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Sanità/Cittadini (Aiop): “Incremento Fondo sanitario fondamentale per tutela salute”

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“L’incremento del Fondo sanitario nazionale, annunciato dal ministro della Salute Roberto Speranza, è una notizia importante, che apre nuove prospettive in un settore fino ad oggi interessato solo da tagli e chiusure”. Lo afferma Barbara Cittadini, presidente di Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata, commentando le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha annunciato un incremento in manovra del Fondo sanitario di 2 miliardi nel 2022, di 4 nel 2023 e di 6 nel 2024 quando si arriverà a 128 miliardi complessivi.

“Esprimiamo grande soddisfazione per questo aumento di risorse – aggiunge Cittadini – che permetterà alla sanità italiana di migliorarsi dal punto di vista strutturale e di avviare un serio e concreto rilancio del SSN del Paese nei prossimi anni, ma anche di dare una risposta alla domanda di salute degli italiani che oggi subiscono lunghissime liste di attesa che sovente inducono alla rinuncia alla cura o alla mobilità sanitaria non fisiologica verso i territori maggiormente efficienti”.

“E’ necessario un impegno innovativo anche sulla medicina territoriale e sulla formazione professionale – continua – creando così, tra l’altro, più occupazione. In questa prospettiva, il SSN con la sua componente di diritto pubblico e di diritto privato potrà ottimizzare l’offerta dei servizi ai cittadini e garantire ancora maggiori tutele, soprattutto alle fasce più fragili e deboli della società. Le strutture associate all’Aiop, sin dall’inizio dell’emergenza pandemica, si sono rese disponibili per una collaborazione sui territori, mettendo a disposizione i propri operatori e le proprie strutture in tutta Italia” conclude la Presidente.

Geologi/ Interesse per il webinar “A dieci anni dall’alluvione del 25 ottobre 2011 della Liguria e della Lunigiana”

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A dieci anni dall’alluvione della Liguria e della Lunigiana il Consiglio Nazionale dei Geologi e la Fondazione Centro Studi del CNG, in collaborazione con l’Ordine dei Geologi della Liguria e l’Ordine dei Geologi della Toscana, hanno fatto il punto della situazione sul rischio geo-idrologico nel nostro Paese. È stato il tema del webinar che si è svolto venerdì 22 ottobre 2021 dalle ore 14:30 alle ore 20:00. “La situazione del dissesto idrogeologico in Italia ad oggi vede crescere le aree a rischio nel nostro Paese con il 91% dei comuni italiani a rischio e quasi 7,5 milioni di persone che vivono in territori a rischio molto elevato ed elevato per frane e alluvioni, in uno scenario di cambiamenti climatici in atto che producono eventi sempre più estremi e frequenti che aggravano ulteriormente una situazione già molto critica. La Liguria è una delle regioni maggiormente esposte presentando valori degli indicatori di rischio decisamente più alti rispetto al dato nazionale”. Lo afferma Lorenzo Benedetto Consigliere del Consiglio Nazionale dei Geologi.

A condividere il pensiero è Valentina Casolini, Consigliere del CNG: “Il territorio ligure è infatti caratterizzato da alte montagne situate a ridosso della costa che vede la presenza di numerosi torrenti e corsi d’acqua che interferiscono con un territorio densamente urbanizzato che ha subìto uno sviluppo non compatibile con le condizioni geologiche e geomorfologiche, determinando elevate condizioni di rischio per frane, alluvioni, mareggiate ed erosione costiera”. Per i geologi, per far fronte ad uno scenario così ampio e complesso occorre una programmazione strategica pluriennale che preveda soluzioni integrate tra la realizzazione di opere strutturali di riduzione del rischio e l’adozione di interventi non strutturali quali presidi territoriali permanenti, sistemi di monitoraggio e di allerta, pianificazione di emergenza, manutenzione del territorio e più in generale di prevenzione e gestione del rischio. “Le risorse previste nel PNRR di 2,49 miliardi di euro per i prossimi cinque anni, che erano peraltro già state stanziate con il Piano Nazionale del 2019, sono decisamente insufficienti, occorre dunque necessariamente riprogrammare la spesa prevedendo adeguate risorse aggiuntive, se si vogliono ottenere risultati significativi nella gestione del rischio idro-geologico” conclude Lorenzo Benedetto.

L’alluvione dello Spezzino e della Lunigiana del 25 ottobre 2011 si è verificata a seguito di una forte precipitazione che in sei ore ha riversato 542 mm di pioggia sulla provincia della Spezia e di Massa e Carrara interessando due regioni: la Liguria e la Toscana. Paolo Airaldi, Presidente Ordine Regionale Geologi Liguria dichiara: Sono ormai trascorsi 10 anni dal tragico evento che colpì i comuni della Provincia della Spezia e che replicò pochi giorni dopo nella città di Genova. Da quel 25 ottobre 2011 ad oggi, gli interventi realizzati per il ripristino delle devastazioni territoriali e la mitigazione del rischio idrogeologico si contano a decine, sui versanti e negli alvei dei corsi d’acqua, ma molto resta ancora da fare. Il problema del dissesto idrogeologico rimane irrisolto e i cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo negli ultimi anni e la cementificazione e impermeabilizzazione dei suoli, che proseguono tutt’oggi, costituiscono elementi di ulteriore aggravamento. Per il contrasto al dissesto idrogeologico, è il momento di mettere in campo un’efficace politica nazionale che privilegi gli interventi di prevenzione, ma anche di manutenzione e gestione delle opere e del territorio e che porti al superamento delle gestioni emergenziali”.

Una tragedia ricordata anche dal Presidente dell’Ordine Geologi Toscana, Riccardo Martelli: “Riviviamo in questi giorni il ricordo di un evento che, nel 2011, ha causato 13 vittime e paralizzato due province per lunghi anni. Ricordiamo la risposta forte della cittadinanza ed onoriamo lo sforzo di chi ha fatto rialzare quei territori. Oggi, resta la consapevolezza che eventi di quella portata risultano di difficile gestione e che è necessario adottare modelli conoscitivi nuovi e di maggiore dettaglio. Come pure è necessaria una più forte integrazione fra la pianificazione territoriale ed i piani di protezione civile”.

Roma/ Investito ai Parioli mentre attraversava la strada, anziano muore sul colpo

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FOTO DI REPERTORIO

Tragico incidente nella capitale. Stava attraversando la strada insieme al suo badante, quando è stato investito e ucciso da un’auto.

Il corpo di un 91enne è poi rimasto sull’asfalto per quattro ore, mentre i vigili urbani effettuavano i rilievi del caso. È accaduto nel quartiere dei Parioli.

 Alla guida dell’auto, un 45enne che si è subito fermato per prestare soccorso.

L’anziano è però morto quasi sul colpo, mentre il suo badante è stato trasportato in codice rosso all’Umberto I.

La notizia su Il Messaggero.

foto di repertorio

Ostia/ Si sente male e muore sul treno

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FOTO DI REPERTORIO

Un malore al centro della morte improvvisa di un 72enne. L’ uomo è deceduto per un arresto cardiaco su un convoglio della Roma Lido, all’altezza della stazione di Ostia antica.

 Il macchinista ha fermato la marcia. I soccorsi del 118 hanno hanno provato a rianimare l’anziano passeggero ma non c’è stato nulla da fare.

Sul posto anche la polizia di Stato.

foto di repertorio

Cronaca nazionale/ L’auto sbanda e si schianta contro un albero, muoiono tre giovanissimi

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FOTO DI REPERTORIO

Una tragedia indescrivibile e troppe giovani vite spezzate. Tre giovanissimi, un 18enne e tre 17enni, sono morti e un quarto è gravemente ferito in un incidente avvenuto poco prima della mezzanotte lungo la strada provinciale 27, a Grignano Polesine (Rovigo).

Ad accorgersi del sinistro e a chiamare il 115 è stato un vigile del fuoco di passaggio, che ha notato le luci di posizione dell’auto, finita contro un platano.

Sul posto anche la polizia stradale per i rilievi del sinistro. 

foto di repertorio

Cronaca nazionale/ Giovane esce ferito da un incidente e viene adagiato sul selciato, ma viene investito da un mezzo stradale e muore

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FOTO DI REPERTORIO

Una storia terribile di una causalità purtroppo mortale. Era uscito ferito in modo non grave in un incidente stradale, è stato adagiato sul selciato; ma poi un mezzo in transito lo ha investito ed è morto. La tragedia è avvenuta a Milano, come ha riferito il 118, intervenuto con vari mezzi sul posto, l’allacciamento della Tangenziale Ovest e l’autostrada A7 verso Corsico (Milano).

Il giovane è deceduto mentre due suoi amici sono stati portati in ospedale in condizioni non gravi. Anche il conducente dell’auto investitrice è stato trasportato in ospedale in stato di choc.

La ricostruzione della dinamica è in corso da parte della Polizia stradale di Milano.

foto di repertorio

Mar Egeo, naufragio di un barcone di migranti, muoiono 4 bambini

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FOTO DI REPERTORIO

Ennesima tragedia del mare per i migranti, con vittime purtroppo tutte giovanissime

Il mare miete ancora vittime. Naufragio di migranti al largo delle isole greche nel mar Egeo. La guardia costiera greca ha fatto sapere di aver tratto in salvo 20 persone da un barcone che è affondato e riferisce di ricerche in corso di diversi altri presunti dispersi nei pressi dell’isola di Chios, in condizioni meteorologiche difficili.

Ma quattro bimbi tutti di età compresa tra i 3 e 14 anni non ce l’hanno fatta e una persona è ancora dispersa 

Maltempo, Rota (Fai-Cisl): “territori abbandonati, puntare su Pnrr per la riqualificazione”

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Onofrio Rota

“Gli ennesimi danni provocati dal maltempo nel Sud Italia, in particolare Sicilia e Calabria, ci fanno di nuovo pagare un caro prezzo in termini di vite umane e dissesto idrogeologico. Il Governo prenda atto che davanti alla crisi climatica e all’incuria servono interventi straordinari con cui accompagnare le regioni verso una gestione virtuosa dei progetti di riqualificazione del territorio”. Lo scrive sulla pagina Facebook della Fai Cisl il Segretario Generale Onofrio Rota, commentando i danni del maltempo e la nuova allerta meteo prevista per oggi in più regioni, con diversi comuni che hanno deciso di sospendere anche le attività didattiche. “L’incapacità delle nostre città di far fronte agli eventi calamitosi – afferma il sindacalista – è sempre più evidente. Già gli incendi di questa estate, che hanno devastato intere aree boschive d’Italia, hanno messo in risalto le conseguenze di politiche regionali inadeguate, ora la fragilità e la vulnerabilità mostrate dal nostro territorio ci ricordano che soltanto valorizzando il lavoro idraulico forestale e quello dei Consorzi di bonifica è possibile intervenire con la prevenzione e il contrasto del dissesto idrogeologico. Per la messa in sicurezza del territorio serve un cambio di visione che porti la forestazione a generare ricchezza, occupazione e ricadute positive sull’ambiente, il turismo, la filiera del legno, così come i Consorzi di bonifica, fondamentali per affrontare le sfide della sostenibilità e della transizione ecologica.

A maggior ragione i progetti idrici presentati dalle regioni per accedere ai fondi del PNRR devono poter ricevere le giuste attenzioni da parte delle istituzioni per essere ben finanziati e realizzati con trasparenza e in tempi ragionevoli. Ci sono 5,27 miliardi da destinare all’agricoltura sostenibile e all’economia circolare, e altri 15,06 miliardi per la tutela del territorio e della risorsa idrica: è un’opportunità unica per far fronte alle emergenze e pianificare la prevenzione che nessun territorio italiano può permettersi di sprecare”. “Positivo, da questo punto di vista – conclude Rota – che grazie all’interlocuzione con il Mipaaf la Regione Sicilia abbia recuperato 6 progetti idrici sui 31 bocciati in precedenza, con altri 2 che sembrano in via di approvazione. In Sicilia 270 comuni su 390 sono a rischio idrogeologico e in tanti comuni si registrano negli acquedotti perdite superiori al 60%, con il paradosso che in ogni estate l’agricoltura è messa a dura prova dalla siccità mentre nei mesi invernali è colpita da frane e alluvioni. E’ lo specchio del Paese. Serve davvero un coinvolgimento massimo delle parti sociali e di tutti gli stakeholders per mettere in campo scelte programmatiche lungimiranti ed evitare che ogni evento calamitoso si trasformi in tragedia”.

Ufficio stampa FAI-CISL

Roma/ I cinghiali ‘circondano’ il Gemelli

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FOTO DI REPERTORIO

 Oramai il problema a Roma è di una certa gravità e non può più essere sottovalutato.

Al  Policlinico Gemelli di Roma  un nutrito gruppo di cinghiali ha ‘circondato’ l’ospedale. Più di una dozzina, secondo alcuni addirittura una ventina.

Tutti a rovistare tra i rifiuti.

Un altro campanello d’allarme per il neo sindaco Gualtieri.

foto di repertorio

Coronavirus, cala la curva del contagio nelle 24 ore

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Leggero calo della curva del contagio da Covid in Italia, leggendo i dati del bollettino di oggi .

Sono  4.045 i nuovi casi (con 639.745 tamponi) e 48 decessi. Lo riferisce il ministero della Salute. Gli attualmente positivi al Covid in Italia sono 75.046, ( +392). Dall’inizio della pandemia i casi sono 4.747.773, i morti 131.904. I dimessi e i guariti sono invece 4.540.823, con un ( +3.613).

 Nuova cifra record di 639.745 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, Ieri erano stati 222.385. Il tasso di positività è allo 0,6%, in calo rispetto all’1,1% di ieri.