattro giorni di strenua lotta politica per Joe Biden, per cercare di dimostrare che ''una brutta serata capita a tutti'', come aveva detto ''l'amico e alleato'' Barack Obama, e che dopo il disastroso flop nel dibattito tv con Donald Trump era ancora il candidato migliore per batterlo. Quarantotto ore per prendere una scelta che passerà alla storia, perché nessun presidente americano aveva prima d'ora abbandonato la corsa alla Casa Bianca in un momento tanto vicino al giorno delle elezioni, 107 giorni prima del voto. Isolato nella sua casa a Rehoboth Beach nel Delaware dopo aver contratto il Covid, Biden ha ceduto ai leader del suo partito, ai donatori e anche ai sondaggi che dimostravano un divario crescente rispetto a Trump. Si è consultato con la sua famiglia e con i suoi principali consiglieri e, in 48 ore, ha deciso. "Credo che sia nel migliore interesse del mio partito e del Paese che io mi faccia da parte", ha detto Biden in un colloquio sabato sera con i suoi più stretti collaboratori, Mike Donilon e Steve Ricchetti, facendo eco a quanto gli era stato chiesto, pubblicamente e no, da sempre più rappresentanti democratici nelle ultime settimane. Insieme a loro, ''fino a notte fonda'' come scrive il New York Times, Biden ha scritto la lettera in cui ha annunciato che non si sarebbe ricandidato alla Casa Bianca e che la famiglia e i suoi stretti collaboratori pensavano sarebbe stata diffusa proprio sabato. Ma poi la sua vice, Kamala Harris, è stata avvisata solo il giorno dopo, domenica, della decisione di Biden. E la maggior parte dello staff della campagna presidenziale democratica è stata avvisata letteralmente ''60 secondi'' prima della condivisione della lettera di Biden su 'X'. Tanto che, scrive il Times, 30 minuti prima che venisse fatto lo storico annuncio lo staff della rielezione di Biden era impegnato a chiamare i delegati, chiedendo di esprimere pubblicamente il loro sostegno al presidente. Anche una delle sue più strette consigliere per le comunicazioni, Anita Dunn, è rimasta all'oscuro della decisione di Biden fino a pochi minuti prima che la lettera venisse condivisa. Lei che, insieme al marito Bob Bauer, si era occupata di preparare il dibattito del presidente con Trump e aveva dovuto affrontare l'ira della famiglia dopo la performance disastrosa di Atlanta. Intanto, lontano da eventi pubblici causa Covid, Biden "non si è trincerato" ma ha analizzato i dati e si è convinto che la sua candidatura avrebbe reso più difficile sconfiggere Trump. Secondo quanto dichiarato alla Cnn da un alto funzionario della Casa Bianca, la decisione di Biden non ha nulla a che fare con questioni mediche. Piuttosto, durante la conversazione di sabato con i suoi due più stretti consiglieri, quello che è stato chiaro a Biden è che, dai sondaggi e dalla posizione dei principali esponenti democratici, la possibilità di vittoria era "praticamente inesistente", come ha riferito un'altra fonte alla Cnn. Ma non c'è stato un sondaggio in particolare, nessun democratico indeciso o raccolta fondi che abbia spinto Biden a prendere questa decisione. A differenza del 2015, quando Donilon disse all'allora vicepresidente Biden che non avrebbe dovuto candidarsi alla presidenza nel 2016 perché in lutto per la morte del figlio Beau, questa volta nessuno dei due collaboratori gli ha detto esplicitamente di ritirarsi dalla corsa, spiega la fonte citata dalla Cnn. E' stato proprio il presidente a comunicare la sua decisione, prima della fine del colloquio, e a istruire i due su come comunicarla. Prima di dirlo ai consiglieri, Biden ha tenuto una riunione di famiglia sabato sera e ha comunicato ai suoi affetti più cari la decisione di ritirarsi dalla corsa. Sua figlia Ashley e il genero Howard sono andati a Rehoboth domenica mattina, secondo una fonte. A loro ha confermato la decisione, con Ricchetti al suo fianco, e ha iniziato a telefonare ai leader Dem. Biden e Harris hanno parlato più volte domenica al telefono prima del suo annuncio, secondo una fonte ben informata. Il presidente americano ha anche avuto conversazioni telefoniche separate con il capo dello staff Jeff Zients e la co-presidente della campagna Jen O'Malley Dillon, informando entrambi della sua decisione. Dando così inizio a una nuova era che, come scrive Politico, è piena di ''speranza e paura''. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Biden, 24 giorni per resistere e 48 ore per ritiro storico: la scelta del presidente
Tumori, oncologa D’Auria: “Dragon Boat importante per donne operate al seno”
(Adnkronos) – "Il Dragon Boat storicamente è stata un'attività centrata sull'importanza dell'attività dei cingoli scapolari per la prevenzione del linfedema e la riabilitazione delle donne operate al seno e sul gioco di squadra che crea l'associazionismo, fondamentale per il miglioramento delle possibilità di cura che noi offriamo alle donne". Così Giuliana D'Auria, oncologa presso l'Azienda sanitaria locale Roma 2 (Asl Rm2), spiega l'importanza del CardioBreast Dragon Boat Festival che si è svolto a Roma, presso il laghetto dell'Eur. Si tratta per l'oncologa di "un evento fondamentale" centrato "sulla prevenzione, fondamentale per quanto riguarda il tumore della mammella, e sull'attività fisica, per quanto riguarda il percorso di guarigione e riabilitazione delle donne operate al seno". La manifestazione, che coniuga sport e sensibilizzazione, è promossa dall'Istituto nazionale ricerche cardiovascolari (Inrc) con la collaborazione della Federazione italiana Dragon Boat (Fidb) e il contributo incondizionato di Daiichi Sankyo Italia, e vede la partecipazione delle Breast Cancer Paddlers (le pagaiatrici in rosa) che gareggiano amichevolmente in tutta Italia per promuovere la prevenzione di malattie cardiovascolari e oncologiche. Entro ottobre l'iniziativa, nata nel 2022, porterà i suoi messaggi di prevenzione e sostegno alle pazienti con patologie oncologiche in altre tre regioni italiane: Piemonte (Torino), Toscana (Firenze) e Sicilia (Palermo). —[email protected] (Web Info)
Tumori, De Lucia (Fidb): “Dragon Boat come rinascita per le donne operate al seno”
(Adnkronos) – Le donne operate di tumore al seno "hanno trovato, all'interno di questo sport, la motivazione per esprimere la rinascita. Si tratta di un atto di consapevolezza. Nella Federazione sempre, in ogni manifestazione, ci sono le donne", le Breast Cancer Paddlers, "perché danno veramente colore, danno energia e fanno riflettere". Ci aiutano a "trovare insieme uno spunto per andare avanti. Stare a casa, non essere attivi, non ci aiuta a superare non solo dal punto di vista psicologico, ma anche dal punto di vista fisico" la malattia, "perché l'attività motoria è una sorta di strumento terapeutico, una sorta di farmaco". Lo ha detto, Antonio De Lucia, presidente della Federazione italiana Dragon Boat (Fidb), inaugurando a Roma, presso il laghetto dell'Eur, la terza edizione del CardioBreast Dragon Boat Festival, la gara amichevole tra squadre di Dragon Boat femminili a cui partecipano le donne operate di tumore al seno (Breast Cancer Paddlers) che, al termine dell'esibizione, condividono le loro esperienze di vita e sportive. La manifestazione, promossa dall'Istituto nazionale ricerche cardiovascolari (Inrc) con la collaborazione di Fidb e il contributo incondizionato di Daiichi Sankyo Italia, ha visto il crescente supporto di numerose associazioni di pazienti con malattie cardiovascolari e oncologiche. —[email protected] (Web Info)
Tumori, Jervis (Daiichi Sankyo Italia): “Sosteniamo le donne con medicina preventiva”
(Adnkronos) – "Siamo molto felici e orgogliosi di supportare questo evento. E' un'iniziativa che mi è molto cara, queste donne sono di grande ispirazione per tutti. Per noi è una fantastica opportunità di lavorare a fianco delle associazioni pazienti e delle società scientifiche perché non siamo solo un'azienda farmaceutica innovativa, ma ci impegniamo davvero a supportare i pazienti oltre che con terapie farmacologiche, attraverso programmi educativi e di medicina preventiva di alta qualità". Lo ha detto Joanne Jervis, managing director di Daiichi Sankyo Italia, partecipando alla tappa di Roma, al laghetto dell'Eur, del CardioBreast Dragon Boat Festival, l'iniziativa promosso dall’Istituto nazionale ricerche cardiovascolari (Inrc) in collaborazione della Federazione italiana Dragon Boat (Fidb) e il contributo non condizionato dell'azienda farmaceutica, che coniuga sport e sensibilizzazione sulla prevenzione cardio-oncologia. La manifestazione, giunta alla terza edizione, grazie all'entusiasmo delle Breast Cancer Paddlers (le pagaiatrici in rosa), vede squadre di donne operate di tumore al seno sfidarsi in una gara amichevole tra squadre di Dragon Boat femminili. Durante l'evento – che farà tappa in altre 3 regioni italiane, Piemonte (Torino), Toscana (Firenze) e Sicilia (Palermo) – per gli spettatori sono disponibili screening cardiovascolari nel camper dell'Inrc e del materiale informativo realizzato in partnership con le associazioni pazienti che sostengono il progetto: Fondazione italiana per il cuore (Fipc), Coordinamento nazionale associazioni del cuore (Conacuore), Associazione per la lotta all'ictus cerebrale (Alice), Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), Associazione nazionale donne operate al seno (Andos), Europa donna e Onco beauty onlus. —[email protected] (Web Info)
Tumori, Fedele (Inrc): “Importante attività fisica e sinergia con cardiologia”
(Adnkronos) – "Nella patologia oncologica è estremamente importante l'attività fisica e la sinergia con altre specialità quali la cardiologia, per verificare gli effetti della terapia" contro il cancro "sull'apparato cardiovascolare. Ben vengano queste manifestazioni per la sensibilizzazione alla prevenzione sulle due patologie più importanti: le patologie oncologiche e le patologie cardiovascolari". Così Francesco Fedele, presidente Istituto nazionale ricerche cardiovascolari (Inrc), spiega all'Adnkonos Salute l'importanza di iniziative come il CardioBreast Dragon Boat Festival, la gara amichevole tra squadre Dragon Boat femminili con donne operate di tumore al seno che, al termine dell'esibizione, condividono le loro esperienze di vita e sportive. Partecipando alla tappa romana, al laghetto dell'Eur, della manifestazione promossa dall'Inrc con la collaborazione della Federazione italiana Dragon Boat (Fidb) e il contributo non condizionato di Daiichi Sankyo Italia, lo specialista ha sottolineato l'importanza "dell'attività fisica nelle donne che hanno avuto un problema oncologico" per combattere il rischio di linfedema, la depressione e anche la tossicità cardiovascolare attraverso lo sport. "Va bene curare il proprio cuore – avverte Fedele – e controllare che sia a posto anche prima di fare attività fisica". Proprio per questo, durante della manifestazione, un camper dell'Inrc è stato a disposizione degli spettatori per screening cardiologici gratuiti, offrendo controlli della funzionalità cardiaca, elettrocardiogrammi, ecocardiogrammi, monitoraggio pressorio, della saturazione e controllo del quadro lipidico. —[email protected] (Web Info)
Parigi 2024, LeBron James portabandiera per gli Usa
(Adnkronos) –
LeBron James portabandiera degli Stati Uniti nella cerimonia d'apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024. La stella della nazionale di basket e dei Los Angeles Lakers, alla quarta avventura ai Giochi, sarà affiancato da un'atleta che verrà indicata nella giornata di martedì. "È un onore incredibile rappresentare gli Stati Uniti su questo palcoscenico globale, soprattutto in un momento che può unire il mondo intero", ha detto James. "Per un ragazzo di Akron, questa responsabilità significa tutto non solo per me, ma anche per la mia famiglia, tutti i bambini della mia città natale, i miei compagni di squadra, gli altri olimpionici e tante persone in tutto il paese con grandi aspirazioni. Lo sport ha il potere di unirci tutti e sono orgoglioso di far parte di questo momento importante". James diventa il primo uomo e il terzo membro del basket Usa a guadagnarsi l'onore di portabandiera, dopo la cinque volte campionessa olimpica Sue Bird (2020) e la giocatrice e allenatrice cinque volte medaglia d'oro olimpica Dawn Staley (2004). James è stato scelto in base al voto espresso dagli atleti del team Usa che parteciperanno ai Giochi. Tra 592 atleti che sono stati convocati per il Team Olimpico degli Stati Uniti, più di 350 atleti sono pronti a partecipare alla Cerimonia di Apertura di venerdì. —[email protected] (Web Info)
Ritiro Biden, Russia: “Non ci ha sorpreso, con Harris nulla di buono”
(Adnkronos) – La Russia non è rimasta sorpresa per la decisione di Joe Biden, annunciata domenica, di ritirarsi dalla corsa per la Casa Bianca. In un briefing con i giornalisti, il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, ha detto: "Onestamente, gli ultimi anni negli Stati Uniti ci hanno insegnato a non sorprenderci di nulla, quindi non siamo rimasti molto sorpresi". "Ci sono state alcune dichiarazioni piene di retorica piuttosto ostile nei confronti del nostro Paese", ha detto poi Peskov commentando la possibile candidatura di Kamala Harris alla presidenza degli Stati Uniti e il suo impatto sulle relazioni con Mosca. Non si è notato "alcun contributo" da parte dell'attuale vice presidente americana al miglioramento delle relazioni tra Russia e Usa, che "attraversano il periodo peggiore della storia", ha sottolineato. "Non ci si può aspettare nulla di buono lì, a giudicare dall’umore che prevale nell’establishment politico statunitense", ha detto quindi infine Peskov, rispondendo alla domanda su cosa Mosca si aspetti negli ultimi sei mesi di mandato del presidente americano Joe Biden. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Distrofia Duchenne, via italiana per riparare e rigenerare i muscoli
(Adnkronos) – Dalla ricerca italiana una nuova strategia per favorire la riparazione e la rigenerazione dei muscoli nei malati di distrofia di Duchenne. La scoperta, pubblicata su 'Nature Nanotechnology', porta la firma di un team di scienziati milanesi. Gli autori hanno sviluppato un metodo innovativo per veicolare in modo mirato nei tessuti muscolari distrofici microvescicole (esosomi) ingegnerizzate, con proprietà antinfiammatorie. La ricerca è coordinata da Chiara Villa e Yvan Torrente del Laboratorio di cellule staminali, Centro Dino Ferrari, del Dipartimento di Fisiopatologia medico-chirurgica e Trapianti dell'università Statale di Milano e dell'Unità di Neurologia del Policlinico cittadino, in collaborazione con i gruppi di Angelo Monguzzi (Dipartimento di Scienza dei materiali dell'università di Milano-Bicocca) e di Domenico Aquino (Dipartimento di Neuroradiologia dell'Irccs Istituto neurologico Carlo Besta di Milano). "La risoluzione dell'infiammazione nel contesto delle distrofie muscolari è una delle sfide più ardue che ricercatori e clinici cercano di risolvere", spiega Villa. Gli scienziati hanno trovato un modo per 'indirizzare' esosomi ingegnerizzati ad azione antinfiammatoria nei muscoli malati: utilizzando come vettore dei nanotubi ferromagnetici, questi esosomi possono migrare in maniera specifica nei muscoli danneggiati dalla distrofia muscolare di Duchenne (Dmd) tramite l'applicazione di un campo magnetico esterno dopo un'iniezione sistemica. "Siamo riusciti a controllare la biodistribuzione e il targeting degli esosomi in vivo al fine di ridurre la condizione infiammatoria dei muscoli colpiti dalla Dmd", sottolinea Villa. Le analisi quantitative a livello muscolare hanno mostrato che i macrofagi, un tipo di globuli bianchi, dominano l'assorbimento degli esosomi iniettati, promuovendo la rigenerazione muscolare e migliorando la performance dei muscoli in un modello murino di distrofia Duchenne. "I nostri risultati – commenta Torrente – forniscono nuove intuizioni per lo sviluppo di terapie basate su microvescicole naturali e sintetiche al fine di trattare diverse forme di malattie muscolari. In generale, evidenziano la formulazione di efficaci nanovettori funzionali mirati a ottimizzare la biodistribuzione delle microvescicole". Questa scoperta, si legge in una nota UniMi, rappresenta "un significativo passo avanti nel campo della medicina rigenerativa e delle terapie innovative per malattie muscolari. Il controllo preciso della biodistribuzione degli esosomi apre" infatti "nuove possibilità per il trattamento non solo della distrofia muscolare di Duchenne, ma anche di altre patologie muscolari caratterizzate da infiammazione cronica e degenerazione tessutale. La combinazione di nanotubi ferromagnetici ed esosomi ingegnerizzati potrebbe rivoluzionare l'approccio terapeutico, offrendo speranze concrete per pazienti e famiglie affetti da queste malattie debilitanti". —[email protected] (Web Info)
Emicrania per 1 bambino su 10, lascia ‘impronte’ su cervello e intestino
(Adnkronos) – L'emicrania non è una cosa da grandi. Colpisce anche i bambini, circa 1 su 10, tanto da lasciare le sue 'impronte' sul cervello: quello vero e proprio e il cosiddetto 'secondo cervello', cioè l'intestino. Lo dimostrano due studi dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che hanno indagato la struttura cerebrale e la composizione del microbiota degli emicranici, scoprendo differenze significative tra il loro cervello o i loro batteri intestinali e quelli dei coetanei sani. Entrambe le ricerche aprono la strada a percorsi di cura mirati e personalizzati, spiegano dall'Irccs in occasione del World Brain Day in calendario oggi, 22 luglio. L'emicrania, la forma più frequente di cefalea primaria tra i bambini e gli adolescenti, è una patologia neurologica che colpisce circa l'11% della popolazione pediatrica – descrivono gli esperti del Bambino Gesù, il cui Centro per lo studio e la cura delle cefalee in età evolutiva segue ogni anno 1.500 nuovi casi di bambini emicranici, erogando circa 3.000 prestazioni tra visite ambulatoriali e day hospital – E' spesso dovuta a una predisposizione genetica, confermata dalla presenza di altri casi in famiglia. Può presentarsi a qualsiasi età, persino nei primi mesi di vita, anche se tra i più piccoli la malattia non si manifesta con il mal di testa, ma con sintomi come vomito ciclico, dolori addominali e articolari ricorrenti, vertigini, torcicollo e mal d'auto. Il primo studio, quello sul cervello, è stato condotto in 2 fasi da clinici e ricercatori delle unità di Neurologia dello sviluppo, Neuro-imaging funzionale e Fisica sanitaria del Bambino Gesù su 100 bambini e adolescenti affetti da emicrania e su un gruppo di controllo composto da 100 coetanei senza emicrania. Il lavoro, finanziato dal ministero della Salute e dall'International Headache Society, ha permesso di scoprire "alcune differenze significative tra emicranici e sani: attraverso la risonanza magnetica e la tecnica di analisi 'morphometric similarity' – si legge in una nota – sono state rilevate diverse modalità di connessione tra aree cerebrali, soprattutto quelle coinvolte nelle funzioni esecutive e nell'elaborazione degli stimoli del dolore, e in corrispondenza delle stesse aree anche una riduzione dello spessore della corteccia cerebrale. Inoltre, sono state osservate differenze nella connessione cerebrale tra maschi e femmine". "I risultati ci dicono che l'emicrania modifica la struttura del cervello in maniera progressiva fin dall'infanzia – commenta Massimiliano Valeriani, responsabile di Neurologia dello sviluppo del Bambino Gesù – L'evidenza delle impronte che la malattia lascia sulla struttura e sulla connessione fra aree cerebrali indica la necessità di intercettare, e quindi curare, i pazienti emicranici fin da piccoli. Inoltre, le differenze fra maschi e femmine emerse dalla nostra ricerca suggeriscono l'adozione di piani terapeutici che tengano conto anche del genere, prospettiva che non è mai stata presa in considerazione neanche per gli adulti". Il secondo studio, finanziato dal ministero della Salute, è stato condotto dalle unità di Neurologia dello sviluppo e di Microbiomica del Bambino Gesù su 98 pazienti emicranici tra 6 e 17 anni e su un gruppo di controllo composto da 98 coetanei. I ricercatori hanno confrontato campioni di feci, urine e sangue dei due gruppi. Attraverso l'analisi di specifici parametri, sono state individuate "differenze significative sia nelle componenti del microbiota intestinale che nelle loro funzioni". In particolare, riporta la nota, è emerso che "il profilo del microbiota degli emicranici influenza alcuni processi metabolici, come la produzione di serotonina e triptofano, implicati nell'insorgenza del mal di testa. Inoltre, le alterazioni riscontrate sembrano concorrere alla disbiosi intestinale (squilibro causato dall'eccedenza di batteri 'cattivi') e all'aumento della permeabilità dell'intestino, alimentando così le manifestazioni della malattia". "Le implicazioni terapeutiche del nostro studio sono significative – rimarca Laura Papetti, neuro-pediatra del Bambino Gesù coordinatrice della ricerca – Per i pazienti resistenti alle comuni terapie antiemicraniche potrebbero essere considerati il trapianto fecale e terapie dietetiche a base di probiotici e prebiotici. Ulteriori ricerche potranno chiarire la relazione tra le alterazioni dei processi metabolici dei bambini con emicrania e la risposta ai farmaci, aprendo la strada a cure sempre più mirate e personalizzate". —[email protected] (Web Info)
Giornata mondiale del cervello, ‘vita sana e socialità per proteggerlo’
(Adnkronos) – "La salute del cervello va coltivata ogni giorno", protetta con stili di vita sani e allenata anche socializzando. C'è la prevenzione al centro del World Brain Day che si celebra oggi, 22 luglio. La Federazione mondiale di neurologia, assieme a tutte le grandi associazioni di neurologia e neuroriabilitazione a livello globale, ha deciso di evidenziarla come priorità per sensibilizzare non solo i pazienti, ma tutti i cittadini. Avere cura del cervello, avvertono gli esperti, è un compito quotidiano che spetta a ognuno di noi. "La salute del cervello va intesa come un qualcosa che dobbiamo imparare a considerare ogni giorno, coltivandola", afferma Matilde Leonardi, direttore della Struttura complessa di Neurologia, Salute pubblica, Disabilità e del Coma Research Centre della Fondazione Irccs Istituto neurologico Carlo Besta di Milano, e membro del board dell'Accademia europea di neurologia. "Fare prevenzione delle malattie del cervello – spiega la specialista – vuol dire essere consapevoli che una dieta equilibrata, una corretta attività fisica e coltivare le relazioni sociali sono azioni che hanno un ruolo fondamentale nel garantire il benessere del nostro cervello. Se si ha la salute del cervello, si ha salute, e quindi imparare a gestire e prevenire quei fattori che possono portare danno al proprio cervello è un esercizio che ognuno di noi può fare con semplicità. Questo è il grande messaggio di questa giornata, un messaggio che viene diffuso contemporaneamente da tutti i neurologi in tutti i Paesi nel mondo e anche dal nostro istituto. Occupatevi del vostro cervello, noi neurologi siamo qui per aiutarvi a farlo". —[email protected] (Web Info)












