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Roma/ Risolto il ‘giallo’ di Centocelle, il gestore del bar arrestato per omicidio

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Il ‘caso’ sembrava essere avvolto nel mistero; ma le indagini hanno permesso di ricostruire i fatti. L’ha colpito più volte alla testa con un mattarello fino ad ucciderlo. Risolto dalla polizia il giallo di Centocelle a Roma. E’ stato arrestato per omicidio  il gestore del bar nel cui bagno in una pozza di sangue era stato trovato il corpo senza vita di un 55enne.

A dare l’allarme alla polizia erano state due persone poi ascoltate dagli investigatori.
Sul posto per le indagini la sezione omicidi della squadra mobile e la polizia scientifica.

foto di repertorio

Vaccinazioni, la ministra Lamorgese: “Tra maggio e giugno dovremmo iniziare a vaccinare anche le classi di età più giovani”

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Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.

a) Sulla campagna di vaccinazione si alternano varie posizioni.

“Tra maggio e giugno dovremmo iniziare a vaccinare anche le classi di età più giovani che si spostano e socializzano più delle altre”.

Lo afferma la ministra Lamorgese;

b) La Germania raccomanda il vaccino di AstraZeneca solo agli over 60, per i più giovani sono necessari il consulto medico e il consenso del paziente;

c) In Brasile si registrano 3.780 decessi legati al virus in un giorno: è il numero più alto dall’inizio della pandemia.

Inail/Sicurezza sul lavoro, come segnalare i ‘near miss’

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 Near miss. Con questa espressione si indicano eventi che non causano lesioni o malattie ma che potrebbero potenzialmente produrle. In altre parole, i near miss sono legati alla presenza di situazioni o agenti che abbiano la caratteristica intrinseca di “pericolosità” e che, solo per l’instaurarsi di situazioni fortuite, non hanno provocato danni a persone o a cose.

Dal 2018 la collaborazione tra Inail e Utilitalia. Alla segnalazione e gestione dei near miss è ora dedicata una recente pubblicazione dell’Inail, consultabile online sul sito istituzionale. Curata dalla Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp), dalla Consulenza statistico attuariale (Csa) e dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) in collaborazione con Utilitalia e Fondazione Rubes Triva, la pubblicazione rientra tra le iniziative di collaborazione previste dal protocollo d’intesa stipulato nel 2018 fra l’Istituto e Utilitalia, la federazione che associa le imprese operanti nei servizi pubblici di erogazione di acqua, energia elettrica, gas e di altri servizi ambientali.

Condivisione di conoscenze su sicurezza e salute. La collaborazione tra l’Istituto e Utilitalia è indirizzata a promuovere migliori condizioni di lavoro per gli addetti del settore, sia con l’adozione di strumenti gestionali pratici, come la pubblicazione delle Linee di indirizzo per la gestione della sicurezza del luglio 2020, sia con la condivisione e diffusione di conoscenze reciproche su tematiche inerenti sicurezza e salute sul lavoro.

Dagli incidenti elementi utili per le misure di prevenzione. In esse rientrano i near miss e la loro segnalazione, perché, come ricordano gli autori nell’introduzione, la loro rilevazione porta l’impresa a far emergere le criticità di tipo organizzativo, tecnico e comportamentale e a poterle correggere prima che possano sfociare in un infortunio con conseguenze dannose sul lavoratore. Le potenzialità di previsione e anticipazione di conseguenze di difetti presenti nel sistema e segnalabili con i near miss può apportare un valore aggiunto alla mera rilevazione degli infortuni. Si tratta, solitamente, di eventi numericamente superiori agli infortuni e più rappresentativi statisticamente e permettono di intervenire con azioni mirate e di migliorare i livelli di prevenzione e protezione offerti dall’azienda.

Uno strumento agevole anche per la valutazione dei rischi. In questo senso, il testo chiarisce utilmente come la gestione delle criticità non vada vista come un difetto da occultare, ma come parte integrante della gestione aziendale della sicurezza e del Sgsl da adottare e come strumento fondamentale per una procedura corretta di valutazione dei rischi, prevista dal decreto legislativo 81/2008 e da attuare anche con la partecipazione attiva dei lavoratori. La pubblicazione, quindi, vuole offrire alle aziende uno strumento semplice ed intuitivo, che tiene conto delle difficoltà gestionali e culturali presenti per scardinarle e per rendere più utile la rilevazione, la segnalazione, la presa in carico e la risoluzione di eventuali “difetti”, non nascondendo di contribuire, quale obiettivo finale, anche alla creazione di un ambiente di lavoro più sano e sicuro.

Segnalazione e analisi degli incidenti. La prima parte del volume, arricchito anche da diagrammi di flusso di facile comprensione, è incentrata sulla gestione del processo di segnalazione, registrazione e comunicazione, con la proposta di una procedura con l’indicazione di azioni, ruoli e responsabilità, e con una modulistica di riferimento da utilizzare. Capitoli specifici sono dedicati alle modalità operative e di comunicazione nei cantieri edili e alla formazione del personale. Successivamente, l’analisi viene svolta con l’aiuto della procedura Infor.Mo., il modello multifattoriale di archivio nazionale sviluppato da Dimeila Inail e Regioni, utilizzato dai servizi di prevenzione delle Asl per la sintesi e la standardizzazione delle informazioni acquisite durante le inchieste sugli infortuni lavorativi.

Alimentazione/ Terra Madre Salone del Gusto guarda al futuro

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Food Talks

31 marzo ore 15 – Johan Rockström – Ricette per un corso concretamente verde: investimenti, politiche e azioni

Johan Rockström, direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research e professore di sistemi idrici e sostenibilità globale all’Università di Stoccolma, ci racconta ancora una volta come l’Europa abbia bisogno di un sistema alimentare equo, sano, e rispettoso degli ecosistemi. A chiederlo a gran voce sono la società civile e i giovani, e l’Europa, per parte sua, ascolta queste rivendicazioni e le ha fatte sue con la pubblicazione della strategia Farm to Fork, che rientra nello European Green Deal, strumento che ha il compito di guidare la transizione verso un sistema alimentare diverso, e più sostenibile, in ogni nodo della catena alimentare, dalla produzione alla distribuzione al consumo. Per seguire l’appuntamento cliccate qui.

1 aprile ore 15 – Andrea Valenziani – rieduchiamo i bambini al contatto col cibo

Dalla Sicilia l’imprenditore agricolo Andrea Valenziani si interroga su come si possa fare educazione alimentare. Da un lato si può adottare un approccio nozionistico ma dall’altro i bambini e le giovani generazioni vanno rieducati al contatto col cibo. Significa una presa di coscienza attraverso i sensi: osservare il lavoro agricolo, toccare, annusare, e potere poi assaggiare un prodotto. Alcune aziende si stanno già muovendo in tal senso, proponendosi come modelli di esperienze che possono essere facilmente replicati. Interessati? Cliccate qui per seguire l’appuntamento.

Forum

8 aprile ore 17 – Slow Grains: paladini dei grani tradizionali di tutto il mondo, unitevi!

La rete Slow Grains accoglie chi studia, coltiva, trasforma e promuove le varietà autoctone di grano. I grani tradizionali hanno caratteristiche organolettiche peculiari e diverse tra di loro, alimentano e fanno crescere filiere locali, creano comunità, sono espressione dell’identità culturale di tanti territori, dalle Alpi alle sponde del Mediterraneo (africane ed europee), dagli Stati Uniti all’Australia. Slow Grains si propone di mettere in luce questi aspetti. E di mostrare come scegliere varietà autoctone di grano significhi favorire un’alimentazione più sana, modelli agricoli in armonia con l’ambiente, consumi locali. Per partecipare cliccate a questo link. 

Formazione

9 aprile ore 15 – Come produrre salumi naturali

Le normative consentono di produrre salumi naturali, senza conservanti ma sono pochi i norcini che scelgono di non usarli. La maggior parte dei produttori usa nitriti o nitrati per evitare rischi ai consumatori, dovuti alla possibile proliferazione di batteri dannosi alla salute umana, ma anche per scongiurare l’iscurimento delle carni conseguente alla loro naturale ossidazione. Alcuni norcini producono salumi naturali, usando solo carne, spezie e sale. È possibile? Sì. È pericoloso per chi consuma questi salumi? No, ma occorre lavorare le carni rispettando un’attenta tecnologia di produzione. Questa formazione ha lo scopo di far riflettere sul valore di produrre naturalmente e anche sulle implicazioni produttive che ne derivano: come si fa un salume naturale? Quali sfide e rischi produttivi affronta chi compie questa scelta? Quali i vantaggi? Cliccate qui per partecipare.

10 aprile ore 16 – L’educazione Slow Food nel mondo: il presente e le sfide future

Un momento importante di condivisione di esperienze maturate in ambiti e contesti diversi, un’occasione di scambio di strumenti e buone pratiche. Dagli orti scolastici alle formazioni per i professionisti coinvolti nella filiera alimentare; dalle campagne alle attività educative per accrescere la consapevolezza sul sistema alimentare. Tutte queste iniziative di educazione sono legate da un obiettivo comune: aumentare la conoscenza del cibo e stimolare il cambiamento nelle abitudini alimentari di ognuno. Per assistere alla formazione cliccate qui. 

Come si fa?

Nella settimana in corso abbiamo in serbo per voi tre diversi Come si fa?:

disponibile da lunedì, per la serie Let it Bean!, la ricetta del fagiolo badda di Polizzi Generosa con il finocchietto selvatico

disponibile da martedì, una ricetta dalla nostra rete internazionale, la zuppa di pesce di acqua dolce, che in Bulgaria preparano tradizionalmente per il giorno di San Nicola

disponibile da venerdì, un Come si fa? che non è una ricetta ma un suggerimento su come dare una nuova vita, e un nuovo utilizzo alle nostre bottiglie di vetro. Acqua San Bernardo propone la realizzazione… della bottiglia lavagna

Webinar

8 aprile ore 10.30 – La ricerca intorno al cibo – il packaging del futuro?

Questo evento rappresenta il quinto di una serie di incontri a cura di MATto, la Materioteca del Politecnico di Torino, dedicati ad approfondire il mondo della ricerca e del progetto intorno al cibo. In particolare, questo incontro è dedicato al tema del futuro del packaging: dall’imballaggio che comunica le sue caratteristiche di sostenibilità, ai materiali all’insegna del packaging che non c’è, fino alle sfide dettate dal diffondersi dell’e-commerce. Un evento di approfondimento che potete seguire qui. 

Altri eventi

31 marzo, h. 17:45 Un percorso selvatico: saperi e sapori delle Alpi Biellesi a cura di Slow Food Biella

1° aprile h. 18 Siamo ciò che mangiamo – riflessioni sul diritto al cibo e l’insicurezza alimentare a cura di associazione StraLi

5 aprile h. 10 Pasquetta Slow & Folk a cura della comunità Borghi in comunità

5 aprile h. 12:30 PicNic Online con le bibite di Comunità Frizzante a cura di Condotta Slow Food Valle dell’Adige Alto Garda in collaborazione con la Comunità Frizzante e Buonissimo

6 aprile h. 19:30 Carbonara day: cena con consegna a domicilio con Federico Parolari a cura di Condotta Slow Food Valle dell’Adige Alto Garda

La più importante manifestazione dedicata al cibo buono, pulito e giusto, è organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte con il patrocinio di Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. L’edizione 2020 di Terra Madre Salone del Gusto è possibile grazie al sostegno delle aziende che credono nel progetto. Tra tutte citiamo i Platinum partner: Pastificio Di Martino, Unicredit, Lavazza, Acqua S.Bernardo, Quality Beer Academy; i Gold partner: Agugiaro&Figna, Astoria, BBBell. Con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Associazione delle fondazioni di origine bancaria del Piemonte. Con il contributo di IFAD, UE. In collaborazione con SANA e Turismo Torino e Provincia.

Crea: Pasqua all’insegna della solidarietà alimentare

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Anche il CREA partecipa all’iniziativa di solidarietà alimentare promossa da Coldiretti, Filiera Italia e Campagna Amica, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a conferma che il sistema agroalimentare rappresenta una risorsa determinante da cui poter ripartire, per  aiutare, in occasione delle festività di Pasqua, circa 20.000 famiglie in grande sofferenza per l’emergenza Covid.   

“Come principale Ente italiano di Ricerca sull’agroalimentare siamo orgogliosi di poter sostenere questa iniziativa concreta di sostegno a tante famiglie in difficoltà a causa delle conseguenze della pandemia. Il Sistema Paese, unito e solidale, a partire dalle Istituzioni, può fare tanto – ha affermato il presidente CREA Carlo Gaudio – Con il nostro Osservatorio sulle eccedenze, recuperi e sprechi alimentari ci impegniamo per promuovere attraverso nuove conoscenze un migliore recupero delle eccedenze alimentari e una più equa e capillare redistribuzione a favore delle categorie sociali svantaggiate. Il sistema agroalimentare, evidenzia il Rapporto 2020 dell’Osservatorio CREA che verrà pubblicato nei prossimi giorni, sta dando un contributo forte a favore dei bisognosi, come nel caso del surplus della frutta ricollocato dalle Organizzazioni di Produttori (OP) ortofrutta”. 

L’iniziativa, presentata oggi a Palazzo Chigi al premier Mario Draghi, prevede la distribuzione, lungo tutta la penisola, di pacchi di 50 kg per ciascuna famiglia di prodotti alimentari di qualità del nostro Made in Italy (pasta e riso, Parmigiano Reggiano e Grana Padano, biscotti, sughi, salsa di pomodoro, tonno sott’olio, dolci e colombe pasquali, stinchi, cotechini e prosciutti, carne, latte, panna da cucina, zucchero, olio extra vergine di oliva, legumi e formaggi fra caciotte e pecorino). 

Federagenti: “Il blocco di Suez: senza trasporti marittimi l’Italia collassa”

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“Abbiamo sempre pensato di svolgere una funzione operativa e professionale di raccordo fra mercati internazionali e mercato nazionale, fra mare e terra. Il blocco di Suez ci colloca davanti a una nuova missione: far capire al Paese, ai media e all’opinione pubblica che la sopravvivenza economica, il benessere, le possibilità di ripresa del Paese anche dopo la pandemia dipendono da un solo fattore: i trasporti marittimi e quindi le relazioni commerciali che attraverso questi e i porti, l’Italia, specie in chiave mediterranea sarà in grado di ristabilire. E che il Canale di Suez non è un semplice nome sulla carta geografica, ma è il cordone ombelicale che tiene in vita l’economia italiana e impedisce a gran parte del Mediterraneo di assumere le sembianze di uno stagno”.

Secondo Alessandro Santi, presidente della Federazione nazionale agenti marittimi, Federagenti, “la sottovalutazione da parte di politica, istituzioni e media degli effetti potenzialmente gravissimi conseguenti il blocco del Canale per l’Italia, ha evidenziato in modo drammatico come l’Italia, per decenni chiusa in se stessa e incapace di seguire la sua vocazione mercantile mediterranea, abbia perso di vista il ruolo strategico, unico, dei trasporti via mare, per l’approvvigionamento di materie prime, di energia, per poter esportare i suoi prodotti. In una parola: per essere competitiva”.

Secondo Santi è venuto il momento di cambiare rotta: gli agenti marittimi in primis, ma tutte le categorie che operano nella filiera dei trasporti marittimi “devono mettersi in gioco con forza per rafforzare la centralità dell’economia dei trasporti marittimi, facendo in modo che quanto accaduto in questi giorni non venga velocemente dimenticato”. “Senza i trasporti marittimi l’economia italiana – conclude il Presidente di Federagenti – non esiste e un blocco prolungato di Suez, venendo all’attualità, ne annienterebbe la competitività e la capacità di stare sui mercati. Il nostro dovere è d’ora in avanti quello di farlo capire anche all’opinione pubblica, perché smuovano istituzioni, partiti, politica e burocrazia, che hanno trasformato 8000 chilometri di coste, negli argini di un acquitrino”.

In questa ottica – secondo Federagenti – è necessario e urgente far sviluppare una consapevolezza nuova anche rispetto all’importanza del Canale di Suez e alla necessità di tutelarne la piena operatività. A maggior ragione per l’Italia che da Suez dipende per l’approvvigionamento via mare di energia, di materie prime e per l’export di una quota superiore al 40% del totale. Costituiamo Comitati tecnici per qualsiasi cosa, il canale di Suez meriterebbe un osservatorio permanente, anche con il coinvolgimento di altri Paesi mediterranei e nella prospettiva di una collaborazione sempre più fattiva con l’Egitto che attraverso la Suez Canal Authority controlla questa via d’acqua, che per l’Italia rappresenta un’infrastruttura economica prioritaria”.

Roma/ Riesce a sventare un furto in un negozio, i ladri per ritorsione le incendiano l’auto

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Grave gesto intimidatorio nella capitale. Vede i ladri in azione, avverte il proprietario del negozio ed evita il furto. Ma i malviventi si “vendicano” per essere stati scoperti: così una ragazza di 20 anni vede la propria auto in fiamme. Incendiata per ritorsione. 

Accade a Roma, nel quartiere Centocelle. I tre hanno capito che in poco minuti sarebbe arrivata la Polizia, si sono allontanati ma hanno continuato a tenere d’occhio la ragazza per scoprire dove aveva parcheggiato la sua auto e una volta individuata l’hanno incendiata. Non sono ancora stati individuati dalle forze dell’ordine.

Firenze/ Con la moto impatta un furgone, muore un 39enne

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Un violento impatto in un tragico incidente, purtroppo con una giovane vittima.

Il sinistro è accaduto a Firenze dove un carabiniere di 39 anni è morto dopo essersi scontrato in moto contro un furgone. La tragedia per cause ancora tutte da accertare; la motocicletta guidata dal 39enne si è scontrata contro un furgone, il cui conducente si è fermato a prestare soccorso. 

Purtroppo inutili si sono rivelati i soccorsi da parte degli operatori del 118 intervenuti sul posto. Sulla dinamica dell’accaduto indagano ora gli uomini della polizia municipale di Firenze.

foto di repertorio

Un vino,un territorio/ Veneto- Valdobbiadene Prosecco Cartizze Brut di Ruggeri

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Pietro Colagiovanni*

Il territorio: Torniamo in Veneto e, come spesso ci capita, parliamo di un vino, o meglio uno spumante, che è universalmente noto: il Prosecco. E’ il vino più venduto al mondo, oltre 500 milioni di bottiglie l’anno di cui circa il 60% viene esportato.

Grazie ad un prezzo medio di gran lunga inferiore al blasonato Champagne, ad un’immediatezza e versatilità nel bere che lo rende adatto per qualsiasi momento conviviale il Prosecco nel mondo è diventato il vino del party, della festa, della spensieratezza. Il Prosecco di questa settimana proviene dalla zona (appena 106 ettari) più rinomata e conosciuta per la produzione di questo spumante, Cartizze.

Cartizze è una località compresa tra i borghi Fol/Follo, Saccol nelle rispettive frazioni del comune di Valdobbiadene, S.Stefano e San Pietro di Barbozza. La cantina Ruggeri, uno dei nomi più importanti nella produzione di questo spumante ha sede proprio a Valdobbiadene il cuore, la capitale del Prosecco. Le prime notizie certe di Valdobbiadene si hanno nel 1116 in un atto dell’imperatore Enrico V.

Cartizze -Valdobbiadene panorama

Nel medioevo il comune è stato al centro di numerose guerre tra signori e feudatari che di volta in volta l’hanno governato. Tra questi la famiglia di origine germanica degli Ezzelini, tra cui si ricorda, anche perché collocato all’Inferno da Dante Alighieri, Ezzellino III da Romano, detto il Terribile. Valdobbiadene entrò poi a far parte del dominio della Serenissima e ne seguì le sorti storiche e politiche.

Da segnalare il Duomo di Santa Maria Assunta edificato nella sua attuale forma alla fine del XVIII secolo. La viticoltura ha radici antiche in zone ma oggi Valdobbiadene è universalmente conosciuta per la produzione del Prosecco e nel luglio del 2019 l’Unesco ha riconosciuto le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene quale patrimonio dell’Umanità.

Il vitigno: il Prosecco è frutto, principalmente anche se non esclusivamente, di un vitignoa bacca bianca, la Glera. La bottiglia di questa settimana è prodotta con Glera al 100%. la storia del nome di questo vitigno è interessante per capire come una politica intelligente può valorizzare le tante eccellenze che ci sono in Italia. La Glera sino al 2009 si chiamava semplicemente Prosecco. Con un Decreto Ministeriale si decise di denominare il vitigno Glera attribuendo la denominazione Prosecco al territorio di produzione. In questo modo si è evitata la debacle che l’Italia ha subito sulla denominazione Tokaj (attribuita all’Ungheria e tolta all’Italia e al Friuli Venezia Giulia). Vitigno semiaromatico dai vivaci profumi fruttati infonde al Prosecco un sapore ed un profumo inconfondibile.

Il vino: nata nel 1950 la cantina Ruggeri della famiglia Bisol è una delle cantine più importanti e rinomate per la produzione del Prosecco. Una produzione di 1,6 milioni di bottiglie annue con la punta di diamante del Prosecco Cartizze, premiato più volte dai critici del settore. Il Cartizze Brut di Ruggeri ha un colore giallo paglierino delicato e ha i profumi classici del Prosecco e del suo vitigno di origine, la Glera. Profumi di mela e aromi di fiori d’acacia e glicine, il tutto ben amalgamato ed armonico. Al sorso questa armonia si matiene intatta ed elegante, cosa non sempre facile nella produzione del Prosecco, specie nelle fasce qualitative più basse. Ma questo è uno spumante di qualità, ben fatto e ben realizzato. Un sorso vivace ma mai esuberante, uno spumante che dà sprint ad un antipasto di pesce, a degli stuzzichini, a delle preparazioni festose senza essere mai volgare, eccessivo, debordante.

Valutazione: 4,25/5

Prezzo medio: 16 euro

Rapporto qualità/prezzo: favorevole

* fondatore e amministratore del gruppo Terminus, giornalista, sommellier Ais

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Cronaca nazionale/ Operaio muore schiacciato dall’escavatore

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Ennesimo incidente sul lavoro, purtroppo mortale. E’ accaduto in Basilicata, dove un operaio è morto tragicamente dopo essere rimasto schiacciato dall’escavatore su cui stava lavorando un cantiere stradale nel territorio del comune di Brienza, in provincia di Potenza. La vittima dell’incidente su lavoro è un operaio abruzzese di 58 anni che era in Basilicata con la sua ditta per lavorare sul cantiere della strada Tito Brienza.

Inutili i soccorsi medici allertati dagli altri collegi che hanno assistito impotenti alla drammatica scena.

Sul posto sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco e gli operatori del 118; ma per lui era ormai troppo tardi e i sanitari ne hanno potuto solo accertare il decesso.

foto di repertorio