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Cucina/ Stagionalità e sostenibilità nella cucina dello chef Zippl

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Arriva l’autunno e lo chef Stephan Zippl è carico e pronto per aprire la nuova stagione del Restaurant 1908, spazio fine-dining di 25 coperti, inaugurato nel 2014 all’interno del Parkhotel Holzner, a 1.200 metri di altitudine, nel piccolo comune di Soprabolzano. La suggestiva struttura alberghiera in stile Liberty alpino da 120 anni si distingue in Alto Adige per qualità, bellezza e cordialità dei padroni di casa, la famiglia Holzner.
 Zippl è nato e cresciuto sul Renon, conosce molto bene il territorio che circonda il Parkhotel Holzner e lì, con cultura e conoscenza, seleziona i migliori prodotti per la creazione dei suoi piatti sempre profondi e di carattere. «Sostenibilità e stagionalità sono due principi da cui non può prescindere una cucina contemporanea – dichiara il cuoco classe 1988 – e quindi, nella stagione appena iniziata e in quelle che verranno, lavorerò solo con prodotti locali, di Soprabolzano e dell’Alto Adige e, soprattutto, i miei piatti avranno come protagonisti ingredienti disponibili di stagione e di garantita freschezza». Per lo chef è giusto sperimentare con ingegno e creatività, ma è fondamentale il rispetto delle materie prime che la terra regala. Tra i piatti dell’autunno, che meglio rappresentano questa sua filosofia, gli Gnocchi di zucca con filetto di lucioperca, zucchine patisson, caigua, salsa alla cannella e terra di semi di zucca. «Ho voluto esaltare i sapori di una stagione ricca di colori, profumi e sfumature diverse, per questo credo che, in questo piatto, si possa racchiudere tutta l’essenza dell’autunno». Si tratta di un piatto che al palato si distingue per carattere, eleganza e complessità, grazie all’armonia che si crea tra il sapore delle carni bianche squisite e delicate del pesce, la dolcezza della zucca e la nota amara ed esotica della caigua, in più gli accenti speziati della cannella e la croccantezza della terra di semi di zucca. È un ulteriore conferma di quanto Zippl abbia a cuore la terra che lo ospita: sostenibilità, stagionalità e tanto merito al cuoco che opera costantemente nel rispetto e nel sostegno dei produttori locali. Al Restaurant 1908 ogni menu di tre, cinque o sette portate, racconta un elegante viaggio sensoriale tra i sapori dell’Alto Adige, una magia che si crea anche grazie agli abbinamenti dei piatti con vini locali, succhi di frutta alle mele dell’Alto Adige, al mirtillo rosso o a intriganti cocktail a base di ingredienti naturali.
 Tra aria pulita, spazi aperti e lontano dal caos cittadino, il Restaurant 1908 è un paradiso naturale per il benessere dei suoi ospiti a 360°. Tutti i sensi vibreranno per la bellezza, la bontà e l’esclusività delle creazioni, anche dolci, di Stephan Zippl e per i vini proposti da Markus Schnitzer.

Ufficio Stampa & PR: smstudio srl | stefania mafalda

Spettacolo/ Sky Arte annuncia la nuova produzione originale ‘Il mio nome è Leggenda’ con Matilda De Angelis

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Credits: Camilla Cattabriga

Rilasciate le prime foto dal set de IL MIO NOME È LEGGENDA, la nuova produzione originale Sky Arte, ideata e realizzata da Bottega Finzioni con Matilda De Angelis, in collaborazione con il Comune di Bologna e Bologna Welcome. La serie, grazie alle parole e alla narrazione dell’attrice bolognese Matilda De Angelis, esplora le storie vere di illustri sconosciuti dai quali sono nati alcuni dei personaggi più noti dell’immaginario collettivo contemporaneo. A chi si è ispirato George Lucas quando ha creato Indiana Jones? E Mary Shelley dove ha tratto ispirazione per la figura del dottor Frankenstein? O ancora: da quale strano angolo di mondo è sbucato un personaggio come Zorro? Matilda De Angelis, nuova stella del cinema italiano, è la compagna ideale per raccontare questo viaggio e, con un sottile gioco meta-cinematografico, l’origine di questi “miti d’oggi”, che saranno approfonditi dagli interventi del mass-mediologo Roberto Grandi. IL MIO NOME È LEGGENDA, è una serie in 6 puntate in onda in prima serata su Sky Arte a partire dal 7 dicembre. Il format è stato scritto da Michele Cogo e dagli ex-allievi di Bottega Finzioni Gianmarco Guazzo, Alberta Lepri e Silvia Pelati, con la produzione esecutiva di Giuseppe Cassaro e la regia di Antonio Monti.

 I PROTAGONISTI DELLE PUNTATE saranno:

  • Indiana Jones – Giovanni Battista Belzoni
  • Frankenstein – Giovanni Aldini
  • Zorro – Joaquin Murrieta
  • Betty Boop – Helen Kane
  • Pippi Calzelunghe – Astrid Lindgren
  • Dracula – Conte Vlad III di Valacchia

 Matilda De Angelis ha affermato: “Il mio nome è leggenda è la mia prima esperienza come narratrice e interprete di un programma televisivo solo mio. Era una cosa nuova, che un po’ mi spaventava. Ho deciso di provare perché le storie vere che stanno alle radici di personaggi come Frankenstein, Betty Boop o Indiana Jones, sono storie bellissime, incredibili, e mi hanno fatto venir voglia fin da subito di raccontarle a tutti. Per me che sono attrice, e sono abituata a emozionare con la recitazione, è stato un po’ strano provare a farlo quasi solo con le parole, con il racconto, senza avere nessun altro in scena oltre a me. Spero di esserci riuscita, questo ditelo voi, io intanto sono già contenta di averci provato”.

 Roberto Pisoni, Director Entertainment Channels di Sky Italia, ha dichiarato: “Siamo davvero orgogliosi di aver prodotto e poter finalmente lanciare su Sky Arte Il mio nome è leggenda, un progetto che abbiamo sostenuto fin dalla prima idea e che pensiamo verrà molto apprezzato dal nostro pubblico. Il talento narrativo di Matilda De Angelis ha impreziosito e dato una grande forza evocativa a queste ‘incredibili‘ storie vere, biografie di uomini e donne poco illustri, che sono all’origine di miti e leggende del nostro immaginario”.

 L’autore e capo-progetto Michele Cogo di Bottega Finzioni ha spiegato: “Il mio nome è leggenda è un progetto nato per caso, come accade spesso con le cose belle. Ero al lavoro su un documentario per Sky Arte quando mi sono imbattuto nella bellissima storia di Giovan Battista Belzoni, l’archeologo Padovano che ha ispirato la nascita di Indiana Jones. Ecco, da quel momento, dialogando con Roberto Pisoni è nata l’idea di cercare altre storie di personaggi realmente esistiti che hanno dato origini a miti d’oggi come Frankenstein, Dracula, Betty Boop e tanti altri. Un lavoro che ci porta a entrare in contatto con storie meravigliose”.

 Per quanto riguarda gli aspetti produttivi, il responsabile Giuseppe Cassaro racconta che: “Bottega Finzioni ha seguito “da zero a cento” la nascita e lo sviluppo del format: dalla scrittura delle sceneggiature al coordinamento dei reparti di sviluppo, dall’affiancamento della regia nella definizione degli elementi che compongono il racconto fino al coordinamento dei reparti artistici e tecnici, dal coinvolgimento dei partner al monitoraggio di tutte le fasi di post-produzione. Bottega Finzioni ha inoltre definito tutti gli aspetti relativi ai materiali di repertorio ed il contributo delle musiche originali”. Il regista Antonio Monti ha infine dichiarato: “Il mio nome è leggenda è uno strano essere a cavallo fra i linguaggi, che procede mescolando i generi: non è un monologo teatrale, non è uno studio tv, non è una location e non è un film. Al contempo è tutti questi elementi assieme che hanno il compito di evocare le leggende e gli elementi di realtà che le hanno ispirate”

 IL MIO NOME È LEGGENDA è una produzione originale Sky Arte realizzata da Bottega Finzioni e arriverà in prima assoluta dal 7 dicembre su Sky Arte, On Demand e in streaming su NOW.

Bottega Finzioni Produzioni è una casa di produzione cinematografica che opera dal 2015, gestita da Fondazione Bottega Finzioni con sede a Bologna, realtà attiva da oltre dieci anni che conta al suo attivo anche una scuola di narrazione e uno studio professionale.

Hanno partecipato in forma di partnership il Comune di Bologna e Bologna Welcome, mettendo a disposizione una delle location più suggestive della città: il Salone del Podestà a Palazzo Re Enzo.

 UFFICIO STAMPA SKY

Roma/ A Villa Medici fino al 9 gennaio 2022 “Come un cane ballerino”: la mostra sui 30 anni di attività di Natacha Lesueur

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L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici è lieta di presentare questo autunno la mostra Come un cane ballerino che rende omaggio al lavoro svolto per quasi 30 anni dall’artista ed ex borsista di Villa Medici Natacha Lesueur (promozione 2002-2003). L’opera di Natacha Lesueur è essenzialmente fotografica. I suoi interessi artistici si articolano intorno al corpo, all’apparenza, all’aspetto e all’intima relazione tra il corpo e la sua interiorità. Attraverso una serie di immagini costruite come quadri, il corpo è sottoposto a diversi trattamenti che rilevano al tempo stesso la costrizione, la messa in scena e la maschera. Curata da Christian Bernard, la mostra si sviluppa in forma di narrazione visiva e tematica che riunisce più di 80 opere dell’artista, sia storiche che inedite, offrendo uno sguardo intimo sul suo lavoro intorno all’immagine e ai suoi intenti plastici e politici. La dimensione ironica del titolo preso in prestito dal libro di Virginia Woolf Una stanza tutta per sé esprime a pieno la sua consapevolezza di donna artista e dà il tono di un’esposizione dove l’incongruo e lo stravagante sono trattati con la massima serietà.

 Dai primi lavori storici (1993-1998), alla recentissima serie delle fate-spose (Les humeurs des fées, 2020-21), passando per le opere dedicate all’attrice brasiliana Carmen Miranda, figura leggendaria del cinema hollywoodiano degli anni 40, le rappresentazioni del femminile abitano la mostra, spesso inquietanti, sempre ambigue. Attraverso interventi sui marcatori d’identità distintivi, buste di capelli e abbigliamento, veicoli e simboli delle mascherate della femminilità, attraverso l’esplorazione di ruoli attribuiti e modelli normativi – sposa, madre, principessa, attrice, ballerina, ecc. – attraverso la sovversione delle imposizioni alla bellezza, alla giovinezza o alla magrezza, Natacha Lesueur cerca di rivelare, non senza umorismo, le manifestazioni dell’espressione di una costrizione sociale e culturale. Acconciature soffocanti, capelli accessoriati, make-up XXL e posticce di cibo sono tutti enigmi ricorrenti nei quadri-narrativi esposti a Villa Medici. Come un cane ballerino oltrepassa inoltre i confini del mezzo fotografico per esplorare altri aspetti della produzione artistica di Natacha Lesueur: sculture-fontane in ceramica, vasi in terracotta, disegni e opere video scandiscono la mostra, in dialogo con le serie fotografiche, come un modo di interrogare l’esperienza dell’immagine e la fissità delle forme. Figure enigmatiche di fate e spose o familiari ritratti femminili che si espongono allo sguardo e allo stesso tempo lo eludono: la mostra Come un cane ballerino offre una genealogia femminile personale e culturale dell’artista, “un lavoro multiplo, che si sviluppa in un percorso scandito dai suoi singolari usi dello strano e dell’ambiguo”, per riprendere le parole del curatore Christian Bernard.

*In Una stanza tutta per sé, Virginia Woolf cita Nick Greene e Samuel Johnson, che dicono di una donna che recita, predica, compone, insomma che si impegna in qualsiasi attività intellettuale, che ricorda loro un cane che balla: “il risultato non è conclusivo, ma ci si sorprende che esista”.

A proposito dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici

 Fondata nel 1666 da Luigi XIV, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici è un’istituzione culturale francese avente sede dal 1803 a Villa Medici, villa del XVI secolo circondata da un parco di sette ettari e situata sulla collina del Pincio, nel cuore di Roma. Ente pubblico dipendente dal ministero della Cultura francese, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici svolge tre missioni complementari: ospitare artisti e artiste, creatori e creatrici, storici e storiche dell’arte di alto livello in residenza annuale o per soggiorni più brevi; realizzare un programma culturale ed artistico che interessa tutti i campi dell’arte e della creazione e che si rivolge ad un vasto pubblico; conservare, restaurare, studiare e far conoscere al pubblico il proprio patrimonio architettonico e paesaggistico e le proprie collezioni.

 L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici è diretta da Sam Stourdzé.

Maxi emergenze: dai terremoti alle alluvioni, fino alla pandemia, il Cisom in prima linea per soccorrere e assistere chi è in pericolo

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Luigi Di Iorio



L’Italia, a causa di terremoti, alluvioni e frane, è sempre più esposta a rischi climatici ed idrogeologici. Nel 2021 sono stati più di 1400 gli eventi estremi, con un aumento del 65% per grandinate, nubifragi, bufere e tempeste di vento alternate a ondate di calore[1]. Operare nelle emergenze di protezione civile, con compiti di pronto soccorso sanitario, soccorso tecnico-logistico ed assistenza alla popolazione è la missione del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – CISOM che, in occasione della Giornata internazionale per la Riduzione del Rischio dei Disastri Naturali (13 ottobre)[2], è impegnata a promuovere le buone pratiche che aiutano a prevenire possibili pericoli e incidenti.  Da 51 anni il CISOM risponde in maniera rapida e strutturata alle richieste di soccorso nell’ambito delle emergenze e ha costituito la Colonna Mobile Nazionale composta da oltre 3500 volontari, mezzi ed attrezzature sanitarie, logistiche per allestire entro 72 ore dall’emergenza campi di accoglienza per oltre 500 persone. “Nel momento in cui la sala operativa del Dipartimento della Protezione Civile attiva il CISOM, il tempo massimo di partenza delle prime squadre VePI – Valutazione e Pronto Impiego è di tre ore – dichiara Luigi Di Iorio, Responsabile della Colonna Mobile Nazionale e della Sala Operativa Nazionale del CISOM. 

La Colonna Mobile è stata attivata molte volte negli ultimi anni, inclusi i terremoti del centro Italia del 2016 operando tra Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche, a L’Aquila nel 2009 e in Emilia-Romagna nel 2012, il crollo del ponte Morandi e nell’emergenza sanitaria da COVID-19. “Rispetto alle emergenze idriche o idrogeologiche che vedono il coinvolgimento delle unità di soccorso CISOM per un tempo limitato ad alcune settimane, quando si ha a che fare con un evento sismico sappiamo da subito che i tempi saranno più lunghi – racconta ancora Di Iorio – Nel 2009 a L’Aquila il CISOM è arrivato sul posto poco dopo il sisma ed è rimasto fino a dicembre. Otto mesi che hanno visto l’attivazione di quasi 2000 volontari e un grande dispiego di forze ed energie. Il CISOM, infatti, ha curato l’assistenza alla popolazione, organizzato e gestito autonomamente tutti i servizi di campi di accoglienza, sia dal punto di vista logistico (vettovagliamento, attendamento, servizi igienici ecc.) che sotto il profilo sanitario con assistenza medica, psicologica e veterinaria”. 

Per un’adeguata risposta di protezione civile al verificarsi dell’evento, il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta dispone di mezzi adeguati, ma le attrezzature da sole non bastano per prendersi cura delle persone e del territorio in cui si interviene, fondamentale è l’elemento umano. Per questo il CISOM organizza periodicamente corsi di formazione ed esercitazioni che ricreano nel modo più dettagliato possibile una situazione di emergenza, utili per analizzare tempi, modalità ed efficacia delle varie attività operative. È il caso di Oktober Test, che si terrà dal 15 al 16 ottobre in Lombardia e vedrà più di 300 volontari impegnati su diversi scenari, da quello idraulico/ idrogeologico al chimico, dal rischio industriale fino ad arrivare alla ricerca dei dispersi.

Ma anche la consapevolezza dei cittadini e la conoscenza dei comportamenti più corretti ed efficaci aiutano a ridurre le conseguenze a cose e persone. “È importante sapere come comportarsi in determinate situazioni, non ci si può affidare solamente al caso. Per gestire un’emergenza, che si tratti di alluvione, terremoto, dissesto idrogeologico, l’invito che rivolgo alla popolazione è, innanzitutto, documentarsi e informarsi sui canali ufficiali della Protezione Civile Nazionale sulle buone pratiche da mettere in atto e, cosa altrettanto importante, conoscere il territorio in cui si vive o si soggiorna, per capire a quali possibili criticità andiamo incontro – spiega Di Iorio – Se mi trovo in una zona ad alto rischio sismico devo sapere che nel momento di una scossa devo cercare il luogo più vicino e sicuro dove attendere che termini e sono da evitare ascensori o scale, così come in caso di alluvioni non devo trovare riparo ai piani bassi delle abitazioni ma devo salire ai piani più alti e non devo passare o sostare vicino a corsi d’acqua o ponti”.     

Per diffondere la conoscenza dei rischi e delle buone pratiche di protezione civile, anche quest’anno il CISOM aderisce all’XI edizione della campagna “Io non rischio” – promossa dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile – per sensibilizzare gli italiani sui rischi naturali che caratterizzano il nostro Paese. Conoscere le criticità, sapere quali sono i comportamenti da adottare prima, durante e dopo un evento calamitoso, aiutano a ridurre i danni in termini di vite e cose. Quest’anno, a causa della pandemia ancora in corso, la campagna sarà articolata in due modalità: in alcune piazze d’Italia, tra cui Brindisi, Brescia, Soverato, Reggio Calabria, Monasterace e Perugia i volontari del CISOM saranno presenti per sensibilizzare i cittadini sul rischio sismico, sul rischio alluvione e sul maremoto e in contemporanea su centinaia di “Piazze digitali”, diffonderanno la cultura della prevenzione. Per ulteriori informazioni https://iononrischio.protezionecivile.it/ .

 UFFICIO STAMPA CISOM c/o INC – Istituto Nazionale per la Comunicazione

USA/ Gli vende una casa diversa da quella sul sito internet, uccide l’agente immobiliare e poi si suicida

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Un caso assurdo di omicidio-suicidio. Tragedia in Virginia dove un uomo ha ucciso un agente immobiliare reo di avergli venduto una casa, che secondo lui, non corrispondeva alla descrizione presente sul sito internet dell’agenzia.

L’ottantaquattrenne cliente scontento, stando a quanto riferito dalla polizia, si è poi tolto la vita.

Foto di repertorio

Cronaca nazionale/Paga le prestazioni di una prostituta con la carta di credito di sua madre, denunciato dai carabinieri

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FOTO DI REPERTORIO

Pensava di non essere scoperto; ma le indagini hanno portato a galla la verità. Un uomo di San Polo d’Enza (Reggio Emilia) è finito nei guai per ver pagato le prestazioni di una prostituta con la carta di credito di sua madre. Era stato proprio il 50enne ad accompagnare l’anziana dai carabinieri della stazione locale a denunciarne l’indebito utilizzo, ma è finito a sua volta denunciato dai militari. L’accusa è di indebito utilizzo di carte di pagamento aggravato dalla continuazione del reato.

All’uomo gli agenti dell’Arma sono risaliti sulla scorta delle indagini condotte nei confronti di una prostituta brasiliana 34enne abitante a Parma.

E’ stato convocato nella caserma dei Carabinieri dove è stato denunciato.

Foto di repertorio

Roma/ Auto impatta contro un autobus, muore un 29enne

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FOTO DI REPERTORIO

Tragedia della strada, purtroppo con una giovane vittima. Scontro mortale a Roma, in via Ostiense.

Un’auto si è schiantata contro un bus dell’Atac che era fuori servizio. All’interno del veicolo c’era un ragazzo di 29 anni, che è morto sul colpo: è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per estrarre il corpo dalle lamiere. 

L’autista dell’autobus è stato trasportato in ospedale in codice rosso.

foto di repertorio

Coronavirus, l’incidenza cala a 29 casi ogni 100mila abitanti

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Notizie in breve.

a) Sono numeri bassi quelli del contagio da coronavirus in Italia. L’indice di contagio Rt a livello nazionale passa da 0,83 a 0,85 e l’incidenza cala a 29 casi ogni 100mila abitanti, riporta l’Istituto Superiore di Sanità;

b) In Italia oltre l’85% della popolazione over 12 ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti-COVID, dice il commissario all’emergenza Figliuolo;

c) Dall’8 novembre gli Stati Uniti riaprono i confini ai turisti completamente vaccinati contro la COVID-19: sarà necessario presentare anche un tampone negativo.

Cronaca nazionale/ Ruba delle paste per fame: il giorno dopo raccoglie i soldi e lascia 10 euro e un biglietto

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Ci sono storie che a volte si distinguono anche nelle problematiche sociali che l’hanno generate. Aveva rubato delle brioche in un bar perché aveva fame. Ma non appena ha avuto dei soldi ha lasciato un biglietto anonimo con 10 euro dentro: «Buongiorno, mi scusi, l’altra mattina avevo fame e non avevo soldi. Grazie». Questo il messaggio che il titolare di un bar di Pistoia ha trovato fuori dalla porta.

È successo il giorno dopo il furto di un cabaret di paste e cornetti e, adesso, il titolare vorrebbe assumere il misterioso mittente del biglietto.

(Da: Dagospia)

Canada/ Si sveglia e scopre che un meteorite dal cielo è finito nel letto

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FOTO DI REPERTORIO

Quando la realtà supera la fantascienza. Stava serenamente dormendo nel suo letto quando un rumore assordante l’ha svegliata di soprassalto facendole trovare  un meteorite tra le lenzuola.

Un vero choc per un pensionata canadese che ha sfiorato la tragedia ma ha anche vissuto, senza conseguenze, una delle esperienze più improbabili che possano accadere. La roccia come riportato dal New York Times è piombata in casa di Ruth Hamilton, che vive in Canada nella Columbia britannica nel pieno della notte. 

Un masso di quasi due chili con le dimensioni di un grosso sampietrino che la donna si è trovata tra le coperte.

Le probabilità che si scagliasse nel letto di qualcuno, in un anno, sono circa una su 100 miliardi.