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Coronavirus/In Italia saltati 400mila interventi chirurgici

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Notizie in breve.

a) E’ una notizia che deve far pensare ulteriormente alla drammaticità della situazione nel nostro Paese.

“In Italia a causa della pandemia sono saltati 400mila interventi chirurgici”.

Lo rende noto il presidente della Società italiana di chirurgia, Basile;

b) E’ il nuovo argomento di discussione in tema di vaccini.

Per la terza dose di vaccino a tutta la popolazione si deciderà in base all’andamento della curva epidemica”.

Lo dice il presidente dell’AIFA, Palù;

c) “I vaccini devono essere a disposizione di tutti”, ammonisce il segretario di Stato vaticano Parolin all’Assemblea generale dell’ONU.

Cronaca nazionale/ Uccide la moglie a colpi di fucile e si suicida

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Ennesimo terribile caso di femminicidio. E’ successo a Castel Sant’Elia nel viterbese. Si tratta di un omicidio-suicidio in una villetta, alle porte del paese.

Un uomo di 65 anni, agricoltore di origini sarde, ha imbracciato il fucile e ha sparato alla moglie di 57 anni, originaria di Nepi. Poi si è suicidato.

 A scoprire i corpi una delle figlie che ha dato l’allarme.  Sul posto sono intervenuti  i carabinieri. Dalle prime notizie si è appreso che i due erano in fase di separazione.

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Coronavirus, numeri sempre stabili

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E’ stabile la situazione dell’epidemia da Covid Italia, secondo il bollettino delle ultime 24 ore del Ministero della Salute.

Sono stati 3.099 i positivi ai test individuati. Sono invece 44 i morti in un giorno. Sono invece 276.221 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati.

 Il tasso di positività è dell’1,1%. Ieri c’erano stati 3.525 contagi e 50 i morti. 

Il tasso di positività era stato dell’1%.

Cronaca nazionale/ All’improvviso un malore: ventenne muore in casa

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Una tragedia enorme. Una ventenne di Pollenza (Macerata), è spirata all’ospedale regionale di Torrette di Ancona, dopo un malore accusato in casa. La ragazza, studentessa all’Università di Macerata, frequentava il corso di Mediazione linguistica; è morta per una emorragia cerebrale.  

Un aneurisma improvviso mentre era in casa, il trasporto all’ospedale: ma non c’è stato nulla da fare per lei.

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Lavoro/ Nel 2020 sono state 42.000 le dimissioni di neogenitori, 77% donne

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In Italia il mondo del lavoro diventa ogni giorno di più precluso al pianeta donna, a confermarlo sono i dati emersi da una recente relazione sfornata dal Ministero del Lavoro attraverso i dati dell’Ispettorato del Lavoro, dai quali viene fuori, nella consueta relazione annuale, che nel 2020 ci sono state 42.000 dimissioni di genitori di bambini da zero a tre anni, di queste le donne sono il 77% del totale. Il 92% delle dimissioni e risoluzioni consensuali riguarda sia operai che impiegati, con un’età tra i 29 e i 44 anni, nell’88% dei casi la decisione di lasciare il lavoro è presa nei primi 10 anni di servizio. Più del 94% delle cessazioni di lavoratrici madri e/o lavoratori padri sono riconducibili a dimissioni volontarie, per le donne, sono in larghissima parte (3 su 4) motivate da difficoltà; a conciliare il lavoro con la cura dei figli, per ragioni connesse alla indisponibilità di servizi a supporto, per ragioni legate al proprio contesto lavorativo.

Nell’anno della pandemia sono diminuite le dimissioni dei padri (-31,1%) rispetto a quelle delle madri (-13,6%). Le cessazioni da rapporto di lavoro complessive nel 2020 sono state oltre 9 milioni con un calo del 17,7% sul 2019. I settori più interessati sono quelli dove è più significativa la presenza femminile, come il terziario e il manifatturiero, ma anche nei settori della sanità e dell’assistenza sociale. La distribuzione territoriale non presenta scostamenti significativi e segue l’andamento del mercato del lavoro: dimissioni e risoluzioni si concentrano maggiormente (65% del totale) nell’Italia Settentrionale e risultano meno frequenti al Centro (19%) e nel Sud Italia (16%). In tutti gli ambiti territoriali si registra una spiccata prevalenza delle cessazioni relative a lavoratrici madri, che rappresentano il 93% nel Meridione, l’83% nell’Italia centrale e il 72% nel Settentrione.

La motivazione prevalente è la scadenza del contratto, che coinvolge più di 6 milioni di rapporti a tempo determinato, cessazioni, dimissioni, comprese le dimissioni convalidate, ovvero quelle che riguardano genitori di figli con meno di tre anni, sono state 1,5 milioni. Il Rapporto INL evidenzia l’impatto diverso sulla partecipazione al mercato del lavoro di uomini e donne, in presenza di figli la partecipazione maschile aumenta e quella femminile si riduce, inizia con il primo figlio e si incrementa con il secondo, senza differenziazioni territoriali, ha valori più elevati nella classe di età 25-34, in presenza di figli aumenta l’inattività delle donne e diminuisce quella degli uomini.

L’occupazione delle donne tra i 20 e i 50 anni è al 60% in assenza di figli tra zero e un anno nel nucleo familiare, è al 50% con un figlio minore di un anno mentre nella stessa fascia l’occupazione maschile è all’86% senza figli tra zero e un anno e al 90% in presenza di neonati. Su 42.377 sono dimissioni volontarie (oltre il 94%) mentre per giusta causa 4% e risoluzioni consensuali sono il 2%. Il 77,4% si riferisce a donne. Sul complesso dei richiedenti, il 61% ha un figlio, il 32% due figli e il 7% più di due, l’età del figlio che più incide in questo fenomeno è quella fino ad un anno, quindi prevale l’esigenza di primo accudimento, l’86% delle convalide è di italiani, il 92% delle dimissioni arriva da impiegati e operai,la metà dei neo genitori che lasciano il lavoro hanno iniziato a lavorare da meno di tre anni.

La motivazione più frequente è la difficoltà di conciliazione tra  occupazione lavorativa e cura dei figli, per ragioni legate alla disponibilità di servizi di cura (38%) che per ragioni di carattere organizzativo riferite al proprio contesto lavorativo (20%). Le scelte di questo tipo sono in effetti rinunce al lavoro, all’autonomia, alla professionalità e alla realizzazione personale, ogni dimissione è una perdita di competenze che si traduce in un impoverimento delle professionalità di tutto il Paese.

Le diseguaglianze di genere si sommano a quelle professionali e lavorative, creando complessivamente disparità di aspettativa, di realizzazione professionale e di partecipazione alla vita del Paese, sarebbe ora di fare meno proclami e più atti concreti.

Alfredo Magnifico

Ambiente/ Airbnb sostiene i Beni del FAI

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 In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (25-26 settembre 2021), Airbnb, il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano e The Landmark Trust danno avvio alla loro collaborazione per sostenere il patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano dando la possibilità ai viaggiatori di soggiornare e fare speciali esperienze culturali all’interno di alcuni Beni del FAI.

Da oggi al sito www.airbnb.it/fai è possibile infatti scoprire tutte le dimore storiche, i palazzi, le riserve naturali e i giardini da prenotare nelle sezioni Case e Esperienze di Airbnb, per vivere in maniera unica e autentica queste realtà e al tempo stesso contribuire direttamente alla loro conservazione. Tra i Beni in cui sarà possibile prenotare tre o più notti ci sono Casa de Mar, antica abitazione di pescatori annessa all’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli, l’antico monastero benedettino dell’anno Mille protetto dai boschi del monte di Portofino e con affaccio sul mare della Liguria di Levante; la Mansarda del Frutteto e la Mansarda del Vigneto di Villa dei Vescovi, raffinato edificio di inizio Cinquecento ispirato ai temi della classicità e immersa nel verde dei Colli Euganei che, con i suoi giardini, affreschi e geometrie, rappresenta un mirabile esempio di cultura umanista in cui architettura, arte e paesaggio si fondono armonicamente.

Da diversi anni il FAI è in partnership per la gestione delle Residenze di Charme con The Landmark Trust, uno dei principali enti britannici non-profit che da oltre 50 anni si dedica al recupero e alla conservazione di edifici storici rendendoli poi disponibili per un suggestivo soggiorno di vacanza. Tra le proposte del Landmark ora nel circuito Airbnb troviamo Casa Guidi a Firenze, un appartamento al primo piano di Palazzo Guidi che fu per molti anni la residenza dei poeti Robert ed Elizabeth Barrett Browning, che qui vissero dal 1847 al 1861; e l’ex monastero di Sant’Antonio a Tivoli, costruito sui resti di un’antica villa romana e con vista su uno dei più noti Beni del FAI, Parco Villa Gregoriana.

Per quanto riguarda le Esperienze proposte dal FAI su Airbnb, i viaggiatori potranno scoprire: 

  •  Villa Necchi Campiglio, storica dimora milanese realizzata dall’architetto Piero Portaluppi negli anni Trenta ed emblema della modernità e dell’architettura italiane tra le due Guerre;
  • il Negozio Olivetti in piazza San Marco a Venezia, progettato nel 1958 dall’architetto Carlo Scarpa su commissione di Adriano Olivetti;
  • le Saline Conti Vecchi, un sito produttivo a pochi chilometri da Cagliari dove scoprire tutto sull’archeologia industriale del luogo e ammirare lo spettacolo naturale del sale che tinge di rosa il panorama;
  • il Bosco di San Francesco, con un’escursione che parte dal centro di Assisi e arriva al Complesso Benedettino di Santa Croce, una degustazione di olio e marmellate e un’ulteriore camminata fino alla radura del “Terzo Paradiso”, l’opera di land art di Michelangelo Pistoletto;
  • il Giardino della Kolymbethra, gioiello archeologico e agricolo nella Valle dei Templi di Agrigento, risalente a più di 2mila anni fa;
  • il Castello di Avio, uno dei più antichi e suggestivi monumenti fortificati del Trentino, con mura merlate e torri, giardini rigogliosi e preziosi affreschi;
  • i Giganti della Sila, un bosco ultracentenario in provincia di Cosenza con oltre 60 esemplari di pini larici e aceri montani piantati nel Seicento dai Baroni Mollo;
  • l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, a 15 chilometri da Lecce, un tempo monastero di rito bizantino e poi masseria, è un pregevole esempio di architettura romanica pugliese con una doppia anima, religiosa e agricola.

Tutte queste esperienze fanno parte della categoria “Airbnb per il sociale”: il 100% dell’importo corrisposto dagli ospiti viene devoluto direttamente al FAI senza costi di commissione. 

Logistica/ Laghezza spa sbarca a Trieste e acquisisce la società Levante

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Il gruppo Laghezza, leader nel mercato italiano delle operazioni doganali, ma presente sull’intera catena logistica con magazzini, attività di trasporto e di distribuzione, sbarca a Trieste, formalizzando l’acquisizione della società Levante Srl che opera nel Porto di Trieste. Per la Laghezza Spa, il rafforzamento su Trieste assume un duplice significato: da un lato, il rafforzamento della presenza del Gruppo in una realtà anche storicamente emblematica per la gestione dei servizi doganali; dall’altro, un’espansione verso Oriente che potrebbe preludere un ulteriore allargamento verso i mercati con maggiore crescita potenziale d’Europa. In termini generali, l’acquisizione di Levante Srl segna un ulteriore passo in avanti lungo la strategia di potenziamento sul mercato nazionale, in tutti i principali gangli strategici (porti, aeroporti e interporti) del traffico merci e della logistica, perseguita negli ultimi anni dal Gruppo spezzino. Levante Srl opera nell’ambito dei servizi portuali con una spiccata specializzazione nella fornitura di servizi per le operazioni e l’assistenza doganale. La società triestina dispone di spazi magazzino all’interno dell’area portuale, con potenzialità di sfruttamento del regime di zona franca.

“L’acquisizione di una realtà strutturata come Levante Srl, nel Porto di Trieste – ha sottolineato Alessandro Laghezza, Presidente di Laghezza SpA – segna un’ulteriore accelerazione nel percorso strategico che ha come traguardo la conquista del ruolo di partner unico di riferimento per tutte le attività dei nostri clienti a livello nazionale. Condividiamo con il precedente management la determinazione nel voler offrire servizi di alta qualità, base indispensabile sulla quale potenziare e ottimizzare l’attività.

Una presenza significativa sullo scalo giuliano – ha aggiunto – ci assicura la possibilità di svolgere un ruolo da protagonista in un sistema portuale sempre più importante a livello Europeo, e al centro di un importante sforzo progettuale”. L’acquisizione della società triestina da parte della Laghezza SpA è frutto di una crescita costante delle attività del Gruppo, che in questi ultimi anni ha investito in innovazione, diversificazione dei servizi ed espansione territoriale.

Attualmente Laghezza SpA conferma la propria presenza sul territorio nazionale, con un network di 20 filiali proprie collocate in tutti i più importanti porti, aeroporti e hub logistici del paese, oltre 500 addetti e un fatturato di circa 70 milioni di euro. Un network che lavora in stretta connessione con la sede centrale per offrire servizi professionali ed efficienti ai propri clienti su tutto il territorio nazionale.

Per ulteriori informazioni: Barbara Gazzale 

Coronavirus/ Terza dose del vaccino: si parte da anziani e fragili

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Notizie in breve.

a) La campagna di vaccinazione riprende con vigore. Il Comitato tecnico-scientifico approva la terza dose di vaccino per over 80, ospiti delle RSA e operatori sanitari più a rischio;

b) Una circolare del ministero della Salute proroga al 30 novembre la validità delle certificazioni di esenzione al vaccino;

c) “Nei prossimi mesi daremo altre 500 milioni di dosi di vaccino ai Paesi più vulnerabili”. Lo dice la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen

Vino/ “Artisti per Frescobaldi”, vince “Cattività”

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Il vino si sposa bene con le varie forme d’arte. Ecco, quindi, “Cattività” di Gian Maria Tosatti, installazione che incoraggia la riflessione sulle possibilità di collaborazione tra uomo e natura.

E’ esposta nelle stanze della storica Tenuta di Montalcino ed èl’opera vincitrice di “Artisti per Frescobaldi”, Premio biennale d’arte contemporanea.

E’ tra le opere ispirate a CastelGiocondo con quelle di Erica Mahinay e Andrew Dadson, che vestono l’edizione limitata di 333 Magnum di Brunello 2015.

Cronaca nazionale/ Tenevano nell’auto 34 cuccioli di cani malnutriti, denunciate tre persone

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Una storia di abbandono, che non si è trasformata in tragedia solo grazie al pronto intervento delle forze dell’ordine. Sono per lo più cuccioli di cane, tutti meticci, denutriti, assetati, in condizioni di grave abbandono e di sofferenza. Erano  stipati, sui sedili e nel baule di un’autovettura. E così vivevano. Sono stati salvati dai vigili del Nucleo tutela animali  che sono intervenuti in zona piazza Tricolore a Milano.

Gli agenti della polizia locale si sono recati sul posto dietro segnalazione dei cittadini del quartiere, che avevano notato i cani abbandonati nell’auto che piangevano.

Sembra che  appartengano a tre persone, una madre e due figli, italiani e senza fissa dimora, con precedenti per maltrattamento e abbandono.

I tre verranno denunciati. Mentre gli animali sono stati affidati al canile.

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