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Coronavirus/Viaggi all’estero, tampone e quarantana per chi rientra da Paesi UE

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Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.

a) Arrivano precisazioni in merito ai viaggi all’estero. Tampone e quarantena di 5 giorni per chi arriva e rientra in Italia dai Paesi UE.

Lo impone una nuova ordinanza del Ministero della Salute;

b) Le Regioni dovranno vaccinare anche chi ha domicilio per lavoro o assistenza familiare ma non la residenza, lo stabilisce un’ordinanza del commissario all’emergenza Figliuolo;

c) Per comprendere le origini del coronavirus servono ulteriori indagini e collaborazione da parte della Cina, come afferma il direttore generale dell’OMS Ghebreyesus.

Lavoro/ Banca IFIS assume diplomati e laureati

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IFIS, gruppo bancario specializzato e diversificato a sostegno dell’economia reale con un posizionamento competitivo nei segmenti di mercato, è presente in Italia con circa 30 uffici commerciali dove lavorano oltre 1700 dipendenti.

Il gruppo assumerà diverse figure tra le quali: Addetti Pianificazione Risorse Umane, che dovranno supportare la direzione HR nelle diverse iniziative progettuali, verificare e convalidare le modifiche degli organigrammi del gruppo, supportare la direzione risorse umane nella gestione del budget e definire metodologie finalizzate al dimensionamento delle diverse strutture della banca;

Addetti Budgeting e Pianificazione Commerciale, i quali dovranno gestire e coordinare i processi di convenzionamento della rete agenti e fornitori, monitorare le collaborazioni nuove ed esistenti, collaborare a progetti di digitalizzazione dei processi e curare le comunicazioni alla rete partner commerciali; 

Analisti dei Prezzi, che si occuperanno dell’analisi, dell’elaborazione e della ricerca di dati e di informazioni, della selezione del campione e delle informazioni da raccogliere in due diligence e della revisione della critica del business plan; Specialisti in Rapporti Normativi, che dovrannoanalizzare e testare le implementazioni informatiche necessarie all’adeguamento segnaletico, contribuire al consolidato prudenziale, occuparsi della produzione e dell’invio delle segnalazioni individuali di un ente creditizio del gruppo bancario. 

La ricerca è rivolta a diplomati e laureati con flessibilità, proattività, spiccate capacità analitiche e di sintesi, propensione alle relazioni e al lavoro multitasking, orientamento al risultato, propensione al lavoro in team, spiccata predisposizione al problem solving, ottime capacità organizzative, intraprendenza e determinazione. Per verificare tutte le altre figure… continua a leggere

Coronavirus/ Cala la curva del contagio ma impenna il dato dei deceduti

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E’ il numero dei deceduti il dato impressionante e terribile dell’epidemia da Coronavirus in Italia, leggendo il bollettino del Ministero della Salute.

I nuovi positivi registrati nelle ultime 24 ore sono 16.017 su 301.451 tamponi (ieri erano stati 12.916 su 156.692 tamponi). Sono 529 i morti di oggi (ieri erano stati 417). Con 18.687 dimessi e guariti in più gli attualmente positivi sono 562.832 ( -3.161). Il tasso di positività è oggi del 5,31% (ieri era stato del 8,22%). ll totale delle vittime da coronavirus nel nostro Paese dall’inizio della pandemia sale a 108.879. 

Del totale dei positivi sono 529.885 quelli in isolamento domiciliare (-3.224), 29.231 ricoverati con sintomi (+68) mentre i malati in terapia intensiva sono 3.716 (-5).

Padova/ Aspetta l’uscita dalla stanza d’albergo del marito e si lancia nel vuoto, muore una 58enne

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FOTO DI REPERTORIO

Un dramma familiare, purtroppo con una vittima si è consumato in un hotel di Padova dove erano alloggiati due coniugi. La storia è riportata da Il Gazzettino.

La donna, 58 anni imprenditrice, ha atteso l’uscita dalla stanza d’albergo del marito e si è lanciata dalla finestra al quinto piano. Ogni soccorso si è rivelato inutile.

Sul posto si sono precipitati polizia e vigili del fuoco oltre ai sanitari del Suem, ma per la donna come detto non c’è stato nulla da fare. 

foto di repertorio

Bari/ Focolaio in un convento: 27 suore contagiate, quattro sono decedute

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I conventi sono luoghi fortemente soggetti al contagio da coronavirus, con numeri che a volte destano preoccupazione. Un focolaio Covid è scoppiato a metà marzo in un convento di Bari, contagiando tutte le 27 suore della congregazione delle Suore adoratrici del sangue di Cristo che vi risiedono.

Quattro di loro, tutte ultra ottantenni, sono decedute nei giorni scorsi a causa del virus e le altre 23 sono attualmente positive, 18 in isolamento nel convento e cinque ricoverate in ospedale.

La notizia è riportata sul quotidiano La Repubblica.

foto di repertorio

Coronavirus/ In Italia le persone che hanno ricevuto entrambe le dosi di vaccino sono più di tre milioni

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FOTO DI REPERTORIO

Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.

a) Continua la campagna di vaccinazione ed i numeri iniziano a migliorare. In Italia le persone che hanno ricevuto entrambe le dosi di vaccino contro il coronavirus sono più di tre milioni, come riporta il Governo;

b) A partire da oggi la Regione Lazio torna in zona arancione: ripartono in presenza asili, scuole elementari e medie.

Intanto dopo Valle d’Aosta, Toscana, Sardegna, Campania e provincia autonoma di Bolzano, anche la Regione Liguria vieta ai non residenti gli spostamenti verso le seconde case.

Sicurezza/I contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all’Inail superano quota 150mila

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 È online il 14esimo report nazionale sui contagi sul lavoro da Covid-19 elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail, pubblicato oggi insieme alla versione aggiornata delle schede di approfondimento regionali. Le infezioni di origine professionale segnalate all’Istituto dall’inizio della pandemia alla data dello scorso 28 febbraio sono 156.766, pari a circa un quarto del complesso delle denunce di infortunio sul lavoro pervenute all’Inail dal gennaio 2020 e al 5,4% del totale dei contagiati comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) alla stessa data. Rispetto alle 147.875 denunce rilevate dal monitoraggio mensile precedente, i casi in più sono 8.891 (+6,0%).

Nel solo mese di novembre un quarto delle denunce. La “seconda ondata” di contagi – i cui effetti non sono evidentemente terminati nello scorso anno, proseguendo soprattutto a gennaio e, in misura più contenuta, a febbraio – ha avuto un impatto più intenso della prima anche in ambito lavorativo e non solo per la presenza di due mesi in più: il periodo ottobre 2020-febbraio 2021 incide, infatti, per il 64,4% sul totale delle denunce di infortunio da Covid-19, esattamente il doppio rispetto al 32,2% del trimestre marzo-maggio 2020. Le denunce si sono concentrate nei mesi di novembre (24,5%), marzo (18,1%), ottobre (15,3%), dicembre (15,2%), aprile (11,7%), maggio (2,4%) e settembre (1,2%) del 2020, e nei mesi di gennaio (7,7%) e febbraio (1,7%) del 2021, per un totale del 97,8%. Il restante 2,2% riguarda gli altri mesi dell’anno scorso: febbraio (0,7%), giugno e agosto (0,6% per entrambi) e luglio (0,3%), oltre a 19 casi relativi al gennaio 2020.

Due morti su tre nella “prima ondata” della pandemia. A differenza del complesso dei contagi, per i casi mortali è la prima ondata ad avere avuto un impatto più significativo della seconda: il 67,8% dei decessi, infatti, è stato denunciato nel trimestre marzo-maggio 2020 contro il 29,6% del periodo ottobre 2020-febbraio 2021. Le morti da Covid-19 segnalate all’Istituto allo scorso 28 febbraio sono 499, circa un terzo del totale dei decessi sul lavoro denunciati all’Inail dal gennaio 2020, con un’incidenza dello 0,5% rispetto al numero dei deceduti nazionali da Covid-19 registrati dall’Iss alla fine di febbraio. Rispetto ai 461 casi rilevati dal monitoraggio al 31 gennaio, i decessi sono 38 in più, di cui otto a febbraio e sei a gennaio del 2021, 14 a dicembre e sette a novembre dello scorso anno, mentre i restanti tre decessi sono riconducibili ai mesi precedenti. Il consolidamento dei dati permette, infatti, di acquisire informazioni prima non disponibili.

Vibo Valentia, Campobasso e Lecco le province con i maggiori incrementi percentuali su base mensile. L’analisi territoriale, approfondita anche attraverso le schede regionali, evidenzia una distribuzione delle denunce del 44,6% nel Nord-Ovest (prima la Lombardia con il 26,5%), del 24,3% nel Nord-Est (Veneto 10,7%), del 14,5% al Centro (Lazio 6,1%), del 12,1% al Sud (Campania 5,5%) e del 4,5% nelle Isole (Sicilia 3,0%). Le province con il maggior numero di contagi dall’inizio della pandemia sono Milano (10,2%), Torino (7,1%), Roma (4,8%), Napoli (3,7%), Brescia (2,7%), Varese e Verona (2,6% per entrambe) e Genova (2,5%). Milano è anche la provincia che registra il maggior numero di infezioni di origine professionale accadute nel solo mese di febbraio 2021, seguita da Ancona, Roma, Torino, Napoli, Brescia, Perugia e dalla provincia autonoma di Bolzano. Le province che registrano i maggiori incrementi percentuali rispetto alla rilevazione di gennaio sono però quelle di Vibo Valentia (+34,1%), Campobasso (+26,2%), Lecco (+20,5%), Crotone (+20,5%), Reggio Calabria (+19,4%), Perugia (+18,1%), Ancona (+16,7%) e Isernia (+16,3%).

Nel Nord-Ovest il 47,5% dei casi mortali. Concentrando l’attenzione sui soli casi mortali, la percentuale del Nord-Ovest sale al 47,5% (prima la Lombardia con il 33,9%), mentre il Sud, con il 20,9% dei decessi denunciati (contro il 12,1% riscontrato sul complesso delle denunce), precede il Centro (14,8%), il Nord-Est (12,2% rispetto al 24,3% delle denunce totali) e le Isole (4,6%). Le province che contano più casi mortali dall’inizio della pandemia sono quelle di Bergamo e Milano (9,0% per entrambe), Napoli (6,8%), Roma (6,2%), Brescia (5,2%), Torino (4,0%), Cremona (3,8%) e Genova (3,2%).

Più contagi tra le lavoratrici in tutte le regioni a eccezione di Sicilia e Campania. A morire sono soprattutto gli uomini (83,0%) e i lavoratori nelle fasce di età 50-64 anni (71,4%), over 64 anni (19,0%) e 35-49 anni (8,6%), mentre tra gli under 34 si registra l’1% dei decessi. Il rapporto tra i generi si inverte prendendo in considerazione tutti i contagi sul lavoro da Covid-19. La quota femminile sul totale, infatti, è pari al 69,6%. Il numero delle lavoratrici contagiate supera quello dei lavoratori in tutte le regioni, a eccezione della Sicilia e della Campania, dove l’incidenza delle donne sul complesso delle infezioni di origine professionale è, rispettivamente, del 47,0% e del 45,3%.

L’età media è di 46 anni, ma sale a 59 per i deceduti. L’età media dei contagiati dall’inizio dell’epidemia è di 46 anni per entrambi i sessi (59 per i deceduti). Il 42,1% del totale delle denunce riguarda la classe 50-64 anni. Seguono le fasce 35-49 anni (36,8%), under 34 anni (19,2%) e over 64 anni (1,9%). L’86,0% delle denunce riguarda lavoratori italiani. Il restante 14,0% sono stranieri, concentrati soprattutto tra i lavoratori rumeni (pari al 21,0% dei contagiati stranieri), peruviani (13,2%), albanesi (8,0%), moldavi (4,4%) ed ecuadoriani (4,3%). Nove morti su 10 sono italiani (90,4%), mentre le comunità straniere con più casi mortali sono quelle peruviana (con il 18,8% dei decessi dei lavoratori stranieri), albanese (12,5%) e rumena (10,4%).

Quasi sette contagiati su 10 nella sanità e assistenza sociale. La stragrande maggioranza dei contagi e dei decessi (rispettivamente 97,6% e 91,4%) ricade nell’Industria e servizi, con i restanti casi distribuiti nelle gestioni assicurative per Conto dello Stato (amministrazioni centrali dello Stato, scuole e università statali), Agricoltura e Navigazione. Il settore della sanità e assistenza sociale – che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili – si conferma al primo posto tra le attività produttive con il 68,4% delle denunce e il 27,1% dei casi mortali codificati, seguito dall’amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e amministratori regionali, provinciali e comunali), con il 9,2% dei contagi e il 10,0% dei casi mortali.

Manifatturiero e trasporti gli altri settori con più casi mortali. Gli altri settori più colpiti sono il noleggio e servizi di supporto alle imprese (vigilanza, pulizia e call center), il manifatturiero (addetti alla lavorazione di prodotti chimici e farmaceutici, stampa, industria alimentare), al secondo posto per numero di decessi con il 12,3% del totale, le attività dei servizi di alloggio e ristorazione, il trasporto e magazzinaggio (11,7% dei decessi), le altre attività di servizi (pompe funebri, lavanderia, riparazione di computer e di beni alla persona, parrucchieri, centri benessere…), le attività professionali, scientifiche e tecniche (consulenti del lavoro, della logistica aziendale, di direzione aziendale) e il commercio all’ingrosso e al dettaglio.

Un terzo dei decessi tra il personale sanitario e socio-assistenziale. Dall’analisi per professione dell’infortunato emerge come circa un terzo dei decessi riguardi il personale sanitario e socio-assistenziale. La categoria dei tecnici della salute, in particolare, è quella più coinvolta dai contagi, con il 39,0% delle denunce complessive, l’82,8% delle quali relative a infermieri, e l’11,7% dei casi mortali codificati (il 68,4% infermieri). Seguono gli operatori socio-sanitari con il 19,3% delle denunce (e il 4,9% dei decessi), i medici con il 9,0% (6,8% dei decessi), gli operatori socio-assistenziali con il 7,3% (2,9% dei decessi) e il personale non qualificato nei servizi sanitari (ausiliario, portantino, barelliere) con il 4,8% (4,1% dei decessi). Tra le altre professioni spiccano gli impiegati amministrativi, con il 4,0% delle denunce e l’11,1% dei casi mortali, gli addetti ai servizi di pulizia, i conduttori di veicoli e i direttori e dirigenti amministrativi e sanitari.

L’andamento delle infezioni per professione. L’andamento dei contagi per mese di accadimento mostra per le professioni sanitarie una progressiva riduzione dell’incidenza dei casi tra le prime due fasi della pandemia e un incremento nella terza. I tecnici della salute (prevalentemente infermieri), in particolare, sono passati dal 39,2% del primo periodo, fino a maggio compreso, al 23,5% del trimestre giugno-settembre, per poi ritornare al 39,5% nel periodo ottobre 2020-febbraio 2021. Allo stesso modo i medici, scesi dal 10,1% della fase di “lockdown” al 5,5% di quella “post lockdown”, hanno fatto registrare un’incidenza dell’8,6% nella “seconda ondata” dei contagi. Altre professioni, con la ripresa delle attività, hanno visto invece aumentare l’incidenza delle infezioni tra le prime due fasi e registrato una riduzione nella terza. È il caso, per esempio, degli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione (passati dallo 0,6% del primo periodo al 3,7% di giugno-settembre e allo 0,6% tra ottobre e febbraio), degli addetti ai servizi di sicurezza, vigilanza e custodia (passati dallo 0,6% all’1,5% e poi allo 0,8%) e degli artigiani e operai specializzati delle lavorazioni alimentari (dallo 0,2% al 4,3% fino allo 0,1%).

​Lavoro/ Industria alimentare, soddisfazione FAI CISL per sigla contratto PmI in Calabria

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È stato siglato nella sede della Confapi Calabria tra le Federazioni regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil e la Unionalimentari – Confapi il contratto regionale delle PMI del comparto dell’industria alimentare.“Un primo passo storico verso un nuovo percorso contrattuale regionale nel settore della piccola e media industria alimentare”, commenta il Segretario Generale della Fai Cisl Calabria, Michele Sapia, “che auspichiamo sia di buon auspicio anche per altri comparti per un territorio come quello calabrese, purtroppo Cenerentola d’Italia per performance e situazioni economiche e sociali. Questo accordo è un risultato importante che mette al centro il valore del confronto. Si tratta, infatti, di un contratto che può rappresentare un esempio di buone pratiche in una regione che ha bisogno di più partecipazione per valorizzare le eccellenze del sistema agroalimentare, le competenze e le professionalità, il lavoro di qualità”.Tra i vari punti dell’intesa rientrano: istituzione dell’osservatorio regionale, sostegno alla divulgazione della bilateralità e delle opportunità del fondo integrativo sanitario (Sanapi) e della previdenza complementare (Fondapi) sui luoghi di lavoro, permessi retribuiti per lavoratori con figli di età inferiore a dieci anni per motivi di salute dei figli stessi, ulteriori permessi retribuiti ai delegati per la sicurezza sui posti di lavoro, premio per obiettivi come previsto dalla contrattazione nazionale. Inoltre, il nuovo testo comprende anche riferimenti a ulteriori opportunità per favorire l’utilizzo del contratto di rete finalizzato a un migliore sviluppo territoriale e delle condizioni economiche per i lavoratori e, ancora, l’impegno tra le parti per sostenere la formazione sia a livello aziendale che regionale, con la possibilità di avviare programmi sperimentali di collaborazione per la definizione di percorsi virtuosi di integrazione tra istituzione e lavoro, al fine di valorizzare l’accesso dei giovani al mercato del lavoro nel settore della piccola e media industria alimentare calabrese.Un commento positivo sull’accordo giunge anche dal Segretario Generale della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota, che afferma: “È il primo contratto siglato a livello regionale per la piccola e media impresa dell’industria alimentare, ed è una bella novità soprattutto perché a fare da apripista è un territorio in cui istituzioni e imprese faticano, solitamente, a fare sistema per valorizzare pienamente il capitale umano e le tante potenzialità produttive del settore. Questo contratto rappresenta indubbiamente un primo passo in avanti per calibrare al meglio l’organizzazione del lavoro e la qualità delle relazioni industriali, sono state create le premesse per sviluppare una contrattazione territoriale che potrà aiutare, insieme a quella nazionale, ad affrontare le tante sfide che abbiamo davanti per garantire reddito, produttività e maggiori tutele alle lavoratrici, ai lavoratori e alle loro famiglie”.

Scuola/ Il Ministro Patrizio Bianchi: “La messa in sicurezza delle scuole è una priorità: al centro il benessere di personale e studenti”

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Il ministro Bianchi

“Il tema della sicurezza nelle scuole è fondamentale, è la misura della nostra civiltà. Parlare di edilizia scolastica significa parlare di benessere del personale, delle studentesse e degli studenti, ma anche di luoghi dell’apprendimento, che dobbiamo ripensare”, ha sottolineato il Ministro, ricordando che, dall’insediamento del governo, sono stati già messi a disposizione 1 miliardo e 125 milioni per la messa in sicurezza delle scuole di secondo grado. “Insieme al Ministero della Famiglia e al Ministero dell’Interno abbiamo stanziato, poi, ​la prima tranche di 700 milioni di euro da assegnare ai Comuni per la ristrutturazione, la riqualificazione, la riconversione e la costruzione di edifici per asili nido e scuole dell’infanzia. È proprio da qui che dobbiamo ricominciare: dobbiamo costruire spazi adeguati, la scuola aperta, inclusiva e affettuosa per la quale stiamo lavorando. La messa in sicurezza del sistema scolastico è il nostro primo mandato. I nostri bambini, i nostri ragazzi devono essere sicuri a scuola, devono trovare ambienti non solo ospitali, ma dove costruire i loro affetti e il rapporto con il territorio”.

Sicurezza/La Polizia Postale recupera 300 mila euro sottratti dai conti correnti di ignari correntisti attraverso lo smishing

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FOTO DI REPERTORIO

Sono numerosissimi i clienti di istituti di credito con operatività in home banking vittime di transazioni fraudolente, movimentate attraverso sofisticate tecniche di smishing; da dicembre ad oggi sono state moltissime le denunce ricevute dalla Polizia Postale da parte di cittadini che sono stati colpiti da questo fenomeno, per un importo complessivo di quasi 500.000 euro frodati. Il fenomeno, in continua evoluzione, si realizza generalmente in due passaggi. L’utente riceve un messaggio SMS, apparentemente inviato dalla propria Banca, contenente avvisi di movimentazioni sospette o problemi di accesso al servizio dell’home banking e viene invitato a cliccare su un link che rinvia, in realtà, ad un sito clone dell’istituto bancario, tramite il quale viene indotto a inserire le proprie credenziali (username, password, numero di telefono cellulare, nonché codice fiscale e indirizzo di posta elettronica). A tal fine, i criminali contattano telefonicamente o via SMS le vittime utilizzando un numero di telefono che viene rilevato dagli apparati cellulari come riferibile a quello della Banca (i sistemi operativi degli apparati cellulari individuano il solo mittente inserito dai truffatori e non il numero utilizzato); tale circostanza induce gli utenti a ritenere di essere in contatto con veri funzionari degli istituti di credito.

Vengono, quindi, impartite disposizione ai clienti finalizzate a far rimuovere l’applicazione di accesso alle proprie posizioni di home banking che viene subito dopo reistallata dai truffatori che prendono così il completo controllo dei conti correnti. Recentemente, si è verificata un’ulteriore evoluzione del fenomeno criminale che consiste nel movimentare le somme presenti nei conti correnti colpiti attraverso l’esecuzione di bollettini postali online. Questa modalità, a differenza dei bonifici bancari, presenta il vantaggio per i criminali di poter movimentare somme di denaro anche ingenti con operazioni non revocabili dall’utente. La destinazione di tali somme verso capitoli finanziari “speciali” sono state oggetto di specifiche indagini da parte degli inquirenti che hanno permesso di bloccare (e recuperare tempestivamente) in molte occasioni i flussi di denaro sottratti.

Sono i casi di diversi utenti che, dopo essere stati contattati via SMS sulla rispettiva utenza telefonica e aver disinstallato, su invito dei truffatori, la APP della propria Banca, hanno subito la sottrazione di 43.000 euro, diretti, attraverso l’emissione di bollettini postali, su un conto postale sul quale risultavano giacenti più di 126.000 euro, provenienti da altre operazioni illecite. Le indagini, condotte dalla Polizia Postale di Bologna e coordinate dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Bologna, hanno consentito di bloccare il flusso di denaro e verificare che erano presenti rimesse sospette riconducibili ad analoghe truffe ai danni di numerosi correntisti residenti a Torino, Brescia, Milano, Teramo e Cagliari, che avevano subito lo svuotamento del proprio conto corrente per somme oscillanti tra i 10 ed i 50.000 euro.

Molte delle vittime, turbate per l’accaduto, e nel timore di incorrere in altri episodi criminali non rispondevano alle chiamate alla loro utenza, neanche agli Operatori della Polizia Postale che volevano informarli che gli era stato recuperato il denaro sottratto. Per lo sviluppo delle indagini nei casi descritti è risultata indispensabile la collaborazione di diverse strutture di Poste Italiane S.p.A che hanno collaborato alle analisi finanziarie e alle procedure di restituzione delle somme alle vittime.

ALCUNE SEMPLICI INFORMAZIONI PER NON CADERE IN ERRORE

E’ bene ricordare che le Banche non inviano MAI email, sms o chiamano al telefono per chiedere di fornire le credenziali di accesso all’home banking o all’app, i dati delle carte di credito o la variazione dei dati personali.

Se ricevi email, sms o telefonate che ti chiedono di fornire dati bancari, chiama immediatamente la Tua Banca e rivolgiti alla Polizia Postale:

– non aprire gli allegati o i link contenuti nelle e-mail o sms;

– tieni sempre aggiornato l’antivirus e il Sistema Operativo.

Per approfondimenti e segnalazioni su eventuali casi sospetti vai su: www.commissariatodips.