Tra i vaccini disponibili in Italia è l’unico al centro delle polemiche, per la fascia di età raccomandata; adesso arriva il dietro front proprio su questo tema. Via libera dalla Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), secondo quanto si apprende, alla possibilità di somministrare il vaccino anti-Covid di AstraZeneca ai soggetti fino ai 65 anni di età in buone condizioni di salute.
Alle persone più anziane o fragili andranno invece somministrati i vaccini a mRNA di Pfizer e Moderna. La circolare del Ministero che recepisce le nuove indicazioni dovrebbe uscire venerdì prossimo.
Coronavirus/ Il vaccino di AstraZeneca ai soggetti fino ai 65 anni
Politica/ Arriva Draghi, W Draghi!
Mentre il neo Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, si appresta ad incassare una scontata ampia fiducia nei due rami del Parlamento, i politici si sfregano le mani, pensando (non del tutto a ragione) non solo di aver risolto il maggiore dei loro problemi, cioè gestire le ingenti risorse comunitarie avendo la persona giusta che curerà la programmazione al posto loro, ma anche di poter continuare a governare con le logiche partitiche di sempre, peraltro senza rischiare il peso delle decisioni difficili. A conferma di ciò le scene di autentico giubilo collettivo al sorgere dell’ipotesi di nomina del ‘supreconomista’ da parte del Presidente Mattarella e gli improvvisi dietro front di quelli che finora avevano espresso dubbi sull’ipotesi; non sono apparsi affatto preoccupati del fatto che l’ennesimo governo ‘tecnico’ stia a significare il fallimento della politica, mai in grado di governare al meglio nei momenti difficili. E’ vero che ci sono stati dei distinguo, ad esempio sulla rappresentanza femminile nell’esecutivo, come se fosse tutta colpa del premier la carenza di rappresentanza ‘rosa’ esclusivamente nel centro sinistra. Il “non del tutto a ragione” perché si legge nell’azione partitica una sottovalutazione dell’abilità di Draghi a muoversi anche nelle logiche politiche, oltre che in quelle economiche. Si è visto proprio nella composizione della lista dei ministri: rappresentanza proporzionata non tanto e non solo al ruolo e al potere elettorale, ma anche all’utilità ai fini di una maggioranza ampia. Detto in pratica, Forza Italia certo adesso non ha il potere contrattuale per avere tre ministeri come i partiti più ‘forti’: ma l’entourage berlusconiano serve alla bisogna e può appunto garantire l’equilibrio, anche numerico, richiesto ad un governo delle larghe intese.
Dov’è il bilancino politico? Nella scelta dei nomi per il Governo: i tre capi corrente del PD (Orlando, Speranza e Franceschini), Di Maio per i Cinque Stelle (in nutrita compagnia), Giorgetti in un ministero ampio e potente. Insomma a dirla tutta: se non è il Cencelli è il figlio minore ma sempre in puro stile democristiano. I partiti da un lato e chi dovrebbe esserne distante, dall’altro, sono in perfetta sintonia, almeno apparente: ma quanto durerà questo idillio? Per adesso rimarrà, perché la situazione drammatica in cui versa il Paese impone un mandato ampio e forte e Mario Draghi certamente non ammetterebbe il contrario: ma l’atavica voglia di gestire tutto e, soprattutto, di escludere chi non fa parte del cerchio magico dei partiti alla fine, in un modo o nell’altro, si appaleserà.
Il nuovo premier italiano viene visto, a seconda della prospettiva, come l’uomo della Provvidenza o il terminale dei poteri (molto) forti: in ambo i casi ha credito dove la politica italiana non è riuscita a farsi sentire come dovuto, cioè nei salotti europei e nelle alte sfere che tendono al divino. Ma soprattutto, avendo mani libere dalle logiche elettorali, sa fare quello che la politica italiana non riuscirebbe mai a fare, cioè programmare e gestire risorse per 200 miliardi con un impostazione diversa da quella del contributo a pioggia ( o a cascata se preferite). Ciò gli attribuisce una posizione al momento inarrivabile anche per i giochi e le coalizioni distruttive, che nei salotti politici circolano eccome. Si potrebbe dire che anche Monti, avendo credito nell’economia europea in abbondanza alla fine sia stato in un certo senso ‘travolto’ dall’azione della politica; ma in questo momento, piaccia o non piaccia, Draghi è l’ultima spiaggia per rimanere con un senso in Europa, cioè con la capacità di interloquire con chi comanda veramente (le cancellerie e i regnanti).
“Arriva il re, w il re” diceva il popolo acclamante, salvo poi ripensarci nel momento di debolezza. Ma questo nuovo monarca sembrerebbe essere più o meno immune dagli strali popolari e dalle congiure di palazzo, almeno per il momento. Il tempo, come sempre, sarà giudice, o arbitro.
Stefano Manocchio
Coronavirus, continua ad aumentare il numero dei deceduti nelle 24 ore
In una curva più o meno stabile, il dato preoccupante resta quello del numero alto dei deceduti, nuovamente in salita nelle 24 ore; questa la sintesi della situazione del contagio da Coronavirus in Italia, leggendo il bollettino del Ministero della Salute.
I nuovi positivi registrati nelle ultime 24 ore sono 12.074 su 294.411 tamponi . Sono 369 i morti (ieri erano stati 336). Con 16.519 dimessi e guariti in più gli attualmente positivi sono 388.864 (- 4.822).
ll totale delle vittime da coronavirus nel nostro Paese dall’inizio della pandemia sale a 94.540. Il totale dei casi di Covid-19 dall’inizio della pandemia in Italia è dunque di 2.751.657, di cui 2.268.253 dimessi e guariti.
Del totale dei positivi sono 368.547 quelli in isolamento domiciliare (-4.602), 18.274 ricoverati in altri reparti (-189) mentre i malati in terapia intensiva sono 2.043 (-31)
Coronavirus/ Nuovi accordi UE: in arrivo 500 milioni di dosi di vaccini
Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.
a) La carenza di vaccini, in Italia ma in Europa in generale, verrà presto sanata. L’UE sigla nuovi accordi per la fornitura di vaccini anti-COVID: 200 milioni di dosi da Pfizer-BioNTech e 300 da Moderna.
Ma non basta. La presidente della Commissione UE von der Leyen presenta Hera, il nuovo piano per accelerare la produzione di vaccini e affrontare la diffusione delle nuove varianti del virus;
b) “Il nostro principale dovere è combattere con ogni mezzo la pandemia e salvaguardare le vite dei nostri concittadini”. Lo dice il premier Draghi.
Pavia/ Donna trovata morta in casa, è giallo
L’attività di indagine cercherà di far luce sul mistero che avvolge questo triste fatto di cronaca.
Una donna di 50 anni è stata trovata morta in un appartamento a Pavia, non lontano dal centro storico.
Le cause del decesso non sono ancora note; tra le ipotesi avanzate, c’è anche quella di una morte violenta.
Cronaca nazionale/ Muore investito da un Tir sulla piazzola di sosta
Una persona è morta investita da un mezzo pesante su una piazzola di sosta sull’autostrada A1 Milano-Napoli nel tratto tra Villa Literno e Acerra Afragola in direzione di Napoli.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i soccorsi sanitari, le pattuglie della Polizia Stradale e il personale della Direzione 6° Tronco di Cassino di Autostrade per l’Italia.
foto di repertorio
Coronavirus/ Individuata a Napoli una variante mai isolata prima in Italia
Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.
a) Tra le tante notizie sulle varinati al Covid questa è quella che desta maggore preoccupazione. E’ stata individuata a Napoli una variante del coronavirus mai isolata prima in Italia;
b) La scorsa settimana il numero di nuovi casi globali è diminuito del 16% e quello dei decessi del 10%, dice l’OMS;
c) In Giappone inizia la campagna di vaccinazione con le prime somministrazioni agli operatori sanitari di Tokyo
Lutto/ In ricordo del prof. Giuseppe Basso, oncoematologo dei bambini
Riceviamo e pubblichiamo
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani rimane profondamente colpito oggi dalla scomparsa, a causa del Covid, del prof. Giuseppe Basso, oncoematologo dei bambini e direttore dell’istituto italiano per la Medicina Genomica di Torino.
Il prof. Basso si è speso molto per la salute dei più piccoli malati regalando fino alla fine un sorriso e la speranza ai suoi pazienti più vulnerabili. Scienziato stimato e professionista la cui umanità rimaneva nel cuore di chi lo ha conosciuto lascia un vuoto incolmabile non solo nel settore della ricerca in cui operava, ma anche nella comunità intera.
Parliamo di tali figure ai giovani e diventino un esempio per loro.
Prof. Romano Pesavento Presidente CNDDU
Arte/ Ispra e Mibact insieme per la difesa del patrimonio nel settore geologico e paleontologico,
“La firma della convenzione tra la Direzione Generale dei Musei, nella persona del direttore Massimo Osanna e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), con il direttore Alessandro Brati è significativa di un importante momento di presa d’atto e coscienza dell’esistenza di un’inestimabile patrimonio nel settore geologico e paleontologico, con le collezioni geologiche e storiche del Servizio Geologico d’Italia. L’intenzione di procedere, con tale accordo, della durata di 10 anni, al riallestimento di un museo di geopaleontologia italiana ‘Quintino Sella’, finalizzato alla fruizione e valorizzazione delle collezioni e dei contenuti, secondo progetti comuni di comunicazione, didattica e ricerca rappresenta un momento di arricchimento nell’offerta didattico culturale per gli appassionati, scolari, esperti e professionisti ed è proprio questo, a mio avviso, lo spirito. E’ fondamentale, soprattutto per l’Italia del post covid favorire la valorizzazione e la fruizione di un settore, che certamente permette di comprendere le origini della nostra terra e le sue evoluzioni geologiche, paleontologiche e che hanno caratterizzato l’evoluzione nelle varie ere”.
Lo ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia, commentando a caldo la firma della Convenzione tra ISPRA e MIBACT per la valorizzazione del patrimonio geologico italiano.
Navigazione/ I broker marittimi italiani pagano i danni della mancanza di strategia nazionale
Rischia di subire danni gravissimi fino a collassare uno dei pilastri portanti del cluster marittimo italiano, quello formato dalle aziende di brokeraggio impegnate nell’attività di noleggio e compravendita delle navi: in dieci anni diverse decine di aziende sono uscite di scena e diverse centinaia di posti di lavoro ad alta qualificazione professionale sono andati persi. Considerato da sempre una delle eccellenze dello shipping italiano, il settore non sta pagando solo il prezzo altissimo della pandemia, ma soprattutto le conseguenze di un trend negativo che prosegue ormai da anni e che è frutto del combinato congiunto di una serie di fattori: dalla contrazione costante nel trasporto di alcune materie prime alla rinfusa (in primis il carbone) e, conseguentemente, dei noli, alla perdita del controllo da parte dei capitali italiani di attività strategiche industriali come quella della siderurgia sino alla contrazione nel numero delle compagnie di navigazione italiane impegnate nel trasporto di merci alla rinfusa.
“Con un sistema Paese – sottolinea il Presidente Alessandro Santi – che, in un panorama generale di accorciamento delle filiere di approvvigionamento strategico e di aumentato controllo sulle stesse, è diventato incapace di comprendere quanto sia vitale difendere alcune attività legate a traffici vitali, delegandone, invece, il controllo a player stranieri, anche l’attività dei broker marittimi segna il passo facendo scattare un allarme che non può passare inascoltato. Nonostante una tradizione e un’affidabilità consolidata, nonostante una capacità di formare e impiegare giovani che sempre più spesso sono attirati da sirene straniere, le società di brokeraggio marittimo subiscono con sempre maggiore frequenza lo scavalcamento da parte di competitor esteri che sul mercato domestico possono competere con minori vincoli, ma anche minori garanzie per i clienti, ottenendo il favore dei grandi caricatori nazionali, a partire dalle multinazionali del settore energetico”.
Secondo Federagenti, si crea quindi un circolo vizioso nel quale i grandi caricatori escludono le società nazionali di brokeraggio, queste vedono erosa anche la loro storica propensione alla formazione e all’impiego dei giovani che, in numero crescente, o emigrano o cercano impiego presso i caricatori, con il risultato di indebolire quello che era un fiore all’occhiello dello shipping italiano e mediterraneo e, con effetto domino, anche il potere contrattuale e di controllo dei player industriali del Paese che sino a pochi anni fa trovavano nei broker italiani non solo una figura di intermediazione, ma soprattutto un consulente di fiducia. Sulla sola piazza di Genova in 10 anni il numero delle aziende si è quasi dimezzato con occupati ad alta specializzazione passati dai quasi 340 del 2010 ai 220 di oggi.










