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Coronavirus/ Le terapie intensive in soglia critica

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Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.
a) E’ un dato allarmante, che crea non poca preoccupazione nella comunità scientifica e sanitaria italiana.
I posti nei reparti di terapia intensiva occupati da pazienti COVID sono più di 3mila: non accadeva dal 15 dicembre.
Lo comunica il Ministero della Salute;
b) Non c’è nessuna correlazione dimostrata tra i decessi e il vaccino AstraZeneca, lo dice il presidente dell’AIFA, Palù;
c) In un anno i controlli delle forze dell’ordine sul rispetto delle norme anti-contagio sono stati 47 milioni e le sanzioni 600mila, come rende noto il Ministero dell’Interno.

Cronaca nazionale/ Scende dall’auto per raccogliere i soldi volati via, ma viene investito e muore

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Una morte orribile per colpa di un’imprudenza. È sceso dalla sua auto e percorso a piedi un tratto di autostrada Roma-Fiumicino per recuperare delle banconote volategli dal finestrino ed è stato centrato in pieno da un’auto. Così è morto ieri sulla A91 un uomo di 56 anni.
La notizia è stata data dal Messaggero; l’incidente è avvenuto all’altezza dello svincolo per la Magliana.
Sul posto gli uomini della polizia Stradale e i carabinieri a supporto e gli operai dell’Anas.

foto di repertorio

Coronavirus/ Aumenta ancora l’ospedalizzazione

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E’ sempre l’ospedalizzazione il tema al centro d’attenzione sull’epidemia da Coronavirus in Italia, leggendo i dati del bollettino del Ministero della Salute. Sono 21.315 i nuovi casi positivi nelle ultime 24 ore, ma con 100mila test in meno tra tamponi e antigenici rispetto alla giornata di ieri. I decessi in un giorno sono 264. Il tasso di positività si attesta al 7,78% (in aumento rispetto al 6,98% di ieri).
Il saldo giornaliero tra ingressi e uscite è di 100 pazienti in più, portando il totale a 3.082. I casi totali da inizio epidemia sono 3.223.142, i morti 102.145. Gli attualmente positivi sono 531.266 (+11.205 rispetto a ieri), i dimessi e i guariti 2.589.731 (+9.835), in isolamento domiciliare ci sono 503.666 persone (+10.740).

️Coronavirus/ Il ministro Speranza: “Il vaccino è sicuro ed è l’arma per vincere definitivamente questa sfida”

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Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.

a) E’ il vaccino l’arma primaria nella lotta contro la pandemia.

“Continueremo con i controlli ma non dimentichiamo mai che il vaccino è sicuro ed è l’arma per vincere definitivamente questa sfida”. La dichiarazione è del ministro della Salute, Roberto Speranza.

Il governo Draghi diffonde il nuovo piano vaccinale: prevista la somministrazione di 500mila dosi al giorno, il triplo rispetto ad oggi;

b) Da lunedì 15 marzo saranno circa sette milioni gli alunni in DAD: l’80% del totale.

Carcere e Riconciliazione, La ‘Peregrinatio Crucis’ nelle carceri della Campania

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La croce della Misericordia benedetta da Papa Francesco il 14 settembre del 2019 sarà pellegrina di speranza nelle carceri della regione Campania dal 1 marzo al 4 Aprile 2021. Questo evento di Grazia e di Fede- afferma don Raffaele Grimaldi – vuole aiutare il mondo penitenziario a vivere nella gioia il tempo della Quaresima e, per aiutare a non sentirsi né solo né abbandonato specialmente in questo tempo di distanziamento e di angoscia. La Peregrinatio Crucis o Viaggio della Croce vuole toccare le “ periferie esistenziali“ affinché il carcere non sia solo una periferia da emarginare. La Croce è un segno di vicinanza della Chiesa, verso i ristretti privati della loro libertà personale a causa di errori commessi. Essa rappresenta, inoltre un incoraggiamento verso gli operatori pastorali che offrono il loro servizio nelle carceri e una sollecitudine a spalancare il cuore per guardare con speranza la sfiducia sociale che il mondo sta vivendo. La Croce, segno dell’amore di Dio che varca le prigioni, è un invito a non cedere alla disperazione di fronte alle miserie e cadute umane. Gesù, dalla Croce rivolge il suo sguardo e la sua attenzione ai disperati – ricorda il capo dei cappellani d’Italia – agli smarriti di cuore e dalla croce “ cattedra silenziosa di Dio” Egli parla all’umanità di perdono, di misericordia, di accoglienza. Da quella stessa Croce Gesù tende la sua mano e salva Il Ladrone pentito accogliendo il suo estremo atto di pentimento perché Nulla è impossibile a Dio.

Anche davanti ai macigni del peccato – soggiunge don Raffaele – Dio non ha paura di perdonare e rischia con la sua infinita Misericordia. Perciò, Gesù, il condannato a morte, pur essendo innocente ci dona uno sguardo nuovo e indica la direzione della nostra vita. Il Suo sguardo è anche l’invito a rivolgere attenzione all’altro e a non dimenticare gli innocenti imprigionati e ingabbiati che, a causa di errori e accanimenti giudiziari, sono in fiduciosa attesa. L’errore umano del giudicante che oltre a distruggere la vita sociale di alcuni di essi, rischia di marchiare a vita molti uomini e donne.

Pertanto, la croce della Misericordia che nella prima tappa toccherà le carceri della Campania per proseguire il suo pellegrinaggio negli Istituti di Pena di altre regioni d’Italia, vuole far rifiorire la Pace e la fiducia riconciliando il cuore dei detenuti come un invito a porre dinanzi al Crocifisso la propria vita con la sincerità di cuore, consegnando con la fiducia dei figli il proprio peccato e il male seminato nel passato. La Croce che entra negli Istituti di pena vuole liberare il condannato della giustizia umana indicando la strada per non lasciarsi imprigionare nella cella buia della disperazione. La Peregrinatio Crucis è, dunque, un pellegrinaggio simbolico nei luoghi della pena, ma anche di Riconciliazione, per affermare che tutti hanno diritto alla speranza.

Ambiente/ Fondazione AlberItalia: dare concretezza al bisogno di alberi per contrastare la crisi climatica

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Dare vita a un appello, renderlo concreto. È questa, in sintesi, la ragione alla base della Fondazione AlberItalia, appena nata dalla volontà di Slow Food Italia, della Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale (S.I.S.E.F.) e di Romagna Acque – Società delle Fonti, con il sostegno della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna. L’intento della Fondazione è promuovere progetti per aumentare il numero di alberi nella nostra penisola, in alcuni casi piantarli, ma anche curarli, gestirli, monitorarli e contarli, per contribuire a contrastare la crisi climatica e il crescente inquinamento atmosferico che avvelena il pianeta. L’appello a cui si vuole dare vita è quello lanciato da Carlo Petrini e Monsignor Domenico Pompili a nome delle comunità Laudato Si, e da Stefano Mancuso, che a settembre 2019 ci invitavano a mettere a dimora un albero per ogni italiano per contrastare la crisi climatica.

 «Ci siamo resi conto – spiega Gabriele Locatelli, delegato di Slow Food Italia per le foreste sostenibili e responsabile del progetto Oltreterre – dell’importanza dell’appello quale opportunità per accrescere la consapevolezza del valore insostituibile degli alberi per il futuro della nostra Terra madre. Ma piantare alberi non basta, è necessario accudirli affinché crescano vigorosi e fissino la maggiore quantità di CO2 atmosferica possibile nel proprio legno. Occorre difenderli dagli incendi e gestirli con la passione di chi li conosce e si rende disponibile a trasferire le proprie conoscenze a chi vuole prendersene cura». Con questo spirito è iniziata questa grande avventura di scienza ed etica, aperta a tutti e che riunisce già attorno a sé esperti, ricercatori, tecnici, enti pubblici, imprese, associazioni e tante persone che credono che, insieme, si possa vincere la sfida dell’appello. Una Fondazione che sarà di supporto a chi vorrà mettere concretamente in pratica la propria volontà di piantare, curare e gestire alberi e boschi con lo scopo di contribuire al contrasto della crisi climatica.

 Marco Marchetti, presidente della neonata Fondazione AlberItalia, mette l’accento sul fatto che stiamo affrontando una crisi sanitaria, una climatica e diseguaglianze sociali sempre più accentuate e per questo motivo dobbiamo riconnettere i territori – montagna, pianura, spazi urbani – piantando alberi giusti nei modi giusti, curandoli per creare corridoi ecologici capaci di restituire naturalità a un ambiente troppo antropizzato. Il vademecum orientativo Il posto giusto per gli alberi giusti… contro la crisi climatica, è già consultabile nella sezione Piantalberi del sito www.alberitalia.it. Si tratta del primo strumento che la Fondazione mette a disposizione di tutti e che è già stato preso come riferimento dalla Regione Emilia-Romagna per il suo progetto di messa a dimora di 4,5 milioni di alberi nei prossimi cinque anni. Riconnettere i territori mettendo al centro gli alberi è un lavoro importante: «conoscere e gestire il patrimonio forestale montano per farne comprendere l’importanza e stimolare la creazione di nuovi boschi nelle aree urbane e periurbane delle pianure sono passi fondamentali per tutelare la nostra madre Terra e suoi abitanti», aggiunge Gabriele Locatelli. AlberItalia è già riconosciuta come soggetto eticamente e scientificamente autorevole al fianco di coloro che vogliono piantare alberi per immagazzinare più CO2 possibile.

Appena nata, la Fondazione ha già in programma azioni importanti come lo sviluppo di un software denominato Contalberi, che permetterà di contabilizzare gli alberi correttamente messi a dimora e accuditi; la realizzazione di progetti innovativi che possano essere replicati, come quello presso Dosolo (Mn), dove grazie, alla collaborazione con il progetto europeo LIFE Terra, tra 2021 e 2022 verranno interrati 10.400 alberi in piantagioni policicliche permanenti; o l’iniziativa, in collaborazione con Mediaset Friends Onlus, che porterà alla realizzazione di 4 piantagioni pilota in 4 diverse aree d’Italia: a Paneveggio (Tn) sarà ripristinata la vegetazione dopo il passaggio della tempesta Vaia; ad Adria (Ro) attraverso un processo partecipativo, verrà realizzato un nuovo parco urbano per contribuire al benessere dei cittadini e contrastare la crisi climatica; a Vicopisano (Pi) si restituirà alla comunità locale una zona dall’alto valore culturale e naturalistico distrutta da un incendio; a Bacoli (Na) sarà recuperata un’area urbana in stato di abbandono, confiscata alla camorra, ponendo la massima attenzione alla valorizzazione dei caratteri di identità del territorio e naturalistici.

La Fondazione AlberItalia è impegnata in una sfida grandissima che non ha molto tempo davanti e, come sottolineano i fondatori, «senza l’aiuto di tutti sarà impossibile vincerla». Per maggiori informazioni, per aderire consultate il sito www.alberitalia.it.

Turismo enogastronomico: voglia di novità e sperimentazione

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Cambiano i ‘gusti’ dei turisti enogastronomici. L’indagine di Roberta Garibaldi, docente di Tourism Management all’Universita degli Studi di Bergamo e presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico svela particolari nuovi. Il profilo predominante (43%) è l’eclettico, ossia chi fa della varietà dell’offerta una prerogativa irrinunciabile nei viaggi. I turisti stranieri hanno partecipato mediamente a 3,9 differenti tipologie di proposte nel corso dei viaggi compiuti negli ultimi due anni, che diventano 4,7 se la motivazione primaria è l’enogastronomia. Gli Italiani per l’85% dichiarano di aver partecipato a 5 o più esperienze.
Fra le proposte più popolari figurano, oltre al gustare prodotti tipici, visitare un mercato e il recarsi presso bar e ristoranti storici. Grande interesse suscitano le esperienze di visita ai luoghi di produzione, soprattutto nelle aziende agricole che registrano un tasso di interesse maggiore rispetto alle cantine. C’è interesse nel provare piatti di cucine differenti da quelle locali, con il 58% che si è recato in ristoranti etnici.

Agroalimentare/ Roncadin prima azienda alimentare italiana a ottenere la certificazione ISO 28000 sulla sicurezza della catena di fornitura

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Roncadin, azienda di Meduno (PN) che produce pizze surgelate di alta qualità per il mercato nazionale e internazionale, è la prima realtà italiana del settore alimentare a ottenere la certificazione ISO 28000 sotto accreditamento Accredia; la norma definisce i requisiti per l’implementazione di un sistema di gestione della sicurezza lungo tutta la catena di fornitura (supply chain security). L’ente certificatore Bureau Veritas ha concluso pochi giorni fa gli audit per verificare gli standard adottati in azienda: sotto la lente i sistemi di gestione di criticità e potenziali minacce legate ad esempio a terrorismo, frodi, azioni di pirateria e contraffazione lungo tutte le fasi della catena di fornitura (magazzinaggio, trasporti, logistica, eccetera).

«Ottenere questa certificazione è un traguardo importantissimo, frutto di un lungo e meticoloso lavoro di Roncadin per implementare i sistemi di sicurezza più avanzati in tutte le fasi della filiera – commenta l’amministratore delegato Dario Roncadin –. Con la ISO 28000 offriamo valore sia al consumatore finale sia ai buyer della GDO italiana ed estera, che possono essere certi della conformità delle nostre politiche di gestione della sicurezza ai più alti standard internazionali in materia».

«Bureau Veritas, l’unico Ente accreditato da Accredia per la certificazione ISO 28000, ha visto in questo standard un valido alleato del commercio internazionale; in particolare per il settore food, questa certificazione offre una ulteriore tutela per il consumatore» commenta Andrea Filippi, Certification Service Line Manager di Bureau Veritas Italia. «Alcuni grandi gruppi – sottolinea Filippi – stanno già chiedendo ai propri fornitori di applicare il modello ISO 28000 a garanzia della propria gestione della supply chain».

La certificazione ISO 28000 conferma che Roncadin mette in campo una serie di azioni di alto livello mirate a minimizzare il rischio di contraffazione e sabotaggio non soltanto nella produzione, ma anche nella catena della logistica, assicurando che il prodotto che arriva nelle mani del cliente finale sia come appena uscito dallo stabilimento. In particolare, spiega sempre Dario Roncadin, «Camion e container escono dal nostro polo produttivo sigillati e lucchettati, e possono essere aperti solamente quando arrivano a destinazione nel magazzino del cliente o nella piattaforma di distribuzione finale. Questo rappresenta una sicurezza fondamentale perché non possono essere introdotte nel carico altre merci, o peggio, materiali di contrabbando».

La ISO 28000 si aggiunge alle altre certificazioni di prodotto e di processo Roncadin: BRC Global Standard for Food Safety, IFS Food, Bioagricert, Vegan, MSC Environmental Standard for Sustainable Fishing e Smeta – Sedex Members Ethical Trade Audit. In azienda si eseguono ogni anno oltre 3.600 analisi microbiologiche e chimiche su materie prime in ingresso e su prodotti finiti in uscita.

Roncadin SpA con sede a Meduno (Pordenone), nasce nel 1992 per la produzione di pizza italiana di qualità per la grande distribuzione nazionale ed internazionale. Oggi in azienda lavorano circa 750 persone, il fatturato 2020 ha raggiunto i 140 milioni di euro e si producono 100 milioni di pezzi all’anno. Pizze e snack sono realizzati con un esclusivo metodo brevettato e con l’impiego del 100% di energia sostenibile certificata.

Sport/Intitolata a Corti e Provenzali la Tribuna Stampa dello Stadio Ferraris di Genova

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Nel giorno del 123° Derby della Lanterna viene intitolata a Gian Luigi Corti e Alfredo Provenzali la Tribuna Stampa dello Stadio Luigi Ferraris. Un momento speciale per il Gruppo Ligure Giornalisti Sportivi e per tutta l’Unione Stampa Sportiva Italiana che ha voluto fortemente questa iniziativa, supportata da Genoa e Sampdoria e con la collaborazione del Comune di Genova.
Corti e Provenzali hanno “amato e raccontato Genova e lo Sport” con grande passione e competenza, ma anche con un impareggiabile “spirito di servizio” verso i colleghi. Corti è stato presidente del Gruppo Ligure Giornalisti Sportivi per 15 anni e dirigente nazionale dell’Ussi per 25 anni. Provenzali è stato per oltre 25 anni presidente del Gruppo Cronisti Liguri e al vertice dell’Unione a livello nazionale.
Due figure indimenticabili per Genova sportiva e non solo. Due amici che hanno condiviso alcune avventure insieme. Dal calcio, alla pallavolo, al nuoto, all’Olimpiade. Dalle partite a scopone, ai rally per giornalisti, alle interminabili sfide a bocce. Due colleghi che hanno “vissuto” la Tribuna Stampa del Ferraris da protagonisti, per una vita intera.
Gian Luigi Corti, firma del Corriere Mercantile prima e de Il Secolo XIX poi, è stato anche tra i fondatori di Telegenova e dirigente sportivo di alto livello. Vicepresidente della Federazione Italiana Pallavolo dal 1980 al 1988, era capodelegazione a Los Angeles nel 1984 quando l’Italia ha conquistato la prima storica medaglia olimpica del volley. E’ stato nominato Cavaliere della Repubblica e insignito della Stella d’Oro al Merito Sportivo. In qualità di presidente del Gruppo Ligure dell’Ussi negli Anni Novanta ha gestito Tribuna Stampa e Sala Stampa dello Stadio portandoli a essere un fiore all’occhiello riconosciuto e apprezzato in tutta Italia.
Alfredo Provenzali ha raccontato il calcio attraverso la Radio. Quando era ancora poesia e immaginazione. Nel 1966 il suo debutto ebbe luogo proprio allo Stadio Marassi. Quella domenica conobbe tra l’altro Nicolò Carosio, inviato per la televisione a commentare la stessa partita. Dal 1992 è diventato conduttore di Tutto il calcio minuto per minuto, ruolo che ha mantenuto per venti anni.
I suoi veri amori erano il nuoto, la pallanuoto ed il ciclismo. È stato inviato per 11 edizioni dei Giochi Olimpici dal suo ingresso in Rai fino al 2008 così come al Giro d’Italia che ha raccontato in sella ad una moto a partire dal 1975. Tra i tanti eventi memorabili che si legano al suo ricordo vi è la radiocronaca del primato del mondo negli 800 stile libero ottenuto dalla Novella Calligaris ai campionati del mondo di nuoto in vasca lunga (1973) e lo storico oro del Settebello alle Olimpiadi di Barcellona (1992).
E’ significativo che proprio nel giorno del derby, occasione di festa per tutta la città pur in un momento complicato come quello attuale, vengano ricordati e “consegnati alla storia” due grandi giornalisti e uomini di sport. Faranno compagnia ad un’altra prestigiosa firma, quella di Manlio Fantini, a cui il Gruppo Ligure Giornalisti Sportivi intitolò la Sala Stampa del Ferraris il 9 settembre del 1990.

Genova/ Focolaio di variante inglese in ospedale, infettata anche un’infermiera che aveva rifiutato il vaccino

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L'ospedale San Martino di Genova

Situazione grave a Genova per l’epidemia da coronavirus. Un cluster di contagio da Covid, derivante dalla variante inglese, è stato individuato in queste ore all’ospedale policlinico San Martino di Genova, al primo piano del Padiglione Maragliano.
Lo rende noto la Direzione sanitaria dell’ospedale informando sul fatto che, tra chi è risultato positivo, c’è anche un’infermiera che si era rifiutata di sottoporsi alla vaccinazione.
Le strutture complesse di Igiene e di Malattie Infettive del San Martino hanno attivato le procedure previste dal protocollo.