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(Vigilanza veterinaria) Carabinieri NAS Torino: doping equino, sequestrata una scuderia

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FOTO DI REPERTORIO

A conclusione di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino, i Carabinieri del N.A.S. di Torino hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo di un’importante azienda ippica del Pinerolese, che attualmente ha in gestione circa 60 equidi.
Le indagini hanno avuto origine nell’autunno del 2020, quando in occasione di un concorso ippico nazionale di categoria mista tenutosi nell’area di Pinerolo, i militari del NAS del capoluogo piemontese avevano eseguito dei prelievi dei liquidi biologici ai cavalli vincitori dei quattro premi in palio, tutti riconducibili alla stessa scuderia.
Nell’occasione, erano già stati rinvenuti all’interno e in prossimità dei box di stazionamento dei cavalli, alcuni dispositivi per l’inoculazione, nonché diversi medicinali ad uso veterinario, il cui solo possesso in occasione degli eventi agonistici è vietato dai regolamenti della Federazione Italiana Sport Equestri e dalla Federazione Equestre Internazionale.
Le analisi di laboratorio sui campioni prelevati hanno riscontrato la presenza di una estesa varietà di sostanze farmacologicamente attive – antinfiammatori, sedativi, antiipertensivi, diuretici – tutte somministrate agli animali in assenza di prescrizioni da parte di medici abilitati e di provenienza ignota, in assenza di patologie dichiarate ed esigenze terapeutiche, come previsto dalle disposizioni FISE e FEI.
I titolari del maneggio sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria per maltrattamento di animali, esercizio abusivo della professione medica e frode in competizioni sportive. È ritenuta infatti particolarmente grave la condotta posta in essere dai titolari della scuderia per la varietà di farmaci veterinari vietati rinvenuti nel corso delle attività, per lo sfruttamento cui tali animali erano sottoposti, inevitabilmente deleterio per la loro salute, nonché per la finalità di lucro connessa con l’alterazione delle prestazioni agonistiche, con conseguente incremento della reputazione del maneggio stesso.

Pasqua, CODACONS: con restrizioni covid a rischio 10 miliardi di euro di spesa

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Le restrizioni sul fronte Covid nel periodo di Pasqua rischiano di costare in Italia quasi 10 miliardi di euro. Lo afferma il Codacons, che ha realizzato uno studio sulle ripercussioni per l’economia italiana di eventuali limiti a viaggi, spostamenti e pranzi in famiglia durante le prossime festività.
Nel caso in cui per il periodo di Pasqua si adottassero provvedimenti analoghi a quelli imposti a Natale, con limiti sul fronte dei pranzi in famiglia e degli spostamenti, si registrerebbe una fortissima contrazione della spesa, con effetti a cascata sulle imprese e sull’indotto – spiega il Codacons – Solo il pranzo di Pasqua vale 1,2 miliardi di euro tra cibi, dolciumi e bevande messi in tavola dagli italiani, cui si aggiungono 560 milioni di euro spesi al ristorante tra Pasqua e Pasquetta dalle famiglie che decidono di mangiare fuori casa durante le festività.
C’è poi il comparto dei viaggi che, nel periodo delle feste di Pasqua, frutta un giro d’affari di 3,5 miliardi di euro interessando circa 14 milioni di cittadini.
Non solo. Se si considerano anche gli spostamenti per le festività del 25 aprile e dell’1 maggio, la spesa complessiva raggiunge quota 8,2 miliardi di euro per oltre 21 milioni di italiani in viaggio (dati 2019).
Complessivamente, quindi, tra Pasqua e i ponti del 25 aprile e 1 maggio gli italiani spendono 9,96 miliardi di euro, con consumi pari in media a 383 euro a famiglia tra alimenti, ristorazione, pernottamenti, agriturismo, trasporti, ecc.; un giro d’affari che quest’anno rischia di essere cancellato dal perdurare dell’emergenza Covid, con effetti disastrosi per le tasche di migliaia di imprese del settore e per l’intera economia.

Dalla vendita a domicilio un aiuto agli obiettivi del Recovery Plan

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Innalzare l’occupazione delle donne, da un punto di vista sia qualitativo sia quantitativo. Aumentare il tasso di occupazione femminile, che in Italia non arriva al 50%. Sostenere l’avvio di aziende a conduzione femminile o a prevalente partecipazione femminile. Sono alcuni degli obiettivi dichiarati dal Recovery Plan per favorire l’accesso di un numero maggiore di donne nel mondo del lavoro, fattore che consentirebbe un aumento del Pil fino a 7 punti percentuali.

L’Italia è molto indietro, ma ci sono settori economici in controtendenza:uno di questi èla vendita a domicilio, dove la parità di genere è, da sempre, realtà. Nelle imprese associate a Univendita – la maggiore associazione di categoria del settore – le donne rappresentano il 69,2% di chi svolge un’attività di tipo imprenditorialementre è del 90,5% la quota femminile sul totale della forza vendita. «Nelle imprese associate Univendita ci sono oggi 8.690 donne imprenditrici – spiega il presidente di Univendita Ciro Sinatra –. Sono venditrici professioniste oppure collaboratrici delle aziende associate che hanno assunto ruoli di coordinamento a vari livelli della rete commerciale e che offrono opportunità di crescita professionale a tante altre persone».

La vendita a domicilio è una professione che dà spazio alle donne perché basata su meritocrazia, autonomia organizzativa e flessibilità. «Si può partire da zero e arrivare a farne un’attività imprenditoriale a tempo pieno – sottolinea Sinatra –. Grazie alla formazione gratuita e al sostegno continuo da parte delle aziende tutti possono seguire percorsi di crescita senza alcuna discriminazione e possono puntare ai massimi risultati e riconoscimenti».

A testimoniare quanto dichiarato da Sinatra ci sono le storie di successo che arrivano direttamente dalle collaboratrici delle aziende associateUnivendita ne ha scelte quattro. «Hanno tutte un comune denominatore – fa notare Sinatra – che è anche una peculiarità del nostro settore: nella vendita a domicilio si è autonomi ma non si è mai soli. Un approccio che ha dimostrato tutta la sua forza proprio negli ultimi mesi,che sono stati difficili in particolar modo per chi ha un’attività in proprio, e addirittura catastrofici per le lavoratrici donne».

Da Teramo la storia di Anna Marinelli – Anna Marinelli ha 57 anni e fa parte di Avon, storica azienda di prodotti per la bellezza. Racconta di aver cominciato da giovanissima: «Per anni è stato un lavoretto ma a 34 anni ho deciso che volevo farlo a tempo pieno per incrementare i guadagni. Prima sono passata a formare e coordinare altre consulenti, un’ottantina, aiutandole a realizzarsi. A 41 anni poi l’azienda mi ha scelta per diventare responsabile di zona». È a questo punto che Marinelli diventa propriamente imprenditrice e sviluppa ulteriormente la rete commerciale. Sotto la sua guida le consulenti nella sua area passano da 300 a 800 e, pochi giorni fa, Avon propone a Marinelli un’ulteriore opportunità: «Dal 1° marzo sarò una business development manager e seguirò altre piccole imprenditrici, le Avon Leader Top. Una tale crescita a 57 anni è qualcosa che non avviene in tutte le realtà». Carriera vuol dire guadagni che permettono a Marinelli di garantire benessere a tutta la famiglia, ma senza rinunciare alla possibilità di conciliare vita professionale e personale: «La flessibilità è sempre stata un plus e in più, in questo momento, posso gestire interamente il lavoro dalla mia scrivania – sottolinea – perché l’azienda mette a disposizione gli strumenti per un vero e proprio smartworking».

Da Limbiate (MB) la storia di Lucia Mariani – Lucia Mariani, 61 anni, ha cominciato 35 anni fa come Consulente per Just Italia, azienda che distribuisce in Italia i cosmetici naturali svizzeri Just. «Facevo l’impiegata amministrativa, poi l’azienda per cui lavoravo ha chiuso e, nel frattempo, sono diventata mamma – racconta –. Ero molto interessata al mondo delle erbe e della cosmesi e così, dopo aver ascoltato la presentazione di una conoscente, mi sono messa in gioco vincendo la timidezza e sono diventata a mia volta Consulente Just». L’indipendenza economica, la formazione e la passione per il proprio lavoro convincono Lucia Mariani che Just è il posto giusto in cui crescere. Dopo tre anni diventa capo gruppo, ruolo che la gratifica perché può trasferire competenze ed entusiasmo ad altre Consulenti. Oggi è responsabile di una zona top in Italia per vendite. «La cosa che amo di più – conferma – è dare ad altre donne la possibilità di avere tutte le soddisfazioni che ho avuto io in questi anni. Siamo un gruppo molto unito e negli ultimi mesi, in particolare, ci siamo supportate a vicenda e abbiamo imparato tanto, grazie a Just che ci ha dato tutti i mezzi per fare evolvere la nostra attività».

Da Treviso la storia di Laura Fighera – Anche la storia professionale di Laura Fighera, 53 anni, parte da un incontro casuale. A vent’anni partecipa a un party Tupperware e decide di affiancare a vari lavori come dipendente da impiegata e commessa anche l’attività di vendita a domicilio di contenitori e utensili per la cucina. «In pratica guadagnavo un secondo stipendio, poi ho deciso di dedicarmi solo a Tupperware – racconta Fighera –. Non era solo questione di guadagno, ma anche di crescita e riconoscimento personale». Lavora come venditrice professionista fino al 2003, quando arriva un’importante svolta: Tupperware le propone di diventare Concessionaria, con il compito di seguire un territorio che comprende Belluno, Treviso, Venezia, Padova e Rovigo. Oggi Fighera cura l’inserimento e la formazione di altre consulenti e capo gruppo: «La cosa più bella è offrire opportunità alle persone, motivarle e ispirarle» assicura. Un entusiasmo che non è venuto meno in tempi di Covid, anzi: sviluppare una mentalità imprenditoriale le ha fatto capire che dalle difficoltà possono nascere nuove occasioni. «La pandemia ci ha fatti uscire dalla nostra comfort zone, portandoci a fare cose nuove, e meglio. Per esempio, gestendo alcune attività a distanza, si libera tempo per fare più cose e quindi massimizzare i risultati. E poi – sottolinea – posso dedicarmi alle mie figlie di 23 e 12 anni: se già la mia attività mi permetteva di seguire la famiglia con flessibilità, oggi posso apprezzare ancora di più i vantaggi di questa autonomia».

Da Porto Recanati (MC) la storia di Pina Telesca – Un’altra professionista che ha imboccato con decisione la strada dell’autoimprenditorialità, senza avere esperienze precedenti nella vendita a domicilio, è Pina Telesca, 57 anni. Anche lei è partita dalla passione per i cosmetici, in questo caso quelli di Uniquepels, alta cosmesi prodotta in Trentino. «Prima di entrare in questa azienda avevo fatto tanti altri lavori che mi lasciavano poco tempo per seguire le mie figlie – racconta –. Ho cominciato con la vendita di prodotti di bellezza per sfida con me stessa e convinta della bontà di quello che proponevo». In poco tempo il passaparola permette a Telesca di crearsi un buon giro di clienti: dopo un solo anno apre la Partita Iva e dopo due l’azienda le propone di occuparsi dello sviluppo commerciale della sua area, addestrando e gestendo altre consulenti e team leader. Diventare imprenditrice è stato per lei un passaggio sereno perché l’azienda le è sempre stata vicina e l’ha aiutata a sviluppare la forma mentis necessaria, oltre a garantire formazione e strumenti. «Anche quest’anno sostegno e affiancamento non sono mai mancati – conclude –. Abbiamo approfondito la conoscenza dei social aprendoci un mondo, ma non solo, l’azienda si è preoccupata anche del nostro benessere psicofisico, per esempio mettendoci a disposizione video-corsi di Pilates. È un piccolo esempio per sottolineare che, nei momenti difficili, avere al tuo fianco una realtà solida fa tutta la differenza».

Univendita (www.univendita.itQualità, innovazione, servizio al cliente, elevati standard etici. Sono queste le parole d’ordine di Univendita, la maggiore associazione del settore che riunisce l’eccellenza della vendita diretta a domicilio. All’associazione aderiscono: Avon Cosmetics, bofrost* Italia, CartOrange, Conte Ottavio Piccolomini, Dalmesse Italia, DES, Fi.Ma.Stars, Just Italia, Ringana Italia, Stanhome, Starline, Tupperware Italia, Uniquepels Alta Cosmesi, Vast & Fast, Vorwerk Italia – divisione Bimby, Vorwerk Italia – divisione Folletto, Witt Italia, che danno vita a una realtà che mira a riunire l’eccellenza delle imprese di vendita diretta a domicilio con l’obiettivo di rafforzare la credibilità e la reputazione del settore tra i consumatori e verso le istituzioni.

Lavoro/Negozi Decathlon: oltre 80 nuove assunzioni

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Decathlon, azienda francese che riunisce sotto il proprio marchio 1000 negozi in tutto il mondo, assume oltre 80 nuovi profili da inserire presso i 125 punti vendita presenti in Italia. Le figure più richieste riguardano Sport Leader per le diverse attività (basket, equitazione, surf, fitness, ciclismo, pesca …), i quali dovranno contribuire allo sviluppo della politica commerciale del proprio sport, accompagnare i clienti nell’acquisto desiderato prendere decisioni per andare incontro ai bisogni di clienti ed utilizzatori sportivi;

Assistenti alle Vendite, che dovranno accogliere e ascoltare i clienti in modo professionale, soddisfare la clientela proponendo prodotti e servizi, rendere dinamico il commercio garantendo la disponibilità dello stock ed essere ambasciatori dei vari prodotti; Addetti al Magazzino Operativo, che dovranno garantire il rapido e preciso approvvigionamento dei negozi, assicurare il corretto stoccaggio della merce in arrivo dai depositi internazionali e curare la preparazione delle spedizioni ai negozi in base agli ordini; 

Partner Finanziari, i quali saranno partner delle unità di business, dovranno garantire il rispetto delle procedure inerenti i flussi di stock, analizzare mensilmente il budget supportando gli store manager nelle decisioni e accompagnare le unità di business nella gestione quotidiana e nel rispetto delle procedure finance.

Decathlon, crea, produce e distribuisce prodotti sportivi con la missione di rendere lo sport accessibile al maggior numero di persone, continuando a farlo sempre meglio grazie a persone sportive appassionate e praticanti, serie e responsabili, dinamiche, propositive, concrete, curiose, intraprendenti, innovative, orientate al cliente e al lavoro in team, con capacità di problem solving e di teamwork, ottime doti di leadership, di analisi e di ascolto, voglia di imparare e di crescere.

Per verificare tutte le altre figure… continua a leggere

Cronaca nazionale/ Focolaio nel carcere di Carinola, ancora una vittima tra la polizia penitenziaria

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FOTO DI REPERTORIO

E’ una tragedia nella tragedia, che genera dolore e sconforto. Un’altra vittima nella Polizia Penitenziaria a causa del focolaio di Coronavirus esploso nel carcere di Carinola, in provincia di Caserta: è morto un ispettore di 50 anni.

Il decesso arriva a distanza di qualche settimana da quello dell’agente 52enne, anche lui rimasto contagiato dal Covid19.

La notizia della morte dell’ispettore è stata data, in una nota congiunta, dai sindacati di Polizia Penitenziaria Sinappe, Uil Pa, Uspp, Fns Cisl, Cnpp e Fp Cgil. (foto di repertorio)

Abano Terme/ Ventenne si lancia nel vuoto e muore

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Un suicidio inspiegabile e una scena drammatica e dolorosa.

Ha scavalcato la cancellata dell’albergo abbandonato, è salito fino a una piattaforma esterna e si è lanciato nel vuoto. Un salto di oltre dieci metri che non gli ha lasciato scampo.

Tutto è accaduto davanti agi occhi della madre che cercava disperatamente di farlo desistere da quel tragico proposito.

In questa maniera tragica è morto sul colpo un ventenne di Abano Terme (Padova)

La donna ha subito dato l’allarme e poco dopo è giunta sul posto un’ambulanza del 118 Ma l’équipe sanitaria non ha potuto fare altro che constatare il decesso.

Da tempo il ragazzo soffriva di un profondo stato depressivo. Sul posto per i rilievi del caso i carabinieri.

foto di repertorio

ULTIM’ORA/ Ritrovata la bambina di 7 anni che era scomparsa. E’ in buona salute

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Le ricerche finalmente hanno dato buon esito e tutti possono tirare un sospiro di sollievo E’ stata ritrovata la bambina di sette anni che era scomparsa durante una passeggiata sul monte Pozzo, sulle alture di Bevera, a Ventimiglia.
La piccola stava scendendo da Monte Pozzo assieme ai genitori e ad altre persone, quando in circostanze ancora da chiarire, il gruppo l’ha persa di vista.
Non si hanno notizie sulla dinamica del positivo esito delle ricerche, ma solo che stata trovata sola sola in lacrime, spaventata e molto stanca. Fortunatamente sta bene.

foto di repertorio

ULTIM’ORA/ Bambina di 7 anni scomparsa dalla vista dei genitori, fervono le ricerche

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Sono momenti di tensione in una zona della Liguria. Una bambina di sette anni è scomparsa durante una passeggiata sul monte Pozzo, sulle alture di Bevera, a Ventimiglia.
La piccola stava scendendo da Monte Pozzo assieme ai genitori e ad altre persone, quando il gruppo l’ha persa di vista.
La stanno cercando i vigili del fuoco, con squadre della protezione civile e i cinofili ed è stato allertato anche il soccorso alpino.

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Coronavirus/ Piano vaccini: somministrare 600mila dosi al giorno

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Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.
a) Accelera il piano vaccinale italiano, che nei giorni scorsi è stato al centro di polemiche politiche.
Arrivare a moltiplicare per cinque o per sei l’attuale media di vaccinazione, con l’obiettivo a regime di riuscire a somministrare oltre 600mila dosi al giorno, circa 19 milioni di dosi al mese. Questo sarebbe il piano vaccini della Protezione Civile;
b) Oltre 3 milioni di studenti da domani seguiranno le lezioni da casa, E’ la valutazione del sito specializzato Tuttoscuola, che ha esaminato il numero degli alunni in Dad dall’Alto Adige alla Basilicata, calcolando che in totale uno su tre degli 8,5 milioni di iscritti resteranno a casa.

Coronavirus, diminuiscono i deceduti nelle 24 ore

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Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi: i dati del Ministero della Salute di domenica 28 febbraio. I nuovi positivi registrati nelle ultime 24 ore sono 17.455 con 257.024 tamponi (ieri erano stati 18.916 con 323.047 tamponi). Sono 192 i morti (ieri erano stati 280). Con 6.847 dimessi e guariti in più gli attualmente positivi sono 422.367, ( +10.401).

Il totale delle vittime da coronavirus nel nostro Paese dall’inizio della pandemia sale a 97.699. Il totale dei casi di Covid-19 dall’inizio della pandemia in Italia è dunque di 2.925.265, di cui 2.405.199 dimessi e guariti,

Del totale dei positivi sono 401.498 quelli in isolamento domiciliare (+10.120), 18.638 ricoverati nei reparti ordinari (+266) mentre i malati in terapia intensiva sono 2.231 (+15).