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Cinema/ Dog Film Festival: aperte le iscrizioni alla rassegna cine letteraria sul mondo del cane

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L’attesa è finita! Sono online i bandi per partecipare e iscriversi al primo Dog Film Festival, la rassegna cine-letteraria dedicata all’universo del Cane nelle sue relazioni con il mondo degli umani. Tre le categorie in concorso, Producers, Lovers e Writers, che saranno giudicate da tre differenti giurie.

Producers: la sezione è rivolta a registi, produttori, distributori e videomakers. Si possono iscrivere  lungometraggi per il cinema e la tv, anche di animazione o in versione seriale, cortometraggi (max 30 min.) e documentari. Sono ammesse a concorrere produzioni uscite in sala, in tv o in circuito home video dal gennaio 2018 in poi, anche se già presentate o premiate in altri Festival. Le Opere iscritte alla sezione Producers saranno valutate dalla Giuria Cinema del Festival, presieduta da Giampaolo Sodano, e concorreranno per l’assegnazione degli Awards di categoria. L’iscrizione avviene tramite la piattaforma Filmfreeway.

Lovers: tutti gli appassionati ed amanti del mondo Cane hanno la possibilità di partecipare caricando i propri video di massimo 30 secondi direttamente sul sito, nell’apposita sezione.  Il Video Contest sarà aperto sul canale YouTube del Festival dal 5 al 25 giugno; saranno i voti della community social a decretare il vincitore  dei DFF Clip Awards.

Writers: la sezione è rivolta agli autori e a tutti coloro che hanno voglia di raccontare storie che hanno un cane protagonista o co-protagonista della vicenda. Possono essere brevi racconti, sceneggiature, scritti teatrali, saggi o altro purché non superino le quindicimila battute, spazi inclusi. Le Opere iscritte alla sezione Writers saranno valutate dalla Giuria Letteraria del Festival, presieduta da Paolo Petroni, e concorreranno e concorreranno all’assegnazione dei DFF Writers Awards. Anche in questo caso si possono iscrivere e caricare le opere direttamente sul sito ufficiale.

Due saranno invece le sezioni fuori concorso, con opere scelte direttamente dall’organizzazione del festival:

DFF Heritage, dedicata a premiare il valore culturale di produzioni audiovisive che hanno fatto la storia dei cani nel cinema e nella televisione; DFF Civil Servants, dedicata a premiare il valore dell’intervento dei cani nella società civile in tre ambiti specifici: a) Therapy: per le attività svolte a supporto di percorsi di recupero terapeutico-sanitario; b) Security: per le attività svolte a supporto di attività di investigazione, prevenzione e controllo; c) Search and Rescue: per le attività svolte a supporto di operazioni di pronto intervento e soccorso.

Inoltre, per promuovere la consapevolezza del rapporto affettivo e per contrastare l’abbandono dei cani, Dog Film Festival lancia una campagna di comunicazione sociale e social in concomitanza con l’apertura dei Bandi di Partecipazione. L’iniziativa, ideata da Artix, gode del patrocinio di Croce Rossa Italiana e FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani), Partner è Trip for Dog, Media partner Dimensione Suono Soft.

Alimentazione/ Terra Madre Salone del Gusto: questa settimana i giovani in prima linea

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Terra Madre Salone del Gusto: questa settimana i giovani in prima linea

Dai consigli per un’alimentazione sana sin dall’infanzia ai progetti che vedono protagoniste le nuove generazioni, passando come sempre da ricette golose e prodotti tipici del territorio

Food Talk

24 marzo ore 15 – Julieta Monet – Il cibo: conoscerlo e apprezzarlo in 5 semplici azioni

In Argentina, e altrove nel mondo, il rapporto “sbagliato” col cibo inizia dalle fasce più giovani della popolazione. Spesso vediamo che i bambini non hanno accesso a cibo di qualità. Questo perché spesso mangiano i prodotti sbagliati essendo fuorviati dal sistema alimentare. Ma sovvertire questa situazione può essere relativamente semplice, se insegniamo loro 5 semplici azioni per diventare consapevoli del cibo che mangiano, fin dalla più tenera età. Ce ne parla l’educatrice e attivista Julieta Monet. Potete seguire l’appuntamento a questo link.

Webinar

26 marzo ore 17,30 – Food Wave – Giovani attivisti del diritto al cibo

Torna sugli schermi di Terra Madre Food Wave, il progetto coordinato dal Comune di Milano in partnership con 16 autorità locali e 13 organizzazioni della società civile di 16 paesi europei e 1 paese latinoamericano. Il progetto si propone di accrescere la conoscenza, la consapevolezza e l’impegno dei giovani su pratiche sostenibili di consumo e produzione di cibo al fine di mitigare gli effetti del cambiamento climatico. In questo incontro possiamo scoprire molte storie di giovani attivisti della città di Torino. Registratevi qui.

Come si fa?

Non si arrestano neppure i Come si fa? con tanti nuovi racconti della rete italiana e internazionale di Slow Food:

La produzione del sale a Gozo (Malta). Uno dei paesaggi più iconici di Malta è quello delle saline: grandi vasche scavate direttamente nella roccia delle scogliere lungo il mare, con questo aspetto lunare, regalano scorci suggestivi ed indimenticabili. Le più famose per la produzione del sale sono certamente quelle della zona di Xwejni sull’isola di Gozo, gestite di generazione in generazione dalla famiglia Cini fin dal 1860. Disponibile dal 23 marzo a questo link.

La carne: ricetta della lombata con panatura di verdure. Artusi non era vegetariano, né lo era il suo ricettario. Tuttavia il consiglio della misura è in pieno stile Slow Meat. Anche se le grandi questioni ambientali ai tempi di Artusi erano ancora di là da venire, il gastronomo ci lascia intuire che non è saggio un consumo eccessivo, e che bisogna invece saper variare gli ingredienti, e saperli dosare. Oltre che saperli scegliere di buona qualità. Disponibile dal 25 marzo a questo link.

L’uva in mare. Sembra quasi una follia, eppure l’idea di fare un vino mettendo in mare l’uva, prima dell’appassimento e poi della fermentazione non è folle per nulla. Tant’è che era un metodo di produzione già praticato dagli antichi Greci, in particolare sull’isola di Chio, oltre 2000 anni fa.  Disponibile dal 26 marzo a questo link.

Incontro

29 marzo ore 19 – Let it bean! Il fagiolo badda di Polizzi generosa incontra il suo sindaco

Let it Bean! è un ciclo di incontri dedicati al consumo responsabile e alla riscoperta di varietà tradizionali di legumi, le loro proprietà e i loro usi in cucina. Il fagiolo badda si coltiva da due secoli negli orti di Polizzi Generosa, nel Parco Naturale delle Madonie, ed è un fagiolo medio piccolo e tondeggiante, chiamato badda, cioè palla, in dialetto. È un fagiolo screziato, pressoché sconosciuto fuori dalle Madonie, dalla colorazione unica: è infatti bicolore e, di volta in volta, può essere avorio con macchie rosate e aranciate, oppure avorio con macchie viola scuro, quasi nere. Si tratta indubbiamente di due ecotipi locali che si sono acclimatati benissimo, nel tempo, in questa zona. Ne parliamo con la produttrice Roberta Billitteri, e con il sindaco Gandolfo Librizzi

Eventi delle Condotte ed espositori del Mercato

Eccovi un breve elenco degli eventi organizzati dalle nostre condotte in Italia. Connettetevi ai singoli link se c’è qualcosa che vi interessa e scoprite come partecipare!

Un percorso selvatico: sapori e saperi delle alpi biellesi. 24 e 31 marzo h. 17:45. Organizzato da Slow Food Biella, Chef Pietro Ganni – Caffetteria Ristorante del Museo

Le nostre amiche api. 24 marzo h. 20:45. Organizzato da Condotta Slow Food Grottaglie Vigne e Ceramiche

Una serata al Birrificio del forte. 25 marzo h. 20:30. Organizzato da Birrificio del forte

Road to mountains. 25 marzo h. 21. Organizzato dalla Condotta Slow Food Valle dell’Adige Alto Garda

Una zuppa, mille zuppe: la ribollita. 26 marzo h. 18:30. Organizzato da Slow Food Costa degli Etruschi, Slow Food Firenze e Slow Food Monteregio.

La più importante manifestazione dedicata al cibo buono, pulito e giusto, è organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte con il patrocinio di Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. L’edizione 2020 di Terra Madre Salone del Gusto è possibile grazie al sostegno delle aziende che credono nel progetto. Tra tutte citiamo i Platinum partner: Pastificio Di Martino, Unicredit, Lavazza, Acqua S.Bernardo, Quality Beer Academy; i Gold partner: Agugiaro&Figna, Astoria, BBBell. Con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Associazione delle fondazioni di origine bancaria del Piemonte. Con il contributo di IFAD, UE. In collaborazione con SANA e Turismo Torino e Provincia.

Economia/ Circa tre milioni di famiglie e imprese rischiano il dissesto finanziario

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Fabi, sindacato dei lavoratori bancari, denuncia che a fine giugno c’è il rischio, quando scadrà la moratoria dei 300 miliardi di euro di prestiti bancari, per circa tre milioni di imprese e famiglie italiane di trovarsi improvvisamente sull’orlo del sostanziale dissesto finanziario. Termina l’ultima proroga, introdotta dal governo con la legge di bilancio per il 2021, la norma che ha consentito, dall’inizio della pandemia, di congelare le rate dei finanziamenti di 1,3 milioni di aziende per 198 miliardi e di 1,4 milioni di cittadini per 95 miliardi: in totale, oltre 293 miliardi. A causa di una serie di vincoli approvati dall’Autorità bancaria europea (Eba), in vigore da gennaio scorso, da giugno dovranno essere applicate nuove, stringenti regole sulla gestione del credito in sofferenza (non performing loan): l’interruzione delle moratorie, non più prorogabili, comporterà che almeno una quota rilevante dei soggetti con le rate attualmente sospese, in assenza di liquidità necessaria a rimborsare gli arretrati, possa essere classificata dalle banche in posizione di default.

La questione riguarda 2,7 milioni di posizioni debitorie (prestiti) di imprese e famiglie, clienti di banche che hanno presentato richiesta di sospensione dei pagamenti delle rate sfruttando la possibilità concessa dal decreto legge Cura Italia varato, l’anno scorso, misura che si è rivelata utile e indispensabile per assicurare liquidità aggiuntiva sia alle aziende (1,3 milioni) sia ai cittadini (1,4 milioni). La pandemia non ha rallentato né fatto slittare l’entrata in vigore di nuove norme di vigilanza sulle banche predisposte dall’Eba, le linee guida sulla gestione degli Npl che impongono alle banche una più rigida graduatoria dei crediti deteriorati: una stretta normativa che ha interessato anche i prestiti “sospesi” con le moratorie e che, secondo le nuove regole europee, vanno classificate come esposizioni deteriorate. Le norme europee sui crediti deteriorati sono entrate in vigore a gennaio scorso, ma il governo è riuscito a estendere la sospensione dei prestiti fino al prossimo giugno, con una norma inserita nella legge di bilancio per il 2021: ulteriori rinvii per l’applicazione delle Linee guida Eba, però, non saranno più possibili, né sono sufficienti, per evitare il rischio di dissesto finanziario di tre milioni di soggetti, alcuni chiarimenti informali pubblicati recentemente dalla stessa Eba.

Commercialisti: analisi sulle novità legislative e giurisprudenziali relative all’insolvenza in ambito transnazionale

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Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato il terzo numero dell’Osservatorio Internazionale Crisi d’Impresa. Il Bollettino segnala le novità legislative e giurisprudenziali degli ultimi mesi relative all’insolvenza in ambito transnazionale. Numerosi gli argomenti su cui si è focalizzata l’attenzione. 

Per quanto attiene all’Europa un approfondito esame è stato dedicato al sistema concorsuale e giudiziario post brexit; spostando l’attenzione sugli altri continenti, si è iniziato a monitorare con maggior attenzione quanto accade in Africa, nei Paesi Arabi, in Asia e in America latina anche grazie alla preziosa collaborazione di esperti stranieri. 

Di particolare interesse la sezione rivolta alle Novità giurisprudenziali: oltre alla rassegna delle procedure di maggior rilevanza aperte negli ultimi mesi, si sono segnalati gli sviluppi di alcuni casi già selezionati ed esaminati nei numeri precedenti dell’osservatorio. Con particolar riguardo alle procedure di Chapter 11, utile schema di riferimento anche in una prospettiva di auspicabile adeguamento dell’esistente da parte del legislatore interno rispetto alle esigenze di semplificazione ed efficientamento delle procedure (in termini di durata e di soddisfazione dei creditori), le informazioni raccolte mostrano come, in prevalenza, la ristrutturazione avvenga con il coinvolgimento dei creditori che in passato hanno erogato finanziamenti garantiti da pegno (lien) sul complesso delle attività. 

Frequente inoltre  il ricorso alla pianificazione e negoziazione con i creditori in un momento anteriore alla procedura. Al prepackaged, che ha rappresentato uno dei temi principali del terzo numero, è altresì dedicata parte della sezione Protocolli e buone prassi, nell’ambito della quale viene presentato l’interessante protocollo stilato dai giudici de Lo Mercantil del Tribunale di Barcellona per l’attuazione del pre-pack concorsual. 

Nella sezione dedicata alle altre notizie di interesse, vengono segnalati casi relativi a crisi aziendali di settore (prima tra tutte la crisi del settore aereo), ovvero casi in cui sono state intraprese misure per la salvaguardia dei livelli occupazionali attraverso specifici percorsi formativi del personale, o anche decisioni di particolare interesse ai fini del monitoraggio del formante giurisprudenziale che si sta sviluppando, ai tempi di pandemia, in ordine a specifiche questioni relative all’interpretazione dei contratti in corso. In particolare, l’aspetto delle locazioni è affrontato nella prospettiva della comparazione con le soluzioni intraprese in Spagna, negli Stati Uniti e in Canada, anche nella sezione dedicata agli Approfondimenti: nel terzo numero, la dettagliata analisi del piano di ristrutturazione del celebre marchio di fitness Virgin Active Europe, l’esame della nuova legge brasiliana sull’insolvenza, la ricognizione delle riforme intraprese nel mondo arabo e nei paesi dell’Africa del Nord e l’evoluzione della normativa sull’insolvenza del consumatore in Cina si affiancano alla trattazione relativa alla sorte delle locazioni nelle procedure di ristrutturazione avviate ai tempi del Covid-19. 

Federagenti/ Gli agenti marittimi: un “ponte blu” per riportare gli yacht nelle isole

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I fatti di questi giorni, in particolare relativi alla Sardegna, stanno tornando a evidenziare una realtà drammatica: l’alternativa al rischio contagio da Coronavirus è l’isolamento con tutte le conseguenze economiche che ne discendono. E a soffrirne in modo più accentuato ancora una volta minacciano di essere le isole. Isole nelle quali è prioritario tentare di stabilire una serie di punti fermi, finalizzati al salvataggio della stagione turistica.

I primi a mettersi in gioco, per evitare a Sardegna, Sicilia, ma anche Capri, Ischia ed Elba il ripetersi di una stagione turistica disastrosa come quella dell’estate 2020, sono gli agenti marittimi che, per voce del Presidente di Federagenti, Alessandro Santi, hanno deciso di far scattare in modo preventivo l’allarme, puntando con forza sulla definizione di procedure omogenee sul territorio e comportamenti virtuosi che consentano di far ripartire con rischio sanitario azzerato la stagione dei grandi yacht.

Gli agenti marittimi, presenti su tutto il territorio nazionale, si candidano, da un lato, a operare da raccordo fra le diverse autorità sanitarie regionali italiane affinchè siano fissati, compatibilmente ovviamente con l’evolversi della pandemia, dei parametri standard relativi agli equipaggi e agli ospiti dei grandi yacht: parametri che, a fronte di verifiche, vaccini e tamponi, consentano la fruizione delle località turistiche minimizzando il rischio per le comunità locali, ma consentendo una ripresa progressiva dell’economia turistica. Dall’altro lato, offrendo la loro disponibilità ad attuare una campagna informativa costante presso le società di noleggio degli yacht e presso i comandanti delle barche attese a operare sin dai prossimi mesi in Mediterraneo.

“È un ‘ponte blu’ con le nostre isole – sottolinea Alessandro Santi, Presidente di Federagenti – il frutto della convinzione che si debba attuare tutto il possibile per far ripartire quella economia turistica che rappresenta un fattore strategico primario. Questo anche copiando esperienze internazionali di successo, fornendo ogni suggerimento e sostegno possibile alle Autorità regionali e mettendo a disposizione le nostre conoscenze in modo tale che domanda e offerta turistica tornino a incontrarsi, attraverso un’informazione puntuale, in un quadro di piena sicurezza sanitaria”.

“Gli agenti marittimi – sottolinea il Vicepresidente Giancarlo Acciaro, che in Sardegna opera e lavora – sono storicamente figure di raccordo fra mare e territori e operano sulla linea del fronte delle banchine in stretta collaborazione anche con le Autorità. Oggi sono pronti a riscendere in campo per consentire alle isole italiane di tornare a risplendere nel mercato turistico, all’interno di un quadro di riferimento comportamentale che torni ad attirare in prima istanza le grandi imbarcazioni da diporto, evitando la babele di norme contrastanti e offrendo ai turisti e alle comunità locali le più alte garanzie di sicurezza sanitaria, che resta il nostro primo obiettivo”.

Ferrara/ Anziana trovata morta in casa, interrogati i figli

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Sarà compito degli inquirenti stabilire i contorni della misteriosa vicenda. Giallo a Ferrara, dove una donna di 75 anni è morta in casa in circostanze ancora poco chiare. I carabinieri, che indagano sul caso e ipotizzano un omicidio, stanno interrogando in queste ore uno dei figli.

Sul posto, i militari hanno trovato tre figli della vittima (due uomini e una donna) di età compresa tra i 45 e i 55 anni, tutti conviventi con l’anziana madre.

In camera, disteso sul letto, vi era il cadavere della 75enne pensionata.

foto di repertorio

Cronaca nazionale/ Uccide il fratello travolgendolo più volte con l’auto, arrestato dai carabinieri

Un litigio familiare finito in tragedia. Ha investito e travolto più volte il fratello con la sua auto di grossa cilindrata, per poi allontanarsi, dandosi alla fuga. Il 43enne, però, è stato arrestato poco più di un’ora dopo dai carabinieri.

Alla scena purtroppo ha dovuto assistere anche la figlia dell’omicida.  È accaduto a Mongrassano (Cosenza): il dramma al termine dell’ennesima lite familiare.

Commemorazione 77° anniversario dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine, le riflessioni del CNDDU

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Dal Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umaniriceviamo e pubblichiamo

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani in occasione del 77° anniversario dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine invita tutti ad una profonda riflessione sugli eventi storici del 900’che videro l’uomo macchiarsi dei più efferati crimini. L’Eccidio del 24 marzo del 1944, per la sua efferatezza e l’alto numero di vittime divenne subito, per il Nostro Paese, il martirio-simbolo della spietatezza dell’occupazione nazista a Roma. Il massacro delle Fosse Ardeatine, che prende il nome dalle antiche cave situate nei pressi della via Ardeatina, fu l’uccisione di 335 civili e militari italiani trucidati a Roma il 24 marzo del 1944 dalle truppe dell’occupazione nazista come rappresaglia per l’attentato compiuto dai partigiani, in via Rasella, in cui erano morti 33 soldati addestrati del Battaglione di gendarmeria “Bozen”, polizia tedesca. Subito dopo l’attentato degli uomini della Resistenza italiana, il comandante tedesco a Roma, generale Maeltzer, dette immediatamente incarico al tenente colonnello Kappler di occuparsi della rappresaglia punitiva. Fu deciso che il numero delle persone da fucilare, entro 24 ore, dovesse essere di dieci esecuzioni per ogni tedesco rimasto vittima dell’attentato. Non bastò la lista predisposta dalla polizia tedesca. La polizia fascista italiana, dietro richiesta, fornì un’ulteriore lista per raggiungere il numero finale di 320 persone da trucidare.

La fucilazione ebbe luogo a partire dal pomeriggio fino alla sera del 24 marzo 1944. L’arrivo continuo degli autocarri scandiva il tempo di quella morte maligna e inesorabile. Fu un vero e proprio assetto da guerra pianificato crudelmente individuando, con precisione teutonica, nelle labirintiche cave il luogo più adatto per l’esecuzione capitale. Furono necessari 67 turni per completare le operazioni punitive che consistevano nel trascinare gruppi di cinque persone nella cave appena illuminate dalle torce dei carnefici assetati di sangue. Alle innocenti vittime veniva urlato di inginocchiarsi e non muoversi, questo per permettere ai nazisti di sprecare un solo colpo per ogni uomo. In realtà, dai processi, emerse che la stessa vittima fu sparata ripetutamente fino a mutilarla e ridurla in brandelli.

Con questo macabro rituale, eliminazione sistematica fu compiuta, ma Kappler non era soddisfatto e così decise di far aumentare la lista con altre persone, perché nell’azione finale di rastrellamento, queste ultime, “avevano visto tutto”. Andavano, quindi, eliminate ed occultate nelle cave insieme agli altri. Roma, città aperta dal 14 agosto del 1943, capitale di un Paese vittima del peggior progetto militare liberticida, pianse tutto il sangue dei suoi figli. Un altro crimine contro l’umanità fu compiuto.

“La messa in pratica dell’esecuzione può soltanto essere definita bestiale per l’efferatezza e la furia vendicativa”, così affermò lo storico tedesco Gerhard Shreiber.”

I processi, dopo la Liberazione, giudicarono illegittimo il ricorso alla rappresaglia “per l’enorme sproporzione fra le conseguenze dell’attentato ed il numero delle vittime, in assenza di necessità bellica o di giustificato motivo”. Gli ergastoli che seguirono dei gerarchi nazisti non cancellarono un crimine così spietato e disumano. Si dice che il tempo lenisca le ferite ed aiuti ad addomesticare i dolori. Ma non è sempre così. Il tempo non lenisce ferite storiche di così immensa portata e non insegna ad addomesticare certi dolori così profondamente radicati nella fibra di un Paese. Sono passati 77 anni e il massacro delle Fosse Ardeatine, frutto velenoso dell’odio razziale, rimane sempre una delle giornate più buie dell’Italia, una mattanza della peggior guerra medioevale che strappa, sporca e offende la storia del Novecento. E non fu l’unica pagina nefasta.

Il CNDDU alla vigilia di una giornata così sentita dal Nostro Paese, invita tutti, in particolar modo i docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado, a rispettare l’appuntamento con la storia e a far vivere le 335 vittime le quali hanno lottato per la libertà che a noi è giunta come un dono preziosissimo. Avvocato, professore di filosofia, pittore, architetto, autista, maggiore dell’esercito, macellaio, stagnino, contadina, banchista, commerciante, impiegata, manovale, venditore ambulante, carabiniere, ferroviere, casalinga. Sono solo alcune delle vittime innocenti dell’eccidio. Se scorriamo l’elenco dei loro nomi, la distanza con la storia si cancella e, allora, sembra davvero di vederla Teresa Gullace, la popolana uccisa a sangue freddo a viale Giulio Cesare, da un nazista appartenente al Bozen, rievocata da Anna Magnani in “Roma città aperta” di Roberto Rossellini.

Il 24 marzo invitiamo tutti i docenti della scuola italiana, a ricordare ai propri studenti l’Eccidio delle Fosse Ardeatine, e ad aderire alla Fiaccolata virtuale della Memoria per le vittime delle Fosse ardeatine che consiste nell’esporre sui canali social e sulle schermate delle aule virtuali una lanterna che laceri con la sua luce il buio della notte, che dilani le tenebre dell’odio razziale e che splenda della luce pura della giustizia. Solo la memoria collettiva può aiutarci a fare la pace con il nostro passato. Solo un’esperienza vissuta dalla comunità con partecipazione, rispetto e empatia nei confronti delle vittime delle grandi ingiustizie del passato e del presente ci permetterà di liberarci dai fardelli che ancora ci portiamo dietro.

La scuola può fare tanto, in questo, perché rappresenta la più autentica e spontanea forma di conservazione della Memoria storica. Illuminiamo il cielo di lanterne il 24 marzo. Lanterne vere o virtuali, ma nutrite in egual misura dei più importanti valori civili che danno senso alla nostra vita.

Prof.ssa Rosa Manco (CNDDU)

Sport/ Agevolazioni importanti per l’associazionismo sportivo

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Avviso pubblico per il sostegno all’associazionismo sportivo di base e per la promozione di presidi sportivi ed educativi in quartieri e periferie disagiate

➡️Finalità

L’avviso è finalizzato a promuovere e sostenere la creazione di presidi sportivi ed educativi in periferie e quartieri disagiati, realizzati da Associazioni sportive di base, che fungano da centri aggregativi aperti tutti l’anno.

Destinatari

Le ASD/SSD in possesso dei seguenti requisiti: 

– iscrizione al Registro Nazionale delle Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche CONI, valida per l’anno in corso;

– disponibilità di un impianto sportivo o altra struttura munita degli spazi idonei alla realizzazione delle attività sportive e sociali proposte, situati in quartieri disagiati o periferie urbane (anche in convenzione con privati o Enti locali.) L’eventuale convenzione dovrà essere operante alla data della presentazione della domanda di partecipazione; le dimensioni dell’impianto e/o della struttura dovranno garantire il rispetto delle disposizioni ministeriali e regionali relative al contenimento del virus COVID-19;

– presenza di istruttori dedicati al Progetto in possesso di laurea in Scienze Motorie o diploma ISEF, o tecnici di 1° livello per la fascia giovanile e tecnici con specifica esperienza per le altre fasce di età, in numero adeguato a garantire lo svolgimento delle attività sportive;

– esperienza di attività sportiva nel settore giovanile, registrata presso un Organismo Sportivo di affiliazione.

Agevolazione 

L’importo massimo erogabile alle ASD/SSD Capofila per ciascun Presidio sportivo/educativo approvato, per un anno di attività (12 mesi) è pari ad € 100.000,00.

SCARICA IL LINK DELL’AVVISO

Cronaca nazionale/ Giovane accoltellata in strada, fermato un 17enne

Grave fatto di cronaca su cui sono in corso le indagini. Una ragazza che stava passeggiando a Marocco di Mogliano (Treviso) è stata accoltellata da un giovane a bordo di una bicicletta con più fendenti. L’aggressore, un ragazzo di 17 anni, è stato bloccato dai carabinieri e la giovane ricoverata all’ospedale di Treviso, dove i sanitari si sono riservati la prognosi.
L’arma dell’aggressione è stata ritrovata dai carabinieri.