(Adnkronos) – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha bypassato i media tradizionali per annunciare la sua decisione di ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca e ha scelto di postare su 'X' la lettera con cui comunicava la sua scelta. Una vittoria dei social media, ha affermato Elon Musk, sottolineando che ''i collaboratori della Casa Bianca hanno appreso che Biden aveva abbandonato la corsa leggendo X''. In una serie di post condivisi nelle ore successive l'annuncio di Biden, Musk ha evidenziato il ruolo dei social network come canale diretto per informare su eventi mondiali in modo più agile rispetto ai siti di notizie o alle reti televisive e radiofoniche. Il fondatore di Tesla ha quindi invitato i leader a ''pubblicare direttamente'' su X e a ''non cedere il ruolo a intermediari''. Certo, ''possono essere fatti degli errori, ma questo dimostra che è tutto reale. La gente vuole autenticità''. La scelta di Biden di affidare a X, e contemporaneamente a Instagram, la sua storica decisione mette in luce come i social siano diventati il principale veicolo di notizie per gli elettori americani in una campagna elettorale particolarmente caotica. La risposta del pubblico online alla lettera di Biden è stata evidente, con oltre 180 milioni di visualizzazioni e più di 700mila 'Mi piace' nelle prime due ore in cui è stata online. Il suo post su Instagram ha ottenuto oltre 1,1 milioni di 'Mi piace'. X è quindi emersa come una fonte primaria per gli americani, sempre più interessati a ricevere notizie aggiornate in modo rapido. Ancor più nell'ultima settimana, iniziata con il tentativo di assassinio dell'ex presidente americano Donald Trump, continuata con i crescenti appelli democratici a Biden a farsi da parte e con una Convention nazionale repubblicana molto simile a uno spettacolo che ha riconfermato Trump, com'era scontato. E culminata nell'annuncio di Biden di farsi da parte. ''L'ultima settimana ha consolidato il ruolo dominante che i social media hanno per le comunicazioni politiche e le ultime notizie'', ha detto al Washington Post Katie Harbath, ex direttrice delle politiche pubbliche di Facebook e ora responsabile degli affari globali presso Duco Experts, una società di consulenza tecnologica. ''Ha dei costi, ma è il modo più efficiente per far arrivare le notizie al maggior numero di persone il più velocemente possibile'', ha spiegato. Biden non è stato l'unico ad affidarsi ai social media per condividere velocemente notizie che lo riguardano. Anche Trump ha dato la sua prima risposta al tentato omicidio sulla sua piattaforma social Truth Social, la stessa dove ha poi annunciato la scelta del senatore J.D. Vance dell'Ohio come candidato alla sua vice presidenza. Tanto che l'amministratore delegato di X Linda Yaccarino ha postato sul social network che proprio lì è ''dove la storia accade''. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Covid, contagi in aumento in Italia: “Attenzione ma non è emergenza”
(Adnkronos) – Nelle ultime settimane i contagi covid in Italia sono aumentati. Nella settimana tra l'11 e il 17 luglio, sono stati registrati quasi 9mila casi (8.942) , il 62% in più rispetto ai 7 giorni precedenti quando i casi erano 5.503. I morti sono 40, contro i 33 della settimana precedente (il 21% in più). Questo quanto riportato dal bollettino aggiornato del ministero della Salute sull'andamento di Covid nel Paese. Ma dobbiamo preoccuparci? Sull’aumento di nuovi casi di Covid “non ho avuto alcun tipo di alert. Da quello che raccolgo dal mio assessorato mi sembra di capire che si tratti comunque di sintomi molto leggeri e che si tratti, sostanzialmente, di una sorta di influenza, ma è chiaro che è fastidiosa”, ha affermato il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, a margine della riunione della commissione bicamerale per le questioni regionali alla prefettura di Milano. “Bisogna sempre stare attenti e fare le valutazioni del caso”, ha poi raccomandato il governatore lombardo. In questa fase "stiamo assistendo a un rialzo dei casi Covid, ma sicuramente non a una situazione emergenziale. Questo anche perché abbiamo tutti acquisito un'immunità ibrida, cioè abbiamo già sperimentato pregresse infezioni o vaccinazioni o vaccinazioni-infezioni, e quindi un po' di capacità di risposta al virus ce la siamo costruita", ha evidenziato all'Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell'università Statale di Milano. Il coronavirus, però, "purtroppo ogni 4-6 mesi si rimette al centro della scena. Circola una variante con caratteristiche di immunoevasività, cioè in grado di schivare questa nostra capacità di risposta. Da qui l'aumento dei casi. Per fortuna nella gran parte degli episodi l'infezione si dimostra meno problematica che in passato per la salute. Da un lato noi siamo un po' più attrezzati – spiega l'esperto – dall'altro il virus è un po' più 'buono', di conseguenza la gran parte dei casi scivola via senza complicanze, anche se non mancano manifestazioni abbastanza importanti dal punto di vista della sintomatologia, un po' stile inizio del Covid, anche per i più giovani", ha precisato. "È una visione arcaica del Covid quella di considerarlo ancora uno spauracchio. Così si lascia spazio ai complottisti. Se continuiamo a dare credito alle opinioni di chi mette in guardia e annuncia ondate pazzesche di Covid finiremo con accreditare il pensiero di negazionisti, no vax e no mask. Del tipo, avete visto che vaccinarsi non è servito a nulla? Che le restrizioni erano inutili se il virus è ancora qui?", ha affermato Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino di Genova, in un'intervista al quotidiano 'Il Corriere della Sera'. "Voltiamo pagina, parliamo delle emergenze vere. Come l’antibiotico-resistenza. Che senso ha lanciare allarmi per una malattia che fa colare il naso per due giorni? Che senso hanno i tamponi? Non ha nessun senso fare il tampone se la persona è sana e ha meno di 65 anni, età indicativa. Ha senso cercare la diagnosi nel caso degli ultra ottantenni, i cosiddetti grandi anziani, o dei fragili con malattie importanti o ancora degli immunodepressi. – ha concluso Bassetti – Il virus c’è e infetta. Non è una novità né una sorpresa. Però non c’é rischio. E lo dico da medico che ha visto tanti pazienti morire in ospedale di polmonite. Adesso non ne vedo neppure uno. Convincetevi, il Covid è finito. In Austria, Francia, Svezia e altrove in Europa il Covid non se lo fila più nessuno". —[email protected] (Web Info)
Fiction su Stromboli, il sindaco: “Non entro nelle polemiche”
(Adnkronos) – "Non voglio prendere alcuna posizione sulla messa in onda della fiction, se non proseguire il lavoro assembleare fatto fino ad oggi. Ne abbiamo parlato per due anni e la situazione non cambia: il Comune ha fatto in modo da coordinare le esigenze della Rai da un lato, e le esigenze della popolazione, degli isolani che si sono visti trascurati nel momento in cui c'è stato un incendio, dall'altro lato. Ma la nostra posizione non cambia. Quello che dicono il ministro della Protezione civile Musumeci e il Governatore Schifani non va a modificare il lavoro che ha fatto il Comune". Con queste parole il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, da cui dipende amministrativamente Stromboli, commenta la polemica sulla messa in onda della fiction 'Sempre al tuo fianco', che andrà in onda a metà settembre sulla Rai. Una fiction girata proprio sull’Isola di Stromboli e le cui riprese causarono un disastroso incendio. Protagonista è Ambra Angiolini, nel cast anche Andrea Bosca, Fortunato Cerlino e Peppino Mazzotta. "L'ultima assemblea cittadina era stata chiara, si aspettava la conclusione delle indagini per vedere se la Rai fosse implicata in qualche modo, ma l'inchiesta ha detto chiaramente che la Rai non c'entra niente in questa vicenda. Chi deve rispondere dei danni è la ditta che ha causato l'incendio. Cosa può cambiare? – dice ancora il sindaco Gullo – Il Comune rimane nella sua posizione di sempre. Non entro nelle polemiche. Intromettersi in queste questioni solo ai fini comunicativi non serve a risolvere i problemi nel concreto. Io ho le mie idee, le ho sempre avute, ovviamente, ma voglio proseguire così come ho fatto in questo periodo. Ho sempre detto: farò decidere la gente man mano che le cose maturino, che si chiariscano". "Abbiamo atteso il responso della indagine che esclude me, che ero pure indagato anche se non ho mai saputo per cosa, e anche la Rai. Se mi avessero comunicato la conclusione delle indagini come mi aspettavo che facessero dalla Procura. Non voglio partecipare alla polemica. Vorrei solo che si sapesse che noi andiamo avanti con il nostro metodo, coerentemente con quello che abbiamo fatto in passato". Ieri hanno preso posizione sia il Governatore Schifani che il ministro della Protezione civile Musumeci. Che sono su due posizioni totalmente opposte. “Per Stromboli, oltre al danno, pure la beffa. Non solo la società di produzione non ha ancora provveduto al risarcimento dopo il procurato incendio sul set di due anni fa, ma adesso la Rai ha pensato bene di programmare la messa in onda della fiction per il prossimo settembre, nonostante il parere negativo unanime degli abitanti dell’isola che hanno già visto l’anteprima – ha detto Schifani- Una produzione che non ha assolutamente la valenza di promozione turistica e che appare controproducente e inopportuna, anche per come è concepita la trama, in un periodo di allerta rossa e di stato di mobilitazione dichiarato dal governo nazionale, in cui abitanti e albergatori sono già duramente provati dall’emergenza continua”. "Piuttosto che dare ristoro – prosegue Schifani – si aggiunge ulteriore nocumento. E ciò è intollerabile. Domani scriverò all’amministratore delegato della Rai e alla Commissione parlamentare di vigilanza dei servizi radiotelevisivi per chiedere ufficialmente di sospendere la programmata messa in onda, sollecitando anche il rispetto dell’impegni assunti per adeguate misure compensative a favore dell’isola”. A poche ore di distanza arriva la presa di posizione del ministro Musumeci, ex Governatore siciliano. Di segno opposto. “Esprimo vivo apprezzamento alla direzione Rai per avere deciso di inserire nel suo palinsesto autunnale la fiction dedicata alla funzione della Protezione civile in Italia. Si tratta di una serie televisiva di alto valore educativo e formativo, che promuove un approccio nuovo e responsabile alla cultura del rischio, di cui proprio oggi si avverte tanto bisogno". E critica anche, senza mai nominarlo, il suo predecessore: "Al tempo stesso sorprendono alcune disarmanti posizioni di dissenso – anche istituzionali – assunte nelle ultime ore, animate da pregiudizi o da interessi di categoria che mal si conciliano con una doverosa politica di prevenzione del rischio. Cosa c’entra il contenzioso tra un privato e una comunità locale, contenzioso già affidato alla magistratura civile (che dovrà giustamente valutare l’entità del danno procurato da un incidente), con la autonoma decisione programmatoria dell’azienda pubblica di Stato? Vorrei non si facesse facile confusione tra interessi pubblici e pur legittimi interessi privati”. Oggi il sindaco di Lipari Gullo spiega: "In passato la posizione del Comune era che non si sarebbe proceduto alla messa in onda se prima non si fosse trovato un accordo con la Rai. La stessa Rai ha proposto un piano di valorizzazione e di comunicazione che sta portando avanti, e ci siamo dati un tempo, che è settembre, per una ulteriore verifica. Siccome quando abbiamo fatto l'ultima riunione non si era ancora chiusa l'inchiesta e molti dicevano che la Rai sarebbe stata incriminata, cosa che non è avvenuta, alla prossima verifica vedremo il da farsi. Punto". Quando sarà la prossima verifica? "Forse anche domani, vediamo…". La verifica "va fatta anche sulla varie posizioni emerse durante le assemblee dei cittadini". Doveva essere solo l’effetto molto speciale della fiction “Protezione Civile” da mandare in onda in tv, sulla Rai. E invece quell’incendio innescato durante le riprese del maggio 2022 si trasformò in un disastro per l’isola di Stromboli, con oltre 240 ettari di bellissima macchia mediterranea andati in fumo. "Oggi mentre l'isola è in ginocchio economicamente a causa di una 'allerta rossa', per via di qualche intemperanza del suo vivace vulcano, famoso in tutto il mondo, abbondantemente strumentalizzata, piuttosto che riflettere arriva Rai Fiction", dice la Presidente di Pro Loco Amo Stromboli, Rosa Oliva. "Ancora grazie grande Rai", aggiunge. Di diverso parere Gianluca Giuffrè, abitante di Ginostra a Stromboli, responsabile di Fratelli d'Italia a Lipari ed ex consigliere comunale. "La fiction sulla Protezione Civile che andrà in onda a settembre, stando ai palinsesti della Rai, al di là dei contenuti, sarà una grande pubblicità per Stromboli e le Eolie intere. Un po' come fu per 'Stromboli', il film di Rossellini che rese famose le nostre isole nel mondo – dice all'Adnkronos – Anche lì il grande Rossellini riprodusse una grande eruzione del vulcano e nessuno si spaventò anzi la gente accorreva curiosa sull'isola. La giustizia deve fare il suo corso e chi ha sbagliato dovrà pagare. Su quello non vi sono dubbi. Piuttosto attendiamo ancora i famosi interventi post incendio e post alluvione che sono ancora impantanati nella burocrazia nonostante quasi 20 milioni di euro a disposizione". Sono sei gli indagati della procura di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), quattro persone fisiche e due giuridiche. Ma la Rai non è coinvolta. L’ipotesi d’accusa in questa fase delle indagini è disastro ambientale colposo in concorso. Gli indagati sono Matteo Levi, Roberto Ricci, Elio Terribili e di Luca Palmentieri. Le società sono invece la “11 Marzo Films srl” e la “Best Sfx srls”, entrambe con sede legale a Roma. Si tratta di due delle principali società italiane che si occupano di effetti speciali per il cinema, con la coppia dei manager romani Levi-Ricci che hanno lavorato in molti dei principali film prodotti nel nostro Paese. (di Elvira Terranova) —[email protected] (Web Info)
Femminicidio Quaranta, psichiatri: “Stress non autorizza a violenza, scivolosa sentenza Cassazione”
(Adnkronos) – "E' estremamente grave – e diseducativo per l'autore – deresponsabilizzare qualcuno per la presenza di uno stress che, sebbene importante e universalmente condiviso, non autorizza alcuna forma di violenza". A dirlo all'Adnkronos Salute è Liliana Lorettu, presidente della Società italiana di psichiatria e psicopatologia forense (Sipf), affiliata alla Società italiana di psichiatria (Sip), in merito alla sentenza emessa dalla Corte di Cassazione che ha deciso di annullare con rinvio la condanna all'ergastolo per l'infermiere calabrese Antonio De Pace, reo confesso dell'uccisione di Lorena Quaranta, ex fidanzata, adducendo come attenuante proprio lo stress da Covid. La psichiatra rileva alcuni elementi negativi nella pronuncia. "Il primo – spiega – è la possibile pendenza scivolosa che tali sentenze possono avere nel portare ad una valutazione della imputabilità e della capacità di intendere e volere 'sganciate' da importanti elementi di psicopatologia e, per contro, ancorate ad elementi ambientali che non dovrebbero avere rilievo psichiatrico forense sulla imputabilità". Il secondo, continua Lorettu, "è la mancanza di attenzione/sensibilità alla condizione della vittima. Durante la pandemia – osserva la psichiatra – le donne hanno pagato un prezzo molto alto in termini di violenza subita in ambito familiare e interpersonale. Ciò si è associato ad una difficoltà a chiedere aiuto e ad una difficoltà nel ricevere aiuto. Una tale sentenza sembra affermare che la violenza in tale periodo fosse una 'normalità' e quindi non sanzionabile". —[email protected] (Web Info)
Croazia, strage in una casa di riposo: 5 morti
(Adnkronos) – Cinque persone sono state uccise in una casa di riposo per anziani e infermi a Daruvar, nella Croazia centrale. Lo riporta Moj Portal. Secondo le prime ricostruzioni, un uomo è entrato nella struttura e ha iniziato a sparare. Le cinque persone, fra le quali sua madre, sono morte sul colpo, altre 8 sarebbero ferite, una delle quali in condizioni critiche. L'assassino è poi scappato, ma la polizia lo ha catturato subito dopo. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Ascolti tv, testa a testa in prime time di domenica 21 luglio
(Adnkronos) –
Testa a testa in termini di telespettatori ieri sera nel prime time degli ascolti. La replica di 'Mina Settembre', andata in onda su Rai1, ha infatti ottenuto 1.689.000 telespettatori pari al 12,6% di share mentre su Canale 5 la serie 'Segreti di famiglia' ha interessato 1.668.000 telespettatori registrando uno share più alto pari al 14,78%. Terzo posto per Rai3 con 'Report' che su Rai3 ha totalizzato 904.000 telespettatori e il 7% di share. Da segnalare, in particolare, che l’edizione straordinaria del Tg1 in onda dalle 20.35 dedicata al ritiro della ricandidatura alla Casa Bianca del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, è stata seguita da 2.438.000 (share del 17,5%). Su Italia1 la prima puntata di 'Tilt – Tieni il tempo' è stata seguita da 786.000 telespettatori (share del 7,03%) mentre su Rai2 'Tg2 Speciale' sull'addio di Biden alla ricandidatura alla Casa Bianca ha registrato 522.000 telespettatori e uno share del 3,72%. Sempre su Rai2 il film 'Il velo nuziale- Luna di miele in Grecia' ha conquistato 406.000 telespettatori (share del 3,5%). Su Retequattro il film 'Pearl Harbor' è stato visto da 452.000 telespettatori (share del 5,51%) mentre su 'Tv8 Italia’s Got Talent – Best of ' ha interessato 404.000 telespettatori (share del 3,40%). Su Nove 'Little Big Italy' è stato visto da 382.000 telespettatori (share del 2,94%). Chiude gli ascolti del prime time La7 con il film 'Truth – Il prezzo della verità' visto da 208.000 telespettatori, (share del 2,41%). —[email protected] (Web Info)
Temporali e fulmini, al mare o in montagna: ecco cosa fare
(Adnkronos) –
Temporali improvvisi in estate, non è così raro. Al mare o in montagna, uno dei pericoli più terribili – ricorda la Protezione civile – è rappresentato dai fulmini. La maggior parte degli incidenti causati dai fulmini si verifica proprio all’aperto: la montagna è il luogo più a rischio, ma lo sono anche tutti i luoghi ampi ed esposti, come ad esempio un prato o un campo di calcio, soprattutto in presenza dell’acqua, come il mare, le spiagge, i moli, i pontili, le piscine all’esterno. In realtà, esiste un rischio residuo connesso ai fulmini anche al chiuso. E' importante sapere che se una persona viene colpita da un fulmine, il suo corpo non resta elettricamente carico e quindi può essere soccorsa subito, senza alcun rischio. All'aperto nessun luogo è sicuro, quindi la prima cosa da fare è raggiungere rapidamente un luogo chiuso e aspettare almeno 30 minuti dopo l'ultimo tuono, prima di riprendere le attività all’aperto. In mancanza di un edificio, bisogna cercare riparo all’interno dell’automobile con portiere e finestrini chiusi e con l’antenna della radio possibilmente abbassata. Per capire dove si abbatteranno con maggior frequenza le scariche elettriche bisogna considerare la forma degli oggetti, non il materiale di cui sono composti. I bersagli privilegiati sono quelli alti (alberi, pali, tralicci) o comunque sporgenti rispetto a un ambiente circostante più basso (anche una singola persona in un luogo ampio e piatto, come un prato o una spiaggia), e quelli di forma appuntita (ombrello, canna da pesca, ecc.). Se si è costretti a restare all’aperto e non si ha la possibilità di raggiungere rapidamente un riparo sicuro, la cosa da fare è allontanarsi dai punti che sporgono sensibilmente, come pali o alberi, e non cercarvi riparo, specie se sono isolati e più elevati rispetto alla vegetazione circostante. Se si viene sorpresi da un temporale in montagna: scendere immediatamente di quota, evitando la permanenza su percorsi particolarmente elevati, esposti o di forma appuntita, come creste o vette, tenendosi alla larga dai percorsi attrezzati con funi e scale metalliche e interrompere immediatamente eventuali ascensioni in parete. Raggiungere rapidamente un percorso a quote inferiori, camminando, se possibile, lungo avvallamenti del terreno (conche, valloni, fossati ma fai attenzione a eventuali inondazioni in caso di forti piogge). Se si è insieme ad altre persone, non tenetevi per mano e camminate a una distanza di almeno 10 metri gli uni dagli altri. Cercate riparo all’interno di una costruzione o, se raggiungibile in tempi brevi, in automobile. Ricoveri meno sicuri, ma utili in mancanza di alternative migliori, sono grotte, bivacchi o fienili, a patto di mantenersi distanti dalla soglia e dalle pareti. Una volta raggiunto un riparo, ma anche se si è costretti a sostare all’aperto mantenere i piedi uniti, rendendo minimo il punto di contatto con il suolo, così da ridurre l’intensità della corrente in grado di attraversare il tuo corpo. Per lo stesso motivo, evitare di sedersi o, peggio, sdraiarsi per terra. Sempre con i piedi uniti, si può assumere una posizione accovacciata, meglio se frapponendo tra te e il terreno un qualsiasi materiale isolante. Anche in questo caso, restare il più possibile distante da altre persone che sono con te.
Al mare o al lago, evitare qualsiasi contatto o vicinanza con l’acqua: il fulmine, infatti, può causare gravi danni anche per folgorazione indiretta, dovuta alla dispersione della scarica che si trasmette fino ad alcune decine di metri dal punto colpito. Quindi, uscire immediatamente dall’acqua e allontanarsi dalla riva, così come dal bordo di una piscina all’aperto. Bisogna ricordare anche che barche, canoe e piroghe, anche se coperte, non proteggono in alcun modo dai fulmini. Cercare rapidamente riparo all’interno di un edificio o, se non è possibile, in un’automobile, tenendo presente che in luoghi molto ampi e piatti, come le spiagge, si è maggiormente esposti. Liberarsi di ombrelli, ombrelloni, canne da pesca e qualsiasi altro oggetto appuntito di medie o grandi dimensioni.
In campeggio, durante il temporale, è bene ripararsi in una struttura in muratura, come i servizi del camping o, in mancanza di questi, all’interno dell’automobile. Non è invece indicato cercare riparo in roulotte o camper, a meno che non siano in lamiera metallica. Se invece si è in tenda ed è impossibile ripararsi altrove: evitare di toccare le strutture metalliche e le pareti della tenda; evitare il contatto con oggetti metallici collegati all’impianto elettrico (è comunque bene disalimentare le apparecchiature elettriche); isolarsi dal terreno con qualsiasi materiale isolante a disposizione.
In casa il rischio fulmini è fortemente ridotto, seguire comunque alcune semplici regole durante il temporale, tenendo presente che un edificio è un luogo sicuro, purché non si entri in contatto con nulla che possa condurre elettricità: evitare di utilizzare le apparecchiature connesse alla rete elettrica e il telefono fisso. Se si ha bisogno di comunicare, si può usare il telefono cellulare o il cordless. Tenere spenti gli apparecchi ad alimentazione elettrica (meglio ancora staccando la spina), in particolare televisore, computer ed elettrodomestici; non toccare gli elementi metallici collegati all’esterno, come condutture, cavi, tubature ed impianto elettrico; evitare il contatto con l’acqua (rimanda al termine del temporale operazioni come lavare i piatti o fare la doccia, nella maggior parte dei casi basta pazientare una o due ore); non sostare sotto tettoie, balconi, capannoni, padiglioni, gazebo e verande che non sono luoghi sicuri. Riparati invece all’interno dell’edificio mantenendoti a distanza da porte e finestre, assicurandoti che queste ultime siano chiuse. —[email protected] (Web Info)
Stop a uso del femminile, fonti Lega: “Iniziativa personale, chiesto ritiro Ddl”
(Adnkronos) – Mentre infiamma la polemica per il disegno di legge del leghista Manfredi Potenti, che prevede lo stop all'uso del femminile negli atti pubblici e una multa fino a 5mila euro per chi non si adegua, arriva la precisazione da fonti del partito: "La Lega precisa che la proposta di legge del senatore Manfredi Potenti è un’iniziativa del tutto personale. I vertici del partito, a partire dal capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, non condividono quanto riportato nel Ddl Potenti il cui testo non rispecchia in alcun modo la linea della Lega che ne ha già chiesto il ritiro immediato". Contro il ddl si era espressa, tra gli altri, Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo: "Vogliono cancellare l’esistenza delle donne dalle professioni, impedendo per legge la declinazione al femminile dei ruoli ricoperti da donne. Con tanto di multa fino a 5.000 euro per punire chi, negli atti pubblici, usa correttamente la lingua italiana declinando ruoli e cariche al femminile. Un distillato di stupidità, ignoranza e misoginia. Solo la Lega di Salvini e Vannacci poteva arrivare a tanto". Non mancano le reazioni dopo che la Lega ha chiesto il ritiro del ddl. “La Lega ha costretto il senatore del Carroccio Manfredi Potenti a ritirare il disegno di legge ‘Disposizioni per la tutela della lingua italiana, rispetto alle differenze di genere’ grazie alle proteste di tutte le opposizioni. Ne siamo ovviamente contenti, ma a tutte e tutti dico: non sottovalutiamo il problema", dice la senatrice del Pd Valeria Valente. "E’ stato un fatto grave, non un’iniziativa ridicola o antistorica. Pensare che la declinazione femminile di nomi istituzionali o professionali corrompa la lingua italiana e per questo prevedere anche multe salate, rivela un pensiero ben preciso: e cioè che le donne nella vita pubblica siano un orpello da cancellare e che il sistema, maschile e maschilista, sia il punto di riferimento per tutti, il neutro della soggettività maschile che tutto ingloba. Questa destra crede nel modello patriarcale di società e lo dimostra di continuo: sull’aborto, sull’occupazione femminile, sulla famiglia. Non abbassiamo la guardia, perché è dal linguaggio che parte il cambiamento", aggiunge Valente. "Dopo la valanga di polemiche, la Lega è costretta a chiedere il ritiro della proposta al senatore Potenti – afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia – Prevedere una multa per chi utilizza il genere femminile nei ruoli pubblici e negli atti ufficiali non è piaciuta al partito di Matteo Salvini. Questa volta la propaganda è andata male, ma resta la natura retrograda e discriminatoria sul ruolo delle donne, sia in ambito pubblico che professionale. La parità di genere dovrebbe essere al centro delle politiche pubbliche e, aver pensato a una simile vergognosa proposta significa comunque voler attaccare direttamente i diritti delle donne e la loro legittima rappresentazione. Da parte nostra aspettiamo ancora una risposta alla lettera inviata al presidente La Russa e firmata da 76 senatrici e senatori, in cui le senatrici rivendicano il sacrosanto diritto ad essere interpellate col genere di appartenenza. Alleanza Verdi e Sinistra non consentirà a nessuno che si torni indietro rispetto ai diritti conquistati di identità linguistica, culturale e di genere". Il disegno di legge non è piaciuto a Francesca Pascale, militante per i diritti Lgbt+ e per oltre dieci anni compagna di Silvio Berlusconi. "L'ho letto – dice raggiunta dall'AdnKronos – e come ogni volta che Salvini si esprime" sui diritti civili "dà voce all’assurdo e spesso al ridicolo". "Il progresso – sottolinea Pascale – non è nel suo programma elettorale". "Per il ministro Salvini fare politica significa dare vita a guerriglie sociali per nascondere l’inefficienza politica e alimentare soltanto il proprio ego", conclude. —[email protected] (Web Info)
Gaza, raid Israele su Khan Younis: “Almeno 45 morti”
(Adnkronos) – Gli attacchi israeliani nella parte orientale di Khan Younis, nel sud di Gaza, hanno finora causato la morte di almeno 45 persone. Lo ha riferito Mohamed Saqer, portavoce ufficiale dell'ospedale Nasser di Khan Younis. L'attacco è avvenuto pochi minuti dopo che un portavoce militare israeliano su X aveva emesso nuovi ordini di evacuazione, invitando i residenti della zona a fuggire nella vicina al-Mawasi. La struttura medica, ultimo ospedale rimasto nella striscia di Gaza meridionale, ha ricevuto un numero crescente di feriti, tra cui bambini, da questa mattina, quando le forze israeliane hanno iniziato i loro attacchi aerei e terrestri.Un filmato video condiviso online e verificato dall’agenzia di controllo dei fatti Sanad di al Jazeera ha mostrato l’arrivo di un camion carico di morti e di persone ferite. Nel frattempo, a Deir el-Balah, nel centro di Gaza, il bombardamento israeliano di una casa ha ucciso almeno due palestinesi e ne ha feriti numerosi altri, secondo l'agenzia di stampa Wafa. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato la morte di due ostaggi, rapiti e trattenuti insieme da Hamas a Khan Younis. Si tratta di Alex Dancyg, 75 anni, e Yagev Buchshtav, 35. La loro morte risale a mesi fa mentre i militari israeliani erano impegnati nell'operazione militare a Khan Younis, come precisano le Idf citando informazioni di intelligence. Il Times of Israel spiega che l'esercito non ha fornito dettagli sulle circostanze della loro morte citando un'indagine in corso. Si sta indagando sulla possibilità che siano stati uccisi dal fuoco israeliano, aggiunge. Dancyg e Buchshtav erano stati rapiti da Hamas dalle loro case nel kibbutz Nir Oz e nel kibbutz Nirim durante l'assalto del 7 ottobre. A marzo Hamas aveva affermato che Buchshtav era morto per mancanza di cibo e medicine e Dancyg era stato ucciso dal fuoco israeliano. Le affermazioni non sono state confermate dalle Idf. La moglie di Buchshtav, Rimon Kirsht Buchshtav, è stata rapita insieme a lui e poi rilasciata il 28 novembre nell'ambito di un accordo con Hamas.
Almeno 39.006 palestinesi sono stati uccisi e 89.818 feriti dall'inizio dell'offensiva militare israeliana contro Hamas a Gaza. Lo afferma il ministero della Salute della Striscia guidato da Hamas. Da parte sua, Israele afferma di aver ucciso circa 15.000 combattenti in battaglia e circa 1.000 terroristi all'interno di Israele. Il bilancio delle vittime israeliane nell'offensiva terrestre contro Hamas a Gaza e nelle operazioni militari lungo il confine con la Striscia ammonta a 327 persone. L'Idf ha intercettato stamattina numerosi razzi nel nord di Israele. Lo ha dichiarato l'esercito israeliano, aggiungendo che "tra le 7.40 e le 7.42 le sirene hanno risuonato in quattro località nel nord di Israele: Majdal Shams, She'ar Yashuv, Mas'ade e Nimrod. I razzi intercettati sarebbero riusciti ad attraversare il Libano e ad arrivare nella zona delle alture del Golan. Non sono stati segnalati feriti. Le sirene sono risuonate nelle comunità del nord a causa del potenziale pericolo di caduta di schegge. Era un cittadino americano l'uomo che ha estratto un coltello e ha minacciato i soldati israeliani all'ingresso kibbutz di Netiv Ha'asara, al confine con la Striscia di Gaza, accusando ''l'Idf sta uccidendo i civili a Gaza''. Lo riporta l'emittente Kan spiegando che le Forze di difesa israeliane hanno sventato un tentativo di accoltellamento e ucciso l'aggressore sparandogli. Le Idf e la polizia hanno parlato di ''attacco terroristico'', affermando che una donna di 61 anni è stata trattata dai medici perché in stato di shock. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ringrazierà il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, durante il loro incontro a Washington, e affermerà che ''Israele e Stati Uniti saranno alleati oggi, domani e sempre'', chiunque guidi la Casa Bianca. Lo ha annunciato Netanyahu prima di salire per la prima volta sul Wing of Zion, il suo jet ufficiale che lo porterà negli Stati Uniti. Qui, oltre a Biden, incontrerà la vice presidente e candita alle presidenziali di novembre Kamala Harris. "In questo periodo di guerra e incertezza, è importante che i nemici di Israele sappiano che America e Israele sono uniti, oggi, domani e sempre", ha sottolineato, affermando che Israele resterà il più forte alleato degli Stati Uniti in Medioriente chiunque sarà a novembre il futuro presidente americano. "Vedrò il presidente Biden, che conosco da oltre quarant'anni – ha detto Netanyahu -. Sarà un'opportunità per ringraziarlo per le cose che ha fatto per Israele durante la guerra e durante la sua lunga e illustre carriera nel servizio pubblico, come senatore, vicepresidente e presidente". L'incontro ''sarà anche un'opportunità per discutere con lui su come portare avanti nei mesi critici a venire gli obiettivi che sono importanti per entrambi i nostri Paesi: ottenere il rilascio di tutti i nostri ostaggi, sconfiggere Hamas, affrontare l'asse terroristico dell'Iran e garantire che tutti i cittadini di Israele possano tornare sani e salvi alle loro case nel nord e nel sud", ha affermato Netanyahu. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Stop a uso del femminile, Accademia della Crusca: “Ddl improvvido, bene ritiro”
(Adnkronos) – Il disegno di legge del senatore leghista Manfredi Potenti è "sicuramente improvvido" laddove vuole vietare per legge, negli atti pubblici, i nomi al femminile di talune professioni. "Fa, pertanto, piacere che si arrivi al suo ritiro". Lo dice all'Adnkronos il professor Paolo D'Achille, presidente dell'Accademia della Crusca. Le iniziative in sede legislativa che riguardano la lingua italiana, osserva D'Achille, "non possono essere estemporanee: devono essere il più possibile condivise e mai ideologiche. Gli usi individuali o letterari della lingua non li norma nessuno. Bisogna, invece, essere cauti nelle innovazioni in sede legislativa perché le leggi hanno un forte impatto sociale e devono risultare comprensibili e chiare, inserendosi in una tradizione di scrittura che non può essere ignorata". In via generale, il presidente dell'Accademia della Crusca ricorda che "qualunque nome di genere maschile in italiano può essere volto al femminile e riferito a donne; al contrario, ci sono nomi di genere femminile che non si possono volgere al maschile anche se sono riferiti a uomini". Prima della richiesta da parte della Lega di ritirare il disegno di legge presentato dal senatore Potenti, era intervenuto contattato dall'Adnkronos Claudio Marazzini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca e professore emerito di storia della lingua italiana dell'Università del Piemonte Orientale. "La lingua ha un solo nemico vero: l'autoritarismo linguistico, di qualunque segno", ha affermato Marazzini. "Poco tempo fa un rettore ha introdotto ufficialmente il femminile sovraesteso nel regolamento del suo ateneo: ha abolito il maschile 'rettore', lasciando sopravvivere solo 'rettrice'. Mi pare che nessuno l'abbia obbligato a correggere una simile forzatura, che meritava come minimo un'interrogazione parlamentare – ha commentato Marazzini – In molti atenei già le autorità accademiche impongono ai docenti l'abbandono del maschile non marcato, e pretendono l'uso obbligatorio di asterischi e schwa. Per fermare queste imposizioni non si muove nessuno (basterebbe un richiamo del ministero). Ecco però la bella trovata che dovrebbe risolvere tutto: ecco l'imposizione di segno contrario, destinata a fare un po' di chiasso, senza conseguenze pratiche, trattandosi di un'idea inapplicabile. Peccato: il risultato sarà simile a una gazzarra". "Sarebbe stato utile, prima di lanciare proposte inapplicabili, leggere i consigli dell'Accademia della Crusca, in particolare quelli diretti al Comitato pari opportunità della Corte di Cassazione. Occasione persa, dunque, per ristabilire una sana e giusta libertà – ha aggiunto Marazzini – Ne verrà nuovo spazio per i fautori del femminile sovraesteso, per i fanatici di schwa e asterischi, che si presenteranno al mondo come custodi della libertà democratica, mentre in realtà, a loro volta, sono ben propensi a varie forme di autoritarismo. E il nemico vero è proprio quello: l'autoritarismo linguistico, di qualunque segno". —[email protected] (Web Info)












