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Slow Food Editore/ Presentata ‘Osterie d’Italia 2022’

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Presentata in anteprima al Piccolo Teatro Strehler di Milano a una platea riunita di osti e, per la prima volta al pubblico, in uno speciale appuntamento sul Palco di Eataly Milano Smeraldo, la nuova edizione di Osterie d’Italia sarà disponibile dal 27 ottobre in tutte le librerie e sul sito di Slow Food Editore

 Rispetto all’edizione precedente, pubblicata a cavallo di un periodo profondamente segnato dai cambiamenti e dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria, Osterie d’Italia 2022 testimonia uno scenario davvero incoraggiante. Innanzitutto, nella crescita dei numeri: su 1713 locali recensiti (1697 in Osterie d’Italia 2021), la Guida conta ben 120 novità, tra cui compaiono molte nuove attività aperte proprio negli ultimi due anni. Qui sono incluse anche realtà di ristorazione di simile impianto e offerta, ma con specifiche peculiari di ogni regione: ne sono esempio le pizzerie in Campania, i fornelli in Puglia e le piadinerie in Emilia Romagna e da quest’anno i forni e gli indirizzi dove acquistare le focacce di Genova e di Recco. A questo si aggiunge  un dato altrettanto interessante su quei locali che, per chiusura o per cambiamento del proprio percorso, sono usciti dalla Guida, di cui se ne conta un numero decisamente moderato. Segni evidenti, questi, che dimostrano come le osterie abbiano retto il colpo. Le regioni che contano più osterie rappresentate sono la Campania (177), la Toscana (145) e il Piemonte (136), seguite da Emilia Romagna (124) e Puglia (111)

«L’ottimo risultato delle osterie, anche quando messe a confronto con altre realtà del settore ristorativo, è un diretto riflesso della struttura delle stesse» commenta uno dei due curatori della Guida, Eugenio Signoroni. «La maggior parte, infatti, è gestito a livello familiare o amicale, il che ha permesso una flessibilità e un adattamento notevole durante periodi di grande cambiamento come quello appena vissuto, perché libero da logiche economiche molto più rigide, impostate. Un altro elemento è dato dalla peculiare accoglienza di questi luoghi, facilmente riconosciuti dal pubblico: alla riapertura dei ristoranti, siamo stati testimoni di una letterale presa d’assalto delle osterie che ha portato a un numero di download dell’App di Osterie d’Italia pari solo al numero di download che registriamo nel periodo natalizio. Non per ultimo, resta il fatto che le osterie siano (e siano anche riconosciute) come luoghi più accessibili, nel prezzo come nel servizio, nel modo di porsi, nella cucina. Come già dimostrano i numeri della Guida 2022, siamo convinti che quello dell’osteria sarà il modello ristorativo che meglio reggerà» aggiunge.

«Il 2022 sarà l’anno della riscossa e la pandemia lo ha già dimostrato: la prova di resilienza che le trattorie e osterie italiane hanno dato dimostra quanto queste siano la vera spina dorsale della ristorazione italiana. Forse alcune di loro non sono ancora protagoniste sui media, ma anche questo sta velocemente cambiando. Perché le nostre osterie stanno cambiando, e in fretta. D’altro canto, già da un po’ i cuochi stellati in cerca di una tavola si fanno consigliare dagli amici una valida trattoria. Vorrà pur dire qualcosa» commenta Marco Bolasco, curatore della Guida con Eugenio Signoroni.

 I numeri di Osterie d’Italia 2022 offrono chiari indizi del modo in cui il settore si è evoluto durante e dopo il periodo di emergenza sanitaria: a una diminuzione del numero dei coperti e a un cambio negli orari di apertura è corrisposta innanzitutto una grande diffusione dei dehors, ma anche un generalizzato aumento del prezzo medio dei locali presenti in guida. Come dichiarato nell’introduzione della Guida, la scelta dei curatori è stata di registrare il dato e non intervenire, limitandosi a osservare come un trend del genere possa evolversi in futuro – ma pur sempre evidenziando con il simbolo “Prezzo più” le situazioni in cui si paga più della media.

 Il ritorno del massimo riconoscimento alle osterie, la Chiocciola, segna simbolicamente il ritorno alla tanto auspicata normalità. Dopo la sua sospensione nell’edizione dello scorso anno, l’assegnazione delle Chiocciole ai locali che più piacciono e convincono per l’ambiente, la cucina e l’accoglienza in sintonia con Slow Food equivale anche al ritorno sul campo della fitta e capillare rete di più di 200 collaboratori che, durante l’anno dell’uscita, hanno visitato in anonimato tutti i locali inclusi – modalità che definisce l’essenza della Guida sin dalla sua prima edizione. La regione che si aggiudica il maggior numero di Chiocciole è ancora una volta la Campania (23), seguita da Toscana Piemonte (22) e Puglia ed Emilia Romagna (19) nel totale di 246 Chiocciole in tutta Italia.

 La presentazione

In apertura della presentazione al Piccolo Teatro Strehler, la direttrice editoriale di Slow Food Editore Chiara Cauda ha ripercorso il progetto editoriale dietro a Osterie d’Italia: un lavoro di molte persone – dai curatori ai collaboratori, fino agli stampatori – che permettono di rispettare e perpetrare la complessità di una tale opera corale, e ha salutato ostesse e osti intervenuti dando loro il bentornato in platea, perché «è bellissimo respirare profumo di futuro». 

 Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, ha rimarcato ulteriormente il privilegio di poter attingere dalla grande biodiversità culturale della rete associativa di Slow Food: «Osterie d’Italia è una tappa fondante della nostra associazione, è uno strumento iconografico che per tanti anni è riuscito a esprimere una visione culturale originale e ampia del mondo del cibo in Italia. È il frutto del lavoro di tante anime che stanno dentro la nostra associazione. Nel 2021, in un’epoca di grandi sfide, la voce di Slow Food è più necessaria che mai e le ostesse e gli osti hanno la grande opportunità di leggere i cambiamenti cui andiamo incontro grazie alle relazioni con i loro clienti nel momento del convivio. Per rigenerarci abbiamo bisogno della forza, della passione e del contributo di tutti».

 Mario Calabresi, autore della newsletter Altre Storie, ha intervistato sul palco tre osti e ostesse protagonisti di storie di resistenza, a rimarcare l’incoraggiamento alla ripresa e alla ripartenza che la nuova edizione della Guida vuole promuovere. E ha commentato: «Ultimamente noto uno scollamento nel racconto che si fa di questo Paese e la sua realtà. L’Italia è piena di energie di persone che immaginano e sanno immaginare. Amo molto la Guida, la uso in ogni mio viaggio e non sono mai rimasto deluso, perché scopro sempre storie bellissime, di passione e rispetto del territorio». 

 Allo tesso modo Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano, ha ringraziato Slow Food per il contributo alla lettura del cibo nella città. Da Barcellona, dal Summit dell’Urban Food Policy Pact che Milano continua a guidare, la vicesindaco torna con un fortissimo messaggio di sostenibilità che il cibo permette di promuovere assieme a tante altre tematiche. 

 A chiudere la presentazione è stato Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food, con un messaggio alle ostesse e gli osti: «Il più importante auspicio che vi faccio per questa ripartenza è di cogliere l’opportunità di educare i vostri clienti a rispettare i tempi del lavoro e i ruoli all’interno del vostro locale. In questi giorni si dice che non si trovano camerieri, ma alla base ci deve essere dignità del lavoro, riconosciuta a tutti i ruoli e non solo ai cuochi blasonati. Affinché il vostro lavoro sia sostenibile dovete fare in modo che duri nel tempo ciò che avete costruito, a partire da una vita gratificante, dalla possibilità di conoscere il territorio e di creare legami forti con i produttori della vostra zona». 

Alla presentazione di Osterie d’Italia 2022 sono stati inoltre annunciati i sei premi speciali, che per la prima volta sono attributi anche a locali che non si sono già aggiudicati la Chiocciola in guida: questo, per evidenziare come le Chiocciole non siano semplicemente locali risultanti da una somma di caratteristiche positive, e come altrettante osterie possano fare da modello per certi particolari elementi della loro offerta.

 I premi speciali

 Il Premio al Miglior Oste è stato consegnato da Bertani a:

Il Grillo è Buoncantore – Chiusi (SI) – TOSCANA
 Tiziana Tacchi è probabilmente una delle cuoche che meglio incarna l’idea dell’oste-attivista. Innamorata di Slow Food, grande promotrice del suo territorio, ostessa gioiosa, dinamica, capace. 
 Il Premio Vittorio Fusari Franciacorta al Miglior Giovane è stato consegnato dal Consorzio Franciacorta a:

Epiro Roma – Roma – LAZIO
 
Un’osteria giovane e dinamica, imperniata sulla ricerca della convivialità, le migliori materie prime e un approccio attuale alla tradizione. Un luogo dove stare bene.
 Il Premio per la Miglior Carta dei Vini è stato consegnato da San Bernardo a:

Consorzio – Torino – PIEMONTE 
 Se oggi il vino naturale è così diffuso in molte osterie contemporanee tanta parte del merito è anche di Pietro Vegano e Andrea Gherra che, oltre dieci anni fa, hanno scommesso su una carta dei vini per nulla banale, naturale e con una straordinaria selezione anche al bicchiere. Non è però un premio alla storia, perché la carta continua a innovarsi.
 Il Premio alla Miglior Interpretazione della Cucina Regionale è stato consegnato da Pentole Agnelli a:

Lerchner’s in Runggen – San Lorenzo di Sebato (BZ) – ALTO ADIGE
 Johannes Lerchner ha messo la sua professionalità di cuoco al servizio della cucina di tradizione che interpreta non solo con uno stile elegante e attento anche ai dettagli, ma soprattutto con originalità: i suoi piatti non si accontentano mai di interpretazioni note e banali, ma vanno alla ricerca delle fonti autentiche e filologicamente rispettose dei canoni storici.
 Il Premio alla Miglior Dispensa è stato consegnato da Parmigiano Reggiano a:

Arrogant Pub – Reggio Emilia – EMILIA ROMAGNA
 Un pub, ma che pub! Alessandro Belli ed Elisa Migliari hanno una delle migliori selezioni di prodotti eccellenti per profondità, attenzione al territorio, identità. Inoltre, durante il lungo lockdown, per garantire ai propri fornitori un minino di introito l’Arrogant ha organizzato la vendita di pacchi con i loro prodotti senza ricaricare i costi.
 Il Premio alla Miglior Novità è stato consegnato da Reale Mutua a:

Columbus Capri – Anacapri (NA) – CAMPANIA
 Riuscire nel circuito turistico dell’isola di Capri a proporre una ristorazione che sia in linea con il “Buono Pulito e Giusto” ma soprattutto che riesca a offrire un menù dai prezzi contenuti, pienamente corrispondente al target di Osterie è un’impresa davvero degna di nota. Columbus è il luogo ideale per gustare la cucina isolana con tante materie prime che provengono dai campi di proprietà presenti sull’isola: legumi, tra cui l’eccellente cicerchia di Capri, e olio evo “Oro di Capri” sono i punti di forza di Vincenzo Torelli.

 La presentazione di Osterie d’Italia 2022 è sostenuta da Reale Mutua, Bertani, Consorzio del Parmigiano Reggiano, Acqua S. Bernardo, Pentole Agnelli, Consorzio Franciacorta.

Ufficio stampa Slow Food Editore Francesca Mastrovito

Automazione/ Boom di auto elettriche ed ibride, soprattutto al Nord, l’assicurazione costa meno per chi guida elettrico

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Nel terso trimestre 2021 il 37,9% dei preventivi RC Auto su Segugio.it per auto nuove è relativo alle elettrificate, con disparità tra Nord (41,9% ad Ovest e 45% ad Est) e Sud (31,6%) Il premio RC delle elettrificate è più basso delle auto con altri tipi di alimentazione Milano, 25 Ottobre 2021 – In un anno difficile per le immatricolazioni di autovetture, c’è un segmento che sta crescendo ed è quello delle elettrificate, che comprende ibride ed elettriche.

Nel terzo trimestre 2021 il 37,9% dei preventivi effettuati per auto nuove su Segugio.it proviene dalle elettrificate, con una crescita di quasi il 600% rispetto allo stesso periodo del 2018. A crescere sono state anche le auto a gas (metano più GPL) ad un tasso del 9,8% sullo stesso arco temporale. In caduta libera le alimentazioni “tradizionali”, gasolio e benzina, che calano rispettivamente del 59,2% e del 22,6%.

La penetrazione delle elettrificate è diversa sul territorio, si nota che:

• Al Nord la penetrazione è superiore alla media nazionale, in particolare nel Nord Est dove si raggiunge il 45%;

• Leggermente sopra la media il valore per il Centro Italia (39,5%); • Più basso della media nelle Isole e al Sud, dove si registrano rispettivamente il 34,2% e il 31,6%.

Spostando il focus a livello regionale, si nota ancora la differenza tra Nord e Sud. In particolare, la Regione con il valore più alto è la Valle d’Aosta, dove quasi due auto nuove su tre sono elettrificate (65,6%), seguita da Trentino-Alto Adige con il 50,7% e la Liguria (49%). A chiudere la classifica troviamo tre Regioni del Sud e delle Isole: per ultima la Campania con un 29,4% di auto nuove elettrificate sul totale, preceduta da Abruzzo (31,1%) e Sicilia (33,3%).

Osservando le 10 Province con più abitanti in Italia, si evidenziano ottime “performance” nelle 2 più popolate, Roma e Milano, dove si raggiunge una penetrazione rispettivamente del 43,5% e del 45,8%. Bene anche Torino (39,8%), Brescia (42,2%) e Bergamo (43%) con valori sopra la media italiana del 37,9%. Male invece le altre 5 Province, tutte del Sud e delle Isole, in particolare Napoli e Palermo che presentano una penetrazione inferiore al 30%.

A livello assicurativo, l’Osservatorio di Segugio.it evidenzia come tra le auto nuove, quelle elettrificate siano le più economiche, con un premio RC di 329€, poco inferiore rispetto a quelle a benzina (333,7€) e ben al di sotto di quelle a gas (369,5€) e a gasolio (415,6€).

Questa differenza sia ancora più evidente se si considerano il premio al kilowatt e il premio sul valore nuovo dell’auto. È interessante il confronto tra i due segmenti di auto ecologiche, a gas ed elettrificate, che evidenzia come le prime siano meno convenienti dal punto di vista assicurativo. La causa è da ricercarsi nel rischio di incendio delle vetture a gas e nel fatto che spesso queste vetture percorrono un elevato numero di chilometri, con conseguente aumento del rischio di incidenti/sinistri.

Ristorazione, la pandemia è ‘costata’ 30 miliardi

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FOTO DI REPERTORIO

Il peso della pandemia, nel 2020, sul settore della ristorazione: è stato il più colpito, e a certificarlo sono i numeri diffusi dall’Istat, da cui emerge che lo scorso anno gli italiani hanno speso 124 miliardi di euro in meno sul 2019. Alberghi e ristoranti, insieme, hanno fatto registrare una flessione, a prezzi costanti, di 43,8 miliardi, di cui oltre 30 sono da imputare alla sola ristorazione.
Ora si tratterà di vedere quali misure attuare non solo per dare parziale ristoro del danno subito ai ristoratori, ma anche di metterli in condizione di ripartire in un mercato che possa essere quanto più vicino possibile a quello ‘pre-pandemia’.

Cronaca nazionale/ Va in ospedale per partorire, ma il bambino nasce nel parcheggio

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L'ospedale di Sora

È nato in macchina all’interno del parcheggio dell’ospedale Santissima Trinità di Sora. Una donna, al nono mese di gravidanza, è arrivata all’ospedale con le prime doglie. Pensava di arrivare in tempo, di andare in sala parto e dare alla luce il suo bambino, ma già nel parcheggio dell’ospedale il neonato aveva tirato fuori la testolina, pronto a venire al mondo.

Le urla della donna sono state sentite dal personale sanitario, che subito si è precipitato fuori a vedere cosa stesse accadendo; quando hanno visto la donna in macchina, che stava per partorire, con professionalità e dimestichezza l’hanno assistita, aiutando il bimbo a venire alla luce in tutta sicurezza.

foto di repertorio

Litorale sud di Roma/ Era stato investito da un pirata della strada, muore dopo cinque giorni di agonia

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FOTO DI REPERTORIO

Si registra ancora un decesso, una vittima della strada. È morto dopo cinque giorni di agonia l’uomo di cinquantotto anni travolto la sera del 26 ottobre, mentre camminava a Tor San Lorenzo nel comune di Ardea, sul litorale Sud di Roma.

Cittadino di nazionalità tunisina, era ricoverato all’ospedale San Camillo di Roma: nonostante gli sforzi dei medici si è spento per la gravissime lesioni riportate nell’incidente in cui è stato travolto da un veicolo. Il conducente si è dato alla fuga e l’uomo è stato soccorso da un passante.

Le forze dell’ordine sono ore sulle tracce del pirata dalla strada che, oltre all’accusa di omissione di soccorso, rischia un’incriminazione per omicidio stradale.

Indagano i carabinieri.

Cronaca nazionale/ Donna trovata morta nella seconda casa, ipotesi omicidio

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FOTO DI REPERTORIO

Una morte ancora avvolta nel msitero. Il cadavere di una donna di 72 anni è stato trovato la scorsa notte in una casa di Gaggio Montano, piccolo comune nell’Appennino Bolognese: il corpo presentava dei tagli su gambe e basso ventre, ma dai primi rilievi tecnici effettuati dalla sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri, insieme al medico legale, sembra che a causare il decesso dell’anziana sia stato un colpo di arma da fuoco, probabilmente un fucile.

il corpo della donna è stato trovato dal figlio di 45 anni all’interno della seconda casa di famiglia.

L’uomo ha chiamato il 118 e i carabinieri. Tra le ipotesi al vaglio c’è anche quella di una banale lite che può essere finita male come possibile movente.

foto di repertorio

Vino/La vendemmia 2021 di Col Vetoraz, vince l’equilibrio

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Loris Dall'Acqua

La raccolta dell’uva della vendemmia 2021 è ormai conclusa da Col Vetoraz, e la cantina in questo periodo è pervasa da una sinfonia di profumi inebrianti, effetto della fermentazione dei mosti di Valdobbiadene Docg che sta volgendo al termine. 

In primavera la fioritura della vite sulle colline della fascia pedemontana del Conegliano Valdobbiadene è avvenuta infatti in condizioni favorevoli, coincidendo con la cessazione del clima freddo e piovoso che aveva caratterizzato il mese di maggio. Il susseguirsi delle varie fasi fenologiche della vite è stato accompagnato da un clima privo di criticità, con giusti intervalli di periodi di buon calore e di piogge rinfrescanti. Al momento dell’invaiatura (quando gli acini hanno completato il loro accrescimento e comincia la maturazione) iniziato a metà agosto, le condizioni climatiche hanno registrato un repentino cambiamento; giornate assolate e asciutte, ma non eccessivamente calde, si sono alternate a notti fresche. Condizione, questa, sicuramente ideale per ottenere l’equilibro e l’eleganza delle uve bianche.

Su quest’annata – commenta Loris Dall’Acqua, enologo e socio dell’azienda – abbiamo aspettative particolarmente positive, frutto di un andamento stagionale che ha visto momenti quasi tutti di buon equilibrio. In un percorso quasi perfetto soltanto gli ultimi dieci giorni precedenti la vendemmia sono stati caratterizzati da un eccesso di calore, e ciò ha creato qualche preoccupazione, ma fortunatamente la raccolta era ormai prossima. Ora rimaniamo in fiduciosa attesa …”

Col Vetoraz Spumanti S.p.A.  

Situata nel cuore della Docg Valdobbiadene, la cantina Col Vetoraz si trova a quasi 400 mt di altitudine, nel punto più alto dell’omonimo colle, parte delle celebri colline del Cartizze da cui ha origine questo vino pregiato. E’ proprio qui che la famiglia Miotto si è insediata nel 1838, sviluppando fin dall’inizio la coltivazione della vite. Nel 1993 Francesco Miotto, discendente di questa famiglia, assieme all’agronomo Paolo De Bortoli e all’enologo Loris Dall’Acqua hanno dato vita all’attuale Col Vetoraz, una piccola azienda vitivinicola che ha saputo innovarsi, crescere e raggiungere in 25 anni il vertice della produzione di Valdobbiadene Docg sia in termini quantitativi che qualitativi, con oltre 2.200.000 kg di uva Docg vinificata l’anno da cui viene selezionata la produzione di 1.250.000 di bottiglie. Grande rispetto per la tradizione, amore profondo per il territorio, estrema cura dei vigneti e una scrupolosa metodologia della filiera produttiva e della produzione delle grandi cuvée, hanno consentito negli anni di ottenere vini di eccellenza e risultati lusinghieri ai più prestigiosi concorsi enologici nazionali ed internazionali. 

Ufficio Stampa Col Vetoraz

Registro carico e scarico cereali e sfarinati – Italmopa: “norma tecnicamente inapplicabile ed economicamente insostenibile”

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Italmopa – Associazione Industriali Mugnai d’Italia (Federalimentare/Confindustria) ha nuovamente espresso al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli la forte contrarietà dell’Industria molitoria nazionale nei riguardi dell’istituzione di un registro telematico di carico e scarico cereali e sfarinati, facente parte del provvedimento “Granaio Italia”, e della successiva definizione delle modalità attuative.

Una norma tecnicamente inapplicabile” evidenzia Emilio Ferrari, Presidente Italmopa “per le caratteristiche proprie dei processi di trasformazione, evidentemente non note al legislatore anche per via di una mancata preventiva interlocuzione con le categorie destinatarie del provvedimento”.

La disposizione legislativa” precisano i vice Presidenti Italmopa Vincenzo Martinelli e Andrea Valente “risulta altresì economicamente insostenibile: essa introduce, senza che sia stata predisposta una valutazione d’impatto, un nuovo complesso e pervasivo sistema di comunicazione dei flussi produttivi e commerciali dell’Industria molitoria, peraltro già tutti noti alle Amministrazioni competenti, che necessiterà di un adeguamento particolarmente oneroso delle strutture produttive. Deve essere chiaro che, senza significative modifiche, la norma determinerà sia l’interruzione parziale delle produzioni, fino al rischio di chiusura di molti impianti molitori, sia l’inevitabile ulteriore aumento dei prezzi di beni primari quali farine e semole”.

Stante la gravità della situazione, Italmopa ha chiesto al Ministro un incontro urgente volto a concordare gli interventi correttivi alla norma. In caso contrario, l’Associazione ritirerà, come primo segnale di disagio, la propria rappresentanza in seno alla Commissione Nazionale Sperimentale Grano Duro, fortemente voluta dal Mipaaf, e adotterà qualsiasi altra iniziativa volta alla tutela della sopravvivenza delle Aziende associate.

ITALMOPA Associazione Industriali Mugnai d’Italia

Lavoro domestico, nel 2020 aumentano le famiglie coinvolte (+8,5%)

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A fine 2020 i datori di lavoro domestico regolari sono 992 mila, in aumento rispetto all’anno precedente (+8,5%). Aggiungendo la componente irregolare, si superano i 2,3 milioni di famiglie coinvolte. Questi alcuni dei dati contenuti nel nuovo Rapporto annuale DOMINA sul lavoro domestico.

Nazionalità, genere ed età dei datori di lavoro domestico

Il 94,9% dei datori di lavoro domestico è di nazionalità italiana. Gli stranieri comunitari rappresentano il 2,4%, mentre gli extra Ue il 2,6%. Le donne rappresentano il 57,1% dei datori di lavoro, anche se nell’ultimo anno gli uomini hanno registrato un aumento lievemente maggiore (+9,4%, contro +7,8% delle donne). Interessante anche l’analisi dei datori di lavoro per fascia d’età: le due classi più rappresentate sono quella sotto i 60 anni (31,5%) e quella sopra gli 80 (35,9%). In questo caso, si può ipotizzare che la prima fascia sia caratterizzata prevalentemente da rapporti di colf o baby sitter, mentre la più anziana da rapporti di badante (anche se, va ricordato, non sempre il datore di lavoro coincide con il beneficiario della prestazione).

Concentrazione nelle aree urbane, forte aumento al Sud

Tra i datori di lavoro, oltre un terzo si concentra in Lombardia e nel Lazio (complessivamente il 34,7%). La componente femminile è mediamente del 57,1%, con un range che varia tra il 52,5% (Veneto) e il 67,0% (Sardegna). Nell’ultimo anno, in tutte le regioni italiane si è registrato un aumento del numero di datori di lavoro domestico. L’incremento varia tra il +3,1% del Lazio ed il +21,0% della Basilicata, mentre la media nazionale si attesta a +8,5%.

Grandi invalidi, sacerdoti, parenti e conviventi

Tra i 920 mila datori di lavoro regolari, inoltre, figurano 98.310 grandi invalidi (9,9% del totale) e 3.501 sacerdoti (0,4%). I grandi invalidi sono aumentati nell’ultimo anno (+6,1%), mentre i sacerdoti sono diminuiti (-2,6%). Dai dati INPS è inoltre possibile approfondire i casi in cui esiste un legame di parentela tra lavoratore e datore di lavoro domestico. Sono infatti 633 i casi in cui datore e lavoratore sono coniugati (nell’80,4% dei casi il lavoratore è donna). Molto più frequente il legame di parentela (fino al terzo caso): si tratta di oltre 19 mila rapporti di lavoro, anche in questo caso con una prevalenza di donne tra i lavoratori (76,2%).

Nel 2020 i rapporti di lavoro con lavoratore coniuge sono aumentati del 5,7%, mentre quelli con lavoratore parente o affine sono aumentati del 4,5%. Ancora più frequente, inoltre, la situazione di convivenza tra lavoratori e datori di lavoro domestico. Si tratta infatti di quasi 220 mila rapporti di lavoro, pari a circa un quinto del totale. Infine, oltre alle persone fisiche coinvolte nel CCNL, vi sono 1.788 persone giuridiche che figurano come datori di lavoro domestico, in lieve calo nel 2020 (-3,1%). Si tratta essenzialmente di confraternite religiose che assumono direttamente il lavoratore domestico attraverso il CCNL.

Secondo Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di DOMINA, “nel primo anno della pandemia le famiglie italiane hanno avuto un ruolo determinante nella gestione dell’emergenza, facendosi carico di servizi di welfare che altrimenti non sarebbero stati garantiti (assistenza ai bambini durante le chiusure scolastiche, assistenza agli anziani e ai non autosufficienti). Anche per questo, il numero di famiglie datori di lavoro domestico è cresciuto in tutte le regioni italiane. Nel settore, tuttavia, rimane alto il tasso di irregolarità: per questo, su oltre 2,3 milioni di famiglie datori di lavoro, quelle senza un contratto regolare sono oltre 1 milione. Tra le proposte di DOMINA figurano proprio le misure colte a incentivare l’emersione del lavoro nero”.

Stima delle persone complessivamente coinvolte nel settore del Lavoro Domestico (2020)


Regolari (dati INPS)Irregolari (stima DOMINA)TOTALE (stima DOMINA)
Datori di lavoro992.5871.315.7552.308.342
Lavoratori domestici920.7221.220.4922.141.214

1.913.3092.536.2474.449.556

Elaborazioni DOMINA e Fondazione Leone Moressa su dati INPS – fornitura personalizzata

Datori di lavoro domestico per Regione

Rappresentazione per distribuzione % 2020 Rappresentazione per Variazione % 2019-2020

Elaborazioni DOMINA e Fondazione Leone Moressa su dati INPS – fornitura personalizzata

Datori di lavoro domestico per Regione

RegioniDatori 2020Distribuzione %% DonneVar. % 2019-2020
Lombardia182.48218,4%53,3%+10,9%
Lazio161.35616,3%59,5%+3,1%
Toscana83.2668,4%57,4%+8,2%
Emilia Romagna81.2058,2%54,4%+8,5%
Piemonte76.4307,7%56,9%+8,2%
Veneto73.2297,4%52,5%+11,3%
Campania54.4815,5%57,8%+12,6%
Sardegna52.0035,2%67,0%+4,0%
Sicilia46.5374,7%60,3%+9,1%
Liguria33.7383,4%59,0%+4,8%
Puglia30.8413,1%60,2%+18,4%
Marche26.7382,7%57,0%+9,6%
Umbria20.7152,1%56,2%+8,5%
Friuli – Venezia Giulia20.4632,1%57,7%+11,2%
Abruzzo15.1861,5%58,5%+13,1%
Calabria13.5681,4%57,3%+8,5%
Trentino – Alto Adige12.4971,3%56,0%+7,5%
Basilicata3.7890,4%59,2%+21,0%
Molise2.2450,2%59,6%+9,9%
Valle d’Aosta1.7800,2%58,6%+6,1%
Totale1992.587100,0%57,1%+8,5%

1 Il totale include 38 di cui non è specificata la Regione/Elaborazioni DOMINA e Fondazione Leone Moressa su dati INPS – fornitura personalizzata

Cronaca nazionale/ Troppi contagi tra i giovanissimi, il sindaco vieta di festeggiare Halloween

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FOTO DI REPERTORIO

I contagi fra i giovanissimi sono in aumento e bisogna evitare anche di celebrare feste oramai entrate nella consuetudine collettiva. Davide Carlucci, sindaco di Acquaviva delle Fonti, nel Barese, dove si registra attualmente un tasso di 118 nuovi casi alla settimana ogni 100 mila abitanti, con 59 contagi, 23 dei quali riguardano under 12, più che raddoppiati in quattro giorni, ha preso una decisione che farà discutere.

Ha chiesto “vivamente di non organizzare alcun tipo di manifestazione legata ad Halloween”.

Los seguiranno i cittadini?