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Coronavirus, il vaccino previene l’ospedalizzazione nel 92,6% dei casi

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Notizie in breve.

a) Nuovi dati importanti nella lotta al fenomeno pandemico. L’Istituto Superiore di Sanità ha aggiornato i dati sull’efficacia della vaccinazione anti-coronavirus: previene l’ospedalizzazione nel 92,6% dei casi;

b) Sono numeri importanti, quelli della vaccinazione, tra prima e secodna dose.

In Italia sono stati somministrati oltre 85 milioni di vaccini anti-COVID. Lo comunica il governo;

c) Il presidente della Calabria Spirlì ha firmato un’ordinanza che istituisce due nuove zone rosse nella Regione.

Roma/ Vasto incendio: distrutto il Ponte dell’Industria

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Paura a Roma a causa di un vasto incendio che nella tarda serata di ieri è divampato  in zona Testaccio, tra Ostiense e Marconi e ha coinvolto il Ponte dell’Industria, detto ‘ponte di ferro’.

Le fiamme, dalle cause ancora ignote, hanno causato una colonna di fumo nero ben visibile dai quartieri adiacenti. I vigili del fuoco hanno lavorato intensamente per domare le fiamme. 

 Molte le segnalazioni alle forze dell’ordine anche perché la zona è vicina ad una delle aree della movida romana.

Cronaca nazionale/ Focolaio di Covid durante la vendemmia tra stagionali non vaccinati, morta una donna e 14 i contagiati

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Un segnale preoccupante ed un caso da seguire con attenzione.

Un focolaio di Covid è scoppiato durante la vendemmia. Un gruppo di stagionali assunti per la vendemmia in Valdobbiadene si sono contagiati tra loro, dopo che nessuno si era vaccinato. In tutto14 persone si sono infettate e tra queste una donna è morta, una romena di 48 anni che pur avendo sintomi non si è curata. 

La compagna di stanza della donna morta è ricoverata in terapia intensiva.

 Sul posto, a seguito di una chiamata al 118, è intervenuto il Suem che, dopo aver constatato la morte, ha effettuato il tampone, risultato positivo al Covid.

Foto di repertorio

Cronaca nazionale/ Apprensione per le sorti di tre alpinisti bloccati sul Monte Bianco

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Apprensione per le sorti di tre alpinisti, bloccati sulla via dell’Innominata, a 4.700 metri di quota sul Monte Bianco. Uno di loro è in ipotermia. La quota a cui si trovano, e il tipo di via sulla quale stanno salendo gli alpinisti, forse finlandesi, non permettono l’intervento di squadre via terra.

E’ stato allertato il Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne (PGHM) di Chamonix, ma la missione non è possibile a causa del meteo sul versante francese.

Gli uomini del Soccorso alpino valdostano e il medico del 118 stanno cercando di stabilire un nuovo contatto con i tre alpinisti, ma le comunicazioni sono molto difficili.

Cronaca nazionale/ Tragedia in mare, ragazzo di 16 anni muore annegato

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Una giornata che sarebbe dovuta essere serena si è trasformata in tragedia, purtroppo con una giovanissima vittima.

E’ accaduto all’Isola d’Elba, dove un ragazzo di appena 16 anni è morto annegato nei pressi di Cala Mandriola, nel territorio di Rio Marina (Livorno).

Il giovane, originario di Salsomaggiore (Parma), era giunto sul posto con una barca a vela in compagnia di uno zio e alcuni amici che non vedendolo tornare a bordo hanno incominciato a cercarlo e dato l’allarme.

Sul posto sono intervenuti il 118 e la Guardia costiera.

foto di repertorio

Cronaca nazionale/ Tragedia durante la lavorazione del vino: quattro morti per le esalazioni in una vasca del mosto, un ferito grave in ospedale

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Una tragedia che ha decimato due nuclei familiari. Quattro persone sono morte a Paola in Calabria a causa delle esalazioni emanate da una vasca dove era contenuto mosto d’uva. Una quinta persona è rimasta ferita gravemente ed è stata trasferita in ospedale.

Sul posto presenti i Vigili del fuoco in attesa anche di una squadra Nbcr per capire il tipo di sostante tossiche sprigionate dalla vasca. Le vittime appartengono a due famiglie e sono rispettivamente un padre e un figlio e due fratelli.

La tragedia si sarebbe verificata all’interno di un magazzino durante la preparazione del vino e le persone presenti erano impegnate nella vendemmia.

 Oltre a vigili del fuoco e carabinieri, sul posto anche i medici del 118 e due elisoccorso.

foto di repertorio

Agricoltura/ Compag: “Farm t o Fork? Valutiamone tutte le possibili conseguenze prima c he sia tardi”

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Non si arrende Compag, la federazione nazionale delle rivendite agrarie, che continua a sollecitare un’analisi approfondita dell’ormai nota strategia Farm-to-Fork, a costo di sembrare contraria, ma spinta in realtà dal desiderio di valutare tutte le implicazioni, sia positive che negative, della sua piena applicazione. Così, dopo aver provveduto a emanare essa stessa le proprie considerazioni al riguardo, affiancandole a quelle del rappresentante degli agricoltori europei Pedro Gallardo (Presidente dei Giovani agricoltori spagnoli e membro di Copa Cogeca), nonché ai risultati di uno studio effettuato dall’USDA e alle valutazioni del JRC (Joint Research Center della Commissione), Compag rilancia proponendo quanto emerso da uno studio tedesco commissionato dal Grain Club (Associazione che rappresenta l’Associazione federale per il commercio agricolo, l’Associazione delle coop tedesche, l’Associazione dei grossisti di oli, grassi e materie prime oleose, l’Associazione dell’industria della lavorazione dei semi oleosi e l’Associazione dei commercianti di cereali) a un gruppo di lavoro coordinato dal Dr. Christian Henning, Professore di Politica Agricola e Direttore dell’Istituto di Economia Agraria dell’Università di Kiel. Secondo le analisi conclusive dello studio, “le misure proposte dalla Commissione Europea nelle strategie Farm-to-Fork e Biodiversità del Green Deal europeo, se pienamente attuate, porteranno a un calo significativo della produzione agricola nell’UE”. A fronte di un calo pari a circa il 20% della produzione di cereali, semi oleosi e carne bovina, lo studio prevede inoltre un consistente aumento dei prezzi dei prodotti agricoli nell’Unione europea (di quasi il 60% per le carni bovine, circa il 50% per le carni suine, oltre il 30% per il latte non pastorizzato e tra il 10 e il 20% per frutta e verdura, semi oleosi e cereali).

Il Prof. Henning, capo del gruppo di studio, pur ammettendo che il pacchetto di misure previste dalla strategia aumenti i servizi ecosistemici nell’UE, ritiene che esso sia comunque ben lungi dall’ottenere l’effetto positivo atteso sul clima globale. Infatti, i risparmi previsti in termini di gas serra (GHG) in seguito alla diminuzione della produzione agricola europea, sarebbero interamente compensati dall’aumento delle emissioni di gas serra prodotti dall’agricoltura extra UE. Inoltre, sebbene attualmente l’UE sia uno dei principali esportatori di una serie di prodotti agricoli a livello mondiale, lo studio rileva che il forte calo della produzione di cereali e carni bovine a seguito della strategia Farm-to-Fork comporterebbe il passaggio da una posizione di esportazione netta a una posizione di importazione netta per l’UE, riducendone fortemente il grado di autosufficienza. Analogamente Ludwig Striewe (German Agricultural Trade Association) ha espresso alcune perplessità sull’efficacia dell’accelerazione che si intende dare alla politica verde: “Condividiamo pienamente gli obiettivi della Commissione Europea in materia di protezione della biodiversità, delle risorse idriche e del clima. Tuttavia, è altrettanto importante garantire la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare” ha affermato Striewe.

Allarmante anche il monito di Udo Hemmerling, vice segretario generale dell’Associazione tedesca degli agricoltori: “Tutti gli agricoltori hanno un chiaro interesse a proteggere l’ambiente e il clima, oltre a garantire che anche le generazioni future possano continuare a gestire le aziende agricole e soddisfare la domanda nazionale di cibo prodotto. Tuttavia, gli elevati standard dell’UE per la produzione in Europa non devono essere compromessi dalle importazioni. Lo studio ha rivelato notevoli effetti di dispersione che deriverebbero dallo spostamento della produzione verso paesi extra UE”. Altrettanto preoccupante il commento del Dr. Ehlers, amministratore delegato dell’Associazione tedesca Raiffeisen, sul potenziale impatto della strategia Farm-to-Fork: “Difficilmente i prezzi più elevati e una inferiore fornitura di frutta e verdura prodotte in Europa incoraggeranno i consumatori a seguire una dieta equilibrata. Inoltre, saranno inevitabili considerevoli tagli per i settori, sia a monte che a valle, e numerose aziende agricole non saranno in grado di reggere l’impatto di queste misure”. Insomma, conclude il prof. Henning, “la strategia Farm-to-Fork ha un potenziale per agricoltori e società, ma sarà necessario attuare politiche agricole innovative per sfruttarlo. Gli effetti positivi previsti sui servizi ecosistemici sarebbero ampiamente controbilanciati da quelli negativi, in opposizione ad alcuni degli obiettivi del Green Deal”.

Compag si unisce dunque alle associazioni dell’industria agricola dell’UE e della Germania rivolgendo all’UE l’ennesimo appello a rivedere ed esaminare approfonditamente le misure previste dalla startegia Farm-to-Fork: sono davvero efficaci? come verrebbero affrontati gli effetti collaterali? quali misure alternative sarebbero più adatte al raggiungimento degli obiettivi? Si impone un dialogo costruttivo tra la Commissione Europea e tutte le parti interessate. Non dovrà essere l’industria agricola a pagare il prezzo di questa (seppure auspicata) evoluzione.

www.compag.org

Alimentazione/ Degustando: sabato 2 ottobre il Villaggio Narrante ospita 10 grandi Chef

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Il Villaggio Narrante in Fontanafredda e Casa E. di Mirafiore in collaborazione con To Be Events, è pronto a ospitare sabato 2 ottobre dalle 12.30 l’evento Degustando, dedicato alle eccellenze gastronomiche del territorio rappresentate da dieci Chef, di cui sei stellati Michelin, che proporranno al pubblico i loro piatti in abbinamento ad una selezione di vini di Fontanafredda e Casa E. di Mirafiore, dall’Alta Langa all’iconico Barolo Serralunga d’Alba, passando per i bianchi e i rossi autoctoni delle Langhe, non mancheranno infine cocktail e prodotti gastronomici di eccellenza.
 Il grande percorso gastronomico di Degustando 2021 vedrà la partecipazione dei seguenti dieci chef:
 Ugo Alciati, Guido Ristorante, 1 Stella Michelin

  • Andrea Larossa, Ristorante Larossa, 1 Stella Michelin
  • Fabrizio Tesse, Carignano, 1 Stella Michelin
  • Massimo Camia, Camia Ristorante, 1 Stella Michelin
  • Francesco Marchese, FRE Revà, 1 Stella Michelin
  • Gabriele Boffa, Relais Sant’Uffizio, 1 Stella Michelin
  • Nicola Batavia, Birichin
  • Samuele Bussini, Locanda in Cannubi
  • Manuel Bouchard, Faula Casa di Langa
  • Lorenzo Careggio, Eragoffi

 Oltre al pranzo di dieci portate in abbinamento a cinque calici di vino, i partecipanti riceveranno un coupon sconto sugli acquisti alla Bottega del Vino di Fontanafredda e potranno arricchire la loro esperienza con la visita, su prenotazione, delle cantine storiche di Fontanafredda e la degustazione di un calice di Barolo Serralunga d’Alba, che se vorranno, potranno acquistare nel grande formato da 1 litro ad un prezzo speciale dedicato all’evento.

Per partecipare a Degustando di sabato 2 ottobre, è necessario l’acquisto del biglietto su https://shop.tobevents.it/degustandofontanafredda/ ed essere in possesso di Green Pass (in caso di mancata esibizione del Certificato Verde non sarà possibile ottenere il rimborso della prenotazione). Il costo dell’esperienza enogastronomica è di € 60,00 a persona e comprende i dieci piatti degli chef con i cinque calici di vino abbinati, un cocktail e la degustazione di prodotti gastronomici locali.
 Per ulteriori informazioni contattare il numero +39 0173 626 481 oppure inviare una e-mail all’indirizzo [email protected].
 www.fontanafredda.it
 

Rifiuti/ Ecopolietilene dà vita alla prima filiera circolare per il recupero della plastica in agricoltura

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Dall’agricoltura all’edilizia il passo è breve se si vuole bene all’ambiente. Nasce la prima filiera circolare per il recupero dei rifiuti plastici (beni in polietilene) che permette ai teli dismessi per la copertura dei vigneti di essere interamente recuperati e reinseriti nel ciclo di produzione di particolari film usati nelle costruzioni.

Ecopolietilene, consorzio per la gestione dei rifiuti da beni in polietilene, insieme con il produttore Eiffel e il distributore Aniplast, con il supporto operativo di Ecolight Servizi, Metaplas e Plastimontella, attraverso il progetto “La nuova vita del film agricolo” ha individuato un nuovo percorso circolare per una particolare tipologia di rifiuto: i teli da copertura usati in agricoltura. «Parliamo di un bene in polietilene che è risultato interamente riciclabile. Una sua corretta gestione, dalla raccolta al trattamento, permette di ottenere un granulo plastico facilmente utilizzabile nella produzione di un film in polietilene usato nelle costruzioni come barriera al vapore», afferma il direttore generale di Ecopolietilene, Giancarlo Dezio. «È l’inizio di un percorso che, partendo da una raccolta puntuale dei rifiuti di beni in polietilene, vuole dare un significativo contributo all’economia circolare, garantendo una destinazione finale alla materia prima secondaria e una maggiore tracciabilità di questi rifiuti».

Il progetto, che si è sviluppato tra maggio e settembre 2021, ha preso avvio da una duplice esigenza: avviare una raccolta specifica dei beni in polietilene utilizzati in ambito agricolo e, al contempo, individuare uno sbocco industriale alle materie prime seconde ottenute dai processi di recupero. Sono state coinvolte alcune aziende agricole in Puglia e Basilicata dalle quali Ecolight Servizi e Metaplas hanno raccolto oltre 34 tonnellate di rifiuti – delle quali 30 sono risultate idonee al recupero – derivanti da teli per la copertura dei vigneti prodotti da Eiffel e distribuiti, dopo un ulteriore lavorazione, da Aniplast. Il processo di riciclo avviato da Plastimontella ha visto la produzione di un granulo in polietilene idoneo alla filmatura in bolla. È stato quindi il produttore Eiffel a individuare come poter impiegare questa materia prima seconda. Le prove fatte hanno consentito una produzione industriale stabile per la realizzazione di film barriera al vapore grazie a una miscela di materie prime seconde prodotte all’interno del progetto del 20%. Così le 30 tonnellate di teli per la copertura delle serre, miscelate con altre plastiche riciclate, hanno dato vita a 100 tonnellate di film per l’edilizia interamente green.

«I benefici ambientali ed economici riscontrati hanno spinto tutti i partner del progetto a proseguire su questa strada dando continuità a un’iniziativa che vuole stimolare gli operatori della raccolta, del riciclo e della trasformazione di materie prime seconde ricavate da teli agricoli a un maggior recupero di questi particolari beni in polietilene», conclude Dezio. «Questo progetto, inoltre, evidenzia l’importanza del ruolo dei produttori per la costruzione di una reale economia circolare dove il rifiuto di oggi diventa un bene di domani».

Ecopolietilene – consorzio per il riciclaggio dei rifiuti dei beni in polietilene, Ecopolietilene è un sistema autonomo, senza fini di lucro e riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare. È composto dalle aziende produttrici, dai distributori e dai riciclatori dei beni in polietilene e nasce dalla professionalità e dal know-how nella gestione dei rifiuti maturata dal Sistema Ecolight, al quale fanno riferimento il consorzio Ecolight ed Ecolight Servizi, società che si occupa della gestione integrata dei rifiuti professionali generati dalle aziende.

www.ecopolietilene.it

Ufficio Stampa consorzio Ecopolietilene: Eo Ipso Marco Parotti –

Ambiente/ Ad oggi operativi in Italia 986.313 impianti fotovoltaici

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l'Ing. Moreno Scarchini, ceo di EnergRed.

Risultano già ad oggi operativi nel nostro paese 986.313 impianti fotovoltaici di tutte le taglie, per una potenza attuale di 22,5 GW che —secondo le analisi tendenziali “business as usual” di EnergRed— a dicembre 2021 salirà a 23 GW, con un numero di impianti aggiuntivi pari a circa 554 unità. Ma vediamo nella geografia tracciata da EnergRed come sono distribuiti a livello regionale gli impianti fotovoltaici per potenza e per numerosità in Italia. Per quanto riguarda il numero di impianti, sul podio troviamo la Lombardia con 153.339 impianti, seguita da Veneto (140.883 impianti) ed Emilia-Romagna (102.827 impianti). Poi ancora seguono Piemonte (68.520), Lazio (66.112), Sicilia (63.068), Puglia (57.243), Toscana (51.243), Sardegna (41.839) e Campania (39.219), che messe insieme totalizzano oltre tre quarti del totale. Se poi vogliamo concentrarci sulle province, è Roma a posizionarsi al primo posto con 39.365 impianti, seguita sul podio da Brescia (31.856) e Treviso (31.770). Le altre province nella top-10 di EnergRed sono Padova (29.243), Vicenza (25.879), Torino (24.965),Bergamo (22.219), Verona (22.182), Milano (21.278) e Venezia (21.258).

Per quanto riguarda invece la potenza installata al primo posto c’è la Puglia con 2,975 GW, seguita dalla Lombardia (2,668 GW) e dall’Emilia-Romagna (2,266 GW). Seguono Veneto (2,194 GW), Piemonte (1,775 GW), Sicilia (1,525 GW), Lazio (1,478 GW), Marche (1,153 GW), Sardegna (1 GW) e Campania (0,913 GW).Cambiando prospettiva, secondo quanto ha potuto appurare EnergRed, a settembre 2021 risulta un installato fotovoltaico pro-capite nel nostro paese pari a 434 watt. Un traguardo di tutto rilievo, se consideriamo che a fine 2010 questo valore era di appena 61 watt. Le regioni con il valore procapite più elevato sono Marche (756 watt procapite), quasi il doppio della media nazionale pari appunto a 434 watt, Puglia (741 W) e Basilicata (696 W) che si collocano sul podio. A seguire Sardegna (610 W), Molise (599 W), Abruzzo (596 W), Umbria (588 W), Emilia-Romagna (508 W), Friuli-Venezia Giulia (481 W) e Veneto (447 W).
Pioniere in questo settore rimane senz’altro EnergRed. Il suo «flagship project», quello nel comune di Villetta Barrea (L’Aquila), nel cuore del Parco Nazionale, è stato il primo progetto italiano di «comunità a impatto energetico quasi zero», andando a riqualificare una piccola centrale idroelettrica grazie ad una collaborazione pubblico-privato che vede il coinvolgimento dei cittadini attraverso il crowdfunding.
«Abbiamo voluto essere promotori ed artefici del ripristino delle centrali mini-idroelettriche italiane, un patrimonio architettonico e storico —quella di Villetta Barrea risale al 1910— fortemente identitario, con un importante impatto ambientale positivo. Per noi quello nel Parco Nazionale d’Abruzzo è un “flagship project” attraverso il quale arrivare alla creazione di molteplici comunità energetiche a impatto quasi zero in tutt’Italia» sottolinea Moreno Scarchini, ceo di EnergRed (www.energred.com), E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane con un particolare focus sulle fonti rinnovabili e sul solare fotovoltaico.

AssociatedPressGroup