Penny Market, uno dei gruppi commerciali leader nel settore del discount alimentare, assume 100 figure, che riguarderanno soprattutto Addetti alla Vendita, da inserire presso i 386 punti vendita presenti sul territorio nazionale.
Oltre agli Addetti alla Vendita, che dovranno avere ottime capacità organizzative, proattività, voglia di fare e spirito di squadra e che dovranno gestire tutte le attività di cassa, rifornire i banchi, esporre la merce, dare supporto alla clientela e occuparsi della pulizia e dell’ordine del punto vendita, Penny Market ricerca anche Responsabili di Negozio, con motivazione al lavoro per obiettivi, predisposizione al contatto con il pubblico, forte capacità di leadership, attitudine al problem solving e ottime doti comunicative, che dovranno organizzare e supervisionare i dipendenti e il punto vendita, relazionarsi con la clientela, gestire gli ordini, esporre la merce, tenere pulito il punto vendita e gestire le attività di cassa;
Specialisti di Macelleria, con voglia di fare, spirito di squadra, proattività eottime capacità organizzative, che dovranno allestire il banco in area vendita secondo le indicazioni aziendali, tagliare e mettere in vaschetta i diversi tipi di carne, sanificare il reparto e le attrezzature di lavoro, controllare le anomalie qualitative e quantitative, rifornire gli scaffali, supportare la clientela e i colleghi nelle attività di cassa; Direttori di Negozio, con forte motivazione al lavoro per obiettivi e predisposizione al contatto con il pubblico, che dovranno gestire gli ordini e tutte le attività di cassa, gestire i dipendenti e il punto vendita, offrire assistenza ai clienti, esporre la merce nel negozio e controllare l’igiene del punto vendita
Inoltre Penny Market offre opportunità di stage della durata di 6 mesi per Addetti Vendita, i quali saranno affiancati al personale esperto e impareranno a relazionarsi con i clienti, approfondendo attività e responsabilità necessarie a lavorare in uno dei punti vendita dell’azienda. Essi dovranno essere solari, propositivi, appassionati della Grande Distribuzione, con passione, determinazione e voglia di crescere.
Ancora tragedie sulle strade italiane. Un 32enne di Lonato del Garda è morto a seguito di un incidente frontale tra un’auto e un camion. Viaggiava come passeggero sull’auto che all’altezza di una rotonda ha incrociato la strada con il mezzo pesante.
Per lui, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. Gli operatori sanitari intervenuti con tre ambulanze e l’elisoccorso non sono infatti riusciti a salvargli la vita.
La trattativa non è stata facile ma ha prodotto un primo risultato. Si è chiusa con la cabina di regia la legge di bilancio, che sarà varata nel Consiglio dei Ministri previsto per oggi: l’accordo sulle pensioni, che prevede i Quota 102 per un anno (a 64 anni con 38 di contributi), poi si metteranno a punto nuovi interventi di flessibilità in uscita più mirati.
L’idea del governo è di arrivare presto ad una riforma più strutturale che scongiuri il ritorno pieno della legge Fornero e che includa anche Opzione donna e un anticipo pensionistico per i lavoratori a basso reddito rimasti senza lavoro.
Soddisfatto Matteo Salvini, che per il momento ha scongiurato il rischio dell’uscita dal lavoro a 67 anni per il 2022.
A questo si affiancherà un fondo per sostenere i pensionamenti anticipati nelle piccole e medie imprese.
Mistero sulla morte di un personaggio famoso. Ucciso lo chef sardo che partecipò al reality ‘4 Ristoranti in tv’ e che poco tempo fa era balzato agli onori delle cronache per aver aggredito i carabinieri con una ruspa.
Secondo quanto appreso, il cadavere è stato ritrovato a terra in una pozza di sangue, proprio davanti al suo locale a Porto Budello, nella cittadina del Sulcis-Iglesiente.
E’ stato ucciso colpi di arma bianca colpito ripetutamente; si ipotizza un grosso coltello o addirittura un’accetta.
Sul luogo del ritrovamento sono accorsi i carabinieri.
La notizia conferma la pericolosità degli assembramenti.
Le proteste dei ‘No Green Pass’ generano un cluster di Covid. Tra i protestanti di Trieste sono 46 i casi “associati alle manifestazioni”; otto sono i portuali positivi, sette di Trieste e uno di Monfalcone”.
A riferirlo all’AGI è una fonte sanitaria. Di questi 46, 9 sono casi ‘secondari’ di conviventi di soggetti che hanno preso parte presidi e cortei.
Al 112 sono arrivate decine di segnalazion i che indicavano un uomo nudo in mezzo alla strada a Roma in via del Foro Italico; ma non basta, poco dopo il ragazzo ha provocato un incidente stradale ed ha aggredito i carabinieri. Si tratta diuna promessa della pallanuoto, star della Lazio pallanuoto, 22 anni atleta croato, alto quasi due metri per oltre 100 chili di peso.
Per evitare di investirlo, un’auto si è ribaltata ed è andata a sbattere contro un’altra auto e i due conducenti sono finiti al pronto soccorso.
Bloccato, è in ospedale in osservazione deferito alla autorità giudiziaria.
Di fronte alla interminabile striscia di morti sul lavoro resta solo lo sconcerto, che non deve diventare rassegnazione.
L’ennesimo caso in Irpinia, nella Valle Caudina a Rotondi. A perdere la vita, un 50enne del posto, rimasto incastrato nell’escavatore che stava manovrando.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, i Vigili del Fuoco e personale sanitario del 118.
Le due piccole bambine di 11 e 3 anni, uccise dalla madre, sarebbero state soffocate nel sonno, forse con un cuscino: soffocamento meccanico violento, è quanto ha riportato l’anatomopatologo.
La ragione del duplice delitto non la conosce ancora nessuno; forse resterà un mistero, perché la mamma delle piccole si è suicidata: è stata trovata cadavere nel fiume Adige, dove da ieri la cercavano vigili del fuoco, la polizia e gli uomini della Protezione Civile.
“Gli eventi disastrosi che hanno colpito la fascia ionica siciliana ed in particolare la città di Catania, da un lato sono il frutto della spiccata antropizzazione e cementificazione dell’area pedemontana sud orientale etnea, che ha ridotto l’infiltrazione delle acque meteoriche nel sottosuolo, dall’altro sono la conseguenza della mancata realizzazione di adeguate opere di regimazione e smaltimento delle acque bianche”. È il commento di Fabio Tortorici, Consigliere del Consiglio Nazionale dei Geologi all’indomani del nubifragio che ha flagellato Catania e l’intera provincia provocando la morte di un uomo che denuncia: “il capoluogo etneo ancora si allaga, essendo sprovvisto di un ‘canale di gronda’, pronto solo sulla carta. “La mano dell’uomo – prosegue – ha spesso avuto un ruolo predominante su alcune scelte errate dello sviluppo urbanistico. Una parte meridionale della città si è sviluppata sul corso del fiume Amenano, una naturale linea di impluvio che è stata tombata e su cui sono state realizzate abitazioni. Questo corso d’acqua alimentava il lago di Nicito, in parte ricoperto dalla colata lavica che raggiunse Catania nel 1669 ed in parte obliterato dalla antropizzazione con la costruzione di palazzi. Non è un caso se le aree in cui scorreva l’Amenano (Pescheria, piazza Alcalà, Piazza S. Francesco, villa Pacini, ecc.) oggi sono state invase dal ruscellamento delle acque che si sono riappropriate del loro originario percorso” spiega Tortorici.
L’area del centro storico di Catania è stata invasa da una quantità impressionante d’acqua sotto l’azione di un potente uragano mediterraneo, previsto dai modelli matematici predisposti dai meteorologi, che ha scaricato sulla città di Catania oltre 200 mm di pioggia in 24 ore e nell’hinterland (Stazione SIAS di Linguaglossa) sono stati superati i 600 mm di pioggia in 72 ore toccando punte di intensità pari a 400 mm in 20 ore. “Gli eventi estremi nell’area mediterranea si stanno facendo sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico con la temperatura media dell’area in continua risalita e la circolazione meteorologica in evoluzione” dichiara Filippo Cappotto, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. “Gli avvisi della protezione Civile ci sono stati e allerte rosse sono state diramate, ma non è bastato – continua -. Questi eventi possono concentrarsi puntualmente in una determinata area e la loro evoluzione non è facile da prevedere con tempi di risposta adeguati del sistema, ma dobbiamo conoscere i nodi critici del nostro territorio e i Piani di Emergenza. È fondamentale che tutti i comuni si dotino di piani di Protezione Civile adeguati che definiscano con chiarezza gli scenari e i modelli di intervento e che vengano attivati con decisione e giusta consapevolezza già in fase di pre-emergenza.
Molto si sta facendo per la difesa del suolo, con ingenti interventi economici che denotano una maggiore attenzione nei confronti del territorio, ma è necessario pensare a strategie di gestione territoriale non più legata solo ed esclusivamente ad opere strutturali, che in alcuni casi possono rivelarsi peggiorative del problema, ma a misure non strutturali associate al monitoraggio esperto e continuo del territorio. Questa catastrofe infatti – prosegue Cappotto – mette in luce, da un lato, la fragilità di un contesto territoriale vulcanico attivo, complesso, dove il reticolo idrografico superficiale è stato più volte obliterato e modificato dalle colate laviche, e dall’altro come il sistema di difesa del suolo debba seguire nuove politiche ambientali volte alla rinaturalizzazione del territorio, sfruttando sempre più competenze di professionisti geologi, formati per la realizzazione di quella ‘progettazione geologica’ che deve essere avulsa dalla cementificazione ricorrente, molto spesso rivelatasi non risolutiva, ma addirittura causa dello stesso fenomeno” conclude il vice presidente Cappotto.
Bollette Gas: in Italia si spendono in media 723 euro, ma con il Mercato Libero il risparmio è di 53 euro all’anno. Il Veneto la regione con le bollette più alte.
Grazie al forte aumento del prezzo del gas naturale registrato ad inizio ottobre, diventa sempre più importante individuare i margini di risparmio a disposizione dei consumatori per evitare la stangata. Secondo il nuovo Osservatorio di Tariffe.Segugio.it e SOStariffe.it, che ha analizzato i consumi medi delle famiglie italiane per ogni regione, in media con le offerte del Mercato Libero del gas è possibile risparmiare 53 euro all’anno abbandonando il mercato tutelato. In Veneto si rilevano le bollette più alte, in Liguria quelle più basse.
Il mercato energetico italiano è stato colpito da una nuova ondata di rincari per il gas, legati principalmente all’aumento del costo della materia prima che si riflette sulle bollette dei consumatori finali. Per quanto riguarda le forniture di gas naturale, il decreto di fine settembre del Governo ha permesso di attenuare, in via transitoria, gli aumenti.
Il taglio degli oneri di sistema e la riduzione al 5% dell’IVA, oltre al potenziamento del Bonus sociale, sono misure mirate ad evitare la stangata per le famiglie nel quarto trimestre del 2021. Nel lungo periodo, l’aumento del prezzo del gas andrà a colpire in modo particolare le bollette delle forniture attive nel mercato tutelato in cui il prezzo del gas è stabilito da ARERA.
Per massimizzare il risparmio è necessario passare al Mercato Libero, scegliendo le migliori offerte gas casadisponibili al momento. Quest’opportunità viene chiarita dai risultati del nuovo Osservatorio che ha analizzato i consumi medi delle famiglie italiane, regione per regione.
Lo studio, inoltre, ha analizzato la spesa media per il gas delle famiglie la cui fornitura è ancora in regime di Maggior Tutela. In base ai dati raccolti, è stato poi calcolato il risparmio medio ottenibile con il passaggio al Mercato Libero. Lasciare il mercato tutelato, considerando le condizioni tariffarie di ottobre 2021, permette di risparmiare 53 euro all’anno in media.
L’Osservatorio ha preso in considerazione il consumo annuo medio di gas naturale delle famiglie italiane. Il dato nazionale rilevato è di 961 m3 all’anno. Le oscillazioni su base regionale (per questioni di clima prevalentemente) sono significative. Nelle regioni del Nord Italia, ad esempio, il consumo medio supera quasi sempre i 1.000 m3 all’anno con un picco di 1208 m3 registrato in Trentino.
Consumi elevati vengono registrati anche in Piemonte (1.129 m3) e Veneto (1.200 m3). Tra le regioni settentrionali quella che fa segnare il consumo più basso è la Liguria che, grazie al clima più mite, registra un consumo medio di 666 m3 che è anche il dato più basso tra tutte le regioni italiane.
Attraversando l’Italia verso Sud si registra un calo generalizzato dei consumi medi di gas naturale con un valore minimo che viene toccato in Sicilia dove il consumo medio è di 727 m3. Tra le regioni meridionali, invece, quella con il consumo più elevato è il Molise che registra un dato medio di 1003 m3.
Con la Maggior Tutela la spesa annuale per il gas è di 723 euro
In base ai dati medi di consumo è possibile stimare la spesa annuale per la fornitura di gas in regime di Maggior Tutela. A fronte del dato nazionale medio rilevato, infatti, lo studio ha calcolato una spesa annuale per il gas nel mercato tutelato pari a 723 euro.
Tale dato registra variazioni significative in base alla regione. Il valore minimo rilevato viene registrato in Liguria con una spesa annuale di 537 euro. Sono quattro (Trentino, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna) le regioni che superano una spesa media annuale di 800 euro.
Il primato di spesa spetta al Veneto con una spesa media di 861 euro all’anno in regime di Maggior Tutela. In totale, sono nove le regioni che si piazzano al di sopra della media nazionale per quanto riguarda la spesa annuale per una fornitura di gas naturale nel mercato tutelato.
Oltre alle quattro regioni che superano quota 800 euro, infatti, al di sopra della media nazionale ci sono anche la Lombardia, la Valle d’Aosta, il Friuli, le Marche e la Toscana. Al Sud, invece, i dati sono più bassi con una spesa media che scende fino a 619 euro in Sicilia.
Con il Mercato Libero si risparmia: la spesa annuale è più bassa di 53 euro
Per le famiglie italiane c’è la possibilità di ridurre la spesa per le bollette del gas scegliendo la migliore tariffa gas del Mercato Libero. Attivando una tariffa conveniente, infatti, è possibile sfruttare un prezzo della materia prima più basso rispetto a quello praticato nel servizio di Maggior Tutela. Il costo più basso del gas consumato si rifletterà sulla bolletta e, quindi, sulla spesa annuale per la fornitura.
Lo studio conferma che, in media, è possibile ottenere un risparmio annuale di 53 euro sulle bollette del gas scegliendo di passare dal mercato tutelato al Mercato Libero. Questo dato deriva dal confronto tra la spesa media registrata, su base nazionale, nel servizio di Maggior Tutela e quella accessibile attivando la migliore offerta del Mercato Libero (considerando i dati di consumo medio su base nazionale indicati in precedenza). La spesa annuale media per il gas scegliendo il Mercato Libero sarà di 669 euro.
Il risparmio su base regionale: i vantaggi maggiori in Trentino
L’analisi su base regionale evidenzia, inoltre, i margini di risparmio differenti a disposizione delle famiglie in base all’ubicazione della propria fornitura. In linea di massima, il risparmio è superiore per le regioni in cui si registra un consumo medio superiore al dato medio nazionale. L’indagine dell’Osservatorio Tariffe.Segugio.it e SOStariffe.it, infatti, rileva che il risparmio massimo viene registrato in Trentino. In questa regione, infatti, è possibile risparmiare in media 76 euro all’anno.
Al di sopra della media nazionale, per quanto riguarda il risparmio, troviamo anche Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Friuli, Molise e Valle d’Aosta. Il risparmio minimo, invece, viene rilevato in Sicilia dove è possibile tagliare la spesa annuale, scegliendo il Mercato Libero, di una media di 37 euro all’anno. Il risparmio medio è inferiore ai 40 euro annuali anche in Campania, Puglia e Liguria.
Consumi e costi GAS Italia
REGIONE
Consumo Gas in M3
Bolletta Maggior Tutela
Bolletta Mercato Libero
Risparmio
Abruzzo
935
681 €
631 €
50 €
Basilicata
940
686 €
640 €
46 €
Calabria
783
674 €
633 €
41 €
Campania
784
640 €
601 €
39 €
Emilia-Romagna
1135
828 €
760 €
68 €
Friuli
1069
749 €
687 €
62 €
Lazio
845
705 €
660 €
45 €
Liguria
666
537 €
499 €
38 €
Lombardia
1140
792 €
725 €
67 €
Marche
965
731 €
681 €
51 €
Molise
1003
734 €
678 €
57 €
Piemonte
1129
854 €
785 €
69 €
Puglia
805
604 €
565 €
39 €
Sicilia
727
619 €
582 €
37 €
Toscana
919
713 €
661 €
52 €
Trentino
1208
842 €
766 €
76 €
Umbria
949
705 €
652 €
53 €
Valle d’Aosta
1063
778 €
723 €
55 €
Veneto
1200
861 €
792 €
69 €
Media Italia
961
723 €
669 €
53 €
Rilevazioni Tariffe.Segugio.it su elaborazione di SOStariffe.it sulla base dei dati raccolti nei 24 mesi precedenti alla pubblicazione dello studio.
I dati relativi al costo bollette del mercato libero è basato sull’offerta migliore individuata dagli utenti sui siti di comparazione di Tariffe.Segugio.it e SOStariffe.it.