Home Blog Page 1703

La riflessione/ Il bello di lavorare, la Laborem Exercens

0

Quest’anno ricorrono quarant’anni dalla Laborem Exercens, scritta da Giovanni Paolo II, enciclica di valore epocale, attualissima, gettò le basi per un ripensamento completo della questione sociale, “rimettere il lavoro al centro della vita considerandolo sì un dovere e un diritto, ma anche e soprattutto un bene”. La sua originalità consiste in due linee portanti: 1) la questione sociale non in termini tradizionali della giustizia distributiva ma con al centro il tema del lavoro e il suo primato sul capitale 2) il lavoro non fattore di produzione, ma persona; l’uomo soggetto del lavoro. Il senso del lavoro come realizzazione della propria umanità: e non degradazione sociale del soggetto del lavoro, dello sfruttamento dei lavoratori e delle crescenti fasce di miseria e addirittura di fame. Le fonti della dignità del lavoro si devono cercare non nella sua dimensione oggettiva, ma nella sua dimensione soggettiva, mediante il lavoro l’uomo trasforma la natura adattandola alle proprie necessità e realizza sé stesso come uomo. Scaturisce la dimensione della solidarietà fra gli “uomini del lavoro” e il diritto alla giusta difesa della dignità del lavoro umano, non come semplici affermazioni di principio, ma come criterio di orientamento e di giudizio delle scelte sociali, economiche e politiche: “L’uomo si sviluppa mediante l’amore per il lavoro. Il carattere del lavoro umano positivo, creativo, educativo e meritorio, deve costituire il fondamento delle valutazioni e delle decisioni che oggi si prendono. La Laborem Exercens contribuì a una nuova attenzione al valore del lavoro, pose al centro la persona da cui, attraverso i Centri di solidarietà, si sviluppò una nuova modalità di approccio al problema della disoccupazione giovanile, che non riduceva la risposta a una questione di numeri e burocrazia, ma metteva in campo la costruzione di un rapporto umano tra chi cerca lavoro e chi può aiutarlo, accompagnandolo in un percorso, esperienza che ho fatto e che più che dare mi ha dato.

Solidarnosc in Polonia e i sindacati latinoamericani della Clat, di ispirazione cristiana, ebbero la prova provata che la dittatura del proletariato è contro i lavoratori, misero al centro dell’azione sindacale la relazione uomo-lavoro e non quella operaio-lotta di classe, ho avuto la fortuna di conoscere Walesa e un gruppo di sindacalisti polacchi. Il lavoratore interinale considerato come sottospecie del lavoratore dipendente, privo di una propria soggettività autonoma, lo sfruttamento del precariato, anche da parte dello Stato, disoccupazione giovanile e non solo, il blocco dei licenziamenti non durerà ancora per molto, formazione professionale obsoleta, mancanza di politiche attive per il lavoro, vecchie e nuove povertà, e tutte le conseguenze della pandemia configurano una nuova grave questione sociale, vengono svalutati il lavoro e i diritti che da esso scaturiscono, come il diritto al giusto salario, alla sicurezza della persona, del lavoratore e della sua famiglia.

«Col sudore del tuo volto mangerai il pane» Lo sanno gli uomini del lavoro manuale, svolto in condizioni gravose, lo sanno gli agricoltori, che consumano lunghe giornate a coltivare la terra, che «produce pruni e spine», lo sanno i minatori nelle miniere o nelle cave di pietra, i siderurgici accanto ai loro altiforni, gli uomini che lavorano nei cantieri edili e nel settore delle costruzioni in frequente pericolo di vita o di invalidità, lo sanno gli uomini legati al banco del lavoro intellettuale, gli scienziati, gli uomini sui quali grava la grande responsabilità di decisioni destinate ad avere vasta rilevanza sociale, medici e infermieri che vigilano giorno e notte accanto ai malati, le donne, che, portano ogni giorno la fatica e la responsabilità della casa e dell’educazione dei figli, lo sanno tutti gli uomini, della violazione della dignità del lavoro umano, quando vengono limitate le possibilità del lavoro, quando s’incappa nella piaga della disoccupazione, non bastano assistenzialismo, ristori e incentivi, all’economia è fondamentale, e lo sarà sempre di più, la cura e la promozione del fattore umano, dell’uomo soggetto del lavoro, dell’uomo laborem exercens. Non è un dettaglio è il centro della questione sociale italiana.

Alfredo Magnifico

Ambiente/ Archeoclub lancia Procida per turismo sostenibile

0

“Archeoclub d’Italia apre sede a Corbara, paesino di 2500 abitanti situato alle pendici dei Monti Lattari tra i monti Albino e Cerreto, nell’ Agro nocerino – sarnese, in prossimità della Costiera Amalfitana. Un borgo che ha ben duemila e duecento anni di storia. Riusciremo a fare da cerniera con una valorizzazione ampia del territorio. Una valorizzazione che comprenderà il territorio in tutti i suoi angoli e scorci: da Corbara alla Costiera Amalfitana. Disponibili in questo modo ad accendere i fari in termini di valorizzazione e promozione sulle grandi ed uniche potenzialità archeologiche e culturali. Nella stessa Costiera Amalfitana ci sono siti culturali ed archeologici di grande valore come la Villa Romana di Minori, dell’I Secolo d.C. e la Villa Romana di Positano”. Lo ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia.
“Dunque dopo Matera, in Basilicata, Ercolano e Castelvolturno, in Campania, Archeoclub d’Italia sarà anche a Corbara, nuova sede campana, a pochi chilometri dalla Costiera Amalfitana. Riteniamo fondamentale il racconto dei borghi – ha proseguito Santanastasio – sia di quelli conosciuti ma anche dei borghi meno conosciuti. E’ di prossima apertura un’altra sede Archeoclub in Sicilia, ma stiamo crescendo anche al Centro e al Nord Italia”.
L’idea di portare a Procida il grande evento Archeoclub d’Italia: il Meeting nazionale 2022 per il cinquantunesimo dalla nascita dell’Associazione.
“E’ nostra intenzione chiedere un incontro al sindaco di Procida, Raimondo Ambrosino, del quale condividiamo le dichiarazioni rese in questi giorni sull’importanza dei borghi e del territorio, dell’ambiente e ci stiamo attivando affinché questo possa accadere già nei prossimi giorni. La speranza è quella di poter incontrare tutte le parti in campo. C’è la disponibilità da parte nostra – ha proseguito Santanastasio – a portare a Procida il Meeting Nazionale 2022 che si baserà molto sul tema del turismo sostenibile. Archeoclub conta ora ben 5000 soci in tutta Italia, è nata nel 1971 come Centro di Documentazione Archeologica al fine di sostenere con un impegno concreto gli studiosi e gli esperti dell’archeologia nella divulgazione della conoscenza del Passato. Tra i soci fondatori ricordiamo Massimo Pallottino, allievo di Giulio Quirino Giglioli e primo docente di Etruscologia alla Sapienza di Roma, Gianfranco Paci cattedratico di Epigrafia romana e Storia romana, il professor Romolo Augusto Staccioli, il filosofo Francesco Berni, ideatore e promotore instancabile.
L’immenso patrimonio archeologico storico – artistico, architettonico e ambientale presente sul territorio italiano costituisce da sempre una grande attrattiva per il mondo intero; custodirlo e valorizzarlo, richiamando i cittadini alla responsabilità e al dovere di collaborare con le istituzioni, in primis le Amministrazioni locali, le Università, le Soprintendenze, i Poli Museali, è stata la premessa sulla quale i fondatori hanno posto le prime basi. Da 50 anni gestiamo siti culturali nazionali importanti, prendiamo cura del patrimonio artistico ed ambientale dell’Italia”
Comitato Tecnico Scientifico con alcuni dei più importanti esperti nazionali ed internazionali del patrimonio artistico, naturalistico, ambientale italiano.

Il Tempio romano di Diana a Merida ma anche i siti romani nel paesaggio italiano.
“Il rudere, il reperto, la città storica, i siti archeologici, i paesaggi, sono ambiti in cui l’architettura è chiamata a dare risposte concrete e coerenti, rispetto alle criticità del nostro tempo. Un dibattito aperto e conflittuale – ha affermato Francesco Finocchiaro, Presidente della Sede locale dell’Archeoclub d’Italia, Hybla Major di Paternò e Responsabile Nazionale dei Dipartimento Architettura e Paesaggi di Archeoclub d’Italia – a cui vogliamo dare un nostro contributo operativo. I temi più rilevanti che vogliamo affrontare sono le coperture e le protezioni dei giacimenti archeologici, la narrazione degli stessi, anche attraverso le anastilosi virtuali; la questione delle opere provvisionali e dei puntellamenti – che spesso diventano solo dispositivi di mummificazione del patrimonio culturale – e il tema della trasformazione della città storica e della campagna, con le sue conflittuali compresenze tipologiche e morfologiche. L’architettura quindi, come strumento, come dispositivo – di ricerca e di progetto. Vogliamo raccontare le buone pratiche e sperimentare nuove soluzioni.
L’Archeoclub non è solo contemplare romanticamente il rudere archeologico, nelle gite fuori porta. Oggi bisogna guardare oltre e leggere gli ambiti di approfondimento, individuando nuovi paesaggi culturali e disciplinari, nuovi ambiti: l’archeologia, l’antropologia, le arti visive e plastiche, la letteratura, la musica, il teatro, il cinema, la danza, la fotografia, anche nelle loro espressioni contemporanee. Individuare non tanto un paesaggio ma “i paesaggi” (come definisce la Convenzione Europea del Paesaggio di Firenze nel 2000). Un atlante ragionato che descrive l’uomo e la sua dimensione terrena e divina. Un modo per guardare, non più l’oggetto in se, ma lo stesso elemento emergente nel suo contesto. Significa incidere sulla percezione dei paesaggi urbani e rurali, naturali e antropici. Significa avere una visione politica, che incide sulla percezione della bellezza che vivono le nostre comunità, attraverso una presenza capillare nelle istituzioni, negli enti, nelle scuole. Sosteniamo un diverso modo di guardare, di indagare e di trasformare il nostro pianeta (glolocal), definendo una diversa modalità di percezione e di osservazione.
La missione è sviluppare la ricerca, per promuovere buone pratiche, sostenendo le eccellenze che questo Paese Italia possiede. Il nostro compito è entrare nei dibattiti – nazionali e internazionali – con il contributo, frutto del lavoro di rete, tra le tante sedi italiane. Questo significa partecipare attivamente ai convegni, alle mostre, ai seminari; sostenere il lavoro di studenti, laureandi, dottorandi e ricercatori italiani e le loro scuole, insieme ai tanti enti, per realizzare un atlante di conoscenze utile per avviare buone pratiche avviando seminari di progettazione, laboratori e mostre, per narrare e costruire il nostro futuro a partire dalla nostra storia”.
Domani in diretta interverranno: Marcello Panzarella, ordinario di Cimposizione Architettonica e Urbana presso Università di Palermo , Antonello Marotta, Ricercatore Dipartimento di Architettura e Design e Urbanistica dell’Università degli Studi di Sassari. L’evento è stato ideato ed organizzato da Archeoclub d’Italia sezione di Paternò, Sicilia.
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa Nazionale ArcheoClub Italia

Coronavirus/ AstraZeneca invierà 2,5 milioni di dosi del vaccino in Italia

0
FOTO DI REPERTORIO

Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.
a) Vaccini, prosegue tra i contrasti per la distribuzione delle dosi, la campagna vaccinale in Italia. L’Italia riceverà entro la fine di febbraio circa 2,5 milioni di dosi del vaccino di AstraZeneca, come afferma l’amministratore delegato dell’azienda;
b) Dall’inizio della pandemia i casi confermati di coronavirus nel mondo superano i 100 milioni, si evince dai dati della Johns Hopkins University;
c) Per il decimo giorno consecutivo l’Australia non registra nuovi casi di COVID-19, riporta il ministro federale della Sanità Hunt;

USA/ Gli anticorpi di Lilly riducono il rischio di ospedalizzazione e morte per Covid-19 del 70%

0
FOTO DI REPERTORIO

Una notizia importante nella lotta al coronavirus. Il trattamento a base di anticorpi monoclonali bamlanivimab (LY-CoV555) ed etesevimab (LY-CoV016) di Lilly riduce il rischio di ospedalizzazione e morte per Covid-19 del 70% in pazienti ad alto rischio.

A mostrare il risultato clinico positivo è un nuovo studio su oltre mille persone, che replica su un numero più ampio di pazienti i dati positivi emersi dallo studio di Fase 2.
Lo annuncia in una nota l’azienda americana.

Cronaca nazionale/ Tre casi di variante brasiliana in Abruzzo, in una famiglia appena rientrata in Italia

0
FOTO DI REPERTORIO

Viene considerata la variante di Coronavirus più pericolosa; adesso si registrano altri tre casi di variante brasiliana in Italia. Si tratta di una famiglia residente in Abruzzo, nell’Aquilano, rientrata da pochi giorni dal Brasile. Immediato il tracciamento dei contatti, che ha coinvolto circa 70 persone.
Ad annunciare l’individuazione dei tre casi di variante brasiliana è stato il presidente dell’Abruzzo, Marco Marsilio. La mutazione è stata rilevata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise «G. Caporale». I tre casi sono stati rilevati in una famiglia di Poggio Picenze (L’Aquila), messa subito in isolamento.
La famiglia aquilana era rientrata dal Brasile un paio di settimane fa. Dopo aver preso un volo fino a Lisbona.

Un vino,un territorio/ Piemonte- Dogliani Il Briccolero Chionetti

0

Pietro Colagiovanni*

Il territorio: “La vigna è vita”: così si legge nella Home Page della cantina Chionetti, storico produttore di questo vino rosso piemontese tra i più famosi al mondo, ottenuto dall’uva Dolcetto. E che in provincia di Cuneo a Dogliani (che dà il nome alla Denominazione, una Docg) la vigna sia vita, storia, cultura e tradizione è ovvio: siamo in uno dei templi della vinificazione italiana, una zona riconosciuta proprio per il suo panorama vinicola dall’Unesco quale patrimonio dell’umanità. L’azienda Chionetti ha sede e produce proprio a Dogliani, paesino di quasi 5000 anime in provincia di Cuneo. Centro abitato sin dall’epoca preromana, divenne parte del regno dei Savoia nel 1600. Nel 1800 Dogliani assunse la sua riconoscibile fisionomia attuale grazie all’opera dell’architetto eclettico Giovanni Battista Schellino che vi realizzò numerose opere, tra le quali spiccano l’Ospedale Civico l’ingresso monumentale al cimitero e la parrocchiale santi Quirico e Paolo. Dogliani è comunque anche, forse soprattutto i suoi vigneti di dolcetto, come quelli che in contrada Valdiberti, portano all’ottima bottiglia di vino di questa settimana.

Il vitigno: il vino di questa settimana è realizzato al 100% con uva Dolcetto, vitigno a bacca rossa diffuso in diverse regioni italiane ma che ha trovato in Piemonte, specie nelle Langhe in provincia di Cuneo, nell’Astigiano e in provincia di Alessandria la sua terra di elezione. La prima citazione scritta di questo vitigno si trova proprio nell’archivio comunale di Dogliani. E’un testo del 1593 che riguarda le tempistiche della vendemmia in cui si parla dell’uva Dozzetti. Il suo nome deriva dalla particolare dolcezza della polpa, mentre il dolcetto dà vita a vini rossi asciutti e di buona tannicità.

Il vino: il Briccolero Docg 2018 si affina per un anno, dopo la fermentazione, prevalentemente in vasche di cemento. Un 10% – 15% va invece in botti di rovere grandi. Prodotto in 25.000 bottiglie rispetta tutti i dettami dell’agricoltura biologica e nelle vigne all’interno del cru di San Luigi, da dove si origina il vino, sono banditi gli interventi chimici. Il risultato è di grande qualità e di grande spessore. Dal colore rosso rubino compatto con qualche riflesso porpora esprime un bouquet di profumi di frutta rossa e di bosco con una nota di liquirizia, un bouquet elegante ed equilibrato. Al sorso questo mix armonico e sobrio, persistente e gradevole si traspone nella sua intierezza. Il risultato è un vino godibile ma di spessore, di personalità. Un vino molto buono con una grande storia ed una grande tradizione alle spalle, un vino che ti parla in modo sincero di quello che c’è dietro la sua produzionne: lavoro, serietà, passione e amore. Con una buona struttura ma non eccessiva (13,5% il grado alcolico) è un vino perfetto con primi e secondi piatti di carne. Ottimo con una scaloppina ai funghi.

Valutazione: 4,5/5

Prezzo medio: 13 euro

Rapporto qualità/prezzo: favorevole

* fondatore e amministratore del gruppo Terminus, giornalista, sommellier Ais

Seguimi su Twitter @PietroColagiov1

e su Facebook pagina Terminus Vino e territorio

mail [email protected]

Cronaca nazionale/ Paga 20 euro di benzina con cinque passaggi bancomat per ottenere il cashback

0
FOTO DI REPERTORIO

Il cashback sta prendendo piede e non mancano operazioni di ‘furbizia’.
Un caso in provincia di Cremona, sulla strada provinciale 2 che collega Crema e Vailate, in un distributore di benzina. Come riporta La Provincia di Cremona, il titolare ,si è accorto di un automobilista che per cinque volte ha effettuato transazioni dal valore irrisorio e messo pochi litri di benzina.
L’uomo ha chiesto spiegazioni al cliente e si è sentito rispondere: “Lo faccio per il cashback”.

Avellino/ Scontro tra due auto, muore una 17enne

0
FOTO DI REPERTORIO

Terribile incidente stradale purtroppo con una giovane vittima.
E’ accaduto ad Avellino nella zona di Rione di San Tommaso. Una ragazza di 17 anni ha perso la vita nell’incidente stradale che ha visto coinvolta la Smart sulla quale viaggiava insieme alla sorella.
La ragazza, originaria di Aiello del Sabato è stata sbalzata fuori dall’abitacolo. La citycar condotta dalla sorella si è scontrata con un’altra auto. La 17enne è morta sul colpo.
Sul posto gli agenti della polizia municipale di Avellino.

foto di repertorio

Coronavirus/ Ancora in aumento la curva dei deceduti nelle 24ore

0

Aumentano i tamponi ed aumentano i postivi al Covid; ma il dato che preoccupa è quello dei deceduti che registra numeri sempre più elevati. Questa una rapida sintesi del bollettino del Ministero della Salute. I nuovi positivi registrati nelle ultime 24 ore sono 10.593 con 257.034 tamponi. Sono 541 i morti (ieri erano stati 420). Con 19.256 dimessi e guariti in più gli attualmente positivi sono 482.417, ( -9.213). La percentuale di tamponi positivi è oggi del 4,13% (ieri era stata del 5,98%).

Il totale delle vittime da coronavirus nel nostro Paese dall’inizio della pandemia sale a 86.422.

Il totale dei casi di Covid-19 dall’inizio della pandemia in Italia è dunque di 2.485.956, di cui 1.917.117 dimessi e guariti.

Del totale dei positivi sono 458.690 quelli in isolamento domiciliare (-9.095), 21.355 ricoverati in altri reparti (-69) mentre i malati in terapia intensiva sono 2.372 (-49).

Bari/Bambino muore impiccato in casa

0
FOTO DI REPERTORIO

Una tragedia a poche ore di distanza da una analoga e che portroppo conta come vittima sempre un bambino; un piccolo di 9 anni, trovato impiccato in casa a Bari.

A quanto si apprende, da una prima verifica informale sui dispositivi elettronici non emergerebbero elementi che colleghino l’episodio a giochi on line o a social. Nelle prossime ore sarà conferito al medico legale l’incarico per l’autopsia.

A trovare il bambino appeso ad un cordicella è stata la madre, medico, che ha prestato i primi soccorsi in attesa del 118. Disposto il sequestro dei telefoni e di una playstation, ma come detto sarebbe emerso che non vi siano collegamenti con chat o social network.

L’autopsia dovrà accertare, con le cause della morte, se vi siano segni – oltre a quello già evidente sul collo – che aiutino a ricostruire la dinamica dell’accaduto. (foto di repertorio)